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Paul, dope una pausa, continuò:
nni Hi giorno im cui ti ho perduta, avvenne per me il crollo di natti È mici ideali. A che pro lottare, ora, se tanto sei sempre così cstranca e lontana dal mio cuore? E' tanto tempo che ho repressa in questo mia cuore esulcerato fr passione per te, che quasi ho paura di ridestarla d'impravviso, perché non mi soffachi, e... se mai tu. stessa, non per pietà, ina per sincerità nuova. ed improvvisa dovessi farlo, (chbene, Vera, ridestala | dolcemente | questa mia pas sione ch'è. assopita“in un vulcano di ‘te:
DI
netesze, ma che deve uscitne senza uc
cidermi,
Senza neppar misurare l'importanza dell’aro che compiva, Paol allungò il suo braccio: versa. Vera e la raggiunse alla. vita. A quella stretta tanto dolce il corpo di Vera vacillà. Ella reclinò dl i sulla spalla dell'uomo, che ne fu
Mente meravigliato e commoso da osare appena di guardarla. Ma. quando
i grandi occhi pensosi è melanconici lo
fisssrono. con uno sguardo dentro cui lampeggiava un'onda di fascino. muliebre, Paul non ebbe più 1 controlta su sé stesso, non vide che il suo amore, il suò amore lontano e. vicino, il suo
amore. perduto e. ritrovato, ed allora,
rese la donna fra le sue braccia 1 le... oto due anime si unirono in un impeto di folle ardore, e Per virtà dell'amore di Vera, Paul aveva prodigata la sua «opera di scienza e di bontà fra i colpiti dall'epidemia. Le sue cure si erano particolarmente rivalte al Governatore, edera ‘merito suo di medico e merito dell'infermiera
Vera se l'egregio uomo era stato strap.
pato alla morte. Tanto che il Governa| tore in un memento di sincerità, rival. gendosi a Vera, divenuta suora di circo: stanza, le aveva detto; i e Sa di dovere la mia vita ad un miracolo; e. so chi ha compiuto questo miracola, Potete andar fiera di vostro finarito. Vera aveva abbassato gli occhi, ma il
cuore le saltellava in petto dalla gioia.
Poi il Governatore aveva soggiunto, con. una certaria di soddisfazione: | — Ho giù seritto a Pietrobuggo per «domandare la grazia di Sergio Demi def, Non “vi dissimalo 1° difficoltà della cosa, ma ho buone speranze. Vera si curvò sul convalescente, e gli baciò le mani con umiltà ‘e’ trasporto.
Quindi rientrò nella sua casetta, Aveva
‘bisogna di tanta solitudine. Le idee le sperderano in un vuoto orrendo d'incognite. La grazia per. Paul! Tornare
a Pietrobargo. ‘E Sergio? Ella aveva in © quella miseria di vita morale e materiale. ‘trovati nuovi palpiti, un farmaco ‘inspe.
rato ai suoi tormenti; ma quel. ritofno
Ron éra suo marito, le dava le verti. gini, le arinchbiava la vista. E la notte quando Paul le-fu vicino, e le ripeteva
con un'estasi di poeta, con le più fre
sche immagini di parole, il suo amore, Vera se-lo strinse al petto come una sorella maggiore, per mormorargli:
— Rimani qui con me, e non dirmi
I più rallo, Le | role mi danno trop... ‘ pa gioia, ««@ io ho. paura della gioia
Passarono: altri pochi iornì, ‘quando :
Vera. annunciò, a. Paul che il governa. “tore lo attendeva. d° —Forse la ‘mia grazia? Torneremo
; alla libertà con lui, che amava e che
in Russia... uniti per sempre. Oh, Vera, Vera mia! .
Quando. Paul si trovò al cospetto del governatore, ed ebbe tempo di fissarlo negli occhi, comprese che egli non era certo foriero di buone novelle, Difatti, # vecchio governatore, dopo un breve proemin di circostanza, annunziò a Paul:
— Demidoff, purtroppo la vostra gra» zia mi è stata rifiutata... e per di più, mi giunge l'ordine di consegnarvi al tenente Boris, che vi porterà ad una nuova destinazione.
Paut richiamò a sé tutte Je sue forze per non lasciarsi cadere a terra, E il governatore, che si era fatto anche più perplesso ed accigliato, continuò quasi parlasse a sé stesso:
— Sinceramente, non capisco questa faccenda del tenente Boris. Si tratta di una procedura affatto insolita.
Paul ebbe la sensazione che qualche cosa di inafferrabile lo insidiasse © insidiasse il suo amore. Improvvisamente riprese tutta. il suo ardimento, © disse al governatore: :
+ E Vera... potrà seguirmi?
Il governatore tentennò il capo, trasse un Tungo sospiro, e-rispose: = Non ve lo consiglio, Demidofl, anche perché la vostra destinazione non è
delle migliori.
La notte che
VII ll tenente Boris.
urta la n
felice, nella sua prigionia, schiavo soltanto del suo amore, devoto soltanto alla sua donna, Perché Vera ormai era sua... Sua come il sangue che gli gonfiava le vene, sua come l'affanno che gli squassava Îl petto, sua come il pensiero che gli martellava le tempie.
Bisognava parlare a Vera e prendere da lei il coraggio che in quel momento gli veniva meno. Vera era sempre stata la più forte, Certo ella si sarebbe ribellata alla disposizione del governatore, o quanto meno lo avrebbe tanto supplicato, tanto intenerito, da costringerlo ad accordarle il diritto di seguirlo ovunque fosse stata la sua muova destinazione.
E quando fu l'alba, Paul parlò a Vera. Vera l'ascoltò senza battere palpebra, bevendo quasi le sue parole come un veleno liberatore, e subito gli disse:
— Andiamo,
Davanti al governatore Vera non frap
. pose indugi, e cori voce, commista di
preghiera e d'imperiosità, esclamò:
— Eccellenza... prima ch'egli parta per la sua nuova destinazione, io debba parlarvi.
Al.tono della voce, al pesto incisivo, Paul che ascoltava un poco appartato,
“into? che Vera avrebbe ottenuto. tutto
quanto fosse: stata chiedere a Sua Eccellenza, Allora si sentì vile. Egli stes:
50 l'aveva condotta dal governatore. Egli
stesso aveva per Îl primo saputo che la
| nuova destinazione rappresentava la più orrenda tappa del suo cammino dî esi
liato: la tappa ‘mortale. ‘Dunque; era il sacrificio della vita del suo ‘amore ch'egli inconsci&mente | aveva | meditato durante
posto in. attuazione col a. Vilel Vilel i A, M. Tournour