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Cinema Illustrazione (Dec 1930)

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N sorriso di Rabagliati ricorda alquanto quello di Deuglaa Fairbanks. ALBERTO * * * RABAGLIATI ATU-PER-TU CON-LAFORTUNA corso che la Fox aveva indetto, in ogni nazione d'Europa, per cercare attori nuovi, Ebbi la fortuna di vincere e fui mandato a Hollywood. Avevo un contratto che, per il primo anno; mi assicurava duecento dollari alla settimana, e, per il secondo, trecentocinquanta. In seguito avrei dovuto restare a disposizione della Fox per un altro anno ancora, a con dizioni da stabilire. i — Cosicché i due primi anniî sarebbero quasi stati considerati come anni di provà. — È così, Due anni di prova. di istruzione e di... allenamento. All'arrivo a Hollywood incominciai subito a studiare: l'inglese e in sei mesi ero in grado di comprendere quello che mi si diceva. — Le diedero subito qualche parte? — Non proprio parti. Cominciai a fare qualche comparsa in scene di pochi personaggi, tanto per impratichirmi del modo di stare dinanzi all'apparecchio. Fu solo il secondo anno che cominciai ad avere qualche particina di un certo rilievo. Cominciai a lavorare sotto la direzione di Frank Borzage, il grande direttore che, fra l’altro, è trentino e guadagna diecimila dollari alla settimana. Anche Borzage mi voleva molto bene, e sperava di fare di me un qualche cosa di grande. Anzi, strinsi con lui buona amicizia. Andavamo spesso in aeroplano lui, Wallace Beery, proprietario dell'aereo, ed io... Wallace pilotava anche la mia Lambda, che avevo comperata da Gloria Swanson, per mezzo dello chauffeur di Gloria, che è milanese. — Avrà frequentato molto il mondo cinematografico, immagino. Le piace? — Non troppo: non sì può immaginare che ambiente strano sia, troppo... originale, per non dire di peggio. Sa: sono anche stato fidanzato con Mary Duncan, e dovevamo sposarci, ma, con l'allontanamento suo per convalescenza, finì anche il fidanzamento. Ma torniamo ai miei lavori. Dopo aver girato in «La leggenda di Li-. liom » dovevo essere protagonista di un grande film da girare in Ungheria, ma per l'avvento del film parlato tutto fu. sospeso, Io, che non possedevo una pronuncia inglese perfetta, i fui messo in aspettativa. con l'autorizzazione di lavorare per altre case. A Los Angeles, per conto della « Italo-Tonie», una società italiana per film in italia no, interpretai Sei #1 l'amore, proiettato a Milano, all’Odeon, con tanto. successo, Quasi certamente tornerò al la Italo-Tone, Poi... chissà... Una scena della “Leggenda di Lillom” con Charles Farrell in cui compare anche Rabagliati Quieto, educato, elegante, Alberto Rabagliati, un bel giovanot | to che da poco ‘ha passato i ventisei anni, siede sulla poltrona dinanzi a me, senza darsi alcuna delle arie fanfaronesche. che potrebbe assumere qualsiasi altro giovanotto che sia. « stato a. Hollywood ».. Pure, lui Rabagliati, a Hollywood c'è stato davvero, «© non solo come uno dei tanti che partono alla ventura per tentare se ‘riescono a sfondare le frontiere di Cinelandia, ma invitato, in_seguito a regolaré. concorso, a lavorare alla Fox. E non solo questo: è stato anche sulle soglie della fama e della fortuna, ad un pelo di diventare divo; l'avvento, però, del parlato, è venuto .ad interrompere la sua attività. di : Ma è più gustoso sentirla raccontare da lui. Ascoltiamolo; — Ecco dunque: per rifarmi da principio le dirò che io sono milanese e cresciuto a Milano, Ero arrivato; quietamente e senza tanti sogni per il capo, alla bella età di ventitrè anni, studiando, ché intendevo diventare costruttore di case, ma tecnico e diquelli buoni. Mi divertivo, si sa, perché la gioventù. ha bisogno di ‘svago, suonavo il violino e frequentavo le sale da ballo. Non starò a dilungarmi molto sulle mie. qualità di violinista e di ballerino, solamente, se la modestia lo. permette, ‘le dirò: che, musico, non' ero dei più ‘infami e, ballerino, ero spesso costretto ad abban-. donare -lo strumento perché, « bon grè mal.grè » mi costringe: vano a ballare. ; n wo — Questo è già un buon numero. per. riuscire nel cinematografo. Ricordi Valentino... i Li ; —Appunto. E, come-lui, anch'io posso vantarmi di essere ‘un buon ballerino di tango. Dunque: i miei giorni trascorrevano ‘così, felici, quando mi saltò il ticchio di prendere parte al con