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3 R I CO RDI
ho recitato in almeno 80 fil
Qualche anno prima della guerra, Il cinema era giovane e procedeva incerto, a tentoni, e giovinetta ero anch'io. Uscita allora dalla Scuola di Recitazione di S. Cecilia, diretta da Virginia Marini, muoveva i primi timidi passi sulla scena, nella Compagnia di Cesare Dondini, al Teatro di Palazs zo del Drago a Roma, quando una sera il direttore della « Film d'arte italiana » (una emanazione della « Paté » di Parigi) venne a propormi di assumere il ruolo della protagonista in una pellicola di sette od cttocento metri, a fondo storico.... o quasi.
Adecettai con timore ed entusiasmo allo stesso ‘tempo. Debbo, però, avvertire che i0 ero. una giovinettu piuttosto timida e im
pacciata, con un volto addirittura in
“; fantile e particolanneate dolce, Ultimo ingenuo è un po’ smagaMole, to, tanto che il Ea î0 4%. : buon DonddiRo ni ani } 913
riserbava di solito delle. parti di amorosetta, a tipo rosé0, tutto candore. Orbene, sa‘ pete in quale parte io feci il mio ingresso nel cinematografo? In quella di... Lucrezia: Borgia. Una Lucrezia Borgia peggiore assai della sua fama, spaventosa ‘e terribile sotto tutti i riguardi, da metter pau-. ra, così mal truocata come era, : solo al guardar
enil'anni dopo, ovvero la “star”
DI
ultimo
M A RI A
la, Tremai io stessa, allorché mi vidi sullo schermo, con a fianco, in qualità di ancelle, Prancesca Bertini e Fernanda Battiferri, anch'esse ai primissimi passi nell'arte muta. La Lucrezia Borgia della storia era riabilitata! Non so se i dirigenti della « Film d'arle italiana » osarono poi presentare il fin al pubblico; ma troppo scontenti di me non dovettero essere, perché subito dopo, convinti che in me ci fosse la stoffa di una futura diva, mi scritturarono per un mag gior periodo, con la cospicua paga di 40c lire mensili.
Della cinematografia italiana del periodo della guerra e dell’immediato dopoguerra
‘oggi si è soliti dire più male che bene, e
su di essa si ama fare della facile ironia. Ebbene, io credo si sia un po' ingiusti verso noi stessi. Dal 14 al 'z0 abbiamo avuto in Italia un'industria cinematografica abbastanza fiorente e si sono fatti dei film non tutti indegni del loro tempo, non privi spesso di un certo ardimento e di buon gusto.
Che, a rivederli, oggi, possano far sor
turale, Tante cose <F sono cambiutel Mu
tata, sopra
tutto, è la moda, . e mutato è lo stile della recitazione. Allora, alle attrici si wichiedevano vquegli. atteggiamenti convenzionali © stilizzati ‘che attualmente fanno ridere. Ma in ‘quei film, a ‘volte, c'era ‘anche ‘dell’ altro: c'era,
sibilità tecniche è alla regia di allora, non. di rado del buon gusto, dell’ espressioni
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‘attraverso alle pos-. il divo dell'avvenire nelle mani
modello: Alice Faye, prodotto di Broadway: .
JA CO B INI
drammatica e persino della semplicità.
Ad una grande schietta semplicità, per esempio, io credo d' essermi sempre iîspirata ed attenuta in tutta la mia attività cinematografica. E difatti, dopo over recitato in Italia in circa 40 film muti, ha visto dischiudermi î maggiori teatri di posa tedeschi, dove ho lavorato per ben nove anni consecutivi. È stato un periodo aureo per gli attori e i registi italiani, quello, în Germania: ed è durato fino all'avvento definitivo del film sonoro e parlato. A Berlino in nove anni iv ho partecipato ad oltre 4o film, la maggior parte dei quali è apparsa su gli schermi di quasi tutta Europa; e non senza fortuna,
Poi... poi, ‘ho falto ritorno anch'io nel nuo bel paese e, non completamente scontenta del mio passato cinematografico, e nemmeno delusa nella mia grande fede in un rinnovato cinema italiano, ho ricominciato a pensare a quel teatro da cui mossi i primi passi, e finalmente mi sono decisa. Sicuro! In ottobre tornerò a recitare; mi ripresenterà a quella ribalta a cui mi accompagnò, bonario e fiducioso, Cesare Dondini, quand'ero ancora. una limida giovinetto. E questa volta sarò a fianco. d'un altro illustre maestro: di Alfredo. De Sanctis, Una grande’ volontà ed. una. grande
fede. m'accompagnano. Spero, perciò, di non fare nel ieatro dei vani esibizionisimi di,
He ch; No
0-——peggio — nella indifferenza del: pubblico...
Molti mi chiedono che cosa penso delle dive che sono sorte in questi ultimi anni. Ebbene, vi dirò.una cosa che non è suggerita da una falsa inodestia; più che noi dive il cinema ha visto l'affermarsi del regista. Questo è f dei quali noi dobbiamo essere strupginto, intelligente e ‘attivissimo strumeg@0, mu Riga
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