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ALLA mobilitazione degli eserciti delle nazioni belligeranti ha corrisposto una mobilitazione forse meno appariscente ma certo non meno imponente per i fini che si propone: quella dei mezzi di propaganda. La stampa e la radio sono state così poste al servizio degli interessi politici delle nazioni in conflitto.
Ma se questa propaganda diretta a mezzo della parola scritta o parlata può raggiungere determinati obiettivi, ben altra importanza può avere, se opportunamente sfruttata, la propaganda aperta o velata, effettuata a mezzo del cinema. Ed è per questo che, sospesa o limitata in gran parte la produzione normale, le industrie cinematografiche dei paesi belligeranti lavorano a ritmo intenso per la realizzazione di pellicole destinate non solo alla propaganda interna, ma sopratutto a quella nei paesi neutrali. Così, in base a rilievi fatti di recente, risulta che l'industria cinematografica tedesca stampa settimanalmente un milione di metri di pellicola per i giornali cinematografici che vengono distribuiti non soltanto in tutte le sale del Reich, ma anche in quelle di paesi neutri, Belgio, Olanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, ecc. Constatando l'enorme propaganda fatta in questo momento dal governo tedesco a mezzo dei film d'attualità e di documentari, alcuni giornali francesi si domandano in tono preoccupato e non privo d'una certa amarezza, che cosa si faccia da parte francese per controbattere una simile offensiva non meno importante di quella che si svolge sui fronte vivo della guerra. r< Bisogna che i neutri, Belgi, Svizzeri, Olandesi e Scandinavi, siano letteralmente inondati di film francesi, documentari o di attualità. E la Spagna e gli Stati Uniti. Poiché noi dobbiamo provare che anche la Francia sa curare la propria propaganda a mezzo del cinema », Così si esprime la Ci
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nematographie Francaise. Vero è che in Francia è stato di recente costituito un Comitato tecnico cinematografico alle dipendenze del Commissariato Generale per l'Informazione. Questo comitato di cui fanno parte, tra gli altri, i registi Jean Renoir, Marcel L'Herbier e Duvivier, ha il compito di sovraintendere alla produzione di film destinati esclusivamente alla propaganda. In Inghilterra le maggiori Case di produzione, seguendo l'esempio francese, hanno iniziato una intensa lavorazione di pellicole di evidente carattere propagandistico, destinate più che altro al mercato interno. Ma accanto a questa produzione messa apertamente al servizio dei paesi belligeranti, per il suo particolare aspetto in rapporto agli avvenimenti si può considerare fra la produzione « di guerra » anche quella americana. 11 fatto che gli Stati Uniti d'America siano neutrali non ha impedito i produttori d'oltre oceano di mettere le loro industrie al servizio della propaganda di paesi bellige ranti.
("osi il film che narra l'episodio della infermiera inglese, miss Cavell, fucilata dai tedeschi perchè colpevole di spionaggio, non è che uno dei tanti che gli studi americani hanno prodotto e sfornato (vedi combina
zione) proprio all'inizio delle ostilità in Europa. Ed è sintomatica, anzi, questa fioritura di film di guerra che, per essere diffusi adesso nelle sale di spettacolo, dovevano essere certamente allo studio e in via di realizzazione molto prima che gli eventi maturassero in Europa.
Non solo, ma poiché evidentemente non tutta la produzione poteva essere mobilitata a questo scopo, ecco, per sopramercato, i film di guerra realizzati negli ultimi anni, tratti dagli archivi, vengono oggi rimessi in circolazione e presentati con frasi allettanti di gusto molto dubbio, atte a stuzzicare la curiosità più malsana del grosso pubblico. Così, quando si promettono nel film the first world war degli « orrori autentici ». quando, presentando all quiet on the western front si annunzia che l'edizione non è censurata, quando infine si tenta, speculando sull'equivoco, di orientare la cosiddetta opinione pubblica per provocarne determinate reazioni a vantaggio d'una certa politica, si dimostra in maniera incontrovertibile l'occulta attività di certi ambienti facilmente identificabili e per i quali non esiste ritegno di fronte alla possibilità di guadagnare del denaro.