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I NUOVI
a TEMPESTE SUL MONTE BIANCO » Realiszaz. Arnold PFanck; interpretaz. di Leni Riefenstahl, Sepp Rist, Ernest Udet. (Ediz. AAA. di Berlino)
Nella capanna dell'Osservatorio del Monte Bianco, vive in perfetta solitudine nei periodi di turno, come i suoi colleghi che lo sostituiscono, un valente e appassionato astronomo. SEgli divido le sue lunghe ore, tra la lettura, le osservazioni metereologiche, le comunicazioni radiofoniche, le scalate e la meditazione, Un giorno, il caso porta lassù una bella ragazza, amante quanto lui di quella vita semplice. Dall'incontro, per un'affinità spirituale più che per attrazione fisica (lo stesso sport cancella nei due ogni apparenza frivola) nasce nei giovani lamore che li legherà uno all'altra, Ma la gentile ospite che era stata condotta lassù . in volo, da un audace aviatore, il quale ama sulutare il compagno dal suo apparecchio, e lanciargli col paracadute l'albero natalizio, la gentile ospite, dopo una breve souta deve tornare a Courmayeur, LÀ aspetterà l'innamorato, allo scadere del sno turno di guardia, L'osservatore, nel congedarsi da lei, crede opportuno di presentarla a un suo compagno, perché Vaiuti a ingannare l'attesa. Questi però subisco a sua volta il fascino di quella ragazza, E, ignaro della promessa che ormai unisce i due giovani, da montanaro qual'è, timido & allo stesso tempo sicuro di vincere ogni osta» colo, senza confessarsi alla ragazza, confida per lettera al compagno che smania. nell'osserva» torio, ‘ormai ‘simile a un carcere, la sua spe ranza. A questa notizia, l’astronomo si lascia vincere dallo sconforto, Rinunzia al riposo cui ha diritto e, in una giornata di tempesta, esce all'aperto, preso dalla smania di scomparire tra le profonde gole delle montagne, Ma nemmeno la morte lo vuole, Allota l'uomo torna al rifugio. Quando vi giunge, l'uragano ne ha abbattuto la porta e la neve lo ha invaso, rendendolo inabitabile, Intirizzito, con le mani ratteappito è congelate, a fatica egli riescò a dar notizia, di quanto gli capita, picchiando col gomito sul tasto della radio. Poi, s'abbatte su una sedia, In attesn del destino, Chi accorre, con gli altri, n salvarlo, dando prava non soltanto di un amore senza, limiti, ma di eroismo, è la fanciulla, la quale gli riporta, con la vita, la felicità. Questo il nucleo del dramma che. il Fanck ha preso a pretesto «del suo film, che vuol essere squisitamente sportivo. Una storia piuttosto romantica, com'è chiaro, ma raccontata senza. enfasi, pianamente, con sincerità è con poesia, Ma la vera protagonista della « Tompesta sul monte Bianco n è la montagna, così come lo era del suo precedente film, realizzato con Î medesimi attori: « La lragedia. del. Pizzo Patù n rimasto memorabile.
Però, so volessimo giudicare dal punto di Vista sportivo quanto il film ci mostra, non potremmo tesserne le medesime lodi che cl sentiamo in grado di tributargli come opera. d'arte, Il trucco è spesso evidente, così come ingenue sono le inquadrature e le patioramiche, verticali e orizzontali, dal basso o dall'alto, intese n spostare, con Illusioni ottiche, le proporzioni reali dello altezze in. cui gli attori si trovano. Quelle salite in cordata sono quantomai visibili, è, spesso la neve non riesce a nasconderci i gradini preventivamente scavati, che facilitano il compito dilettantesco, DI autentiche, veramente interessanti 6 piacevoli, non rimangono che le gare di sci, che questa troupe eccezionale compie prodigionamente. Ma come riproduzione fotografica. del paesaggio, questo film supera di genn lunga i precedenti.
Tecnicamente Îl Fanck ha fatto miracoli, grazie ai vir. tiosismi del suoi operatori è all'ardimento dell'aviatore Ernest Udet, che sa volare ‘nella ‘bufera, atterrando in piccolissime zone in pendio, Ottima la restrazione rumoristica è molto aderente la musica di Paolo Dessau,
Una rivista settimanale che par la luminosità, la riccheasa e freschesza delle sue pagine può essere considerata coma l'indispensabile ornamento di ogni casa di buon gusto 4 il supplemento illu
XX ISSUNSI
strato d tutti i quotidiani d «IL SECOLO XX n, nel quale collaborano le firmo più appressate. In ogni nu mero trovasi allegata una tavola ‘fuori . testo sugli aspetti più pittoreschi delle varie città d'Italia. IL a Se
colo K.K x, in agni edicola, ‘costa Li 3.
IL SECOLO
Ta signora M, Peranii Maggi che, in, ‘La Canzone del Mondo” ha rappresentato agri
giamente la porto di madre
« CAINO n° (Realizs, Leon Poirier Interpretaz, Rama Tahd e Tomy Bourdelle) (Edir, Compagnie Universelle Cinemat,) .
Leon Polrier è tra i più abili rdgisseurs francesi e la sua produzione è tra le più nobili che si conoscano, films. del Poirler hanno sempre un'aspirazione superiore che co li rendo graditi, anche sè per la massi del pub» blico non sempre ne siano chiarissime le intenzioni:
Caino è l'uomo pronto a recar dolore è lutto ovunque metta piede, il nemico di sé è del suo prossimo, il « mar ledetto della terra ». Ci vien presentato sotto l'aspetto di un fuochista, 4 bordo d'una nave in rotta ‘verso le colonie francesi tropicali. Egli, più che un individuo, è la personificazione dell’inquietudine umana, dello spirito di ribellione che serpoggia nelle comunità costituite e le iusidia, Una sera, mentre Caino sale sul ponte per riem= pirsi i polmoni d'aria pura, è colpito dallo spettacolo che offrono, con la loro spensieratezza, i .gaudenti della prima classe. Allora, egli misura l'abisso che lo sepàra' da costo
‘ro, che pure si valgono della sua forza fisica per (il loro
divertimento. Da anarchico qual'è, lo schiavo ‘delle macchine, è assalito dalla smania di vendetta, dal desiderio di correggero la sorte, Una borsa in cui sono oggetti preziosi denaro e uni rivoltella, lo tentano. Il furto è facile. La nave é& all'ancora, Una barca a vela si direbbe che lo aspetti, sotto poppa, Caino, col suo bottino, vi si cala, af ferta i remi 0 via, verso la liberazione e la ricchezza. L'illusione è breve, Egli non tarderà ad accorgersi d'esser nuovamerite prigioniero, dell'ignoto, del mare immenso, ‘della. solitudine, come murato vivo nello spazio, E deve razio» nare il poco cibo che ha portato con sè. E va così, alla deriva, quando a un tratto s'uvvede di toccar fondo. La barca è andata a arenarsi nel terreno fangoso di un'isola: Nasy-Bé. Sovr'essa trova il ristoro elementare che In nà tura offre all'uomo, E il sonno, Quindi si mette ad esplorire l'isola, ove: noi vivono che animali d'ogni specie, Ma, a un tratto, ecco il segno eternò della cristianità; una croce su una tomba, In essa, riposano ossa umane. Sono i resti di un missionario, di cui Caino, scavando il ‘terrictio, trova il testamento morale, in un libricino di massime religiose e un messaggio custodito in un’urna:: « L'isola è disabitata, ‘esso ‘dice, ma talvolta la battono, a 50010 ‘peschereccio, tribù nomadi. lo perdo la vita a causa di una loro frecciata ©. Nel libricino consunto si legge nocora il comandamento: « Non, rubare n. Bastano. queste due parole a risvegliare nel ladro la coscienza. Sur bitamente pentito ‘di quel che ha fatto, egli sotterra la sua: ingiusta ricchezza accanto alle reliquie. scoperte e poi, come se. nascesse in ‘quell'attimo, più ancora, cocme se egli fosse il primo uomo creato da Dio, senza nerameno il conforto di. una compagna, si propone. di ricominciare la vita da capo... i
Il Poirier ci dà ‘qui, in «sintesi, la storia’ dell'uomo primitivo, con. le. sue necemsità, con le gue, ingegnose trovate, Ma la (solitudine ‘pesa. enormemente a quell'individuo che-per udire il suono di una. voce emette grida disperate, cui soltanto. l'eco risponde. :Senonché, a un tratto, ecco tracce di vita: umana. I nomadi sono. sbarcati. Tra essi è una donna giovine è bella, Eva reincar
Cinema Wlustrazione
FILMS
nata. Ed ecco l'istinto che trasforma il rassegnato solitario in Caino, Il contatto con gli uomini lo restituisce alla colpa. Quella creatura che gli risveglia desideri carnali gli è ormai indispensabile. Ogni mezzo per impadronirsene è buono. Non certo le ricchezze che in quel deserto hanno perduto il loro valore, ma l'arma che colpisce a breve distanza ed è più forte della logica. Al primo che cade, i negri spaventati fuggono e l’uomo si ritrova. signore dell'isola, con quel tesoro accanto. Crede di essere uscito dalla società civile e dalle sue leggi e non s'avvede di rientrarvi, per le leggi inviolabili del suo cuore umano, Dal: brutale accoppiamento nascono i bimbi, poi l'affetto, la tenerèzza. Risorge poco a poco la famiglia, istitoto spontaneo, tra. le insidie della foresta. Bisogna difendersi. E vengono l'allegrezza, la paura, poi, con la morte d’un figlio, il dolore,. la disperazione, tutti. i sentimenti cui non si sfugge. Nell'anima nobilitato però, pesa il peccato originale di quel furto, che vuol essere lavato. Il morto missionario ammonisce dal di 14, E il redento non sa resistere alla necessità di espiarè, Quando la nave ripassa, al largo, egli dà la voce e si fa prendere. Ma, non appena a bordo, al rumore delle macchine della civiltà, di fronte a quelli ufficiali pri. gionieri della loro disciplina, di fronte a una gabbia dove una malinconica gazza sogna impossibili voli, Caino ritrova l'antica tristezza, La radio gli reca, inoltre, l'eco del mondo, con le sue miserie; le sue sventure, i suoi lutti, le sue ingiustizie. L'anello sta per saldarsi, © lo spiraglio da cui era fuggito, da già dalla vita e dalla virtù, ma dal meccanismo orrendo della civiltà che rende la virtà assurda, sta per chiudersi. E poiché di lontano gli giunge il pianto disperato della sua donna, del suo bambino, egli fugge di nuovo verso l'isola, verso la vita primitiva che forse lo farà degno delln sua grande aspirazione.
« BEN-HUR » (Realizzazione di Lewis Wallaca Interprete principale Ramon Novarro Ed. Melro Goldwyn Mayer).
Mentre il giornale si pubblica, ha luogo al « Colosseo » gentilmente concesso, la prima e unica visione in Italia, di questo colossale film che fu girato vari anni or sono a Roma, con la cooperazione di tecnici © di attori italiani, e che è stato pubblicato dovunque, tranne che in Italia. La speciale concessione della Casa americana, è stata fatto, a beneficio delle Opere assistenzigli delle scuole di via 8. Spirito e di via Spiga. °
E' spiacevolo che i nostri pubblici non possano conoscete quest'opera, la maggiore per mole e per serietà di rico» atruzione storica, della cinematografia americana. Lo scenaro è tolto dal famoso romanzo omonimo di Lewis Wallace. Il quadro è, come tutti sanno, iL periodo dell'Impero Romano che va dalla dominazione di Ottaviano (nascita di Gesù) al regno di Tiberio, (al cui tempo il Redentore fu crocefisso), Mai sullo schermo fu tentata, con tanta pro
‘fusione di mezzi e con tanta maestria, un'impresa come
questa; Alcune scene, sopratutto, come quella: della corsa delle bighe, che ci dà In perfetta illusione del: vero, sono
" indimenticabili e insuperabili. Ma tutto in Den IYur è cu
rato con singolare amore è realizzato mirabilmente, nei più minuti dettagli, Gli accenni alla. vita di Gesù, con la riproduzione della Cena leonardesca, sono mantenuti su una linea di poesìn squisita. I pochi quadri superano in bellezza ogni precedente tentativo, da Intolleranoa al Re dei Re, °
Gli attori sono stati all'altezza del compito. Ramon No
‘varro nella parte di Ben Hu, è stupendo, Questo film può
esser considerato classico e farà testo nella storia della cinematografia, i
Una vera armonia di tinte edi buon. gusto sono. le quattro pagine a colori. che rallegrano ogni numero di «RAGNO D'ORO ». Nelle 24 pagine che formano i fa‘tcicoli ‘vi sono stupende ta
EI RAGNO D'ORO vole ‘di moda e di ricami, ; Li: disegni, rubriche, consigli,
articoli e racconti. Una co
pia, in tutte le edicole, li
ra tr. Abb, annuo (Italia
e Col.) L. 10; estero .il'dop
pio. Inviare vaglia e richie»
sto di numeri di saggio al
l Amministrazione: Piazza
Carlo Erba, 6, Milano,