Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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getti ampi, ricchi di fatti, zeppi di passione o, nel caso dei film comici, pieni d'avventura. Uno di questi soggetti comici ad ampio respiro fu quello tratto dalle avventure di saturnino farandola di Robida. Fu realizzato, se non sbaglio, nel 1914, in più serie. Per diverse sere il pubblico aveva modo di seguire le mirabolanti avventure di Saturnino Farandola « nelle 506 parti del mondo (come dice la prefazione al romanzo), in tutti i paesi visitati e non visitati da Giulio Verne ». Il romanzo di Robida è stato una delle nostre letture di ragazzi (oggi è meno conosciuto e meno letto). Dominava Verne con le sue avventure pseudo-scientifiche, col galoppo della sua fantasia. Si vagheggiavano sottomarini, palloni, razzi interplanetari; si parlava di genti sconosciute e strane. Robida rise su questa pseudo-scienza; e la cinematografia italiana ne trasse pretesto per riderne a sua volta e farne, nel medesimo tempo, (anzi fu certamente questo lo scopo principale) un film che divertisse grandi e piccini. Il film non fu un gran che; ma servì a dimostrare ancora, — seppur c'era bisogno di dimostrarlo in una cinematografia che aveva già offerto al mondo parti di superba fantasia, — le enormi possibilità fantastiche del cinematografo : fantastiche più che realistiche. La fantasia, dunque, si sbrigliò: l'immaginazione di Robida fu servita a puntino. Si giunse a mettere in iscena un elefante bianco, magari dipinto, una cavalleria di palombari, le cose più strambe, magari con ingenuità, quell'ingenuità che permette qualche volta di non andare per il sottile e di realizzare opere fuori del comune. AMERIGO CENCI 15