Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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CINEMA 1917 LO SPETTATORE AVIDO DI tanto in tanto, quasi con la regolarità delle migrazioni degli uccelli o, se più vi piace, del passare delle stagioni, riappare sulle pagine delle riviste cinematografiche di tutto il mondo lo scottante argomento dei soggetti. Dall'inizio dell'industria cinematografica a oggi sono state trasformate in film e ammannite al pubblico infinite storie d'ogni genere tratte da tutte le fonti possibili, cucinate in tutte le salse, in nero o a colori. Era inevitabile quindi che a lungo andare la scorta delle storie disponibili si andasse esaurendo e da questa rarefazione di soggetti sorgesse il problema sempre più assillante del trovare non solo delle nuove storie ma soprattutto delle storie « nuove ». Considerando lo sviluppo dell'industria cinematografica e il totale dei film prodotti nel mondo in questi ultimi anni, si potrebbe credere che il problema dei soggetti sia un problema di origine recente, ma non è così. Sembra anzi, e questa nostra impressione è suffragata dalla istruttiva lettura delle riviste cinematografiche di oltre venti anni or sono, che il problema dei soggetti fosse già all'ordine del giorno al tempo in cui Francesca Bertini si muoveva languidamente tremolando sullo schermo, per la delizia degli spettatori che amavano e soffrivano con lei. Abbiamo sotto gli occhi la raccolta dei fascicoli d'una rivista cinematografica del 1917 e il primo brano che ci capita di leggere getta una luce singolare su quella che era la produzione di allora in rapporto alle esigenze degli spettatori definiti con un certo candore ti avidi » di nuove storie. « il tank della morte — scrive il giornale a proposito di un film — è l'espressione vera di questa febbre della cinematografia moderna che è la ricerca affannosa di un soggetto che richiami l'interesse del pubblico senza ripetere motivi troppo comuni o sfruttati; del soggetto, anzi, che affascini appunto con quanti elementi di novità gli è possibile contenere in sé e offrire all'avidità dello spettatore. E questa ricerca si va facendo sempre più difficile, si va aggirando in un campo che si restringe ogni giorno di più ». Naturalmente il tank della morte di cui non conosciamo che il titolo, era definito come « un lavoro grandioso e meraviglioso ». Non è detto però quale fosse l'opinione dello spettatore. A scorrere la lista dei titoli dei film prodotti nell'anno 1917, c'è da fare delle singolari constatazioni. Anzitutto : poiché nei produttori era radicata la convinzione che lo spettatore fosse avido, questa convinzione supponeva nel pubblico la facilità di ingollare qualunque cosa gli venisse offerta. Ad appetito robusto piatti sostanziosi, insomma. L'educazione dello spettatore o, se si vuole, la schizzinosità prodotta dall'aver mangiato troppo, è venuta dopo. Allora lo spettatore non badava tanto per il sottile, a giudicare dai titoli delle pellicole. Eccone, per esempio, quattro prodotte dalla « Italica Film » e i cui tìtoli basterebbero oggi a far rabbrividire legioni di spettatori : la sepolta viva, il bacio DI UNA MORTA, L'ORFANA DEL GHETTO e LA vergine dei veleni. Repertorio, come si vede, di un patetico truculento. E mentre si cercavano affannosamente nuove storie, ecco una casa francese annunziare due nuovi film : il palco insanguinato e LA PELLICCIA DELL'IMPICCATO. Due aperitivi, evidentemente, per l'appetito dello spettatore. Dal film 'Triboulet' Intanto l'Ambrosio di Torino preparava il piatto sostanzioso e così lo annunziava a caratteri di scatola: il siluramento dell 'Oceania, cinedramma ideato e messo in scena da Augusto Genina. E siccome il titolo solo non poteva bastare, ecco le frasi pubblicitarie destinate ad acuire la curiosità dello spettatore. m Nel film vedrete : Navi da guerra Sottomarini Piroscafi Treni Aeroplani Castelli Salotti Ghiacciai Giardini Montagne ». E ancora: « Artiste bellissime, artisti magnifici, masse imponenti, situazioni drammaticissime, interesse continuo. Comicità Sentimento Novità ». Eppure tutto questo, i salotti alleati ai ghiacciai e le navi da guerra ai giardini, non bastava ancora. Ecco allora un'altra produttrice annunziare di colpo un grandioso cine-romanzo di 14.000 metri diviso in sedici episodi. S'intitola : la maschera dai denti bianchi ovvero il protettore dei deboli e benefattore degli oppressi. Volete un piccolo campionario dei titoli degli episodi? Eccolo: L'ARTIGLIO DI FERRO PADRE E FIGLIA IL BAULE DI COGNAC UOMO O... DONNA? Ma tutto questo, evidentemente, non bastava ancora. Ecco, in attesa di nuovi grossi calibri, una nutrita gragnuola di spezzoni. I titoli non hanno bisogno di commenti. IL GIOIELLO SINISTRO, L'ARTIGLIO DEL NIBBIO, LA MANO MISTERIOSA, VOLUTTÀ DI MORTE, NEI LABIRINTI DI UN'ANIMA, ROVINE d'amore, l'uomo pappagallo, e, infine, STRANGOLATORI D'ANIME. Davanti a un simile elenco il meno cui si possa pensare è al coraggio necessario a condurre la propria fidanzata a vedere un film che s'intitola mettiamo strangolatori, d'anime.