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1l A sloria «di una vita per ussere L, interessante deve essere azio ne, colore, vicenda. Avverto subito che la mia non è così: è la
storia di una ragazza qualunque a
cui la vita, n conti fatti (ria è ano
corpo troppo presto per chiuderti) ha
dato molta felicità, lavoro intenso è
fortuna,
Da bambini, al tempo in cui vivevo
in Kansas Cite, prinuo e più tardi a “ Chicago, son avre mai sognato che un
giorno mate stata una diva di Holly
wow, Conn tutte fe ucolarette, ero una
«tifoso del cinema non perdevo uno
upettacolo cinmnatogrtivo ce leggevo da cima a fondo le riviste che raccontano
lo liete romaizesche avventore degli ate tori so delle stars a; ma come mi ve: devo lontana da quel mondeo brillante!
VPonmavo, È vero, come Latte le fanciul.
lea quell'età, ctu la vita di una stella del cinema, doveva. esere uni cos me» 4 ravigliome na 1 finivano le mie fanta» nile, Non eso spingerini oltre; tanto più, che nella in famiglia non vi era uo mal alati attori né mai si erano ine trecciate relazioni con gente del mondo : teatrale,
Quali erano i miei sogni a quell'epoca? Non sapreto Creda che non wvesa uleun piana defiaittiviz amavo la reuola e aapiravo ad un diploma: mi sarei probabilincate posata, facendo una placida vita familia a re, come mia fpamina (6 mia nouna avevano fatto prima di me.
Ricordo che verso | quattordici anni, con alcune amiche di acuola, andai i consultare una chiromante,
che dicevano di me raviglinse facoltà, divinatorie, ad ella mi disse che la mia vi. ta sarelibe tata. comple» tamento dif. ferente da quanto io po
tssi immaginare. E il futuro dovevadarle ragione; ma sul momento la predi zione mi lasciò perfettamente incredula, Fino ai miei sedici anni l'esistenza trascorse tranquilla fra giochi e studio nel vasto cerchio della mia famiglia; equantdo lasciai la scuola a quell'età, per sposarmi, {eci solamente quello ehe era nelle tradizioni delle donne della mia famiglia. Però lc mie nozze furono alquanto anutitradizio. nali nella forma, così che posso considerarle la prima irregolarità è il primo segno del cambiamento della mia vita. N secondo segno, fu l'idea di andare a ulabilirmi in California, Se non fossi amata a stabilirmi in California il mio cammino non mi avrebbe mai portata verso Îl cinema, Ecco perché sarò sempro fatalista, «Accmie soltanto ciò che deve accadere » è il mio motto,
RR
Una bimba felice
Ma anticipo gli eventi, Comincia» mo, anzi ricominciamo con ordi» ne, To nec in un festoso giorno di marzo, il tre, per essere esatta, in una apaziosa casa în pietra grigia, in Kansas City; la casa del nonni, dove Î miei genitori vivevano in quell'epoca. MI diedero il nome di Harlean Carpentier. Mar. lean: fu ww nome inventato dai: mici, i qualline cercavano uno, femminile, che più sì avvicinasse al cognome di. mia madre, Harlow.
Mio padre era’ dottore, mio nonno un fortunato appaltatore di case e terréni. Mia mpdre era figlia unica; la sua famiglia non voleva perderla; la casa in pietra grigia era grande abbastanza: per tutti noi, Abbiamo tutti conosciuto dei nonni innamorati. dei
‘propri nipotini, ma credo che i miei supe; rpasoro Ggni esemplaro del genere, Per due anni fo fui una piccola tiranna idolatrata; mio nonno, il migliore: amico della mia giovinezza, ebbe forse, più influenza di chiunque altro: sulla formazione. dei mici pensieri; non si atancava di vezzaggiarmi,
nare. a casa durante le giornate a giocare ton me, Un bel giorno. mia. madre, a cui la giovinezza e In beltà. non impedivano di essoro dina massaia piena di buonsenso, si igcorse che. mi ai .viziiva troppo; riunì consiglio in. famiglia e ottenne di andare a vivere con: mio padre e con me altrove, in un'altra bella casa di pietra grigia. vici nissima ‘ai nonni, che d’'gltronde potevo vedere: ogni giorno, Un: magnifico ‘ parco formò-.la delizia dei miei giuochi, Pissivamo poi l'estate a « Red Gables » nl Missouri. mu
Comé amavo quella casa grande, frescd, dal sette comignoli sul tetto rosso|. Là, im» pari a nuotare e, appena fui s.copace di ‘taneemi in sella, a cavalcare. La mia in | fanzia così felice e.sann è il più bel ricordo della. mia vita,
abitare in un Hobborgo distante trentacinue mintti dalla città, dove la vita ton. »finuò placida e Hetà. fra schola e trastulli,
Fa pressa poco a quest'età, credo, che incominciati aul sérioad apprezzare mia madre, ilcaui ‘amore mi era. fino. allora sem
inventava le scuse più assurdo per ritor.
‘tatti in famiglia. Emma “mi cullò, per farmi
+ grande per addormer»
Avevo sette anni quando andammo ad
«Mala. nostalgia | per
Jean Harlow: dull'infanzia all'adolescenza
ché vivendo sempre in casa ebbi rare occasioni di avvicinarne. Un'altra curiosità, che forse susditerà ‘meraviglia nei miei ammiratori dello schermo: io non sono mai stata ambiziosa per l'eleganza, non mi sono mai interessata molto di vestiti; la mamma, che mi comprava ogni cosa, mi vestiva con grande semplicità. Tanto da bimba quanto adesso ho sempre avuto un abito preferito, che ho indossato fino a che è stato quasi inservibile,
“Babe”, tre porcellini ed altri amici
Mio nonno ni aveva regalato, quando ci stabilimmo fuori della cerchia della città, un bellissimo pony che io chiamai Babe, "e che mi rese la bimba più beata del mondo. Tutti i giorni facevo delle lunghe caval.
‘cate, da sola; né mia madre stava in pen|
siero sapendomi un’esperta cavallerizza. Gli abimali, in quel tempo ebbero grande parte nelli mia vita, Le bambole fredde e inanimate non mi divertivgno; i cani e i polli erano vivi e veril Naturalmente Balbo fu il favorito dei favoriti, ma a diverse riprese possedetti altri animali su cui riverfai tutto la mia affezione di bimba solitaria, Ricordo, per esempio, tre grassi. porcellini che «+ vorrei che non sembrasse ridicolo, —furono per parecchi mesi la mia gioia e la min fierezza; poi creliboro, crebbero assai più rapidamente di me, divennero così grossi che non mi fu più possi» bile giuocare con loro. Una volta adottai una intiera famiglia di ventitré anatroccoli, è, in un altro periodo, per lungo tempo, fui orgoglio. sa di un agnellino che mi seguiva da per -tutto.., meno che Ogni tanto la. mamma invitava qualche mia compagna di. scuola per gio care con me, La loro compagnia mi faceva
piacere, —lo dico senza cerimonie ma ata-.
vo benissima anche sola, Ogni sabato andavo
con la mamma a Kansas City, pranzavamo
in un hétel:o in un club, facevamo delle spese e finivamo spesso piacevolmente ll pomeriggio in un cinematografo.
Qualche tempo prima. del ‘nostro cambia»
mento di casa, i miei genitori si erano di vorziati (0. questo avvenimento ‘ strinse maggiormente Il legame d'affetto che mi univa a mia madre, la quale con tane ta tenerezza mi comprendeva ‘e mi assecondava. Un.amore che: dura tuttora; oggi, più che madre “e figlia, stamo due sorelle.
La storia della mia infanezia. non sarebbe completa se non parlassi di Anna 6 di Emma, le due ne» gre che ho sempre visto in. casa dal giorno della mia: nascita, An» nacera la cuoca, Emma la governante di casa; esso mi viziavano più di
addormentare, finò al tragico giorno in cul, fu. deciso in ‘famiglia che ero. abbastanza
tarmi «da sola. Anna aveva una voce: dolce e morbida; mi cantava. delle ‘vecchie can-. zoni e raccontava delle. storie meravigliose. Fra le due vi era una... specie. di amichevole. rivalità; se una «mi usava una speciale cortesia, l'altra cerca» va, subito di superarla. A dieci anni andai con. mia madre in California per. tre anni. Avemmo” uni casa & Hollywood: dove fre. quental. Ja scuola: locale per le. signorine.
a. scuola.”
Kansas City era così forte da spingerci al. ritorno definitivo, Appena tornata mi am-. mailai di rosolia; l'unica malattia grave della mia vita. Sebbene esile, sono sempre stata sana e resistente, ed avendo sfuggito tutti i malanni infantili, quella rosolin a quattordici anni fu per me una vera mortificazione.
Highland Park e Lake Forest
Fu alla line di quell'anno ricordo che mia madre sposò Marino Bello. Ci stabilim= mo in una nuova casa di Highland Park, un sobborgo di Chicago, Sin dal nostro ‘ primo incontro il signor Bello mi era rima. sto simpatico; é infatti egli mi è statò sent pre amico e consigliere. prezioso. Recente. mente rinunciò a un'induglria redditizia per diventare il mio impresario; cosa di cui i miei affari imbroglintissimi, avevano malto bisogno, Noi tre abbiamo vissuto insieme per anni e anni, a non 56 che cosa avrei fatto senza il consiglio e Valuto di mia madre 6 del signor Bello durante tutte le tribolazio» ni inflittemi a Hollywood. Quando ci sia bilimiio a Highland Park, io entrai a Fer rv Hall, una pensione per signorine a Lake
Forest. Fean i Harlow
(Continuda, al prossimo numero)
ng orale