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Nel sonno, anche i li. neamenti di una donn poco. bella si ammorbidiscono. Il corpo si distende nel riposo, La bocca ha un lieve sorriso, E questa donna, che veduta di giorno passerebbe inosservata e triste tra le migliaia di donne belle, così distesa sul bianco delle lenzuola e delle coperte, coi capelli che le circondano il volto graziosamente, diventa più bellu. Quasi, se non si temesse di dire una parola romantica, . adorabile. Ora, che espressione insuperabilmente dolce e affascinante, assumerà nel sonno il volto di una diva, già bella nella realtà? E che cosa sognerà essa, mentre, per «luperare un'espressione antiquata, si albandonu nelle braccia di Morfeo? (Da non escludere che questo Morfeo possa assumere nella realtà. della vita le sembianze di un bel giovane).
Eco le domande che hanno spinto un plotone di giornulisti a fare indagini in propo» sito presso le più grandi dive di America e di Europa. ©
“Peccato” Greta Garbo dorme poco. Cinque, sei ore, non di più. La diva, che come si sa, ha utilizzato la sua anemia e l'ha trasformata in arte cinematografica, non potrebbe in, fatti dormire di più senza che il suo fisica ne visentisse in meglio. Sul suo viso, deve rimanere sempre un'espressione di scontenio e di amarezza e questa scomparirebbe, se essa cedesse al sonno la giusta parte della giornata.
La stanza da letto di Greta Garbo è di
sposta appunto nel modo meno invitante al sonno. Una camera nuda, quasi una cella. Le stanze vicine, benché non lussuose, per‘ ché la diva non ama lo sfarzo, son piene di cose signorili è ‘avredate con ottimo gusto. Ma lì, in quella che Greta chiama « la stansa del sonno », non v'è un gingillo, o un quadro, 0 un qualunque oggetto che possa invitare a soggiornarvi, Greta vi si ritira all'ultimo ‘momento, già pronta per andare a letto, si adagia sulle coperte, chiude gli occhi, e la stanchezza di tutta la giornata, la immobilizza come în un letargo. % -_ Una volta, sorpresero. di giorno Greta Garbo addormentata su una chaise longue, cosa mai capitata fino ad allora. IL giornalista ché ha avuto la fortuna di vederla, dice: « Ebbi l'impressione che non fosse ‘più Greta Garbo. Quel sonno vero, duro, che non si turbava neppure ai clamori vicini, dava al viso della diva un'espressione tanto dic versa e tanto migliore, come quella di una bambina addormentata, che quando all'improvviso essa si: risvegliò ed il suo volto riprese la solita, nota: maschera di donna fatale, non potei fare a'menò di dire: « Peccato! » vu :... Evidentemente: quel. giornalista. avrebbe desiderato che Greta Gaybo, prima. di svegliarsi; gli ‘do| mandasse permesso, <<; > L'eroina di «Come tu miyuoi», «sogna molto ‘raramente, Ei quan-. : do sogna è da anni che-ha sempre la stessa ‘visione: una pianu-': ‘ra. sterminata sottovun cielo cupo; in fondo, musero e senza fo» . glie, un albero. ‘trema. ‘sotto la » tempesta. Essa'ha detto di non” credere ai sogni, ma:questà tetra visione le sembra il. presagio “di qualche. cosa di doloroso che «accadrà, Le duguri&mo di'n0.
dice: « Vado a sognare i gattini » e va‘ u dormire. Qualche mattina si sveglia un po’ triste, quasi piagnucolosa e se le domandano il perché, risponde che non ha sognata nulla, a ...nemmeno i micini... », Qualcuno che l'ha veduta dormire, assicura che essa, nel sonno, sorride spesso di quel suo sorriso che è stato definita un capolavoro di delicalezza e di ingenuità. E come non sorri. dere e non sognare in quel suo lettino che ha la forma di una culla e che è tutto gonfio di trine, di piume, di veli da sembrare una nuvola bianca?
Sempre per amore dei contrasti, eccoci ui sogni di una diva del tutto opposta alla fragile Gaynor, cioè la formosa Mae West.
Non lo si immaginerebbe, (o lo si immagina?) ima la Wesì è una delle poche attrici che sentano la poesia del sonno, Questo monumento di carne, e bel monumento in realtà, non saprebbe addormentarsi, se davanti al suo letto, nella. stanza . buia, non fosse aperta : una: finestra, attraverso la quale poter vedere il cielo ‘notturno. Allora — come essa dice — piò scivolare lentamente nel sonnò, a poco a poco, con una tale dolcezza, che l’ha spinta a confessare“che, molte volte, attende la sera solo per potersi ritirare nella
_ sua camera da letto e fissare gli occhi in
quel quadrato di cielo che quasi sempre è stellato, ;
Mae West non sogna, o almeno non sogna nel senso che intendiamo noiî. Nella notte, nella sua stanza vasta, buia, illuminata soltanto dal chiarore laitiginoso del cielo notturno, essa. sogna ciò che ha fallo durante il giorno, le scene che ha recitate, le passeggiate, una serata bruscorsa con le amiche, (0 con l’amico, come si mormora?).
‘La sua cameriera particolare che la vede
tutte le mattine, ‘ha detto che il volto di Mae West, quando. essa dorine, si rasserena e s'ingentilisce, ed i suoi occhi, coperti dalle palpebre, non hanno più quegli scintillii equivoci e provocatori che ce l'han fatta odiare e desiderare in « Lady Loù n. »
Sogni d'amore, sogni mostruosi
Lau più biondu delle dive, ovuero Jean Harlow, è invece un'artisla del sogno. Essa ha detto che fa dei lunghi e complicati sogni d'amore. « Non ho letto nessun romanzo d'amore, tanto bello e variato, come le storie amorose che io sogno e di cui sono protagonista », Ecco le sue parole. La compagna di Clark Gable, racconta che in una stessa nolle tre uomini se la contendono ed ella preferisce sempre il più brutto, Ma, se nei movimenti del sonno, si volta dalla parte del cuore, allora si sveglia all’improvviso, molte volle con un urlo,
Questa inchiesta ha dato delle notizie, per lo meno curiose. Si è saputo che la sentimentale interprete di « Madame Butterfy », Silvia Sidney, che quando è sveglia ama poco parlare, nonostante la sua bovcuccia graziosa, è, nel sonno, una vera e pro
E IL SOI DELLE DIVE
pria chiacchierona. Nessuna delle sue cameriere ignora che molte volte, di notte, si odono -in casa sua dei canti, delle grida, dei dialoghi serrati. Una cameriera sospettosa si alza, si auvicina alla fonte di quei rumori e scopre che è la padroncina, che, mentre dorme, canta una canzone, oppure risponde a delle domande immaginarie.
La mattina dopo (questa è vera), qualcuno che lo è venuta a sapere, le dice: « Avste detto questa notie nel sonno, che Mister X vi era antipatico, ed i0, i0, come vi sembro? n. La giapponesina ribatte subito: « Stupido », ;
Anna Sten, colei che ci farà sbalordire in « Nanà », almeno secondo la campagna pubblicitaria, deve al sonno quel suo sguardo languido, quasi spento in un luccicare di pigrizi | e quei suvi gesti stanchi, molli. Essa ditme più di quanto dovrebbe ed il suo lello può essere considerato un letto
. capolavoro, Basso, largo, molle, nella stanza | sempre in penombra, isolata dal resto della
casa, esso accoglie Anna Sten come l'amanta sicuro della sua donna, e finché il sole non è
‘alto ‘alto nel cielo, non’ la lascia, Allora Anna Sten si alza, lenta, intorpidi
ta, gli occhi wnidi. Che cosa’ hu sognato? Mal’ Anna Sten non
sogna, Dorme.
Ma, se in'materia di camere da letto volete qualche cosa di: veramente fatale, bisogna venire in Europa, dirigersi alla Ufa, e > chiederne aBrigitieHelm, Non. avevamo : mai creduto che. que
sta diva aves
Cinema MWuskrazione se, nella realtà, un'anima molto meno sata» nica di quella che mustra sullo schermo, come lau stessa « vamp » aveva affermato; ed ora che sappiamo qualche cosa sulla sua camera da letto, non lo crediamo più assolutamente. Brigitte Helm è donna fatale nel film e nella vita.
Se si entrasse di giorno in quella stanza uon si sorprenderebbe nulla di anormale. Ma bisogna vederla di notte. Di notie, delle tende pesanti sbarrano le finestre e le porte e il luogo comincia ad assumere l'aria di una sala da sedute spiritiche, Poi, si accende in un angolo una forte lampada dal vetro verde ed una luce macabra si spande sulle stoffe e sulle pareti, Queste cose furono scoperte mediante la sagacia di alcuni giornalisti e Brigitte Helm tentò di giustificarsi dicendo che non amava i rumori — è perciò le tende — ed aveva paura del buio — e quindi la luce verde. Dobbiamo crederle? Specialmente quando essa dice che sogna molte volte il viso di un uomo cattivo, brutale, mettiamo un Von Stroheim, che si avvicina a lei, si avvicina, divenendo sempre più grande e mostruoso, mentre es: sa, per. nulla spaventata, sorride nel suo modo viperino ed alza una mano come per accarezzario?
Intervista con le dive che dormono
Forse la più semplice in questa materia è ancora Joan Crawford, Quando le domandarono che cosa sognasse, rispose: « Nulla di straordinario, quello che sognano tutte, Molte volte non mi ricordo di quello che ho sognato, ma ho la sicurezza di aver sognato e tutto il giorno vi pensa. Poi, all'improu‘viso, mi ricordo, per esempio, che ho sognato di fare una passeggiata da sola,-in ri va al mare, proprio dove l'onda viene a morire, sempre col fimore di bagnarmi le scarpine. Un fatto curioso: nor sogno nai uomini. Ho. sognato una volta sola un uomo, l'ex mio marito Douglas Fairbanks. IL giorno dopo divorziammo ». Molto sintetico e molto espressivo. No?
Un'osservazione intorno alla sua bocca:. nel sonno, per una strana contrazione le sue labbra sembrano divenire più piccole, mot: to più piccole, ed il suo viso passionale muta completamente; sembra. una bambina. crucciata che faccia i capricci. Ù
In linea generale si è constatato questo: se fossero pubblicate le fotografie di tuite le. dive, prese menire esse dormono, ben difficilmente riconosceremmo. néi ‘loro volti, la espressione particolare che le. ha fatto amare dalle moltitudini, Tutte) come abbiamo veduto, cambiano più 0 mena marcatamen-. ta espressione e diventano diverse dal loro « tipo». Che dire, per esempio, di Bette Davis, l’amabile figurina di « 20.000 anni a Sing-Sing », che ci ha stupiti per la grano > ‘dezza e l'espressività ‘dei suoi occhioni lu
minosi, sé dovessimo vederla in fotografia
ad occhi chiusi? Sogni e sonno, ovverò intervista con le.
dive che dormono..... *' Foa 1 Enko l