Cinema Illustrazione (Mar 1931)

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(c HER Stra paesa nO Ogni nuovo film italiano che viene presentato al pubblico è un avvenimento di tale importanza che non può essere esaurito dai resoconti critici delle. prime visioni. Non intendiamo invadere il campo viservato e tenuto agregimnente da altri ‘colleghi, vogliamo dire, invece, che ogni nostro film è un'esperienza dalla quale devono essere tratto tutte le conseguenze e gli ummuacustramenti possibili. Anche questo è un modo, e non dei meno redditizi, di far rendere bene i capitali impieguti nell'edizione di un film: si può dire, anzi, che ciò che varamenta resta di un film sono questa indic&zzioni tanto preziose per il progresso della tecnica è della stilistica cinematografica. Eccoci dunque a lrarre qualche primo spunto da Terra Madre di Alessandro Blasetti, edito dalla Cines. È un ottimo lavoro che si staccu nettamente dai precedenti, si isola, diremo così, da tutta la vecchia e nuova produzione italiana, si vede che è stato CONGO. pito 0 diretto da un uomo che ha delle idée sue, dei criteri artistici suoi @ soprattutto una nozione del suo Paese meno empirica 0 meno turistica degli altri che, quando devono meltare ‘in scena la nostra adorabile lerra, non sanno fare altro che ricalcare delle oleaprafio di Venezia o di Napoli. Si può ripetere, ché vale sempre, il vecchio aforisma: il valore artistico di un'opera è sempre una misura indiretta della. sincerità dell'autore di fronte a se stesso, di fronte al suo mondo morale, di fronte a quell'indefinibile ma inalienabile cosa che è la religiosità di un individuo. Blasetti crede sinceramente alle passioni che muovono le sue falle 6 i suoi protagonisti, è davvero strapaesano, crede sul serio che vi sia un’untitosi fra cam-. pagna e città da risolvere in una profonda, drammatica catursi, Può darsi che ciò non sia vero, ma... credo quia nbsurduml i E gli artisti, come i sanli, 0, più modestamente, come gli scienziati possuno partire da ipotesi sbagliate e arrivare a conclusioni vere: la storia è piena di questi esempi dove si dimostra che ciò che conta È, dopo tutto, la sincerità. . pa Sarebbe già mollo aver impurato, attraverso un ullimo esempio, che questa vecchia vurilà non può es. sere impunemente tradita, ma c'è dall'altro: c'è, dietro. la vicenda di Terra Madre, la vicenda segreta del suo. creatore che ripeté; ’ancora una volta, in chiara sintesi la misura effettiva del cinema italiano. Lasciamo da parte questo. giovane che 8'è. dovulo far-strada fra tante incomprensioni v che; per Il solo fatto di essere un'eccezione, non avrà certo i compiti facili e la via piana. Cerchiamo invece di incuira, di leggere nel film quali sono le difficoltà che ha potuto: superare e quali non ha potuto. Come sempre, e ci piace ripeterlo, gli. strumenti ci collaboratori tecnici sono stati all'allezza della. situazione: Le “masse,” ip “granidé coro che è il uero protagonista di Terra' Madre, sono state selezionate e disciplinate ogregiamente; ma quelli che, secondo il nostro modesto parere, non hanno permesso che un ottimo lavoro diventasse’ un capolavoro suno gli attori di primo piano fatte, s'imtende, lodevoli eccezioni per il Vasco Creti, per l’Olga Capri, per Leda Gloria che si è rivelata sotto una luce nuova è ricca di delicate e umanissime possibilità, Quest'eccezioni sono D u dimostrare che i buoni strus menti hanno reso bena in mano al buon orchestraloro e che i cattivi restano tali, 0 irreparabilmente. Eccetto costoro, 0 lo diciamo francamente perché sentiamo di rendere un segnalato servigio alla Cines, (non a Blasetti che deve saper la cosa meglio di noi) tutto il rasto è... letteratura, Prendi la letteratura e torcile il collo, consigliava Verlaine, ma noi non siamo così foroci e riteniamo, per usempio, che Isa Pola, fuori dello schermo, abbia diritto di vita, di cittadinanza. 4 d'ammirazione. Chissà che come soubrette di una compagnia d'operette non vada bene. Ho citato costei perché è l'esemplare più tipico di quanto può una pessima letteratura sull’ingenuo lemferamento, di. una fanciulla: hanno assegnato a Tsa Pola il ruolo di vamp, di donna fatale alla Bripitte Helm 0 alla Thelma Todd, e questa brava figliola si ingogna come può. IL guaio è che la vamp italiana non esiste: non si può andare contro le stimmate di una razza, com'è la nostra; surebbe come pretendere che un violino eseguisse una sonata hawajana. Altra cosa, altri temperamenti. Sì, ci sono anche in Italia delle donne fatali, e la storia ed il romanzo sono pieni an cora del loro mirabile fascino, mu la donna italiana ha un altro modo di essere: in mancanza di meglio è pre: Jeribile all'americanismo goffo delle ultime reclute, la maniera della Bertini, la compassata artificiosità della tI ti Vera Baranonhala, l'artista russa che ha dato grandi prove di sè in'‘’Madre”, di Pudonkin, di cui riproduciamo qui un foto» ©. gramma, è niata scritturata dalla Poramouni, i Borelli, tutto può essere accettabile, tutto sopportabile fuorché (mi si perdonino le parole ) il girlismo e il van» pismo ad importazione. co Perché, in fin dei conti, lo spettatore se vuole deliaiarsi con quei generi di donne va a vedera un film americano, uno qualsiasi, e ne trova a bizzeffe: ed ora. il surrogato ha ragion. d'essere quando manca ‘il geinino. L'indizio è tutl'altro che trascurabile e noi non saremo mai troppo grati a Blasetti che. ha costrutto la maggior parte dei suoi attori in un'atmosfera strapaesana e che li ha voluti violentemente italiani. Si può arrivare a questo paradosso critico: supporre, che Blasetti, scegliendo i tipi per i suoi :stracittadini, li abbia volutamente incarnare in quei dativo e cinque. Lal mediocrissimi attori appunto per aggravare antitesi fra la sincerità campagnuola è l'artificiosità cittadina. Sarebbe stata una trovata degna di Chaplin! Ma a questa maturità non ancora arriva e non arriverà il Blasetti non foss'altro perché il suo temperamemmnio, ‘schiettamente italianio, può servire le sue passioni e non la sua ironia. Comunque per' giustificare e ron dere accettabile una finissima trovata, del genere ci volevano attori capaci d'ironizzare loro stessi e questo, ‘in verità, non si è verificato e non si verificherà. ‘Ci siamo dilungati su questo punto perché il fattore «uomo » resta checché si dica l'elemento decisivo del la nostra rinascita. Non da oggi lo scriviamo, non da oggi lo ripetiamo, Ma occorre ribattere su l'argomento parché la deficienza minaccia d'intristirée tante ganerose aspirazioni e di disilluderci irrimediabilmente, E se a qualcosa può giovare l'esempio di Blasetti noi ci auguriamo che tutto il. nostro cinema ‘sia. violente» menle costretto nella più strapaesana atmosfera: per un quinquennio, per un decennio, se 0000rte, si vifugga da soggetti e da ambienti che il nostro cinema non sa forse nè vedere, nè realizzare, nel clima appropriato. Può sembrare la nostra una misura coercitiva ma essa nasconde nellu sua ingenuità una condanna ine» sorabile per'un mondo esaurito dalla vita e dalla jan. tasia: le avventure delle donne fatali, i drammi dell’adulterio, le tragedia ‘degli pseudo Corradi. Brando ‘e lutto, insomma, ciò che è stato materia del teatro così detto borghese non c'interessa più, Nel cinema, novis ‘sima liturgia delle folle, queste vogliono ritrovare è celebrare le loro grandi e sia pure caotiche passioni. La nostalgia di Blasetti per le folle rurali ‘è dunqua pie . namente giustificata.” i : i Un bagno strapassano al nostro cinema è forse quel» lo clie ci vuole per ricominciare sul serio: tornare alla terra, anche per i cinema, può essere davvero la via della ‘salute; :* +4»