Cinema Illustrazione (Oct 1930)

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Vi gilia d'u “ ha Roma, 27 Ott. 1930. L'eco del delitto di Villa Astorri è tanto più viva quanto più si prospetta imminente un colpo di scena che varrà a indicare alla giustizia il vero colpevole del misfatto. In attesa della prima udienza in «Corte cli Assisin di questo eccezionale dibattito che si svolge ora contro Marcello Barra, imputato dell’assassinio del banchiere Calandri, ho compiuto per conto mio una serie di indagini che pubblicherò in parte ed in parte farò oggetto di dichiarazioni documentate durante il dibattimento nella qualità «di testimone. Non mi è possibile ora stabilire l’esattezza degli elementi di accusa che posseggo dovendo agire cautamente e per riguardo ai lettori di « Cinema Illustrazione » e per rispetto alla mia professione di giornalista e, sopratutto, in ossequio ai giudici inquirenti. Anzitutto: la chiavetta da me veduta agganciata alla catenella e assicurata alla cintola del banchiere Calandri, catenella sparita misteriosamente, è la stessa che servì ad aprire il cassetto dello scrittoio nello studio Calandri. Ciò significa senz'altro che l'assassino REFERENDUM FRA I NOSTRI LETTORI era interessato al furto dei documenti e del la fotografia di donna con cornice d’argento scomparsa dal caminetto dello studio del banchiere. Quindi il delitto di omicidlio si deve riallacciare esattamente al reato di furto. Ma se l'assassino è veramente Marcello Barra, come può egli essere responsabile anche del furto, dato che non si è più mosso dalla villa Astorri subito dope l'accaduto? E come ha potuto entrare in casa Calandri dalla porta di servizio senza possedere la chiave di entrata, dato che la porta non fu scassinata? Quindi esiste un'altra chiave che serviva per l’accesso alla villa Calandri. Altra circostanza da me appurata è la seguente : Il banchiere Calandri, dongiovanni impenitente, era già stato una volta sorpreso dal guardiacaccia Barra mentre stava insidiando la bella cognata, il cui marito da 4 anni si trova in America. La casa del Barra, che ospita lui al pianterreno e la cognata al primo piano, è poco lontana dal posto dove il reato fu consumato. E finalmente alcune voci — certo non benevoli — indicano Giulio Alberti, attuale fidanzato di Dora, sorella di Leda Astorri, come un uomo che fingeva il suo amore per Dora, essendo invece innamorato della bella Leda. Queste voci debbono aver irritato il banchiere Calandri che aveva un debole per la bella signora Astorri e quindi viene ad essere giustificata la freddezza del contegno cel banchiere verso il sig. Alberti, freddezza spintasi fino a non ricambiare più con luì il saluto. Come è noto, Giulio Alberti seguì a poca distanza il banchiere e Leda nel La chiave nel cassetto Leda Astorrì subito dopo ll delitto parco, dopo di aver detto alla fidanzata Dora: voglio avere una soddisfazione da quell'uomo che non mi ha salutato. Ma era proprio questa la vera ragione della sua collera? E fino a quale punto egli intendeva ottenere una soddisfazione? Che cosa c'è poi di vero nelle voci calunniose verso la signora Astorri, sia nei riguardi del banchiere Calandrì sia in quelli del futuro cognato Giulio Alberti? È finalmente di chi era la fotografia di donna chiusa nella cornice d'argento e involata la notte stessa del delitto? Barra intanto continua a proclamarsi innocente ed ogni giorno avviene un fatto nuovo. Pare difatti che siano state riscontrate delle orme sul terreno lungo il passaggio che conduce alla villa del banchiere Calandri dalla porta di servizio. Queste orme sono di piedi che calzavano scarpine eleganti è piccole da uomo e indicavano, coincidenza stranissima, un azzoppamento al piede sinistro. Orbene il cameriere Giovanni, che la sera del delitto si era recato con l'automobile in città alla ricerca di un medico per la signora Leda Astorri, ritornando in villa zoppicava col piede sinistro. Un'ultima gravissima circostanza, che in questo momento non mi è possibile rivelare è stata da me accertata personal mente nel sopraluogo che ho fatto con l'autorità neilo studio del banchiere Calandri. E questa circostanza si deve riallacciare a quell'altra che concerne la chiavetta cesellata sparita dal corpo del banchiere. Questa chiavetta io l'ho ritrovata nella toppa del cassetto dello scrittoio. Quindi è la stessa. Mi riprometto di parlare di tutto questo in « Corte di Assisi ». Da oggi perciò io lascio la penna per fare soltanto il testimone. Il collega D. Laurenti vi terrà informati di tutto lo svolgimento di questo appassionante dramma giudiziario che tanto interesse ha suscitato nel pubblico. Aroldo Cramuli Cinema Mustrazione Il grande pracGdto _ Chi uccise l banchiere Calagdi? Il nostro referendum è bandito fra i lettori di Cinema Z/ustrazione che desiderano interessarsi a que sto singolare « affare giudiziario » che ha commosso tutto il gran pubblico ed una Bella ed utile sorpresa è riservata a quei lettori che con la loro collaborazione avranno saputo penetrare il misterioso delitto fino al punto più saliente che Ì te ge vuol essere l'indicazione del «4 ted ’ vero colpevole” dell’assas sinio del banchiere. pa A Il aopraluogo pen e) in casa del banchiere d\ Ù