Cinema Illustrazione (May 1933)

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Perché ti preoccupi tanto di i? «o Perché sono anch'io di Sylvaria, -tentò di spiegare Valerie, con una voce in eni vibrava una intensa emozione, «= è poi, perché Paul Onslow è nostro ospite, qui, è non vorrei gli accadesse alcun male, TI viso di Karl al piegò in una smorfia Amara, see 10 80, = dli8go, “© È una cosa, questa, che mi vai ripetendo spesso, da qual. che tempo. som PR GONO CIOP se Nel tono di Valerie c'era ana punta di sfida. sun Bi con ciò, —6 Karl la fissò grave» mente. negli occhi col suo sguardo leale, sla quando egli & gianto non mi è più possibile di starti vicino, Passi tutte le tue ore dinanzi alla radio, e to ne scusi col patriottiamo, Sturges, ll cameriere, entrava senza far rumore, 6 Karl interrappe i suoi rimbrotti. se Dito al mio autiatàa di tenersì pronto per condurmi al Palazzo. =. ordinò Vale» rie al cameriere che s'inchinò ed uscì Karl riprese a parlare, ma questa volta cun una vera ansia nella voce. —« Spero che oggi tu non voglia andare al Palazzo... so E perché no? Sono sempre andata 1 prenderlo per ricondurlo a casa, o non vor rai gih che oggi mi scordì di quest'usanza. « Ma, non*dovresti andarci, Valerie! + Ora, nell'angoscia, Karl si era fatto suppli« ce, —« Non dovresti andare, è troppo peri. coloso, Anche per 10, Lo sai che tutto il popolo è contro di lui è, nl suo fianco, non surosti affatto sicura.., e Satebbo, però, maggior sicurezza. per lui che io ci fossl, Karl divenne mortalmente pallido, e la fissò con occhi smarriti. Poi mormorò: «= Comprendo,.. Valeria, dimmi ancora una cosa. Mi vuoi sempre bene? cm Si, che te na voglio ancora. 22 Ma non più quanto me ne volevi una volta, non è vero? Oh, non tentar nemmeno di protestare... Non sono cieco, Da quando Paul ha messo piede in questa casa, in to s'è nvverato un profondo cambiamento, La sua brillante personalità, la sua gloria, ti hanno fatto perdere la testa, n Può darsi, #6 così dici... Ma tu pure, tt sci sempre dimostrato il suo migliore amico... sin ER lo sono, infatti, Ma, Valerie, sono anche perdutamente innamorato di te. Non vorrel che, proprio ora, tu cercassi di la» sclarmi, dopo da ci sario scambiati quasi ‘ ufficialmente la promessa. i sn Oh, Karl[—sospirò Valerie, alla cui innata sincerità ripugnava ogni menzogna. —— Se tu sapessi che tormento sconvolge la mia animal Tu mi accusi di aver persa Ja testa per lui, a neanch'io riesco a compren» dere, in realtà, quello che mi accade. A volte, mi pare di ndorarlo come un dio, a volte di odiarlo con tulite le mie forze. Vi.son giorni în cui basta il suono della ana voce a farmelo detestare, ed istanti in “cui darci la mia vita per una sua occhiata, Il visa di Karl, mentre ella. parlava, cenprimeva tutte le pens che il povero gio» vane stiva attraverando, o 0 Ma; se dovessì dirti la verità, —— pro. Valerie. non sono, almeno per ora, . r° Molti membri del congresso si alzarono è gli si avslelnatona... affnito sicura di me, Non voglio certamente agiro troppo precipitosamente, Mi perdoni, Karl, di essere stata così sincera con tel — Certatiente, Valorie, Tu sai quanto io ti ami, e quanto anteponga la tua felicità alla mia. — Allora, abbi ancora un poco di pa zionza... Forse la tempesta si calmerà «da 96, “—0 gli sorriso clolcemente, — Sarà forse meglio così. Ma, ora, lasciami andaro. La seduta sta per terminare. . Attraversò il maestoso atrio della villa, è bussò alla porta del laboratorio in cui suo poglro . trascorreva lunghe ore, della giornata, dedito a quei lavori acientifici che gli avevano: procurata larga fama, e lo ficovano considerare como mo dei benefattori dell'umanità. «Babbo, debbo parlarti, — dias'ella come gli fu vicino. Il barone sollevò un momento gli occhi dalle suo provette, e la guardò con l'aria di chi pensi una domanda, senza pur for mulnrla, E Valerie, che conosceva il ca rattaro di padre, proseguì: — Vottei che tu mì permettessi di rom» 1piere il fidanzamento che ‘mi lega a Kar. Gli occhi del vecchio scienziato si spalancarono per la meraviglia, -— Ma non lo ami, forse? sei Non. più, papà. Dello cose d'amore, il.bnrone von Sturm. ora tanto poco pratico quanto ara versato in scienza, Si grattò pensierosamente il mento, guardò il tubetto di vetro pieno di una coltura di microbi che terieva. in mano, lo sollevò contro luce, e borbottà a fior di labbro qualche parola. Poi afferrò una mar tita, (0 sì poso a scribacchinre delle cif su un.pezzo di carta. i Valerio atteso un momento, poi riprese: Papà, mi vuoi dare una risposta? = Ah, giàl Scusa, mi ero scordato di te, Dunque, dicevi che vuoi sollecitare. le tue nozze con Karl? — Ma no, babbol Ti chiedo, per favore, 4 di non scherzare, e di prestar maggiormer» te attenzione a quanto ti dico, Ti ho chie sto il permesso di sciogliere il mio fidanzamento con Karl, +— Già, già, è vero Guarda che distrattonel Ma, o lui, credi che ‘vorrà? —-. Voglia 0 non voglia, quando sono iv che vaglio.... D'altra parte, è meglio così, papà, Te ne spiegherò il perché uno, di questi giorài; quando non sarai più tan> to distratto dai tuoi maledetti sieri, TI barone sorrise: adorava la figliuola, e tanto, che Valerio era l'unica persona al mondo cui egli permettesse di disturbarlo duragtoe i suoi lavori, ed anche di pren» dere in giro i suoi studi preferiti. Sorrise, e feco un cenno del capo in risposta al « ciao, papà ». della figlia, 0 ripiombò nei gonare ad‘un raggio di luna. suoi atudi come sé tatto il resto del mondo avesse improvvisamente. cos sato d’esistero. . . Valerie, salita nella sua aatomo bile, aveva ‘dato: all'autista Vordine. di avviarsi a tutta : velocità, cosa che non era ‘-diffielle, poiché, con grande ‘meraviglia della baronessi: na, tutte le strade apparivano deserte, Solo, di tratto in tratto, giun» ‘ gevn al suo orecchio come un lontano scrosciare di onde che si franga» fio contro la costa con rumor di Luo» ho, Era il ruggito della folla che ru» moreggiava dinanzi al Palazzo della Conferenza. Come, però, vi si avvi È. salUna di quella bellezze cha i poeti amano para “non sapete quello che vi fatel — gli gridò nria questo non dimentica 11 pertoolo.. a AVO trazcorno qualcha minuto in’ dellzione intimità +, cinava, cominciavano © acomparire ‘quae. grappetti di gente, che si. » raccoglievano. apparentemente | per incolonnarsi ed inscenara qualche. di. mostrazione, Iinilmente, come. la Vettuta ‘avoltava un angolo n Girta un chilometro dal ‘Palazzo, Valerie notò und! di questi gruppi, assai. più numerase è folto. degli altri, che st. dirigeva verso il luogo dove icon: pressisti orano adunati. Alla testa di quei facinorosi. marciava. un omaccione dall’aspetto torvo, che porta» va una specie di soritta. Inchiodata sù di un lungo bastone. Era un fogliaccio comune. di cartone, su. cui” una moro inesperta aveva iracciato qualcosa ‘ che voleva rappresentare. un teschio su due ossa. incrociate, attorno nl quale si leggeva. « Onslow », i tal: ; + Fermatevi qui, -— ordinò Vale rie all'autista, Spalancò lo sportello con. un: gesto deciso, 0 scese, avviaridosi ad' incontrire il minaccioso gruppo di cittadini. Giunta petto a petto col por: tatore di. quella acritta si fermò, fis... sandolo nelle pupille con occhi che lancia-: vano. fiamme. 0 » Datemi quella scritta, sciagurato, Voi. in faccia. Come soggiogato da quel tono di comans do, l'uomo abbassò il bastone, è porse ln: scritta. a. Valerie che con rapidi 6 delibe: © rati gesti la strappò in mille pezzi, Jane. ciandoli sul. muso del portatore, nl grappo di' facinorosi che lo seguiva rie n ‘miase un momento in forse, aspettando per vedere quello che il loro capo avrebbe fat». fo. Costui rimase ‘un istante. immobile, con negli occhi occhi una truce scintilla, Poi.il.. suo volto si rasserenò, d la bocca si aperto ad. un sorriso sarcastico. i —Brava, bravé, la. postra signora. Ha