Cinema Illustrazione (May 1931)

Record Details:

Something wrong or inaccurate about this page? Let us Know!

Thanks for helping us continually improve the quality of the Lantern search engine for all of our users! We have millions of scanned pages, so user reports are incredibly helpful for us to identify places where we can improve and update the metadata.

Please describe the issue below, and click "Submit" to send your comments to our team! If you'd prefer, you can also send us an email to mhdl@commarts.wisc.edu with your comments.




We use Optical Character Recognition (OCR) during our scanning and processing workflow to make the content of each page searchable. You can view the automatically generated text below as well as copy and paste individual pieces of text to quote in your own work.

Text recognition is never 100% accurate. Many parts of the scanned page may not be reflected in the OCR text output, including: images, page layout, certain fonts or handwriting.

dissua» posito è così mi tro Vai in viaggio, in ‘cerca di vita, di avventure è di nuovi mordi, Il senso di libertà ini dava alla testa, inebriandomi come n vino generoso. Non pensavo a nulla; sentivo di essre libaro e di vive» ra coma se delle ali mi fossero improuvisamente sputitata per rendermi più lagpuro, Anche l'atmosfera in cui mi imuovevo mi sembrava cambiata, mi pareva simile & quella che si respira în alta montagna, Tuts ta la persona che vedovo avevano volti anabili e, credo, un sorriso di simpatia per me, lusomma ero felice. In quasto stato arrivai a Copenhagen, e mi parve che il mio arrivo | fosse. improvviso. Non mi ero accorto di quanto. aveva durato il viaggio; salvo che per un episodio che, mi parve di buon as gurio, oi Duranto la traversata ‘mi trovai accanto ad un signore alto e grasso, con'un testone di. capelli scarmigliati, con cui altaccai cONVere sazione, dicendogli’ che mi. recavo: a Copenhagen per dedicarmi all'arte icatrale, Egli ini squadrò. dalla testa ai piedi e mi chiese la mia età. Gliela dissi. | i Siete. ancora molto piovane, * ainico imio::-Ma forse è maglio così se la passione . vi sosterrà potrete fara malto, molto cam» mino, : ì 3, Seppi poi che quel signore era il grande régisseur tedesco Max Reinhardi, ma io sep di rifar con lui conoscenza a Berlino, Fu nel teatro, infatti, credo, che potei _bsprimere me stesso, trovare und nuova via e cancellare le tristi memorie della mia fan va.un grande attore di nome Mertel ed ottenni di essere da lui ricevuio, anche lui — troppo giovane e iningherlino por il palcoscenico: E poi, che cosa vi fa credere di ‘poter recitare, giovanotto? Credo di avergli detto ‘tulte.le: coso che coloro che si sentono genii in embrione sogliono dire agli attori pià arrivati, Gli nartai coma in me ardesse ‘la sacrà fiamma dell'avte; gli assicurai ‘che l'unico. mezzo consentilomi per esprimere i ‘mici sentimenti era quello di darmi al teatro e, ne ero sicu» to, non vi avrei sfigurato; infine 10 progai di prendermi come allievo e gli promisi che lo aurei pagato come potevo, — Non. desidero dettaro -—— mi rispose. — Se avete veramenta del talento sarò felice ‘di ‘esservi. maestro; SC Aa nulMia dormi dal mio pro dentemente che pi soltanto anni dopo, quando ebbi l'onore i ciullazza, A Copenaghen in quel tempo vive-fo: — Ah, ma siete trappo giovane — disse sembravano indi spensabili per giune gere al’ succosso, se veramente volevo arri varci. Prima di tutto doveva apprendere a racitare e poi dovevo acquistare una di» screta agilità fisica: alternai così la studia con la ginnastica ed ane che oggi passo alcune ore del giorno in palestra per allenarmi negli sports. LE Studiai finché fui riuscito ad imparare a memoria. alcuni drammi a quindi ritornai da Hertel il quale ascoltò pasientemente la inia declamazione. Con. gradevole sorpresa lo sentii dichiarare che gli pareva che in ina ci fosse della stoffa è che mi avrebbe inse» gnato. a recitare senza pretendere ricompene sa alcuna, Avevo, ‘nella mia infanzia, già appreso a dominare le mia emozioni, così lo ringraziai sobriamento pur sentendomi il cuore balsa» re in gola dalla gioia, In quello stato di felicità ineffabile lasciai la sua casa; le ‘ali della libertà mi si rafforsavano. Quando fui sicuro di avsr raggiunto una certa maturità in fatto d'arte, è di possedere un corpo agila e robusto ini recai a Stoccolma, per raffinare tutto quello che avvvo imparalo troppo in fretta a grozsamente, Stoccolma, d'invarno, è una città magni» fica: sembra che qualcosa dello splendore abbagliante della nava si comunichi ai suoi abitanti. Con diversi amici mi recai a scia» ra, constatando così come ‘il mio corpo fosse divenuto veramente robusto dopo il lungo e severo allenamento cui nero salto» posto, Ero allora, per i misi sedici anni, molto alto, Fu in quell'epoca che. conobbi Maurizio Stiller: ., Egli cercava un attor giovane cui affidare la parta principale del suo nuovo film « Ali». Questo titolo, però, non deva trarre il let tore a squivocare perché in quel tempo i soggetti a base di aviazione non erano uncora di moda. IL titolo aveva un significato simbolico: ‘si riferisce alle ali dell'anima, Non occorre dirvi come 10 desiderassi arquella parte mi vanisse affidata, Sd —— Voi ambite la parte, — mi disse’ Stil» ler, —— na sigta troppo giovane 4 privo di esperienza; certamenta non sarete capace di snterpreturla, Tuttavia acconsenti a fare un provino a quarido l'ebbe visto ‘mi chiese: — Ma dove avete appreso a recitare? Come. fate a co-0 noscere così bene la tecnica? To gli dissi ché ero ‘stato alla ‘scuola di Hertel, . Fasto e disordine D'un trattò la mia vita cambiò ridical. mente, To ‘sono un'estrenista, volo. da un cocesso all'alto, vivendo intensamente i ino° menti più belli della mia vita. Mi trovai, dalla sera al mattino, diventato un divo del ‘cinema, guadagnavo una paga altissima; il mio nome era ‘noto in tutta la Svezia: Nils Asther, l'astro dello scherma! 1 critici. mi elogidvano paragonmido la nua arte a quella di Valentino è degli altri attori famosi. TL denaro affluiva. alla mie mani come se fossi una calamita. Essendo giovane e spensierato vissi le lunghe notti scandinave nel fasto, come uà.principe, Comprai un. pal di. tre: piani ce Erano due le cose che mi giardino pensilo dove ricevavo i miei amici, Eravanio tulti giovani scaveszacolli, legati assiome dalla medesi» ma voglia di libartà e di allegria sconfinate, Quest'allegria, che si sfogava in orge pagsusche, protratte talvolta sino oltre l'alba, dipendeva dal fatto che io mi ero sentito improvvisamente padrone del mio destino. Trovatomi da un giorno all'altro ricco e famoso mi abbandonano senza ritegno alla pasra gioia, Ed eravamo paxzi 0 scapestrati davvero! Una sera ci accorgemmo che il piano a coda era slonato e, sonza pensarci su due volte, lo scaraventammo dal balcone, mandandolo a fracassarsi, con uno schianto fragoroso, nolla strada, La sera stessa lrovammo cha lo champagne fornitoci non era della migliore qualità, e quindi anche le bottiglia seguirono la traiettoria già parcorsa dal fiano: la gente che usciva dal teatro si arrestò dinanzi all’inalteso fuoco di sbarra» mento costituito dalle bottiglia che esploda» vano fragorosamente sul selciato, Un'altra sera il nio artico Hans Field: mann ne combinò (col mio concorso, si capisce,) una madornale, che minacciò di fe niro tragicamente. Eravamo a tavola sul finira del pranzo, alquanto allegri per le abbondanti libazioni quando antrò la cameriera a mi annunciò cha una giovane signora carcava del pastore Friadcof; stavo per mandare l'importuna al diavolo quando Mans chiase con premura alla cameriera: — Com'è questa signora). — Giovane 0 mollo graziosa,:. "e Allora, Nils, credo opportuno farla entrave! Intanto voi fatela accomadare nel salolto e ditele che il pastore verrà subito, —Ma cosa ti salta in mente, Hans, = dov'è il pastore Friodcof? — Il pastore Friedeof sei (ur vai un mo mento a truccarti e a vastirti da pastore, L'idea balzana del mio amico vista altra» verso i funi dell'alcool, mi parve. sed conta; non mi passò neppure por il éapo che la signora potesse conoscere il pastore + che quindi si accorgesse subito dell'inganno. Mi vestiti rapidamente, in nodo da sembrare un pastore protestanto, (si trattava di lievi cambiamenti da apportare all'ubito) è dopo pochi minuti ritornai nella sala da pranzo, Gli amici poterono appena trattenare le risa, vedendomi ritornare’ compunto ed invacchiato, — Introducete la signora, — ordinò Hans, Una. giovane signora abbigliata alaganto» mente entrò nella sala. lo mi pracipitai in» contro a lei chiedendole scusa d'avara fatta attendere e pregandola di accomodarsi alla nostra’ tavola, mà vidi subito, dall'esprossione dei suoi occhi, che l'ambiente in cui si trovava non. dra quello che si aspettava, —— Eéco, signor Friedcof, sono venuto da lei perchd una mia amica carissima di Bromsten, la città dove abito, mi ha consigliato di chiedere consiglio alla sua illuminata saggessa, Carto alla sì ricorderà della signora Shoore a cui ha fatto tanto bena... Fecl, col capo, un cenno che voleva dire: Oh se ricordo! Ma non parliamo di queste piccolezze... -— Ord io, signor pastore, vengo da lei per un. motivo simile a quello della signora Shodre è quindi, capirà... — Parli, parli puro signora, sanza ve bicenze, =— Volevo dire che sarebbe bene se po : tossi parlare a quattr occhi, == Allora passiamo nel salottino, i midi allievi aspelteranno un momento, Diedi un'occhiata ‘d'intesa ai misi compa gui 0 accompagnai la signora nel salottino accanto, — Perdonatemi se vi ho disturbato, ma ‘da mia situazione & veramente disperata, molto, mà molto signora Skoeres., —Capisco, capisca... i — Da circa sei anni sono sposata’ con l'assessore Lini: la nostra unione nok i “ancora nessun più grave di quella della | Ghiogi: = CHi d quel signore? INILS ASTHER * Racconta * LA SUA VITA Continuazione, vedi numero precedente rito mi minaccia continatmente di divorsiare se non gli do, al più presto, un erede; Lei, signor pastore, cha è riuscito mediante la sue preghitra a vedere esauditi i voli della signora Skoare faccia altrettanta con Hei = Che std ha suo marito? Qecarra che io suppia esattamente che tipo è, a solo allora palrò trovare il rimedio adatto al sua CUSO, è Cercavo di darmi un tono dotto» rale adeguato alla’ circostanza, piattosto. “| imbarazzante, in verità. + I un onu di cinquantasei anni, con Dali tandanza all'obasità.., Finsi di concentrarmi mentre pansavo dentro di mo cha il mio cara Hans con la sua trovata stravagante ni aueva messa in i un bell'impiccio. —Nel suo caso, signora Lindman, non valgono la praghiare' è nemmeno gli esor| cismi. L'unico rimedio affirace che poaso consigliarle nella mia qualità di pastora è di non contare su suo marito... Vidi ‘che la signora rimanava perplassa a arrossiva liavemento. Ne approfitta per pranderle una manina, — Ma cosa dice, signor Fradeuf? Risate sommessa arrivavano dietro la porta. Quegli tcarvellati ci spiavano! —Sicuro; d 4 sacrificio, ma abbastanza piacevala.,, ©" E mentre lu giovane signora arrossiva di più le scoccai un bacio sul collo, Succasse il finimondo; uno schiaffo ener gico piombò sulla mia guancia; la porta si spaluncò a i miel amici con alla testa Hans entrarono ridendo come mail è fingendo di prendersela con ma chiamandami « vi see dutlore » è peggio, Intanto la signora ini gridava in tono drammatico che presto avrei fatto la conoscenza dell'assessore Lind= man o, aggiungendo alcuni aggettivi a quelli prodigatini da Hans, rossa ed indignata, si diressa versa l'uscita, Però non abbi mai l'onore di conoscere l'abiso assessore Lindmani Nuovo cambiamento Dopo il succasso ottenuto con Stillav rie cevatti diversa offerte par lavorare in casi cinumatografiche tedesche ed umaricane, ina la rifiutai perché praferivo rimanere nella città che ara par me la seda più piacevole è dove mi divertivo immensamente, Era lu mia giovinessa troppa triste, trascorsa nulla casa paterna, che nti spingeva vetso quell'esistenza. disordinata ad emo sionante, Ma d'un tratto mi sentii sazio Cia che di quei divertimenti cha, col ripatarsi, divenivano inonotoni. I misi amici erano un'accolta iti allegri scapighiatacci ma io mi annoiavo lo stessa; cercavo ciò che non riuscivo a trovaral È, allora, accaddo un fatto strano ché modificò radicalmente la’ mia vita. Una sera, mi ricordo. che ora un giovedì, mi trovavo in un ristorante di Stoccolma fraquentato dagli artisti, quando un signore grande e robusto, dalla testa adorta di una folta chioma untrò, Pensai per un momento. che fosse Strindberg, scrittore che io ame mira rollissimo ma subito mi accorsi che non si trattava del famoso drinimaturgo. Intanto il nuovo venuto, che aveva destala la mia curiosità, mi fissava con attenzione CIESCONta, ; Mi volsi al mio compagno di tavolo e gli — È Djalmar Bergimann, il più grande scrittore scandinavo. 1 — Ma perché mi fissa a qual nodo? —Forse, “= mi spiegò l'amico, «« ha it tenzione. di affidarui. qualche parte ‘dal dramma che sta scrivendo. Oppure è sol» tanto per curiosità. 0.0 > Da Mentre parlavamo di lui la scrittore sl era avvicinato al nostro tavolo emi rivolfevà la. parola coma ve ci fossimo già conosciuti: suoi modi strani mi incuriosivani, n sua intelligenza mi stupiva manto divenimmo antie (continua)