Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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trama ben condotta hanno attratto il pubblico in grado superiore al previsto. Tanto è vero che questo film ne ha originati molti altri : sullo stesso stampo, se anche non destinati alla stessa fortuna. La S.I.A.E. non pubblica le cifre per il 1938, poiché col sopraggiungere del Monopolio, le Case italiane hanno iniziato le programmazioni dei loro film dopo il giugno; quindi una classifica sarebbe incompleta. Tuttavia, noi possiamo fare un certo bilancio, cercando nello stesso tempo, di rintracciare le ragioni che hanno motivato il successo o l'insuccesso di alcuni film. Tra le commedie teatrali che hanno realizzato incassi buoni notiamo felicita colombo, basato sulla interpretazione Galli-Falconi, il torrente, tratto anch'esso dalle scene, ha avuto un risultato ridotto. Nel campo delle rievocazioni storiche o patriottiche, abbiamo il dottor Antonio che non è riuscito a dare al produttore gli stessi risultati de 1 due sergenti, pur riportando una media di incassi piuttosto elevata. Pietro micca ha conseguito un risultato del tutto negativo per un complesso di cause che vanno dalla disorganizzazione della Casa alla mancanza improvvisa di capitali che hanno costretto a « montare » il film alla meno peggio. — Dei film in costume, abbiamo il conte di brechard che ha raggiunto i quattro milioni, così da rappresentare una iniziativa riuscita per i suoi produttori, il conte di brechard, interpretato da Nazzari e dalla Ferida, pur essendo essenzialmente teatrale, tuttavia si è prestato a raggiungere facili effetti emotivi e drammatici. Un gruppo di film che economicamente ha rappresentato un insuccesso è costituito da: equatore, orgoglio, le due madri, partire, sotto la croce del sud, crispino e la comare, gli ultimi giorni di POMPEO, ecc. In questi film troviamo o la disorganizzazione della Casa di produzione, o la inesperienza dei dirigenti, o la fluidità del soggetto, o l'eccessivo intento di speculare su motivi farseschi, ecc. Elementi negativi che si traducono in passivo. Uno dei suddetti film, in un arco di dieci mesi, non ha realizzato più di 200 mila lire di noleggio! Incassi notevoli hanno realizzato, nell'ordine, Luciano SERRA PILOTA, GIUSEPPE VERDI, ETTORE FIERAMOSCA. Concludendo, abbiamo annualmente un gruppo di film il quale, oltre ad incontrare il favore del pubblico, può anche essere inviato all'estero a sostenere il confronto con la produzione straniera. Tuttavia, per realizzare il rendimento dell'esercizio e per tentare i mercati stranieri, è necessario migliorare la media della nostra produzione. Un problema connesso al rendimento dell'esercizio è quello della propaganda ai nostri film, basata su fotografie, notizie, ecc. da iniziare nel momento in cui avviene il primo giro di manovella al giorno della programmazione nei locali di seconda e terza visione. L'incasso medio dei nostri film è di 1 milione e mezzo. Troppo poco. Stabilendo che al produttore vada il 18 %, questi incassa in media, 270 mila lire a film. Il passivo non verrà certo colmato dalle provvidenze statali! Il nostro mercato può rendere di più; quindi, sollecitiamolo con un'abile, continua e persistente propaganda, basata su larghe vedute. Abbiamo scritto all'inizio, che la pubblicazione della Società Autori ed Editori ci permette solo -in parte di fare il punto alla situazione. Perchè si possa procedere ad un esame preciso e rigoroso dei mali che affliggono cronicamente il cinema e perchè si possa eliminarli sarebbe necessario pubblicare le cifre riguardanti gl'incassi di tutti i film presi singolarmente, dividendole per mesi e per regioni. Ciò costituirebbe una guida preziosa per i noleggiatori; permetterebbe un orientamento sicuro per i produttori, e specialmente per coloro che, desiderando realizzare un film, iniziano la scelta dei soggetti secondo le « sicure » informazioni di pretesi competenti o le illusorie prospettive di più o meno abili e di troppo numerosi mestieranti del cinema. Dagli incassi si possono trarre le ragioni che hanno motivato il successo o l'insuccesso dei vari film, rintracciare il male, provvedere per l'avvenire. Fino a quando il cinema vivrà e produrrà all'oscuro, è ovvio che non si conseguiranno miglioramenti sensibili. Se dovessero sorgere ostacoli, infondati, alla pubblicazione del nome dei vari film, le cifre potrebbero essere raggruppate sotto una dicitura che ne definisca la caratteristica generale. Esempio: « film coloniale », « film poliziesco », « film storico », " film comico », « commedia », ecc. In questo caso verrebbero a mancare molti elementi di esame e molti indispensabili raffronti; tuttavia si potrebbe procedere ad un esame accurato. Perchè alcuni problemi fondamentali della nostra industria cinematografica vengano risolti, è necessario vederci chiaro; e questa chiarezza possono darla solo le cifre. ALESSANDRO FERRAÙ CARTOLINE ILLUSTRATE Volto di Myrna Loy su costume di gala e mani inanellate sarde (cartolina da Iglesias) CONOSCO un signore che, quando torna dagli svaghi di un viaggio, e fa i conti delle spese, non si sorprende affatto di constatare come la « corrispondenza » gli abbia richiesto quasi tanto, quanto un ricco banchetto. Credo non siano molti coloro che in quel particolare gli somigliano, e mostrano tanta prodigalità nei confronti delle Regie Poste : non dico per affetto e gentilezza verso i parenti e gli amici, cui si vuol recare notizia e memoria, ma anche verso i più occasionali conoscenti. In ogni città ch'egli visita, fa il giro dei principali negozi di privativa, ove raccoglie pacchi di cartoline illustrate da mandare per il mondo, felice che la sua calligrafia e la sua firma viaggino sui treni e le navi dei due continenti, recando ai destinatarii i segni della propria persona e del proprio carattere. Egli crede, infatti, e coltiva la grafologia. A ciascuno i propri vizi e le proprie vanità. Quanto a me, è però difficile che l'affetto e la gentilezza verso i parenti e gli amici li affidi alle cartoline illustrate. Pure, quando si è in viaggio, e ci si annoia, e ogni pretesto sembra buono per illudersi di 0 fare qualche cosa » e di « far passare il tempo », mandare qualche cartolina può essere una risorsa, magari un sollievo. Così, a Iglesias, dopo aver trascorso tutto un pomeriggio vagando per il paese, m'accorsi d'un tratto che qualcosa potevo pur fare. Scrivere agli amici, per esempio. Sarei entrato dal tabaccaio a prendere le cartoline, poi mi sarei seduto al caffè a scriverle, infine avrei dovuto recarmi alla posta per imbucarle. Tutto sommato, e a farlo con comodo, era il lavoro d'una mezz'ora e più. Entrai dal tabaccaio e mi misi a scegliere le cartoline. Non è presunzione se confesso di non amare il folclore; e, piuttosto che gente in costume, avrei preferito, se ne avessi trovate, scegliere cartoline riproducenti edifici e aspetti naturali dell'antica Sardegna, qualcosa che potesse dare un'immagine non turistica di quest'isola tanto scomoda e primitiva. Ma come resistere al folclore d'una Sardegna che ha subito con sfrontata disinvoltura l'innesto di Hollywood? Siamo tutti ormai così avvezzi a trovare sulle 349