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grandi, ma, poi, quando si tratta di renderle realtà, bisogna che ci accontentiamo di molto meno. di Quanto abbiamo sognato,
— Ma come è mai possibile, caro corite, es
sere già così pessimista alla vostra età? . Don Antonio, che si era leggermente chinato verso: il suo compagno, si. accorse che costùi non lo ascoltava più... suo volto, illuminato dai riflessi della fiamma, si era fatto duro, come irrigidito; ‘pareva che una sensazione Ruova è spiacevole avesse suscitata ‘in lui un bisogno: di difesa.
E fu allora che udì una conversazione, a pochi passi da lui, tra due uomini, dué -uffi
ciali, i quali evidentemente facevano ritorno dai campi di battaglia. alle loro case..
— Sono stati seil — diceva uno di essi; pic‘chiando un gran pugno sulla tavola. i [i Ed io sostengo che non son stati meno
..di nove! — urlò quell'altro, — E checché ne diciate; capitano Sturm, non riuscirete mai a ‘convincermi del contrario! «+ Maledizione! — bestemmiò il capitano Sturm. —.Voleté che non lo. sappia io, che appartengo al reggimento stesso della Regina? * Vi.d'co che sono seil | n
.—— Ebbene, facciamo una cosa; += propose. ‘ un terzo soldato che assisteva. alla disputa. —:
Qui, al nostro fianco, ci son ‘due gentiluomini
clie certamente sorio meglio informati di noi. Chiediamolo loro.
— Eccellente idea! E chi perde pagherà un gran boccale di birra a ciascuno. Accettato.
Il capitano Sturm si levò e, seguito dal suo’
contradditore e da quello che aveva fatta la proposta, si avvicinò al tavolo dove sedevano il supposto conte Dohna col suo nuovo amico.
-—— Perdonate, mio gentiluomo, -—— disse cavandosi. il cappello al.conte Dohna, come a colui che aveva più l'aspetto di connazionale, — ma ‘vorremmo. chiedervi un'informazione.
Cristina senza parlare alzò. sul gruppo uno sguardo freddo, glaciale, Esaminò ‘ad uno ad uno i suoi tre componenti, e poi, con un secco cenno del capo, disse:
— Parlate pure. i
— Ecco, prima vorremmo sapere se voi conoscete la. corte di Stoccolma, e se siete al-corrente dei suoi affari,.. i i |
— Ci sono stato qualche volta, — rispose Cristina, — e qualcosa mi è giunta all'orecchio... sl ; E ! «In tal caso, — disse Sturm, — credo che vi sarà possibile essere giudice nella nostra scommessa. Questo. maialaccio ubriaco; ‘che è mio amico e mio compagno d'arme, sostiene che la nostra graziosa regina, che Dio la pro
tegga. sempre, ha avuto, durante l’anno scorso,
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non meno di nove amanti, E questa è una calunnia: indegna!
— E. voi, — disse Cristina quietamente, — quanti sostenete ne abbia avuti?
— Sei. Solamente sei. E mi pare che ci sia una grande differenza.
Don. Antonio si lasciò sfuggire. un sorriso
«ironico: ; |
— Vedo che siete. un suddito veramente leale, — disse;--— e sempre pronto. ad attenuare le presunte colpe della donna che regge le re dini dello stato.., .
— Vi prego, — disse l’altro scommettitore, — di non intervenire finché la discussione non sia terminata. Voglio prima sapere quanto ci dirà il giovane gentiluomo che v'accompagna,,.
— Oh, —: disse Cristina con noncuranza, — che cosa volete che vi dica? In verità, qualche voce l'ho sentita anch'io, ma, capirete, non dovrei parlare...
— Se è soltanto per. quello, — disse Sturm, = parlate pure. Tanto.., 8
— Quand'è così, ho il gravé dolore di dirvi che vi sbagliate entrambi: nello scorso anno, di amanti, la. regina ne ha avuto. ben dodici!
E, dicendo ciò, guardò fissamente negli 0cchi, uno dopo l'altro, i suoi interlocutori, .
— Voi mentite per la gola; mio bel zerbi
‘notto! ,—. urlò Sturm, mettendo. mano ‘alla
spada e iventi "OSSO ul Pa ara. 1 spada e diventando rosso per la coller in régin
Aage e dan Antonio, d'un balzo, furono piedi, mentre Cristina rimaneva quietamente. seduta. Cuor
— E chi vi assicura che io menta? — chiede VOPt ella, con un sorriso provocatore, — Il bugia: do, potreste anche ‘esserlo voi!
«—— A me bugiardo? — esclamò Sturm. ché fumi della troppa. birra rendevano. battagl ro. — Ora ve la faccio vedere iol ;
Balzò indietro, e sguainò la spada, incuranti dell'aspetto minaccioso di Aage che, alto e & vero, aveva portata la mano, all’elsa della su8 e di don Antonio che, con un sorriso sulle! bra, lieto come se si fosse trovato ad una: ft. sta, faceva altrettanto. Ma non doveva bat; tersi con quel ragazzo che aveva così sangue nosamente insultato la sun regina e che 014: saltato sulla tavola, impugnando una pistoli dominava con lo sguardo minaccioso tutta l'a semblea, dando così l'impressione di essere i pronto a difendersi fino all'estremo, Il suo compagno, quello del nove, lo aveva trattetir: to per un braccio. i ia
—Lascia. andare, Sturm, il. giovane genti luomo si è fatto beffa di noi, — gli disse,
e ben ci sta. Vorrei un po” sapere: che co: c'entriamo, noi, negli affari: di Sua Massi Noi siamo gente di guerra e non di corte...