Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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QUANDO si parla di quei film a soggetto umoristico e stravagante, in occasione dei quali i critici ricorrono a parole come « metafisica », « surrealismo » e simili, non bisogna tuttavia dimenticare le vecchie comiche, ma anzi è doveroso rivolgere ad esse un pensiero riconoscente ed un ricordo pieno di simpatia e di ammirazione. Le vecchie comiche in una sola bobina, rappresentate una volta quasi come reagenti ai lunghi metraggi di Griffith e di lnce, di Amleto Novelli è di Gianna Terribili Gonzales, tornano oggi a noi piene di significati nuovi; e se soltanto ci accade di sfogliare una collezione di fotografie in cui appaiano gli eroi comici di quei tempi, ci accorgiamo di trovarci di fronte a delle vere miniere di spontaneità, in cui i « gags » nascevano a profusione e con la massima disinvoltura, e l'esuberante follìa dell'inventiva era uguagliata soltanto dalla scarsità straordinaria delle pretese. Si può dire che queste pellicole giungessero alla stravaganza metafisica senza accorgersene, cioè per la strada più breve, che è quella dell'invenzione disinteressata ed inconscia. Tareva che la loro sola pretesa fosse appunto quella di fornire una specie di equilibrio al drammone che le precedeva, e di riportare periodicamente in scena certe figure care alle folle con certi loro scherzi sempre variati nelle combinazioni eppure ricorrenti quanto i tipi fissi che vi agivano, tanto che i ragazzetti li accoglievano con un urlo gioioso di riconoscimento: l'ai FESTE