Cinema Illustrazione (Oct 1934)

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Cinema Mustrazione La CIPRIA DIADERMINA è. galeotta: dà. volto ta MURIEL EVANS. Metro» Goldwyn-Muger BELLISSIMO, favorandone lo sviluppo e-il raasodamanto, dà il prodotto igienico di cosmàsi Fasuperabile ritrovato della profameria scolentifica Grema LIO-RA d'uso esterno. Effetto meraviglioso intallibile in qualunque caso ed età con una sola scatola. La Crema LIO-RAR ha già reso affascinanti e felici molttssalme donne, Anche a vol darà TA ROaTO giorni un seno ideale, Costa 1.14,50 nelle Profumerie e Farmacie, Leggete “IL SECOLO ILLUSTRATO “ Cent. 50 « l'ardente sua. sorella Cleopatra CaprroLo I. Il giuramento nel deserto. L'Egiito, dopo di aver sparso attorno a sé i bagliori della sua civiltà, cominciava a declinare, mentre, a settentrione, nel centra della regione mediterranca, un'altra luce assai più possente, una luce che non doveva estinguersi mai più, aveva preso ad ardere, cd ogni giorno appariva più splendente: la luce di Roma, La luce di Roma, che ormai giungeva ad illuminare i più lontani. confini del suo dominio, giorno per giorno sempre più grande, Vestigia della grandezza trascorsa rimanevano, però, ancora sulle sponde del Ni lo: il regno dei Faraoni, come certi fiori che paiono dotati di un potere misterioso, irradiava attorno a sé una bellezza. indicibile, prima. di morire. Ed era ancora forte, sulla sua terra d'Africa, e ricco, Tanto ricco, da invogliare alla conquista, a qual siasi sacrificio pur di impossessarsi dei tesori che poteva offrire. Pure, l'Egitto, se volesse, se un poco di buona volontà animasse tuttavia il suo popolo, rammollito dai piaceri, potrebbe essere ancora forte e dominatore. Alle sue porte, Verso Oriente, giace il più favoloso degli imperi, l'India, terra di ogni bellezza, circondata da un mare geloso del tesoro che custodisce, ma pur prodigo di altre ricchezze. Con l'India a fianco, il regno faraonico potrebbe dominare. Ma un male, ancor più grave del rammollimento dei suoi abitanti, mina il paese. A corte regna la discordia, Ultimo erede al trono, il giovane Tolomeo dà prova di nessuna energia, È troppo giovane, per governare, e troppo inesperto. Poi, ama troppo i piaceri, come la ardente sua sorella Cleopatra, che, però, dimostra un carattere assai più energico. Ella, e lo sa, e se ne sente la forza, potrebbe, si, dominare, Ma questo lo sa anche Potino, il primo ministro, assetato di potere e di ricchezza, il genio malefico del la corte, cui fanno contrasto la serena bor tà e la saggezza di Apolladoro, il precetto re dei. giovani principi, Se Potino è il genio tenebroso della corte, Apollodoro ne è quello be. nefico, Ogni suo giudizio è saggio, ogni sua parola illuminata. Per questo Potino lo odia: sa che, fino a quando Apollodoro vivrà presso i suoi discepoli, egli nulla potrà; le sue mani saranno avvinte ed impossibilitate ad ogni movimenta, Sa che ad ogni sto cattivo consiglio, troverà un ostacolo nella buona volontà di quell’altro. Deve, dunque, scomparire. E con lui dovrà scomparire la giovane regina, colei che troppo impaccio gli darebbe per il buon esito dei suoi tenebrosi progetti. Morti o scomparsi Apollodoro e Cleopatra, egli sarebbe libero di agire: il giovane Tolomeo, nelle sue mani, diverrebbe un docile giocattolo e nulla più, E not bisogna tardare, il tempo stringe. Se lascia trascorrere ancora qualche ‘mese, Cleopatra, cresciuta in forza ed in saggezza, potrà impedirgli di raggiungere la meta prefissasi. Ed allora addio sogni di ricchezza e di potere! Così avvenne che, un mattino, Carmione ed Iras, le due schiave che più vicine stavano alla regina, in-qualità di sue cameriste di fiducia, affacciand illa soglia della stanza dove ella soleva trastortere le notti, notarono in essa un grande disfidine, I.pochi e rari mobili che giacevano a ‘tefra rovesciati, tra i frantumi di vasi e di coppe preziose, il grande letto, disfatto, e le cui coperte erano cadute assieme agli arredi sul pavimento ricco di marmi preziosissimi, indicavano ‘come colà si fosse svol ta una lotta accanita. Col cuoré stretto da un oscuro presentimento, con tutta l'angoscia che, dinanzi al pericolo, poteva risvegliare nel loro cuore, chiamarono ad alta voce: — Cleuputra! Cleopatra! O nostra regina, dove sei? : Ma nessuno rispose loro. Nessuna voce ruppe il triste silenzio che opprimeva gli appartamenti della giovane principessa, Si guardarono ‘in volto esterrefatte, — Dove sarà mai? — chiese .Carmione, — Mai ella è scesa dal suo letto senza il nostro aiuto; ella ha' sempre atteso che le nostre mani la sorreggessero, la cospargessero di ‘unguenti... Ed ora... oh, Itas, corriamo a darne notizia al Faraone. Egli, forse, saprà ritrovare stia sorella. i Ma, ogni ricerca intrapresa nel palazzo reale fu vana. Cleopatra ed Apolladoro mancavano. Il giovane Tolomeo, .all’apprendere la notizia; s'era stretto nelle spalle, ed un sorriso d’ironica. soddisfazione gli aveva contorta la bocca. Evidentemente, egli sapeva. Sa la sua sorella è rivale. Intanto, verso oriente, correvano in lunga teoria una moltitudine di bighe, trascinate attraverso alla sabbia. del deserto da focosi corsieti; Alessandria, la città regale, era, all’ alba, rimasta lontana, oltre quella vasta solitudine gialla e paurosa: Nella prima, duro in volto, e come animato da una volontà indomabile, stava Patino; accanto all’auriga, mentre ai suoi piedi, da un involto che pareva di tappeti, uscivano fiochi ge miti come ‘ad implorare pietà. Un simile involto giace nella biga ‘seguerte. Corrono i ‘cavalli, sollevando . nugoli di polvere, ‘ a». Correva in. lunga teoria una moltitudine di bighe,,. ; : peva, ma non voleva dire dove fosse