Cinema Illustrazione (June 1934)

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5 rante messicano che conosco io? — Mi pare un'ottima idea. Davvero, non ho mai assaggiata una pietanza cucinata alla messicana, c ne sarò veramente lieta. Il.ristorantino proposto da Bill era veramente incantevole, Si accomodarono nel giardino, ad una tavola preparata sotto un grande albero, ed una camerierina giovane e graziosa si avvicinò, presentando loro la lista delle vivande. — Allora, — disse Sylvia alla giovane, — vogliate favorirmi un po' d’acqua. i Aveva parlato in spagnuolo, e Bill sgranò gli occhi. — Capperi! — esclamò. — Parlate anche spagnuolo? — Sì, — si accontentò di dire Sylvia con molta modestia. — Ma allora, quante lingue parlate? — Più nessuna. Spagnuolo, francese, tedesco, Ecco tutta la mia scienza! E sorrise, Bill rimase affascinato da quel sorriso e, tolto un mazzetto di fiori dal va to il corpo. Il cuore le batteva un poco più in fretta. « È adesso che mi dirà d' amarmi... » pensò tra sé e sé, E tacque, tutta tesu nell'aspettazione di quel momento. Le pareva di avere il cuore vuoto ed aperto, pronto a riempirsi dell'onda calda d'amore che da lui stava per sgorgare. Involontariamente, come obbedendo ad un’ordine misterioso, il suo bel corpo si protese verso di lui, L'ora era magica, Le stelle cominciavano ad impallidire nel cielo primaverile; dai campi giungeva loro il profumo di tutti i fiori, leggermente velato dalla salsedine acre ed eccitante del mare. Un vasto silenzio li avvolgeva, chiusi in quella vettura che marciava a passo d'uomo lungo i viali del Lago Park. Pareva che anche Bill sentisse l'incanto dell'ora: fermò la vettura sotto un grande e vetusto albero del pepe, e spense il motore, Poi si volse a lei, nell'ombra. i OLLYWOOD MAYER INTERPRETATO DA MARION DAVIES E BING CROSBY su che era stato disposto sulla tavola, glielo porse, $ — Siete davvero la donna più strana che io abbia mai conosciuto, — disse, — Avete tante virtù quante ne basterebbero per far di voi una grande attrice, e vi accontentavate di fare la maestrina di ballo, e poi la cameriera! Pag — Ma non è stata colpa mia, se ho dovuto piegarmi a queste umili occupazioni, — rispose Sylvia arrossendo. — È stata la vita che mi ci ha costretta! Ma, che cos'è questa. musica? Ascoltate. Dall'esterno del ristorante ‘giungeva. ai loro orecchi la vivace melodia di una marcia, suonata da un piccolo gruppo di musicanti; due o tre armoniche, un violino e un piffero, — È un matrimonio, -——' signorina, — spiegò la cameriera. — Sono dei nostri com-' patrioti che si sono sposati ‘oggi, e vengono qui. i Infatti, un numeroso gruppo di persone, alcune delle quali indossavano il. pittoresco . costume ‘nazionale. messicano, era entrato nel giardino, una parte del quale era stata loro riserbata. Cortesemente, il padre della sposa, ch'era quello che offriva la festa, volle invitare Sylvia e Bill ad unirsi con loro. Sylvia accettò e, per ringraziare gli ospiti, ballò' una danza. messicana con tanta grazia. che tutti ne rimasero incantati. E più di tutti Bill che pareva volesse divorarla con, gli ‘occhi. i La. serata trascorse così allegramente che il’ ballo del Mayfair. {n completamente dimenticato. Fu solamente più.tardi, verso le . tre e' mezzo del mattino, quando si ritrovarono eritrambi nella, automobile di ‘Bill che se re ricordarono. < i — E il ballo del Mayfair? — chiese.il giovane. — Volete che ci andiamo adesso? : Sylvia. scosse il capo negativamente, soc chiudendo gli occhi. ; i — Come siete-bella così, Sylvia! — esclamò Bill. — Ad ogni istante, quest'oggi, vi siete rivelata a me sotto un aspetto diverso, Se tiltte le. donne fossero come voil La fissò a lungo; avidamente. Sylvia sen iva quello sguardo fisso su di sé, ed. un sottile brivido di piacere le correva per ite |‘ mostrandola a. dito ‘al, compagni di lavoro... spose ella con la sua «servò «Bill, ‘languore improvvi ;— Ma. perché, Sylvia? — chiese. ,-. A che cosa pensate, Sylvia? — chiese dolcemente, come se non avesse voluto rompere la magia di tutto quel silenzio.‘ ” — Penso, — ri voce. più dolce, — che oggi è già il domani di ieri. Poche ore, ed una buffonata, hanno avuto il dono di cambiare | la -mia vita. Completamente. — È vero, — 05 Si chinò verso di lei, e le passò un braccio dietro le spalle. A quel contatto. ella si ‘senti fremere tutta. Un so la. sommerse; Bill la senti abbandonarsi più pesante sul braccio, ‘sentì la testolina bionda sulla spalla, una guan, cia di. velluto accanto alla sua. «È più facile di quanto. non pensassi, — disse tra sé € sé. — L’amore l'acceca al punto da indurla ad abbandonarsi subito ». E sorrise nell’ombra. Ella non vide quel . sorriso; . pure, con. quell’ intuita squisito delle donne innamorate, lo indovinò. Ad un tratto egli Ta sentì, ostile,.. irrigidirsi. tutta, ritrarsi da lui. * Siele davvero la donna più strana che lo abbla mal canosciuto,..’* Ella scosse lentamente il capo in cenno di diniego, ma non aprì le labbra. -— Perché? — chiese ancora Bill, sentendola sfuggire e volendola riprendere, — Perché tu non mi ami ancora abbastanza, — disse lentamente Sylvia, a voce sommessa, come se avesse paura di pro. nunciare quelle parole. — Non ti amo abbastanza? ‘Nella voce di Bill ella sentiva un poco il tono insincero di quella protesta. No, egli non l’amava! O, almeno, non l'amava ancora quanto ella sentiva d'amar lui. Altri menti sarebbe stato più semplice, non avrebbe usato quel tono melodrammatico. Bisognava attendere, attendere ancora. Giungere, senza che egli stesso se ne accorgesse, ad impadronirsi del suo cuore, n dominarlo. Forse, a farlo soffrire. Solamente allora ella sarebbe stata sicura d'essere amata. Solamente allora egli avrebbe saputo d'amarla! . Si ritrasse un poco di più nell'ombra del. la. vettura, e, pure nell'oscurità, cercò con le site chiare pupille gli occhi di Iui, tentando di leggervi sino in fondo, ; —' Non ti amo abbastanza? — chiese an