Cinema Illustrazione (June 1933)

Record Details:

Something wrong or inaccurate about this page? Let us Know!

Thanks for helping us continually improve the quality of the Lantern search engine for all of our users! We have millions of scanned pages, so user reports are incredibly helpful for us to identify places where we can improve and update the metadata.

Please describe the issue below, and click "Submit" to send your comments to our team! If you'd prefer, you can also send us an email to mhdl@commarts.wisc.edu with your comments.




We use Optical Character Recognition (OCR) during our scanning and processing workflow to make the content of each page searchable. You can view the automatically generated text below as well as copy and paste individual pieces of text to quote in your own work.

Text recognition is never 100% accurate. Many parts of the scanned page may not be reflected in the OCR text output, including: images, page layout, certain fonts or handwriting.

CO tei tr sam RATERE DALE QIRERTIRO FILM CONIVEA UNA KIRA fittasi Page BRTREPDRTA Fescatittaai, Si Tara Brest Menverri Donati NAGANA È un film romanzo che ha per ambiente una delle più selvagge e malsane. località tropicali, Due giovani scienziati af. frontano. le incognite e i pericoli di una spedizione scientifica rivolta a scoprire la origine di un flagello che miete migliaia di vittime, Questo severo lavoro di abnepazione e di studio viene interrotto dall'arrivo di una donna giovane e fatale. L'amore è più forte del dovere... Quest'avvincente romanzo lo offre il fascicolo del Supplemento mensile a’ Cirema Mu strazione, che si intitola appunto NAGANA 36 pagine, «due copertine a colori, le più belle fotografie tratte dal film; costa L, 1, * La vita del Quintus Fixloin è un capolavoro della letteratura mondiale, Autore: J, P, RICHTER Traduttore : Oreste Ferrari Questo volume è il sesto della Collezione I GRANDI NARRATORI nella quale verranno raccolte le mafifestazioni più ricche di significato © di interesse. della letteratura mondiale. Ogni volume è rilegato in tutta pelle verde e stampato in carta finissima: in tutte le librerie d'Italia un volume custa liro By RIZZOLI & €. Piazza C. Erba, 6 MILANO * Sportioi! 0” Ecco i vostri fascicoli ! Abbiamo preparato .il primo fascicolo di una serie da cui i lettori potranno ricavare la più bella, completa, variopinta bibliotechina sportiva. IL. primo. fascicolo è: GUERRA .E GLI ITALIANI AL GIRO DI FRANCIA È un fascicolo di 36 pagine, con due copettine a colori di magnifico effetto, con numerose illustrazioni che documentana la storia del Giro di Francia, e particolar mente quella di Guerra e dei compagni di squadra che partecipano alla nuova fatica. AI fascicolo è unita una grande fotografia sclolta di Guerra da applicare in quadretto. Costa ana lira inotutta Italia cd esce con un titolo che è tutto un prograrmma di serietà, Supplemento mensile al “Secolo Jllustralo” feriti entrava in città, e Marco fu preso da un altro assillante pensiero. Che avrebbe ‘ dovuto fare di Livia? Certamente, non a vrebbe potuto far rinchiudere la tenera, la fragile creatura nel carcere, vicino al suo palazzo di Prefetto, Ah, no! Ogni suo sen» so d'umanità si rivoltava a questo pensiero, i ; Pure, il suo dovere... sa Il suo dovere era quello di tener lei ed’ i suoi compagoi prigionieri, finché non fosse venuta a conoscersi la volontà di Nerone. Ed a lui, Marco, era stato conferito ampio potere di vita e di morte su quella canaglia, Canaglia? AI ricordare la parola con cui erano chiamati i cristiani, quasi sorrise, tanto la parola gli apparve incongrua. Ma, una sola cosa era certa, reale. come la sua stessa esistenza: aveva. assicurato a Tigellino che si sarebbe reso respon sabile di fronte a Cosare dei prigionieri, e non poteva non mantenere la sua promessa, ché il suo onore ne sarebbe stato compromesso. Né voleva rinchiudere Livia in una sordida 6 tetra prigione. No: ecco nia soluzione L'avrebbe tenuta prigioniera nel suo stesso palazzo. Intanto avrebbe cercato di ottenere ‘una udienza da Nerone, e di ot. tenere: per lei clemenza, Sì, tanto doveva farel Così fu che la prigioniera cristiana Livia trovò alloggio in una parte della casa del Profetto di Roma, Marco il Superbo, dove, dall'altro lato del cortile che la separava dalle carceri, le giungevano i canti di fede dei suòi fratelli imprigionati, Caprroro VII L'amore di Marco, U primo giorno di prigionia trascorse lento per. Livia, e pieno d'emozioni varie e contrastanti, e di timori. Se Marco si era accorto d'amarla, ella stessa si rendeva. per« fettamente conto dell'essere anche amore il sentimento che provava per lui, e se lo rim» proverava, provandone intensa vergogna, e riconoscendo che Flavio aveva ragione allorquando la metteva in guardia contro di lui, Rabbrividiva, ora, al comprendere come fosse possibile, anzi facile, ciò che una volta le era parso assolutamente impossibile. Che cosa, ormai, la poteva difendere da Ini? La sua purezza d'animo? La sua fe de? In verità, nel suo animo si combatteva ‘una battaglia terribile. Tutte le cortesie usntele dagli schiavi per ordine dello stesso Marco, le parevano, ora, umiliazioni, e le respingeva come avrebbe respinto un insulto, Era una prigioniera, e voleva essere trattata come tale, e non come un'ospite: non avrebbe accettata che una sola cosa, e quella considerata come un favore: di essere rinchiusa nelle stesse prigioni in cui erano tenuti rinchiusi i suoi fratelli di fede, Ma questo suo desiderio non poteva venire esaudito da alcuno che non fosse Marco. E, quella sera stessa, i suoi voti dovevano essere colmati, ma non ad opera del Prefetto, La casa di Marco, una delle più ricche e vaste di tutta la città, godeva anche fama d'essere la più ospitale: ogni sero il gio vane offriva sontuosi banchetti, a cui ac «n gettà, in atto provocante, le bravela attorno al collo del giovane, correva, la parte più eletta, pot ingegno © per censo, della Capitale, Gosì fu pure la sera che seguì al primo giorno di cattività della fanciulla: le sale grandi e riche del palazzo si persero per accogliere una vera folla di invitati. Ma il giovane ‘unfitrione. non partecipava alla gioia degli altri. Riccamente vestito, come gli era imposto dal suo. gusto. è dal grado che occupava, uvéva fatto gli onori di casa ul suoi ospiti, ma ora si teneva in disparte, pensoso e melanconico, Il pensiero di Livia prigioniera nella sua stessa casa, lo rendeva triste; gli pareva di frovacsi ad un momento decisivo della sun vita, e, allo stesso tempo, «di sentir pesare su di sé una oscura minaccia, . Gabrio, l'epicurco, si’ accarme di quella sua tristezza e per un istante riuscì, con un lazzo, a ricondurre il sorriso sul volto dell'ospite. Mo. quel sorriso non poteva durare: fugace come un lampo, scomparve non appena abbozzato, 6 Marco ricadde preda dei suoi tristi presentimenti, j Fu, allora, la volta di Ancaria, la belli» sima e procace dunzatrice, di tentar Marco acché, col suo funebre aspetto, non rattri. atasse il convito. Ella, gelosa perehé Marco, che era stato il suo amante fino a quel giorno, non si cu rava più di lei, gli si avvicinò mentre stava appartato : ss Marco, «gli dliuge —fammi vedere quella cristiana] + Che cristiana? += chiese il Prefetto di Roma, fingendo la massima meraviglin, — Quella che tu tieni rinchiusa qui, inutile che tu neghi, tutta Roma lo sa, c ‘Tigellino stesso ne ha parlato, oggi, a Ce sare, TÈ una strega, mi hanno detto, una fa» scinatrice. — E come -— osservò sorridendo Gabrio, che aveva udito queste parole +se hi si puto far sì che Marco, il nostro Marco, il quale sì è sempre proclamato incapace di umore, cadesse innnmorato di lei, — Marco innamorato di lei? «= ribatté Ancaria con l'animo pieno di fiele, + Ahl ANI Forse, Ma sarà anche questo un amore cho non avrà vita più lunga di quanta ne abbia un fiocco di nevel sen Tucif = In impose Marco. cme l'acere? Ah, Marco, ora vedegi come uo tacere! SI staccò da lui, e scomparve dalla sala del festino, per ricomparire poro dopo traen. do per mano Livia riluttante, che aveva sorpresa nella su stanza, intenta a pro gara, La bellezza della giovane cristiani, cal mia e sereni, aveva fallo ristare, per la meraviglia, tutti gli astanti, Lo stesso Mare co, che pure la conanceva così bene, ora ri. misto immobile, incapace di alzare alle labbra il bicchiere che già teneva jo mano, per cercare l'oblio nel vino, Ancaria gli sì fece vicina è, lasciando il pulio di Livin, gettà, in atto provocante, le braccia attorno al collo del giovano. ue Ricco, Marco il Superba! Scegli tra rio. e gli dimo» quella che dovrà allietare la tua vita, Marco noti le rispose; si sciolse lentamente te dal suo abbraccio e, preso un grazioso car lice colmo di vino raro, si avvicinò & Livia, che lo fissava con occhi nel quali sì leggeva. una profonda espressione di dolore.