Cinema Illustrazione (Apr 1931)

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3 IN SOSPESO H'° rivisto Cabiria dopo diciassettanni: un vecchio film fa sempre impressione: è come se il tempo fosse ritornato su se stesso, come se la vita avesse Jutto un passo indietro, tunto può lu potente suggestione dello schermo, quella sua realistica evidenza nella quale sono ridotte anche le parole più strabilianti. Non spetta a me la recensione critica, e comunque, non è il caso, credo, di rimettere in discussione casa. giù passuta in giudicato e sulla quale, se non altro, esercita i suoi inaltennbili diritti lu prescrizione. Ai suoi tempi questo film è stato un miracolo, è stato, se nan erro, l'ultimo film iteliuno che ha compiuto trionfalmente H giro del mondo e che nell'upprossimativa storia del cinema rappresenta, su universile designazione, un momento decisivo della caotica e frettolosa evoluzione. _( ‘abiria, edito nel 1913, non è più teatro, questo è Importante «a sapersi, ma è uno spettacolo cinemuto: grafico vero e proprio, è un enna sul quale David Wark Griffith ha studiato a lungo spremendone quan to di buono ha potuto trovarvi per inscenare i suoi mwemila metri di Intolerance, presentato tanto per met tere le dute a posto, in prima visione al Liberty Vea thre di NewYork il 6 settembre io, cioè tre anni dopo Cabiria. I guaia è che Cabiria è stato per noi une conelu vone mentre Intolerance è stato per gli americani un punto di partenza, Assai spesso sentiamo da parte di generasi amici rivendicare le antiche. glorie dal cinema italtino e non possiamo fare a meno di riffettere che perfino nel cinema noi siumo riusciti a erearci dell'ar cheologia a buon mercato du esibire a proposito ed u sproposito. Quando si loda, e merititemente, Ca biria non. si pensi che lu lode è una critica indiretta ma perentoria a tutti coloro che ci hanno condotto fino a Cabiria e poi non sono stati capaci di undure innansi? Mi si dirà che requisitorie, alcune fierissime e im placabili, nou sono mancate per fur giustizia di un errore che è di una gruettà pari @ quella d'una grande battaglia perdute, CI sembra superfluo ritornare. su argomenti nei quali non le parole, ma gli avvenimenti stessi, proprio questi. diciussettanni hanno esercitato una critica così esauriente: or per ord, giorno per gioruo, anno per quno. Basta sfogliare | programmi dei nostri cinema, le cifre dell'esportazione decrescente e ridotta in breve tempo a ‘sero, quelle: dell'importazione crescente. gra» dutomente è busta ascoltare quali nomi sono sulle lab bra del pubblico per convincersi che l'espiazione non poteva essere più dura. Rifare unu dolorosa storia senza approfondirla non è né simpatico, né utile. Perché (ceco il punto di chiarire) vi sono delle attenuanti, perché vi sono considerazioni du fare per vedere ce la grave soma di queste responsabilità non sia da ripare tive sopra un maggior numero di spalle. In uno mo mento critico delli nostra cinematografia è scoppiati la guerra: coco una causi di forza maggiore che ha influito anche sulla sorte degli altri cinema curopei. Idi ciò bisogna tenere il debito conto. Ma non busta; il nostro cinema, sia come industria, sit come arte, non è stato preso sul serio in Italia: s'è sempre cre duto che fosse una speculazione rischiosi. da lasciare in mano a qualche audace, s'è preferito, ud un certo momento, quando il nostro cinema avevi bisogno di nuovi capitoli, di fresche energie finangiarie, buttarsi a corpo perduto in altri investimenti che l'inflazione fuceva tralticere quali dorati miraggi. Nell'industria cinematografica! che ha un cielo relativamente lento, non st notava’ il subito guadagno, prodotto. più che ultro dalla svilimento della. valuta, ed ecco spiegata (e parte s'intende lu crescente sfiducia. verso determi. nati uomini) la paradossule situazione in cui è venuta n trownsi un aloni che aveva giù dietro di sé una brilluntissima esperienza finanziaria e che, a para gone di tante altre, era ed è perfettamente ambien tuta nel clima economico italiano, Senza tener conto di questi fatti che hanno influito anche sulle sorti dell'industria francese e tedesca non si spiega l'annichi» | Cinema Mustrazione limento totdle ed irrimediabile del cinema. italiano. Perché anche questo deve essere detto — gli uo mini che formavano di classe: dirigente dell'industria cinematografica italiana se erano altamente criticabili, non erano, però, né peggiori né inferiori a tanti altri capitani d'industria verso È quali il risparmio. italiano ha ltrghegpiato ciecamente, sictra di raccogliere oro a pulate, mentre poî ha raccolto tutt'al più qualche percentuale fallimentare. Affermare quindi che il cinema italiano non ha saputo rinnovarsi, che gli uomini non hanno capito | nuovi tempi, che, pieni di superbia, sono. rimasti pervicacemente abbarbicati alle loro vee chie formule eccetera, cecetera (chi più ne ha, più ne metta) se non è temerario è per lo meno impreciso, (va l'imprecisione è consentita. soltanto di benevali non ai severi, costoro devono dare & ciascuno il suo, con la massima esattezza, E° quello che ci sforsiamo di fare noi ad ogni vecasione grande 0 piccola, è questa visione di Cabiria che ha ravvivate tante nostalgie e tanti vimpianti ci ha fornito quella che attendevamo da tempo. a: Dunque l'industria ad un certo momento fu ne gletta è. abbandonata da chi poteva finanziariamente sostenerla per la sete dei subiti e grossi guadagni (e chi aveva voglia, durante la guerta, cioè prima dell'infagione, d'investire capitali nel cinema quando l'industria di guerra e le fornitare militari promettevano ben altri: profitti?) e parallelamente Vurte cinematografica restò, com'era stata fin dal suo nascere, ignorata se non derisa dalla coltura italiana, per adizione secolare sufficiente e piena di accademico sussiego, In un momento in cui nuovo denaro e nuova intelligenza, sia pure ate traverso una crisi risanatrice, dovevano dare al nostro cinema maggiore vitalità, maggiore sensibilità, sono mancati l'uno e l'altro; © i Così la storia -del cinema italiano è rimasta in sospesor è un romanzo fermo a meno della metà del suo cammina, e quando si riesce da Cabiria si ha limpressione che: dopo... che. dopo? che dopo? Ecco, non ci si rassegna facilmente, Occorre. al più presto operare la saldatura. fra il vecchio e il nuovo: una nazione senza cinema nazionale è una nazione incapace di esprimere la nuova epopea popolare, questo dobbiamo mettercelo bene in testa. Sentano i nostri giovani, sentatio tutti coloro che possono avere il vanto “di così difficili ma stupende responsabilità che è tempo di mettersi a fare sul serio, Il nostro :cineina ha ormai un'attrezzatura moderna ed efficiente, ha intorno a sé un alone di. trepidante e ‘sincera simpatia, ha tutta la stampa che non è certo avara d'incoraggiamenti e di lusinghe, ha il Governo vigile e generoso quale altro non fu mai, ha giovani pronti ed entusiasti, ha tutto insomma. E° ATA N davvero di riprendere il lavoro dal asciato in. sospeso, unto in'cui fu P P / CRI Ecco due scdna di ‘ Cobirta" 1 in ‘esse sono da ammirare la pres elzlono è l'accuratezza della ricostruzione storica, la perfetta dmbientazione, Parrnonia dell'insleme, ci