Cinema Illustrazione (May 1931)

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Lettere al SucceSrore Pregiato signore, qualcuno succederà o avrà già succeduto al posto di comando della cinematografia italiana lasciato vuoto dal compianto Stefano' Pittaluga, Chi sia questo successore non so ancora ed è per questo che mi affretto a îndirizzarle la presente lettera perchè al Capo ignoto si possono affidare senza paure e senza pessimismi tutte le speranze, tutte le raccomandazioni, tutti gli auguri. aa Di fronte a lei il nostro compito odierno è relativamente facile; si, ella è un uomo nuovo, ma conoscerà tutti i precedenti illustri e non illustri della faticosa rinascita del nostro cinema e, senza il più fugace pensiero d'irriverente diffidenza; avrà accettato il nobile ma ingrato ufficio facendolo precedere da uno scrupoloso inventario, Ella sa. dunque come stanno le cose e meglio ancora le apprenderà quando si affaccerà dal ponte di comando per guardarsi intorno, per vedere che succeda non solo in Italia ma fuori d'Italia. Ciò è necessario, mi creda: un buon' pilota sa che i punti di riferimento sona indispensabili per una tranquilla è veloce navigazione e, limitando l'osservazione all'ovizzonte cine.matografico italiano, si rischia certamente di perdere la tramontana, I confronti, dicono, sono odiosi: sarà, ma è certo che in arte, anche nell'umile, popolarissima arte cinematografica sono indispensabili, L'uomo, ella sa, tendo sempre, irresistibilmente a darsi ragione, l’artista, poi, soffre di quel sentimento tutto materno per il quale è propri figlioli sono i capolavori dell'uni» verso. È un nobile sentimento, non c'è che dire, ma ha delle pessime conseguenze: giunge un momento in cui bisogna abbandonare al ‘proprio destino i figlioli e le opere d'arte ed è proprio quello in cui si raccolgono i primi e amarissimi frutti di tanto orgoglio, |. Pretendara che, a meno di un anno di distanza, il nostro cinama sia diventato un matrice feconda di capolavori è una pretesa assurda: nessuno ha chiesto tanto e tutti i film che sono stati editi hanno ricevuto da parte della critica un'accoglienza voramento affettuosa e infinitamente superiore ai loro intrinseci meriti, Ora, forti dell'esperienze compiute in Italia ed all'estero, sarebbe tempo di innalzare il tono della nostra produzione e di mandare per l'Italia e pel mondo un film, uno solo; almeno, degna, come diceva un poeta, del nostro gusto 0 def passato nostro d'or. Benedetto è ineliminabile passato! Anche in cinematografia siamo riusciti, com'ella vede, a crearci una ‘ gloria archeologica che dopo tutto non serve che a due cose: far della vettorica a provocare dei confronti che, in questo caso, sono davvero odiosi, Ed essi diventano davvero intollerabili quando si pensa cos'è costata finora la nostra rinascita e quali sono i risultati che abbiamo finora ottenuto. Ma su questo punto non vogliamo approfondire: lasciamo giudice lei che ha tutti gli elementi dinanzi agli occhi, e la sua coscienza, dA» All'estero, egregio signore, gira, a nostre Spose, un calunnioso aforisma, Gl'italiani, dicono, non hanno il senso del cinema. L'hanno coniato i nostri cari cugini di oltr'Alpe ed è ormai diventato un luogo comune. Ad ogni occasione siamo insorti a insorgeremo contro questa gratuita affermazione, ma quanto sarebbo preferibile, ella lo riconoscerà, poterla vidurra all'assurdo con delle dimostrazioni inconfutabili: dei films, Quelli che abbiamo presentano, fulta qualche lode-. vole eccezione, molti punti deboli quando l'infatuazione per il cinema parlato era già svanita in America noi ci siamo buttati a corpo morto nel parlato al roo per 100. Con quali risultati ella su benissimo, I consiBli, gli avvertimenti della critica, le esperienze europee sono servite a nulla, Ed a proposito della critica voglio dirle subito che si è formata, a forza di oscura abnegazione, anche in Italia una critica seria, che al momento giusto sa dire il fatto suo con fermezza e serenità. Ma è servita, serve essa realmente a chi dovrebbe farne tesoro? Non credo. È un-imale comune anche ad altri paasi: proprio ‘in questi ultimi mesi uno che di cinema se n'intende a derfezione, René Clair, afferinava che il cinema fran | cese soffra per la « carenza della critica ». Avrebbe ‘fatto meglio a dire che soffre perchè la critica è voce che parla al deserto. Così in Italia. Forse perchè lo studio è assai distante dalle platee e le proteste ed i fischi non possono. penetrare ‘attraverso le pareti dei teatri di ripresa sonora che sono coibenti ad ogni rumore asterno, Ma al cinema si potrà essere sordi (gran mercà, almeno per noi spettatori) ma-non. si può essere ciechi: ron ci si può non accorgere di quello ché accade fuori Grazia del Rio, la ella @ poliglotta ‘ Stella del Cinema”, pianista è cantante egregia, ha ‘inviato a Cinema Hlastrazione ì questa sua fotografia con dedica autografa. : » d'Italia; pensi. per un momento a quello che hanno saputa fare a sanno fare i russi, î tedeschi, i francesi, gl'inglosi. Sì, anche da loro c'è molta zavorra; e chi lo nega, chi pretende che il cinema partorisca una meraviglia al giorno? Ma è anche vero che tanta suvorra è riscattata in buona moneta, Occorre allineare delle citazioni? Non credo; ella, se è stato prescelto come massimo esponente della nostra cinematografia, avrà almeno una ricca ‘esperienza di spettatore e qualunque possano essere la sue preferenze avrà dovuto e dovrà dare dei giudizi che coincidono, poi, con quello dell'e norme maggioranza del pubblico, Perchè il pubblico non è quella ‘massa di imbecilli o, nel migliora dei casi, di mediocri è d'ignoranti che credono taluni: -se così fosse i grandi romanzieri, i grandi drammaturghi, i grandi posti, i grandi pittori, i grandi attori dovrebbero essere noti solo dd un ristrettissimo olimpo: invece no: Shakespeare, Goldoni, Manzoni, Raffaello, Eleonora Duse, Charles Chaplin furono e sono popolari almeno quanto Carnera. E la differenza fra assi e Carnera è che Camera passa e quelli restano. G'intendiamo? ; pai : ID cinema dev'essere dunque sempre popolare, cioè accessibile a tutti, deve poter riunire tutti in un comune anelito di elevazione o in un'onda di schietta ilarità, ma par viuscire all'intento non giova la formula del « sempre più stupido » ma quella del « sempre più più semplice », La differenza c'è. E per aggravarla le aggiungiamo che non si può chiamare vera manifesta «alone d’arte, qualunque essa sia, se essa non è acces sibile a butti, se cioè mon ‘è popolare, Omero, ai suoi ‘fempi, cantando lè gesta degli eroi nelle piazze delle «città greche, faceva. del cinema come poteva, cioè con le parole, Sono costretto, mio malgrado, a ricorrere ad esempi così illustri, ma.così decisivi, perché com’ ella sa, la ‘sto ria e la critica d'arte non si possono certamente faro «con i mediocri. petti Dunque noi auspichiamo un cinema italiano che sia schiettamente popolare în assoluto e insanabile contrasto con certe formule che ci conducono a film medioerissimi comd La scala, come Rubacuori, come Corte ‘d'Assise, come la serie. Petrolini, come la stessa Can zone dell'Amore. Non c'è fra gli attuali direttori che Blasetti il quale ha ‘capito che gli altori e lu materia del cinema vanno trasferiti dove il popolo vive, soffre, gode, ama, pensa, sospira. ‘Terra Madré non è scevra di difetti, ma comunque sta a significare che chi l’ha concepita e diretta ha capito cos'è il cinema e qual'è la via da battere, i Non si tratta d'indugiare, per questo in film... rurali: sono films. popolari Sotto i tetti di Parigi, Tempeste sul Monte (Bianco, Luci della Città, cito gli ullimi successi. Saranno sempre. films popolari quando quel mirabila strumento che è l'obiettivo sarà ado» perato non da fotografi ma da poeti, cioè da persone che sanno quali infinite meraviglie si possono vedere e raccogliere attraverso l'occhio di cristallo, da uomini che hanno. capito, per esempio, che le vere stelle del cinema non sono delle donnine più o meno fatali, ma le grandi forze della natura e dell'uomo: le montagne, il mare, le folle, le macchine, i cantieri, tutte la infi. nile visioni della terra e del cielo. Ma-la folla. vuole la storia d'amore... sicuro, e chi vuol negare alle ‘pla tee la necessaria avventura di due cuori che si amano: il guaio è che riduciamo tutto alla pantomina di lei che fugge e di lui che insague, mentre l'idillio, il dramma d'amore devono essere ‘trama melodica di sinfonia visuali che solo il cinema deve e può dare, Pregiato signore, sarebbe assai bello se ella inaugurasse la. sua nobile è ardua fatica ‘chiamando a race colta isuot collaboratori e ammonendoli con pache è ‘persuasive parole: Ragazzi, adesso ci mettiamo a. fare del cinenia, solo e sempre del cinema. Le macchine sono perfette, È tecnici eccellenti, gli esempi cha ci. offrono i nostri migliori. colleghi d'Europa persuasivi e concludenti, Al lavoro! Bisagna far meglio di noi è degli altri, dk