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*Luci della città”
Londra, marzo,
Quando ho espresso a un collega di un grande giornale londinese il mio fermo proposito di intervistare Chaplin, il giornalista, che aveva perduto un’ intera giornata per avvicinare il celebre attore; senza riuscirui, mi ha guardato con aria di commiserazione. Ma, evidentemenie, l'arte dell'intervistatore non è fatta soltanto di abilità e di tecnica, ma anche di fortuna, poiché io sono. stato molto più fortunato. del collega del quo‘tidiano ed ho potuto avere con Charlot una conversazione amabile, sinteressantissima, esauriente,
Non dirò come sono riuscito ad uno scopo che in questo momento costitui» sce il sogno della stampa dei due emi* sferi, e non dirò neppure quale sia la ‘vita di Charles Chaplin in questi giorni di frenesia londinese, È questo un com
‘ pito che lascio alla fantasia dei croni. ‘sti, Cercherò piuttosto di riferire con la maggiore esattezza possibile, le cose ora lievi e profonda, ora seinplici e compli» cate che Chaplin mi ha dette,
La conversazione, naturalmente, non poteva iniziarsi se non con un preciso riferimento alle « Luci della città ». Ho così agsardato la prima domanda:
— Sigle contento del vostro. ultimo
° * filmè
— Sarei immadesto se dopo un lavoto di tra anni, dicessi di no. « Luci della città n è il miglior lavoro che ho
| prodotto: fino ad oggi, senza assera mi
‘cc pliore di quelli cha spero produrre in se
“puito, È vero che, invecchiando, le idee
‘si esauriscono @ si finisce col diventare
«iroppo meticolosi ‘a. qualche volta fasti»
diosi, ma ciò non toglie ch'io non avver
‘ta l'ansia febbrile a continua di creare
« nuovi films ‘sempre più. aderenti al mio
‘spirito e più accetti al gusto del pubblico.
._— Ritenote dunque che il grande fa
cvore del pubblico sia determinato dalla
spiritualità delle vostre creazioni?
— Senza dub
. bio, It personage
gio du. me creato
} ‘ simboleggia sullo
‘schermo il tipo del
diseredatto 8 ne
Il simbolo del diseredati Film muto... ma fino a un certo punto Elogio della pesca Charlot verrà in Italia,
riassume la filosofia, Questo povero essere timido, scarno, malnutrito, non è mai in realtà la preda di coloro che lo tormentano. Si eleva al disopra delle sue sofferenze: vittima di circostanze diseraziate, si rifiuta di accettare la disfatta, Quando le sue sporanze, i suoi sogni, le sue aspirazioni svaniscono nel
. la futilità e nel nulla, si stringe nella
spalle e fa dietro-front. È tuttavia paradossale constatare come questa maschera Ivagica abbia suscitato #l riso più di qualsiasi altra figura comparsa sulla schermo a sulla scena. Ciò prova che il riso è molto vicino al pianto 0 viceversa.
— La vostra opinione sul film sono» ro e parlante rimane immutata?
— Naturalmente, Soltanto, come al solito, molti giornali hanno travisato il nio pensiero. lo non sono un avversario del film sonoro ma del film par lante, Ed anche di questo in modo vela» tivo poiché la mia avversione ha un carattero puramente soggettivo in quanto sono sicuro cha le mie interpretazioni cinematografiche non avrebbero nulla da guadagnare, ma bensì mollo da perdere, attraverso la parola. Non dico con que» sto che, specialmente quando l’invenzione sarà più perfozionata, non vi possano assoro degli attori e dei realizzatori capaci di sfruttare degnamente la possibilità della parola,
— Avete già scelto il soggatto per il vostro prossimo filmò
—— Non ancora. Sto elaborando molte
. idee ché potrebbero anche maturarsi du
rante questo mio viaggio in Europa.
— Si tratta dunque di un viaggio a scopo di studi e di ricerche?
— Quanto meno a scopo di osseruazione, Dopo Londra vue, come vedeta, mi sforzo di rivivere i giorni della mia infanzia, visiterò Parigi ad alcune città
| meridionali dalla Francia, poi la Spagna,
la vostra. bella Italia ed infino mi fermerò qualche giorno a Berlina,
-— Appena tornato in America ripret» dereta subito la vostra attività negli « Studios nè. :
— Non. posso dirlo, Non riasco mai a
: profiggermi un programma senza la cor
tesza ci... non mantenerlo. Mi piacerab» be molto di lavorare con un. sistema
preciso è metodico ma ogni valta che ho cercato di farlo non vi sono riuscita. Tutte le cose che attentano alla mia libertà personale, come la imposta sul rod dito a la censura sui films, ni esasperano. Come mi esaspara= no gli inviti per le riunioni in società, To detesto il sistama di dover fare qualche cosa in un'ora fissata in antici» po. Nel mio caso particolara vi» tengo che la mia avversione si spieghi sopratut= to per il fatto che quando saro bambino, nei tuguri di Londra, dro costretto a@ fare sempro delle cose che non mi piacevano. La possibilità che ho ura di tavorare 0 di distrarni a mio piacimento, è per ma la più grande fonte di soddisfazione,
= I quali sono le vostre distrazioni prafarite?
— Nossuno potrebbe indovinario: il semplice godimento della pesca. Che la pesca sia un'ossessione per un attore cinomatografico non ha nulla di parados sale. IL poscatora cha passa lunghe ora nella solitudina, può magnificamanta svi» luppara i suoi doni di umorista silane zioso, La niia ambizione è di pescare un tonno in pieno Oceano, Non si creda ch'io schersi: la caltura di un tonno è una cosa difficilissima ed è stato fissato un grossa premio a chi riasca a pescare ne uno al largo dell'isola Catalina, Que: sta mia passione è così forte che vorrei
| finire è mici giorni nell'isola Cocos nel Pa“ È ‘
cifico. La sus baie sono piene di pesci che nuotano alla superficie e a'impazione tiscono perché nessuno va a carcarli. Pec. cato, parò, cha vi abbondina i pascacani! so È quando non potete pescare? = Mi sfogo giocando a tennis, Oppura mi chiudo nella mia villa per suonare l'organo, il wiolino a pianoforte, Charlie Chaplin mi ha detto tutto que: sto con aria lisvementa ironica, aspi» rando voluttuasamente i fumo dello sue sigaretta preferito, Un segretario viene ad avvertirlo che l'antamobile l'attende alla porta dell'albergo. Mi affratto a rin graziara a salutare U granda artista che lascia in anticamera centinaia di parso» ne per correre alla Camera dei Comuni que sarà ricevuto dal primo Ministro,
U. Legoti