We use Optical Character Recognition (OCR) during our scanning and processing workflow to make the content of each page searchable. You can view the automatically generated text below as well as copy and paste individual pieces of text to quote in your own work.
Text recognition is never 100% accurate. Many parts of the scanned page may not be reflected in the OCR text output, including: images, page layout, certain fonts or handwriting.
Il Pinocchio di Disney in fondo al mare
I \
* i
>*
*
STORIA E PREISTORIA DI PINOCCHIO
LA storia cinematografica di Pinocchio ha avuto inizio nella primavera del 191 1, quando la « Cines » si è accinta a cavare dal famosissimo libro la prima pellicola. Non sappiamo con precisione quali furono i « connotati » della produzione, quali le sue attrattive o caratteristiche. Non abbiamo mai visto quella pellicola, né abbiamo incontrato qualcuno in grado di darcene informazioni attendibili. Sappiamo solo, dalle riviste cinematografiche di quel periodo, che l'avvenimento suscitò molto scalpore e notevole dose di curiosità nel nostro ambiente cinematografico. Sappiamo pure che il film, presentato nell'autunno del 1911, tenne cartello per diversi giorni consecutivi nelle varie città; e che i ragazzi di tutta Italia accorsero ad applaudirlo. Una ingenua pubblicità, travestita da resoconto, annunciava dalle colonne dell' Illustrazione cinematografica di quel periodo : « L'entusiasmo fu tanto che tra la massa degli spettatori piccini convenuti allo spettacolo nacque il primo giorno un vero tafferuglio. Nella confusione — dice l'anonimo cronista — il pianista ruppe una corda e l'operatore dalla cabina fuggì via spaventato con lo
stesso mezzo con cui Pinocchio andò... a Tripoli, cioè su una palla di cannone ». Tralasciando queste eccessive « testimonianze » e venendo a documenti più attendibili, è invece interessante rileggere l'articolo pubblicato da Guido Biagi sul Marzocco del gennaio 1912, celebrante l'avvento di Pinocchio nel cinematografo. L'articolo si intitola Quel che Collodi non aveva preveduto e, tra le altre cose, ci offre alcune curiose rivelazioni sul modo in cui Collodi ha scritto il suo capolavoro. « Le avventure di Pinocchio — racconta il Biagi . — videro primamente la luce nel Giornale per i bambini, fondato a Roma da Ferdinando Martini e compilato da me nel 1881. La pigrizia del Collodi, che era stato invitato a collaborare, fu vinta dalle mie amichevoli punzecchiature, e finalmente un bel giorno, quando stavo preparando il primo numero del giornale, mi vidi arrivare un mucchietto di cartelle intitolate La storia di un burattino con una lettera che diceva : " Ti mando questa bambinata, fanne quel che ti pare; ma se la stampi, pagamela bene per farmi venir la voglia di seguitarla " . La bambinata " erano le Avventure di Pi
nocchio, il cui seguito mi costò molte lettere e molte premure; perchè i lettori piccini non volevano restare in asso e tempestavano di lettere la " piccola posta " raccomandandosi al direttore e al signor Collodi. E il Collodi, quando se ne ricordava, spediva qualche altro capitolo, senza nemmeno rileggere quelli pubblicati, e mi scriveva : Ti raccomando le correzioni tipografiche, ortografiche e grammaticali, non escluse quelle di un relativo (molto relativo! ) senso comune. Nello scrivere in fretta, mi accorgo che io lascio 0 ripeto cacofonescamente molte parole. Provvedi tu a queste malefatte e che Dio fra 1500 anni te ne renda merito in Paradiso! ». Dopo il Pinocchio preistorico della Cines, per lunghi anni il bellissimo libro è stato dimenticato dal cinematografo, lasciato a dormire nella libreria. Il secondo tentativo italiano per dare forma cinematografica al simpatico burattino è stato fatto pochi anni fa da alcuni umoristi del Marc' Aurelio, ma anche di questo esperimento non abbiamo notizie precise, né conosciamo le ragioni per cui la pellicola non è stata mai presentata al pubblico.
50