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e Fatti molto bella, questa sera, poiché avremo un banchetto «di gala! E lim peratrice, ah ah!, di tutte le Russie, deve apparire ai banchetti più bella assai della più bella delle sue suddite,
Caterina strinse i denti.
— Oh, Orloff! — sospirò sbattendosi dietro l'uscio. — Vedi quello che debbo soffrire?
— Siete voi, Maestà adorata, che lo volete, — rispose Orlofi chinando verso di Iei la sua gigantesca statura per sussurrarle quelle parole all'orecchio. — Se vi decideste ad agire, invece...
Caterina scosse il capo.
— No, no, — disse, — mi costerebbe troppo! Non so se la mia coscienza mi perdonerebbe un gesto simile... Però, — aggiunse poi, — se lo potessimo relegare lontano, in qualche luogo di dove gli fosse impossibile tornare...
— In qualche luogo di dove gli fosse”
impossibile tornare... — fece eco Orlofi con una smorfia. |
Alla sera, quando ella comparve al ban. chetto,. bella come le aveva detto sarcasticamente lo zar, un silenzio ‘pieno di ammirazione dilago per tutta la sala: nessuna donna era, né poteva essere, in tutta la Russia, e forse nemmeno in tutto il mondo, più affascinante di lei.eSi avviò per prendere posto a capo della ‘tavola, a-lato dello zar suo marito, ma questi le fece cenno di trattenersi. Mai come in quella sera la follia aveva contorto il suo viso in un ghigno orribile.
— No no, Caterina, — le disse alzando la mano come per costringerla a fermarsi, — Il tuo posto, questa sera, sarà occupato da Elisabetta. Per te c'è un tavolinetto in onell’angolo.:
«nessunà donna era; né poteva. essere più affascinante di lei.
Caterina impallidi orribilmente, è 0h osò guardarsi attorno, Sentiva. gli occhi di ‘tutti gli invitati fissi su di sé. Senza dir parola, s'avviò al ‘posto. indicato. ‘è sedette. Poi, cercò con. gli occhi Orlofi, e lo vide che, a denti stretti, torceva fra le mani un tovagliuolo, come per farne. una, corda. Ale
lentamente, e usci, scambiando, nel passsargli vicino, un rapido sguardo, non privo di signi. ficato, con Orloff. Allora l'amba. sciatore d'Inghilterra si rivolse a Pietro III è, facendogli un profondo inchino, disse: — Prego Vostra Maestà Imperiale di permettermi di ritirarmi e di non prendere parte al brindisi proposto, perché questa sera non mi sento bene. Evidentmente
Un piccolo manipolo.
diuominil'attendeva,
infatti, ad una porta secondaria...
qualcosa mi ha disturbato... Pietro lo. fissò a lungo con ira mal Tepressa. — Andatevene pure! — E vedendo che nessuno gli obbediva, -— via! —. gridò rabbiosamente, dando dei grandi pugni sulla tavola e gettando a terra tutto quanto si trovava
. & portata di mano, — Via. tutti! Ah sì?
Crede di ‘potermi sfidare impunemente, quella donna? Di sfidar me, l'imperatore on
Fei
«l'espressionie’ di
terrore che. gli tor
ceva Il-volto, si' cam
bià nel solito: sorri» ‘80 folle,»
nipotente di tutte
le. Russié?.. Ebbe
ne, la vedremo! Di fronte a quel
xei, con sguardo torvo, ‘fissava lo zar. Il «lo scoppio. d’ira,:
banchetto cominciò in un silenzio ‘gelido,
tutti:si affrettato no ‘ad-abbandonare la sala*del.ban-' chetto,:lasciandolo. ‘solo assieme. ad, E-.
varli, ella gli. het una. mano sul braccio, av
ETA "terrò: vicino. a ‘come:
o un buon pugnale... o il veleno...co un colpo di pistola... o una buona corda... È che, esiti dunque?
-— Ma... ma.., — cominciò a balbettare Pietro INI, preso dalla paura a quelle insinuazioni, — se io... se io la uccidessi,.
che direbbero i soldati?... E il popolo?... Ill
popolo, mi dicono, l’adora...
—Oh, per il popolo, basta rivolgergli un proclama, — insistette Elisabetta, —.& dirgli di pregare per lei. Si potrebbero anche indire funzioni solenni di suffragio... — .e la malvagia donna ebbe una breve
“Siete il più perfetto bugiardo che io abbia mai ; conosciuto!’ |
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