Cinema Illustrazione (Mar 1934)

Record Details:

Something wrong or inaccurate about this page? Let us Know!

Thanks for helping us continually improve the quality of the Lantern search engine for all of our users! We have millions of scanned pages, so user reports are incredibly helpful for us to identify places where we can improve and update the metadata.

Please describe the issue below, and click "Submit" to send your comments to our team! If you'd prefer, you can also send us an email to mhdl@commarts.wisc.edu with your comments.




We use Optical Character Recognition (OCR) during our scanning and processing workflow to make the content of each page searchable. You can view the automatically generated text below as well as copy and paste individual pieces of text to quote in your own work.

Text recognition is never 100% accurate. Many parts of the scanned page may not be reflected in the OCR text output, including: images, page layout, certain fonts or handwriting.

Finivano i dollari e' non si veniva a una conclusione, Il signor Smith, cortese quanto si vuole, la rimandava sempre al suo destino con un gentile « vedremo, signorina » che lasciava aperto l’uscio alla speranza ma che non impediva che il gruzzolo s'assotti gliasse. paurosamente. E allora Margaret Dollies si presentò al padrone del ristorante Majestic e gli disse: « Signore, non avreste un posticino di cameriera per me? », Era sa garbata, graziosa, modesta, Il ‘proprietario la squadrò per qualche attimo e poi le dis se: « Credo di sì. Passate domattina e qual. cosa concluderemo ». Margaret Dollies rienÈ trò alla sua pensione e s’accorse di essere contenta, per la prima volta da che era a Hollywood. « Vedrò, — si diceva — tutto non finirà qui. Forse quel signor Smith mi manderà a chiamare... ». Era ormai da più di un mese nella babele del cinema, e le sue lettere di raccomandazione non le era no servite a nulla. Aveva sognato di di ventare una diva; ma poi si sarebbe accontentata anche di qualche particina di i poca rilievo, Invece, quel signor Smith, che pure contava tanto... Rivide il volto ; volpino del grande produttore, quel suo ‘modo di socchiudere gli occhi, il sorriso ‘ambiguo... E le venne fatto di tirar la ca micettà a coprirsi meglio il seno come sè qualcuno avesse tentàto di svestirla. Ah, forse il signor Smith... Il sospetto le si precisò meglio, divenne certezza. Forse an che per questo fatto, inconscio prima in. lei, ella era contenta di andare a far la. cameriera al Majestic. Avrebbe allontanato la possibilità della fame, e intanto avrebbe continuato a sperare, con più calma, Perché era impossibile che tutti si fossero sbiigliati al suo paese, « Tu rassomiÌ gli a Joan Crawford — le aveva detto il figlio del notaio — perché non tenti la sorst te a Hollywood? » E l'appaltatore delle liÈ ‘nee tranviarie aveva anzi aggiunto: « A i. Joan Crawford? ‘Tu vaneggi, Bill: Margai ret è più graziosa della Crawford. Ha la bocca più’ben fatta, il collo più aristocra; tico... ». : ; ° I Serviva ai tavoli con la innata leggiadria e con sufficiente disinvoltura, I clienti cel Majestic erano’ tutti divi c dive delle varie case di Hollywood e ciò le avrebbe permesso o prima o poi di farsi notare. Che nel gran libro del destino cì fosse segnato per lei un ini zio di carriera come quello? Îl pastore del suo paese glielo aveva detto del resto più. d'una volta; « Figlia mia, ciò che è stabilito è sta| bilito. È inutile forzare la volontà divina. Si ‘capisce che biso .biato reparto — oggi i gna secondarla, questa volontà, mostrarsene degni... ». Ora, l'essere sfuggita al si gnor Smith le sembrava un fatto per il quale il destino avrebbe dovuto tenerne conto. Avvenne che un giorno entrarono rumorosamente due uomini, Uno era ancora vestito da gran personaggio di quelli che si vedono nei quadri. Forse faceva una parte di re o di gran condottiero. L'altro era vestito in frac, e perciò non dovevano lavorare allo stesso film. Margaret li servi con la ‘miglior premura, felice di sentirsi osservata, felicissima che l'uomo in frac le rivolgesse anche qualche complimento, mentre il supposto re non badava a loro, e mangiava con una fame da lupi. Pagò l'uomo vestito di colore rosso con una gran collana, al collo e pizzi alle 'maniche, ed ella rimase incantata a vederli uscire. Quando sulla porta, l'uomo in frac le fece un cordiale gesto di saluto ‘senti che il volto le diventava di fiamma, Che la fortuna si fosse già accorta di lei e ora volesse proprio prendersela sotto le sue ali? Troppo presto, mio Dio... Già, ma il mese di prima, il mese di vana attesa? Forse i conti tornavano. Tornavano così tanto che il giorno dopo l’'uovmo'in frac venne solo. A Margaret. avevano cam tavoli di destra, domani quelli di sinistra, come (4 si usa perché le cameriere si abituino con i gusti di tutti i clienti — e perciò dovette accontentarsi di guardare il suo amore (ma sì, quello sai rebbe diventato il suo amore e il suo protettore) da lontano e di sentirsi guardata da lui ‘a rispettosa distanza. Finché un bel giorno, dopo tanti approcci, lui le disse: « Bambina, tu mi piaci. È se vuoi smettere di far la cameriera qui dentro, tròvati stasera così e così è c’inten ° ‘ deremo », Orta, per. dir la verità, Margaret non s'aspettava un discorso di quel genere, Ma gramerite!conici: suvi due artisti: (Columbia); . «società, ‘raggio e gli si avvicinò per do ei i n ta. trutcando ‘all'aria aperta: dUDer ‘prendere parte.a:una ‘sce na. del'film «le Huffcned' one night! Il suo compugno nel. fille Clark Gable con il quale;:come Vedete. ‘sotto; danza. momenti di riposo,. I Mi I A concordia, 'e ‘ve lo dirnostra. bPaltra'fotoin'cui.il'direttore [Frank Capra ‘conversa. ‘alle le avevano pur detto al suo paese: « Sai, a Hollywood si va per le spicce. Puoi anche trovar chi ti sposa da 3° un giorno all’altro senza tanme da noi. Laggiù sono abituati. a concludere subito, in amore come negli affari ». Stupida piuttosto lei che ora per ora s'era creato un’ culto di quell'uomo che ‘portava così bene i baffi alla Menjou, e che aveva gli occhi che le sembravano due stelle. Ma andò ‘all'appuntamento.. E fu così stordita dai baci e dalle promesse di lui che quella riotte dimenticò di andare a dormire nella suà cameretta alla pensione. LI .Il giorno dopo Steve non venne al ristorante. Margaret lo aspettò invano; quasi nori credendo al suo cuore che l'avvertiva di qualcosa di orribile. S'erano lasciati alla. mattina, e sulla luminosa certezza di lei egli s'era divertito fin’all’ultimo a.raddoppiare. le illusioni. « Aspetta‘mi... verrò alla stessa ora ». E ormai il gran salone s'era tutto sfollato e il cuoco ? l'aveva. chiamata: « Olà,Margaret: non volete mangiare oggi? Chi ‘vi tieng lì impalata sull’uscio? ». » : na Aspetto. anche gli altri giorni. Ma si sorprese a pensare al signor. Smith, una sera. Già: perché ormai sarebbe stato meglio... ‘Pure, scacciò. l’odioso proponimento. Steve era: stato l’uomo in cui essa aveva sperato per il suo avvenire, esattamente .come con Smith, -dapprincipio: ma era anche stato l’uomo del. suo amore. Continuò a servire di malavoglia i clien ti che .le erano diventati tutti insopporta: bili, e ad un tratto trasali. Ad un tavolo. s'era ‘seduto. l'uomo che in quel. tale ‘giorno ‘era ‘vestito da re. o almeno ‘da ‘grande. personaggio di. dramma eroico. Quasi non le sembrava. più il medesitmo, vestito com’era ora da ‘Margaret prese tutto il suo cos mandargli notizie. di Steve. «Giusto voi, carina, — le disse subito l’uomo: —:il signor Steve m'ha. consegnato. ‘sta. mani questa lettera e. m'ha «pregato di darvela.... Partiva per l'Europa... Oh, un contratto. vantaggioso... n. Per. l'Europa? Ma prese “ugualmente la lettera, «Margaret. Forse lì “dentro-c'era-la spie“gazione di ‘tutto: del ti anticipi sentimentali co-' “mando, e non vi augura di soffrire quanto «di ‘Steve all'ora di colazione. « Ecco, — gli “lava ‘ieri di voi al nostro padrone? Il sighor perché non s'era fatto più vivo, e chi sa quante scuse, e ‘chi sa quante promesse per quando sarebbe ritornato... <.. 0’ Aspettò d'essere a casa, per aprirla, Tre mava, ma senza ragione, sciocchina che era. Andava in Europa.., Se non avesse più voluto saperne, di lei, non si sarebbe fatto vivo del tutto. Invece le aveva scritto; e chi sa quante cose: belle. Era proprio una sciocchina ‘a tremare così. Prese un tagliacarte... Due righe: « Ciao, carina; accetta questo denaro per mio. ricordo n,’ Denaro? Sì, un assegno: di qualche migliaio di dollari. Oh, una ricchezza, per lei.. Lì per lì rimase come se recitasse in un sogno..Ma poi sentì il caldo delle lagrime sul le guance; e poi un gran dolore al cuore, e adesso anche un péso sulle spalle che la curvava... Cadde sul letto di schianto. Al mattino prese un foglietto e scrisse: «Per ricordarmi di voi.e della vostra viltà non ho bisogno di questo denaro, Ve lo ri soffro io ».. Mise ‘il foglietto e l'assegno in una busta, che poi consegnò all’incaricato disse — scriveteci voi l'indirizzo del signor Steve. E vi prego poi di spedirgliela;, A me non, importa sapere dove si trova il vostro . amico... Ecco:..e grazie, signore ». Sac Li do * ko : è Ma non mangiò nulla, quel giorno. E .il cuoco le disse: « Cara Margaret, si vede che. siete innamorata. Scommetto che siete la : unica qui a Hollywood... Sapete chi parti Smith. Ecco un uomo del: quale certo non v'innamorereste... Eppure, -meglio lui che un altro, ci scommetto n. 0 FO gi Harry Langston