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IO XCK]mi MILO)
Il soggetto 0 trama di un file, cioè lo schematico riassunto dell'arione che in esso si svolge come ve la raccontano i giornali 0 i programmi che vi distri» scono nelle sale, è, rispetto al film, ciò che è la foto grafia @ il disegno di un edificio rispetto all'edificio stesso: corre fra l'uno e l'altro la stessa differenza che passa tra una cartolina illustrata che rappresenta Duomo di Milano 0 il Golfo di Napoli e il Duomo è 4 Golfo veri e propri.
Quando il film c'è, a tutti è facile cogliere dadi differenza, lanl'essa è enorme. Diventa invece difficile valutarla quando il film è ancora da fare ed esiste soltanto il soggetto che non merita ancora il nome di progetto. Percià si può dire dei soggetti ciò che si dice delle buone intenzioni degli uomini: di esse è lastricato tutto l'inferno e ve n'è riserva infinita. Il soggetto, racchiuso în una pagina manoscritta, 0 suol to nelle centocinquanta e più di un romanzo nella perde o acquista in precisione: soltanto ai pratici, agli artisti (non agli attori) della casa cinematografica è possibile apprezzare la loro convenienza e i loro suiluppi.
Ma essi possono questo perché leggono un soggetto come un buon musicista legge i temi di una partitura: essi lo svolgono sub specie cinematografica nella loro mente, lo vedono e lo sentona già come fim e quindi possono azzardare con qualche fondamento un giudîzio crilico positivo o negativa. Gli equivoci però nor sona rari ed ecca perché occorre passare dal soggetto al progetto, dui temi alla partitura, dalla sintesi all'analisi, cioé occorre passare allo scenario, Che cos'è lo scenario? Riprendenda il paragone già adoperato diremo che essa è, rispetto al film, ciò che è il progetto artistico e tecnico, minutamente svolto e calcolato, rispetto ad un edificio.
Lo scenario è la vera trama del film in quanto esso . la siccessione di tutti i quadri; b) la loro
rispettiva durata; c} i modi della loro ripresa; di la qualità e la quantità dell'elemento sonoro accoppiato col visuale; {} Veventuali battute di dialogo che si svalgono in ciascuno di esso.
Lo scenario è quindi una farlitura vera e propria e può arrivare alla precisione di quelle musicali, ma come questo non possono essere lette che da musi cisti, così gli scenari non possono essere letti e valutati che da cineasti. Per un profano la lettura di uno scenario non è impossibile, ma è raro che eso fossa apprezzarne l'autentico valore cinematografico.
Le grandi edibrici di film hanno tulle un vero e pro prio ufficio scenari nei quali vi sono infaticabili let tori che leggono tuito cià che si è scrilta e si scrive in fatto di romanzi, commedie. drammi e tragedie di ogni genere; gli eveniuali soggetti sono segnalati alla direzione e, se scelti, vengono passati agli scenaristi, ueri e propri tecnici del dicoupage, cioè della parti tura del film.
La quale non è teai quella definitiva perché se l’edizione è decisa, la stesura viene riveduta dal direttore del film, cioè dal suo creatore, insieme con l'editore 0 col cosidetto direttore di produzione {11 super-viseur americano). Durante la ripresa del film possono rendersi necessarie ulteriori varianti; la visione dei singoli episodi può consigliarne delle ulteriori, infine la rawisione lofale del film. prima della sua pubblica edi zione, può imporre altri tagli od ultre aggiunte di quadri, di situazioni, di particolari sviluppi.
* è *
Si sono fatta tante inutili discussioni sui criteri che si debbono seguire nella scelta dei soggetti. C'£ chi ha rimproverato le case editrici di aver tradotto tn linguaggio visuale dei celebri romanzi e delle altrettanto celebri novelle. Ma se si pensa alle impellenti e mai soddisfaite esigenze reclamistiche che l'industria del fim impone ai snoi dirigenti si può loro fa
ste preferenza: pater mattero ‘in cartellone il nome di Tolstoi, di Stendhal, di Victor Hugo, significa aggiunpere un formidabile ele mento di'richiamo,. Suc . code spesso che È con fronti tra. film è roman
cibmente perdonare quer.
zo vadano tutti a scapito del prima e che U lettore si buoli dello spettatore, anche se l'uno è l'altro si tro. vano riuniti nella slessa persona. Ma è difficile che le case sì convincano di non sssere infallibili. Sta di falta che, per seolteplici esperienze, ci ri è avveduti che gran. di romanzi hanno generato film mediceri e che da ro manzacci d'appondica suno scaturili bellissimi film, è ciò serve a riprovare che il soggetta è niente e che il film è tutto, e che dove una grande opera d'arte impaecia con la sua mole e fer la riverenza che ispira U creaovs del film si otliené spesso un risultato scadente.
Prima dell'avvento del film parlato i romanzo sembrava la materia più adatta per fornire spunti e evventure al cinema; con l'acquisto della favella s'8 creduto che il cinema dovesse fare del leatro paro e semplice e allora gli uffici scenario si sono dedicati frettolosamente alla ricerca di commedie, drammi, opere e operette fimabili. Si è voluto perfino sfruttare sl euccesso di opere teatrali girandole inonediatamente; si è vagolo e sì vaga forse tultora per i teatri e i inusic-halls delle capitali in cerca, come Diogene dell'uomo, di piùces a successo e ogni tanto si crede di averne scovata una o di quer trovato in un attore l'araba fenice, dusi la chioccia dalla uova d'oro. Con i risultati che Tutti ca noscono o imparano a conoscere. L'esperienza di questi amni resterà mersorabile por la faciloneria e la pre sunzione con cui si è posto mana a quella cha resterà. li più imporsante rivoluzione dello spettacolo cimematografico. Forse ciù che noi doploriamo da due anni circa era una tappa che non si poteva saltare, è sta bene, può darsi che sia così, CIÒ che importa sottoli. neara è il nuovo orientamento che si va delineando nell'arte e nella tecnica del film parlato. La formula teatrale è definitivamente tramontata, la nuova nan ci accontenta perchè prettamente aritmetica con la sua percentuale fissa e immutabile di parlato al venticinque per cento, come se invece di Cane si trattasse Mi ricette farmaceutiche,
Comunque un grande cammino si è compito; &
prezzo però di una crescente diffidenza del pubblico
vento fl'cinama. Molto c'è ancora da fare per riacgui
stare la simpatia perduta. Se la scelta dei soggetti detessera abbandonata al’ criterio. dell'editore 0, 60°. WERAQUE, dell'autore del fili, la tecnica dello scenario ‘ deve risoluere l'apparente inconailiabilità di fusione . fra un linguaggio universale qual'è quello delle dritti gini ed un linguaggio nazionala qual'è quello delle parole, senza che le limitazioni imposte dal secondo vadano a scapito del primo, lia