Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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lui la sente. Buoni soggettisti, di gran talento, scrivono il copione essi sentono rispondere che non va. Perchè? Perchè non è il modo in cui lo avrebbe scritto il produttore se avesse saputo scrivere. Così si cerca un altro scrittore e poi un altro ancora. E alla fine ne risulta un copione meccanico e senza un carattere definito Aggiungete le modifiche che immancabilmente porta il regista, quelle del produttore ed avrete la base su cui viene costruito il film. ANNOTAZIONI DA una interessantissima statistica che ho avuto sott'occhi per pochi istanti, dato che mi è stato detto trattarsi di cosa molto riservata (vai a capire poi il perchè), sono venuto a conoscenza di alcuni importanti dati sugli incassi dei film italiani in proporzione alla spesa di produzione. E' balzato subito in evidenza che i film di masse e di nome, quelli insomma che sono costati più di tre milioni, sono quelli che hanno incassato più di tutti gli altri. E' il CaSO di LUCIANO serra pilota, di GIUSEPPE VERDI e di ETTORE pieramosca. Senza che vi sia bisogno di trarre delle conclusioni a tutto ciò, dato che molte sono le ragioni per le quali certe volte si fa un film, bisogna convenire che ad uno sforzo maggiore corrisponde un incasso adeguato. E' invece rarissimo il caso in cui il film dal costo aggirantesi sul milione o meno abbia ottenuto un buon successo finanziario. Meno raro invece il caso di quei film il cui costo medio si è stabilito tra il milione e mezzo e i due abbondanti. E per fare alcuni nomi citeremo batticuore, hanno RAPITO UN UOMO, MILLE LIRE AL MESE, JEANNE DORÈ e la DAMA BIANCA. Da questi dati, alcuni dei quali possono essere suscettibili di leggere modificazioni ma che tuttavia non altererebbero il risultato, si può trarre la conseguenza che un film dal costo inferiore al milione ha ripagato scarse volte le spese, che quelli di costo medio possono rifarsi delle spese e che quelli cosiddetti d'impegno arriveranno alla fine dei cinque anni di sfruttamento a ripagarsi delle spese a meno che queste non abbiano raggiunto i limiti proibitivi di Uno SCIPIONE l'africano. A questa cifra vanno aggiunte le eventuali vendite all'estero, dato che in questo momento il film italiano è riuscito a penetrare in qualche paese. Sussistono sempre delle difficoltà enormi in tutti i settori, da quello delle valute bloccate a quello della guerra, ma lavorando con fiducia e coscienza si possono ottenere dei risultati soddisfacenti che ricompensino la faticosa opera dei produttori italiani a torto troppo spesso calunniati. Nel bel volume che la Società degli Autori ha edito anche questo anno sullo Sspettacolo in Italia, non vi sono dati di questo genere. E invece io sostengo, fino a che non mi si convinca del contrario, che sarebbe preziosissimo per la finanza del cinema sapere esattamente gli incassi di ogni film italiano dal momento della prima visione fino al giorno della compilazione del libro. Esistono su ciò dei pudori e delle prevenzioni che bene non si comprendono e che non esistono, per esempio, in America, ma quale danno può portare alle case di produzione la pubblicazione annuale di queste cifre su un libro tecnico e autorizzato come quello della Società degli Autori che vien letto solo da chi veramente ha un interesse vivo e serio per le cose cinematografiche? 2. Ottobre è stato nel 1938 uno di quei mesi nel quale la gente ha frequentato maggiormente i cinematografi. E infatti, coi primi freddi, con le « prime » delle più importanti visioni dell'annata e con l'orario unico, chi non si rifugia volentieri in una bella sala seduto comodamente in una poltrona? Abbiamo detto una bella sala e una comoda poltrona e cosi dicendo non alludevamo certo come qualcuno può pensare, all'ampia e ariosa sala del Moderno e né alle larghe poltrone dell'apuano, ma ad un ipotetico cinematografo il cui conforto costituirà una spinta decisiva ad entrare dentro. 3 Una fotografia costa, e su questo siamo d'accordo. Ma quando la pubblicazione della medesima rende il cento per cento non dovrebbero esserci dubbi : le redazioni dei quotidiani e delle riviste dovrebbero essere inondate da migliaia di fotografie. Ma su questo i nostri produttori non vogliono discutere. Volete le fotografie del film? Della diva che sta cantando o del divo che si avvicina a passi di lupo alla sua vittima? Venitevela a fare voi. Ecco^ quindi un altro sogno della redazione di Cinema : essere sepolta sotto una valanga di fotografie inviateci dalle case di produzione italiane. Prima di chiudere queste annotazioni quindicinali, non posso non mandare una modesta parola di vivo elogio ai dirigenti e ai collaboratori della I.N.C.O.M. Ho visto alcuni dei loro cortimetraggi che non solo non hanno nulla a che invidiare con quanto di simile si fa all'estero, ma che per il loro spirito e la loro accuratezza possono considerarsi degli autentici capolavori del loro difficile genere. Così anche questa lacuna è stata colmata e bisogna aggiungere che se ne sentiva il bisogno. Brava la fcN.C.Ó.M.! T.S.ML Mario Soldati spiega una scena di 'Dora Nelson' ad Assia Noris (f. Carletti) Questo è il modo sbagliato. Perchè a simili pellicole mancherà sempre l'unità. Esse non s'imperniano su un unico motivo, ed è questo l'errore più grave. Un film, per risultare un prodotto artistico, ha bisogno di essere controllato nelle sue varie fasi di lavorazione, nei vari elementi che lo compongono, da uno o al massimo due individui, traditore aveva questo pregio. In esso ci sforzammo di creare un'atmosfera caratteristica, spiccata in cui la nostra vicenda si svolgesse bene; ed è questa una cosa che molto spesso manca ai film di Hollywood, i quali hanno invece una veste sommaria Sembrano automobili appena uscite dalla fabbrica, lucidissime ma tutte più o meno uguali. Mancano di individualità. Invece Hollywood ha bisogno di cose nuove. Da noi esistono alcune forme convenzionali : la dissolvenza ad esempio, che vale quanto il sipario a teatro, o le tante altre creazioni tecniche di Griffith come le linee parallele d'azione, il taglio, il montaggio, la dissolvenza incrociata. La nostra mente si è adattata facilmente a tali convenzioni. Oggi non sapremmo più farne a meno. Eorse un film potrebbe venir fatto senza di esse e forse il pubblico le accetterebbe. Ma non è stato sperimentato. Infatti Hollywood non lo tenta neppure perchè costa troppo e non si possono fare delle prove data l'attuale struttura e grandiosità dell'industria che tende a renderla statica e tutta impegnata nella produzione. C'era più vigore quando si trattava di una piccola industria; allora c'era più modo di sperimentare. Suppongo poi che vi interessi sapere anche come abbiamo lavorato nel nostro ultimo film stagecoach (Diligenza). La novella era su Coliers, in un numero di qualche anno fa. Era una trama buona, e Mr. Ford ed io ne cercavamo appunto di trame buone. Detto e fatto la comprammo. La storia era una di quelle vecchie del West e vi si raccontava di un gruppo di persone che dall'Arizona andavano nel Nuovo Messico in diligenza. Lordsburg, infatti, è nel Nuovo Messico. Ma tutto il lavoro era tirarne fuori un film. Noi cercammo di mettere tutto in bella forma e di creare i personaggi. Perchè i personaggi mancavano nella novella, quelli che c'erano erano abbozzi di personaggi. Così noi li mettemmo da parte e ne cercammo dei nuovi che ci apparissero interessanti. Poi si pensò di ritornare alla vecchia tecnica del West che dopo il sonoro era stata messa da parte. E a questo punto vi voglio ricordare che è proprio il West che ha dato la possibilità di svilupparsi al cinema; e Hollywood non si trova sulla costa del West? Vicino agli studi di Hollywood c'è il deserto, là ci sono i cow-boys e cow-boys vuol dire cavalli velocità. Se si fosse rimasti in oriente forse ci sarebbero voluti molti anni di più per arrivare a tutto questo. Dicemmo: u Facciamo un film che contenga tutto il sentimento 22]