Cinema Illustrazione (Dec 1930)

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erumendo nel silenzio, Sergio compre se. E disse ancora con voce mm Paul ni era i Gee rrn l'abbraccio doloroso de moglie si scambiavano. Poi scantd è fa esperto Îl vito col palmo per quilche istante è 0a lui ad insistere che «i partisse subito, Un colpa di frusta e la « troika » parti been age dad gio alzzava i cavalli che divoravano la strada. Aveva ricominciato a nevicare a fiocchi fittissimi e gelati che frustavano in viso i tre viaggiatori. Un tod dopo il silenzio dominava Siena. Al un ra fl che stava sempre La vedetta, gridò: — Ci siamo! Sergio ia pugno, e soggiunse con disperata gola: ci Viso 1 Quel fumo lag. : giù indica il bivacco dî Peter. È un amico, ‘Wi'altra frustaca, un ultimo : generoso slancio dei cavalli e la di Petet fu raggiunta rie «CUORI IN ESILIO» ‘ Romanzo-film vissuta sullo schermo da Dolares Costello, Grant Withera, tentando di strappargli la bottiglia dalle mani. val Pont la papa ie vela di siliiacirn.. Questa sd la vera felicità... ni i lo sono un intruso e la mia sposa è questa stupenda Vera ritornò ben presto all'assalto, con una mossa così disperata, con una voce così supiplichevole, che Paul smise di bere, © Sergio fissà entrambi con uno sguardo impietrito, suse Pata], Paul, Paull. — continuava ad esclamare la voce amorosa di Veri... i pacco in te stesso, guardami, biso » Vieni, «quell non seppe più |, oltre coesistere. Aveva compreso! L'intruo cra lui. Caltui che noa avrebbe dovuto più ritornare, né più farsi vedere. Quella voce supplichevole della « sua » Vera apparte» neva soltanto a Paul... Aveva Stalto! Pateva egli vincere in quella bat. tuglia dei cuori, se il suo era considerato Vera che gli chie1 ie Che fai, Sergio? Sergio si fermò, raccolse tutte le sue forze, colle labbra un tragico ‘enormi tazze di terra, Poi ott anche delle fette di pane bianco, Bevvero ca avidità, quanda improvvisamente Paul «attò in piedi, afferrò la ciotola e la vuotò in terra, dicendo forte ed a “la ordinà perché. perché... bisogna an darsene. James Kirkwood E sparì nel vuoto nero della notte che sembrava l'apertura di una grotta macabra, Poco dopo il silenzio della notte fu improvvisamente rotto di lontano da una scarica di fucileria, Gli inseguitori avevano ritrovato le traccie dei fuggiaschi ed avanzavano a a battuto per impossessarsi «i loro, Evidentemente il governatore a veva davuto ricevere le notizie che attendeva e che spiegavano con ‘precisione sicura la muova colpa di | ; da sua audacia, ed anche il suo delitto. I} vero tenente Boris era stato difatti ritrovato seminudo sulla neve, con una larga feri‘ta che gli lacerava il petto, Dopo gli spari successe an lungo si lenzio, impressionante. Ma bruscamente, a passi dalla capanna di Peter, un c secco ccheggiò, ed un piccolo prio sE fece ceco. Vera e Pa si scossero dal loro torpore, poi Vera si stanciò verso la porta e sparì nel buio. Boccheggiante sulla neve si tor: ceva i spasimi dell'agonia il corpo del tea Sergio Demidofi. XI. L' Qualche minuto dopo gli avvenimenti che abbiamo narrato, i gendarmi di Tomsk, lanciati sulle piste dei fuggitivi, scendevano ‘di sella e a la troika del falso tenente Boris, ; Ta iO, fi Sul corpo inanime di Sergio Demidoff, Vera stava curva coi ginocchi sulla neve e le mani incrociate in atteggiamento di preghiera. La luce rossastra della torcia recata dalle mani tremanti di Peter get tava striscie di luce rea sul viso bianchissimo della donna, che pareva così tinto di me, i Quando i gendarmi ebbero allontanato con. dolce violenza la donna ed ebbero trasportato nell'interno della capanna di Peter il cadavere del suicida, ancora una volta, come già nel recente e nel lontano passato, Vera e Paul si trovarono soli nel silenzio della notte e della loro sorte. Paul, inebetito dall'alcool e dal dolore, mormorava: —Non più, non più... vie ni, vieni, Sarebbero ritornati laggiù... perché il loro destino laggiù li legava ad una catena ‘che soltanto l'amore avrebbe potuto rendere metto «pesante, meno macerante. Ad un tratto una voce ccheggiò in quella solitudine di morte, una voce che fipetevatin. canto lento e ‘solenne, come un giuramerto: . «Prenditi questo cuore nella diafana mano e portala lontano dove sospira amore Era Paul'che cantava, mentre Vera lo guidava con, dolcezza Bari interno della capanita, risonante di delle: maschie voci dei gendarmi. Per chiuse la porta, spinse i due giovani it una cameretta attigua, evitando al loro sguardo di scorpere il drappo giallo e rosso che copriva la spoglia mortale di Sergio Demidaff. Paul nof cantava più. "A. M Tournour FINE