Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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■I VECCHI Filili I\ MUSEO LE AVVENTURE DI SATURNINO FARANDOLA Interpretazione e regìa di Itobi net (Jlareel Fabre). Pronazione: Ambrosio. Anno 1914 RIPORTATO in onore il lancio delle torte in faccia, ripreso il gusto della farsa e dei suoi latti paradossali, il cinema cerca forse un reagente, un po' di fuoco che lo rianimi e lo incanali ancora verso la creazione fantastica. E si guarda indietro. Quantunque il gusto sia modificato, rivedendo negli ultimi tempi le comiche di Ridolini, ci siamo accorti che in esse c'era qualcosa di più di un semplice acrobatismo o di una semplice meccanica di buffonate-, c'era anche un'espressione cinematografica e l'immagine serviva il fatto con mezzi propri. Rivedendo le prime comiche di Charlot non si ha proprio l'impressione di un umorismo sciatto e banale, ma piuttosto di certi significati sviluppatisi più tardi nelle opere migliori. Al paragone, un film, per esempio, quale lo vedi come sei? è vuota esercitazione di un comico e lascia l'idea che tutto si svolga per il metraggio. E quando si aggiunge o si taglia per la tirannia del metraggio, il lavoro non può non rivelare vuoti o lacune, inconcludenza, freddezza, falsità. Anche all'epoca d'oro del film italiano il metraggio dominava. Si può dire che la prima conquista del film come racconto fu la lunghezza. Si superò il frammentarismo, si superò il concetto ispiratore del quadro fisso che dominò fintantoché non si giunse a capire la macchina da presa, le possibilità di muoverla, il giuoco espressivo dei « campi ». Ma si affrontò il lungo metraggio con sog fs^tg Le scene di 'Saturnino Farandola' che mostriamo in queste due pagine indicano la ricchezza di trovate e le sorprendenti qualità di questo vecchio film. La parentela, fra l'altro, con le vecchie comiche americane da atto dell'importanza avuta da questo 'genere' italiano 14