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Cinema Illustrazione (June 1931)

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3 Polemica La miu lettera al u Successore v di Stefano Pittaluga al comando della Cines è stata chivsata da un settima» nale romano, il quale ha rilevato, facendone un cate gorico cupo d'accusa, ch'io sono reo di... sfilucia verso ‘la produzione cinematografica italiana e perciò dovrei tacere, per ora e per sompre, Parché (ceco il perché) appartengo @ quella critica la cui inffuenza în Italia è sempre stata —— di massi Ind e assai preoccupante e poco generosa, nè la sì può paragonare per ora @ quella che è la libera professione nei campo cinematografico svolgentesi da anni e anni in America, in Germania, in Francia primariamente a difesa della produzione (giel), degli artisti, dei direte tori, a sostegno poi di tutte le attività nostrano, ad usbergo infine degl'inturessi morali, economici, culturali ed anelte politici della cinematografia paesana », «Polrei citure altri passi edificanti è convincenti del come intende lu funsione della critica cinematografica il settimanale fFomano, ma è più che sufficionte il brann di cui sopra per dimostrare che il signor Renato Loreti, direttore di quel periodico e mio accusatore, è luntile sottoseritto si muovono su due piani differenti perchè partono da duo punti di vista diametralmente opposti: il signor Loreti difende, appoggia, si fa pald dino della produzione, il signor « 3 asterischi » difende, appoggia, si fa paladino delle ragioni dell'arte, che sono poi quelle dello spettatore, Produttore spettatore, ecco i nostri due padroni, Ragion per cui noi parliamo e parleremo sempri duo lingue diverse perchè il signor Loreti, pieno di santo zelo per la sua missione dourà sempre dire che i fin A. B, 6, D. sono dei capola vori, ed il signor « 3 asterischi » si limiterà a dire ai suoi lettori; ho visto questo film, vallo a vedere, mi. sembra buono; ho visto quest'altro, mi sembra una porcheria, te lo sconsiglio,, Questo ci distingue, dunqua, insanabilmente, Ma è proprio vero cha il produttore italiano non abbia mai avuto da me una leala testimonianza? Un giorno Massimo Bontempelli, della Ieale Accademia, scrisse sulla Gazzetta del Popolo queste gravi parole: ubLe persone più inette a capir nionto dell'arte del ciNOMA, MEMINENOo come pusto, nenumeno come sensibi» lità ai gusti del pubblico, sono i grandi industriali del cinematografo. IL primo industriale che riuscirà, sarà colui che avrà l'intuito di « lasciar fare ». Ma lasciano do fare gli accadrà di buttare via un milione? Benissimo: e a non lasciur fare ne butterà via decine è cane tinaia, è sensa scuse », Il signor Loveti che ha tanta buona memoria ricorderà o ritroverà certamente quel mio articolo scritta di difesa dell'editore, perchè anche l'aditore dev'essere al momento buono, difeso. lE in quest'articolo si diceva, fra l'altro, una piccola, aurea verità che dedico senza sotlintesi al mio accusatore: Ciò che allontana l'editore dalla critica è anche ‘la falsità di molta critica, 4 parte, s'intende il suo preconcetto di annullarla con la sua larga pubblicità». Ma c'è dell'altro: sono anche imputato di contraddi» sione, cioè di aver esaltato ciò che oggi condanno. Infatti quando il primo film italiano apparve sullo schormo, « 3 asterischi » sorivevar La Canzone dell'amore, d un gradino, solido e squadrato, di una scala, che, sa non sarà quella celesto di Giacobbe, deve rassomi» gliare a quella mirabile, rivista proprio nel film, dellAra-Cooli, Si prosegua dunque in altezza: gli stru menti non mancano e il buon volera degli operai è qualcosa che rasenta il fervore, se non lo è già v. A quali altezzo, por quale Scala siamo saliti lascio giudice, caso pur caso, il lettore ad il signor Loreti. Ste perflua dire cha alla vigilia della presentazione del primo film italiano corse per tutta la stampa cinomatografica unt parola d'ordine che da ognuno fu accolta con pruciso è affettuoso senso di responsabilità: inca» raggiare, sostenere, difendere è primi tentativi della nostra produzione nazionale. Naturalmente dalo l'avulo non si poteva continuare sullo stesso tono, nè coma si pretendeva è si pretende, a. salire d'ottava. Quando si hanno in mano degli strumenti perfetti, doi tecnici eccellenti, dei giovani pronti e capaci, una benevola aspettativa da parte del pubblico e della critica e l'appoggio fiducioso del Governa, si ha il dovere di far sempre maglio perchè l'esperienza europea, più che l'amoaricane, contano @ qualcosa è chi, fa del cinvma non può fare came lo struzzo: deve invece stare all'erta, deve vedere, deve sentire il pungolo dell'emulusione, dev'essero sempre scontento di se stesso, C'è ancora dell'altro. Sono reo di aver scritto. € quando l'infatuazione per il cinema parlato era già svanita in America noi ci siamo buttati a corpo nel parlato al 100 %, n. Sicuro, non è vero a Non soltanto esista — dice il signor Loreti = un errora di tempo, ma esiste un'inconsapevolezza di fatto. Difatti l'Amurica continuò è continua la produzione di films sonori, parlati è cantati al zo, al 30, al 60%. Vorrebbe [orse « 3 astyrischi » tornare al film muto? ». Vorrei chiedere Lia Franco cl ha offerto questa nua recentlasima’ fotografia prima all'egregio. signor Loreli, se 20, 30, 60. s0n0 uguali « 100 e poi, tanto per restare nelle umilianti percentuali aritmetiche vorrei arrivare al 20 per-cento, Il sua pregiato settimanale riportando in uno: dei suoi scorsi numeri l'ordine del giorno del TV Congresso Internazionale degli Esercenti e i discorsi dei principali delegati, s'è dimenticato cha tutto ciò che è stato detto durante il Congresso è una fiera requisitoria contro la produzione, di cui ella vorrebbe che la critica d'ogni paese si facesse paladina. Comunque la mia personale posizione verso il « parlato al 100 % » è stata presa da anni ed è stata sintetizzata proprio su questo perio dico con dei concetti sui quali sfido l'egregio. signor Loreti a trovare qualcosa da ridire. « Noi dunque scrivevo molti mesi fu — non desideriamo film che siano parlati al cento per cento, ma ‘vogliamo invece dei film che siano cinema, solo cinema ‘al cento per cento ». Pretesa ‘assurda? E più oltre; « E allora — ci si chiederà — dobbiamo tornare al muto? No: indietro non si torna, Il film'sonora a parlato è una nuo va tecnica che ci offre mezzi mirabili, ultrapotenti, più: che complessi e ‘pieni d'immense, insospettabili supgestioni. Pur questo, proprio in nome del vero film parlato, noi chiediamo che le parole non siano sciupate, non siano un duplicato sonoro dell'immagine, non sfondino delle porte che sono già spalancate, ma siano adofreta arvitonomamente ». Se, battendomi da anni, perchè il cinema sia sempre cinema; io sono colpevole di poca generosità, di critica ossessionante, perplessa, negativa, ebbene mi si crocifigga, Non basta; sono accusato di esterismo, è una parola » di nuovissimo conio loreliano, riadizione laconica ‘del . ferravilliano « ha detto male di Garibaldi ». Troppa fretta, ha avuto l'egregio signor Loreti, devo ripetera a lui quello che in altra occasione ho detto fuori dei denti ad uno scrittore francese che va, nel suo paese, per la.maggiore è che si permetteva di trinciare dei giudizi offensivi su di noi accusandoci di « non avere il sonso del cinema ». Sono costretto, mio malgrado, a rinviare il mio giudice istruttoro a quest'ulteriore pez za d'appoggio: se la rilegga da cima a fondo 6, se crede, la chiosi. ‘ ; i Ì E, provuisoriamente, avrei finito, Ma anche Vinezia hanno il loro peso e non voglio trascurarle è sono stato ancha ripreso perchè, scrivendo dl «Successore y liv usato l'aggettivo Pregiato, invece del suo superlativo, Ma che posso farci se la mia ripugnanza per l'iperbole: 6 per i superlativi è invincibile? Questione-di gusti. JE che c'è da ridire se il « Successore » mi è ignoto? Ha fatto del cinema, ha diretto dei film? No: so che'è un’ ottimo amministratore che riscuote tutta la fiducia del maggiore azionista che. l'ha designato a quel posto. Vedremo se saprà amministrare anchi la Cines dun doci dei buoni film, Non chiedo ‘altro. perchè, è bene che il signor Loreti lo sappia, non ho e non avrò mai altro da chiedere al « Successore » come mai nulla ho Chiesto al Predecessore: nè come aspirante direttore, “nè come candidato attore, nè come soggettista, To fue cio il critico, soltanto il critico, agli stipendi di: questo periodico che mi lascia completa Ia responsabilità @. la libertà dei giudizi. Falli ni ew “Ab