Cinema Illustrazione (May 1931)

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Come € ‘Storia di una intervista Joan Crawford non gode una buona siam» pa; diversi articoli e non poche ‘biografie, frutto in gran parte della fantasia dei giornalisti, ce l'hanno dipinta come la donna più accorta e più interessata di Hollywood. La donna che antepone la sua ambizione a qualsiasi altro sentimento è che sacrifica il suo amore pur di arrivare ad un'alta > meta nella via dell'arte, sarà degna di ri spetto finché si vuole ma non godrà mai le simpatie del gran pubblico, — Ma, a smentire queste dicerie, stanno due sentimenti cha dimostrano chiaramett te quanta bontà vi sia nel cuore di Joun: un grande amore per Douglas Jr. e un altro, non meno intenso, per la madre, Certo Joan possiede una volontà fredda è un'intelligenza lungimirante; queste due doti le hanno permesso di raggiungere lam» bito. grado di star. Ella stessa, però, confessa di aver dovuta sacrificare qualche amicisia che si frapponeva fra lei e le sue ambizioni, Ma, como si vedrà più avanti, si trattava di 'amovretti, di «flirts », non di passioni profondamente sentite, D'altra parte, la scelta dell'uomo, che ogni donna fa nella vita, avviene sempre attra» Ù i verso ‘una selezione più o meno lunga, quindi non è da imputare a |. Crawford una particolara insensibilità. Della sua villa « El Jodo », dove mi sono recato per farmi taccontare la sua vita, i ritratti di Douglas sono l’ ornamento più [requente, Per la madre l'attrice. ha parole pa = mosse (li. rispettoso . fetto, mentre per il marito l'amore si manifesta con esplosioni gio TA D lla Ppaccon vanili su qualsiasi argomento che si nrife‘sisca all'attività di Douglas, Anche lui, d'altra parte, è innamorato della sua mogliettina sin dal giorno in cui le salvò la vita, în drammatiche circostanze, Durante l'intervista ella ritorna spesso a parlare di Douglas con accenti di gratitudine: -—— Douglas ha un carattere d'oro e la ‘sera, appena uscita dallo studio carro impaziente a casa, Mi piace preparargli da me stessa piatti svariati, come una brava mogliettina borghese. Rado alle sue camice 8 gi suoi fazzoletti, Non m'è mai passata per la testa l’idea di mangiare senza di lui. Diverse volle son tornata a casa dallo studio con una fame da lupi, allora sono corsa a telefonare a Douglas. Se mi rispondeva: — Cara; ho ancora un'altra scena da gira» re, verrò fra un'ora o due, — per far passaru il tempo mi mettevo a leggere o facevo qualcosa d'altro che mi facesse dimenticare l'appetito, « Inoltre Douglas nei nosiri rapporti quo». tidiani usa un'abilità da diplomatico con sumato; volge tutte le questioni in. modo da evitare burrasche o le scansa con molto tatto. L'altra sera, che era arrivato per il pranzo con un'ora di ritardo, cercò di spiegarmi come si fosse trattenuto allo studio per parlare di lavoro col macchinista, e alle obbiezioni che gli mossi, rispose: « Vuoi che andiamo a ballare, Joan? O preferisci scendere alla spiaggia?» La discussione finì. N. Siamo poi andati alla spiaggia ‘ché a Doug piace molto e dalla quale mi costa fatica distaccarlo. Joan, stasera, indossa l'abito che ha portato nell'ultima interpretazione che. ha fatto sotto le lampade a mercurio, a circa 40 gradi di calore. i I JOAN CRAW fa la suafortui od un giorpalistà una e le — Immaginate la stanchezza di Doug, che oggi lavora fino a tardi, ad una tetti» peratura di 420. ‘Mi fa piacere di poter pranzare con la bolla attrica senza Doug. Così può narrdrmi Le fotografie di questa pagina, assolutamente: inedite, rappresentano Joan Crawford giovinetta, nel 1924, nu di una spiaggia con una sua compagna di giuochi, È da notare come, nella ragazza d'allora, già sl acorgessero | tratti della bellissima attrice d'oggi ; la sua vita con maggior franchezza, La conversazione fa prolungare îl pranzo, Joan parla un po’ di tutto, saltando da un argomento all'altro con prontezza; dell'appetito di Doug; del suo cana, del suo lavoro e anche. del suo cuore. — Le attrici sono naturalmente portate ad essero più agoiste che non le altre donne, tranne quando si innamorano. Se sono innamorate, come lo sono io, allora sono capaci dei maggiori sacrifici, perchd sono più sensibili. delle altra donne, E lo deb» bono essere assolutamente perché, altrimen= li, non sarebbero vere altrici. E le emozioni od i sentimenti che manifestano sul palco» scenico devono essere sinceri, ancha so si tratti di un sentimento che dura un mo» monto, Poiché un sentimento simulato ferisce lo spettatore come unia nota stonata in un peszo di musica, Non c'è da stupirsi se noi attrici teniamo molto al denaro, for se più delle altre donne. Molte di noi hanno dovuto superare periodi difficili prima di arrivare; poche furono allevate nella ric» chezza è nell'ozio e parecchia comincia» rono a guadagnarsi il pane fin da ragazze. Inoltre, nell'attrice, cho generalmente è una donna con una spiccata personalità propria, c'è il desiderio di ossere indipendente ed il. ‘denaro le dà, appunto, tale indipendenza, « Doug è molto economo; mentre. io spendo per i minuti piaceri cinquanta dollari alla settimana, Doug se né concede appena venticinque. Mi accorgo che il discorso va a finire su Doug il quale, benché assente, è più cha imai presente fra noi. Rassegnato, le chisdo di narrarmi come lo ha conosciuto, — Questo lo loggarete nol manoscritto che vi ho preparato, ed in cui è narrata tutta la mia vita. Aspettate che vado a prendervelo. Sono già le dieci 0 messa: una volta ricevuto il manoscritto cerco di accomiatarmi dalla bella padrona di casa. —P Ma come, volete andarvene prima che rientri Douglas? Egli sa che eravate qui a pranzo s sarebbe veramente contrariato se non vi trovasse al suo ritorno, Nos gradita un'altra sigaretta? ° E un'altra delusione. Non posso più dire li essere stato invitato a pranzo da Joan Crawford senza che il marito lo sapesse, Questo dà il colpo di grazia alle mie ultime velleità dongiovannesche. Mi ritiro in buon Ordine portando il prezioso manoscritto dove ella mette a nudo la sua anima con una sincerità poco comuna anche ad una attrice. Ma è timpo ormai che lasci la parola a Joan Crawford. FORD La mia passione: il ballo Volete cha vi ricconti la mia vita? L'essenza della vita di una donna non consiste, secondo ma, nel luogo dove nacque, tel coma fu educatà, ma nel suoi pen stori, nella tentazioni a cui soggiacqua o a cui seppe rasistere vittoriosamente; consiste nelle seria di dolori cha l'hanno portata sull'orlo della più nera disperazione: in quella delle gioie che l'hanno innalzata ad altarze ideali, bane al di sopra della nuvola dorate dei sagni più balli. E per qualsiasi donna, se è sincera con sà stessa e col Creatore, la vita d fatta d'una sorio di uomini — uomini cha hanno in filuito sulla sua nascita, sulla sua carviara, sulle suo ambizioni. Gli uomini! Possiamo umarli, possiamo odiarti: ma qualunque sia il sentimanto che ci anima verso l'uomo del momento, è sampre lui quella che damina la vita a l'anima della donna, nél pe riodo in cui forma l'oggetto dei suoi pane sieri. i; Coma farò allora a scrivere la mia vita? C'è solo una vita cha seconda ma sia sta» ta scritta onestamente, sinceramenta, da una donna: la vita di Isadora Duncan, E non fu pubblicata se non dopo la sua mor te, Ma, dopo che siamo morte, cosa importa la nostra vita? <To, particolarmente, mi sono decisa a scrivara la mia vita solamanta dopo un periodo di incertezza, dopo masi di riflessione. L'ho scritta coma l'ho sentita, perché per mo vi vere è sentire, Ma, pur con qualche riserva, tutto ciò cha ho confidato a queste pagine d la varità pura è samplice. Del resto, non vedo perché dovrei raccontare i fatti della mia vita sui sandoli. Nell'animo di una donna sono simpra se. polti certi ricordi che non si possono riva lare in nessun caso: vi è un angolo più in timo che è inviolabile per gli altri e, a vol te, anche per sò stessa, tranna cha nelle ovs notturne, ore in cui la mamoria rivivu.., in cui si lascia che un raggio di luca penetri ad illuminare quell'angolo nascosto. Allora la donna soffra dei suoi ricordi; si alta, accondo la luce a prendo un libro 0 un rie camo; qualcosa cha serva a distrarla a fac» cia ricadere la cortina dell'ombra su quella luce che è panotrata, violandolo, nel suo subcosciento. Ella respinge quei ricordi, ri» fiuta di ascoltare quella voci del passato è, finalmenta, riesca a dimanticara! Parchi dovrabbe ascoltare? Vive, 4 falice. Perché dovrabbe permettere il risorgare di così suppellite che, simili a spettri notturni, vengono ad ostacolarla il cammino della vita? Par questo dico a tutte le donna che mi leggono: non permettete mai al vostro passato d'intralciarvi il presente. La vita vi appartiene: vivetelal Non ho conservato nessuna imprassione del mio ingresso nel mondo. Fu win avveni» mento in'eui la. mia vo» lontà non fu presa in considerazione. Sono felice cha ciò sia avvenuto, sebbonò parecchio volte