Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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m PATII E L'ORIGINE del cinematografo è relativamente vicina; nemmeno cinquant anni di vita; ma gli inizi, i primi esperimenti di Lumière e di Edison sono cose lontanissime, ombre sfumate, ormai più leggenda che storia. Pochissime notizie, e sempre le medesime, quelle giunte fino a noi; in quanto poi alle esperienze dirette, che cosa potremmo dire di quei primi film, di quelle modeste e traballanti macchine da presa (scatole magiche da circo), dell'organizzazione industriale, del mercato, della distribuzione, delle camere e dei teatri di posa di quel tempo? Tutto è come avvolto nel buio, nell'incertezza, in uno strano alone di mistero. Dai nostri genitori, è vero, abbiamo sentito qualche volta parlare di carrozzoni che giravano paesi e città, di schermi saltellanti, di figuie sbiadite che facevano male agli occhi a guardarle. E poi ancora delle farfalle che aprivano e chiudevano ritmicamente le ali, del treno in partenza, delle prime scenette comiche, tra le quali le più comuni quella dei due che si tiravano le torte in faccia e quella del giardiniere che invece di annaffiare le piante e le aiuole del giardino faceva cader l'acqua sui propri piedi (si trattava forse dell Arroseur arrosé) . Niente altro : se insistiamo a domandare, i nostri genitori scrollano le spalle. In quanto ai nostri ricordi personali, sebbene confusi, tuttavia in essi troviamo già qualcosa di più concreto e di più preciso (ma è già il periodo in cui il cinematografo si è definitivamente imposto) : Max Linder, Cretinetti, Maciste, Tom Mix, Ridolini, Chaplin, Buster Keaton. Ma questa non è storia remota : e poi tutti questi eroi dello schermo hanno contribuito decisamente alla nostra educazione di adolescenti : essi hanno un posto sicuro accanto a Salgari, a London, a Kipling, a Jambo, a Verne ed a Mioni; poiché mentre leggevamo i libri della jungla e le avventure di Sandokan ci pascevamo anche dei racconti avventurosi di Tom Mix e di Maciste e delle disgrazie più o meno a buon fine degli « eroi della risata ». Ma certo noi non immaginavamo che anche in quel tempo esistesse un'industria con un passato e con una tradizione, già perfezionata e ricchissima. Qualche giorno fa cercando non sappiamo più che cosa tra certi giornali ingialliti e pieni di polvere, i nostri occhi si posarono su alcune vecchie riviste cinematografiche. Erano dei numeri del Pathé Journal che lo stesso Pathé fondò nei primi anni del nostro secolo. Aprirli, sfogliarli, scorrerne rapidamente le righe fu tutt'uno: cose sbalorditive, inaudite, incredibili. Anche in quegli anni esisteva un'industria, un mercato, stabilimenti capaci di produrre pellicole e materiale in grande quantità, maestosi e perfetti teatri di posa, e infine dei veri « divi » e delle vere « stelle ». Noi che con la nostra fantasia e con la nostra im Un giorno di lavoro nei teatri di posa della casa 'Pathé' da un quadro ad olio dell'epoca a Mon treuil-sous-Bois. Si vedono a sinistra Max Linder, Gabrielle Kobinne, Nich Winter e poi nel gruppo a destra Mele Napierkowska, Charles Pathé e Séverin Mars. In fondo M. Zecca dirige una scena del film 'La bambola vivente' del 1910 con Georges Wague e Charlotte Wieke Una scena della 'Lotta per la vita', film 'Pathé Frères' (1907) su soggetto dello stesso Pathé maginazione avevamo visti questi eroi vivere in un clima soprannaturale, e magari uomini, ma uomini speciali e bizzarri; uomini che creavano le opere con pochi mezzi, che « giravano » in modeste camere e quasi di nascosto dal mondo, scoprivamo invece che erano uomini normali, comuni, fatti di carne e d'ossa, uomini che spendevano la loro esistenza come tutti gli altri. E così anche Pathé, l'inventore del giocattolo tanto sognato « Pathé baby », che noi vedevamo in quel mondo fantastico ogni volta che leggevamo il suo nome nei film di quell'epoca, si rivelava ora un grande industriale, capace di creare e di dirigere un grande organismo come quello della sua società. Era lui, proprio lui, che aveva saputo far prosperare ed imporre in tutto il mondo il cinematografo. Ci sembra quindi cosa interessante raccontare brevemente la vita di quest'uomo battagliero e geniale: e lo faremo cercando il più possibile di essere fedeli a quelle riviste ingiallite. . . Charles Pathé è nato in Alsazia. Alla fine della guerra del 1870 venne, ancora bambino, a Parigi. È povero, solo, ma già pie 53