Cinema Illustrazione (Dec 1934)

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provviste. Là facevano colazione e più tardi pranzavano sull'erba; là giocavano x e, quario erano stanchi di correre o di guardare i torrentelli, o di &rrampicarsi sugli alberi, sedevano su qualche vecchio tronco caduto e, stretti stretti l'una nelle braccia dell’altro, facevano sogni per l'avvenire, Ma tali . sogni dovevano presi: infrangersi dinanzi alla realtà della vita. ; : Una di quelle domeniche, i due giovani, ebbri di gioia e d'amore, si stavano scambiando un bacio nel bel mezzo d'una stradicciola che attraverso il boschetto, dimentichi di tutto, quando, ad un tratto, sopraggiunse la vecchia automobile del signor Kleinholz, con a bordo tutta la famiglia. Il signor Kleinholz, che gui dava personalmente la sgangherata vettura, la fermò a pochi passi dai due felici esseri, i quali non si erano nemmeno accorti di quell'arrivo. Poi, col viso scandalizzato, ‘volse la macchina e, con un aliero gesto ‘di disgusto, scomparve senza dir parola, mentre quella sciocchina della Maria. scoppiava in una sprezzante risata, Il giorno seguente dopo un consiglio di fami: glia tenutosi la sera della stessa domenica e durante il quale l’intera famiglia aveva deciso di non jfar parola sull'accaduto, Hans fu chiamato perché niutasse la giovane erede della fortuna dei Kleinholz a portare le ceste col bucato. Questa era una vecchia tradizione di casa Kleinholz: gli impiegati, per economia, dovevano fare loro stessi la parte di facchino, quando ciò fosse stato ritenuto necessario. Gli altri due erano occupati a sorvegliare e ad aiutare gli uomini che stavano caricando tre carri alla ferrovia, e ad Hans, che era ancora il preferito, era toccata quella sorte. Dapprincipio Maria non gli disse nulla. Lo «condusse su, nell’alloggio, al primo piano della casa stessa dove si trovavano i magazzini, e lo pregò di aiutarla a bagnare alcuni indumenti che doveva stirare, Ed egli, tutto immalinconito, le reggeva un ‘mestolo pieno d’acqua, in cui ella immergeva le dita per spruzzare la roba, ‘facendo. tra sé e sé un ben triste. paragone; pensava alla fresca grazia di .sua moglie, ed all'espressione sciocca, e forse cattiva, della fanciulla che gli stava allato, Fu questa che, dopo qualche. istante, ruppe. il. silenzio, mettendosi a chiacchierare volubilmente, — Ah ah! — disse, tentando di ridere ancora col tono di sprezzo che il giorno prima le era venuto così spontaneo, .—‘(ieri vi abbiamo vi sto, signor Hans! Chi è quella scioccherella che. c'era con voi? Qualcuna di quelle poco di buono-. del paese, non è vero? Hans. fece uno. sforzo per trattenersi, mandò giù la saliva, e si strinse nelle spalle, sorridendo con. aria discreta. © . —— Capisco, capisco! — fece lei. — Volete es sere discreto, e fate bene. Ma, certamente, quella non sarebbe la donnina che ci vorrebbe per voi. Gli nomini; signor Hans, .— e qui si fece quasi Solenne, = hanno bisogno di donne chè sappiano il fatto loto, di donne pratiche del modo di tener la. casal Quelle sì, che sono le bitone ‘mogli! ‘© Vede, io per esempio, ho imparato fin da. pic cola... — stava. cominciando a vantare le sue abilità, tentando d’arrossire. e. guardando fuori ‘dalla: firiestra, comé per nascondere quell’inpossibile ‘rassore, quando ad un tratto s'interruppe e‘cambid discorso: + Ma to’, ‘guardatela lè! — i. disse; accennando a Lammchen che passava per da strada.-—<È proprio lei. Dio mio! Come ‘è © mal vestital E; guardate, è “dipinta come un *pappagallof. i n n n disse: “Tanto che Hans non le 'Paltro,facevarto s0 — Hasta così! — sbottò a dire Hans, che ormai non ne poteva più, mettendole tina mano sulla spalla con tanta violenza che Maria fece un passo indietro, sbigottita. — Basta così, Sappiatelo, quella è mia moglic, & voi non siete nemmeno degna di guardarla da lontano. E vi dico anche questo: fossi scapolo e avessi fame, piuttosto che sposare voi, verrei... vorrei... lo so io, quello che vorrei! Ed ecco tutto quello che vi volevo dire, E da più d’un mese CarrroLo II, Mia Pinneberg. A Ducherow seppero subito tutti quanto era avvenuto e, col buon cuore proprio alla gente di provincia, furono tutti contenti dello smacco subito dalla piccola Kleinholz, Ma, intanto, benché Hans si fossé, nella sua breve permanenza colà, atti rate molte simpatie, era rimasto disoccupa to e non c'era mezzo di trovare un altro impiego, -I tempi erano duri: la vita si rendeva difficile ogni giorno di più. Inol tre, i mezzi di cui disponeva, ben poch davvero, andavano rapidamente esaurendosi. Ogni tentativo per trovar lavoro era inutile. D' altra parte Lammchen, per quanto buona e dolce e affezionata, non era affatto donna di casa. poteva lasciare nelle mani più denaro di quan to ne occorresse per la spesa, chè, altrimenti, ella lo avrebbe speso in frivolezze. Trascinarono così quella vita per. qual che settimana, sempre nella speranza che Hans potesse impiegarsi e poi ‘accadde un fatto che il giovane non avrebbe mai pre visto e che cambiò totalmente il loro futuro. Un giorno, Hans, tornato a casa ‘per l'ora del pranzo, dopo di avere invano bussato a molte porte per trovar lavoro, non vide Lammchen, Ne chiese alla padrona di casa, e questa, porgendogli una lettera che era giunta quella maittina stessa, . —.Non'so dove sia andata. È usci ta prima che artivasse ‘il postino. Ha-detto che. andava a far la spesa; ma non è. tornata. è. su qualche pecchio tronco caduto, €; stretti stretti Punanelle braccia del» gni per l'avvenire. a sopraggiunee la vecchia automobile del #lgnor Kleinholz con a bordo die Ii titola famigli 00000 Gola; ‘— Allora vado io a cercarla, — decise Hans, ficcandosi in tasca la lettera senza nemmeno aprir la. E usciancora. Non seppe mai, nemmeno egli stesso, dirsi per quale segreta ispirazione avesse rivolto i suoi passi verso un quartiere dove si teneva la fiera annuale, E là, infatti, trovò Lammchen, tutta sola, che sì divertiva a cavalcare un cavallo di legno d'una giostra. E, quando questa si fermò, sali sulla piattaforma, c si avvicinò a sua moglie, che ora l’attendeva tutta confusa. — Che cosa fai tu qui? Perché non sei a casa, a prepararmi il pranzo? — le chiese con una certa durezza nella voce. — Perché... perché... — cominciò ella con le lagrime nella voce, — non volevo esserci quando tu avessi ricevuta una certa lettera. che avrebbe dovuto giungere que sta mattina... Avevo paura che tu mi sgridassi per quello che ho fatto senza dirtelo. prima! À quelle parole Hans si mise una mano in tasca e ne trasse la lettera, Stracciò la busta, é lesse rapidamente quanto gli veniva scritto, Era una lettera della sua matrigna, Mia Pinneberg, l'ex cameriera di bar, la quale gli diceva che sarebbe stata ben lieta di ospitarlo assieme a sua moglie, e di avere già pronto per lui un buon impiego nei grandi Magazzini Mandel. Pieno di meraviglia, egli porse la lettera & Lammchen, attendendo in silenzio che la leggesse, E, come ella ebbe terminato, le chiese a che fosse dovuto ciò, — Sono stata io, che le ho scritto, Hans! Perdonami! Ma lo sai, la nostra situazione, qui, era tanto difficile... E tu avevi tanto bisogno di trovar lavoro! Pensa al nostro bambino... Tra qualche mese nasce rà, e ci vorranno tanti denari. Mi perdoni? —— Ti perdono, — rispose Hans gravemente, — per quanto, e tu lo sai, io non vallo molto d'accordo con quella donna che non fa certamente onore al nome di mio padre. Ha sempre condotto una vita assai sregolata, ed io non potevo permetterglielo, Figurati adesso, con che cuore io posso accettare la sua ospitalità, Tanto più che tu, da lei, non avrai mai altro che cattivi esempi... — Crollò il capo e rimase pensoso, — E, allora? — fece lei tutta. carezze» vole, avvicinandoglisii — Dimmi: hai intenzione di rifiutare l'ospitalità che ella ci offre? — No, — rispose Hans. — Non posso, Hai ragione tu. Dobbiamo pensare al bimbo che sta per nascere, D'altronde, non siamo già obbligati a vivere con lei per un pezzo. Non appena io posso lavorare, ed’ essere quindi indi. »» pendente, troveremo il modo di è andarcene.,. Prenderemo una casetta per noi, e là potrai ‘attendere tranquillamente il lieto evento. Quasi ti ringrazio di averle scritto. Due o tre giorni dopo questo colloquio, una, sipf gnora d'una. certa età, passeggiava.. su @giù per il marciapiede della stazione dell'Ovest, a. Berlino, in attesa del treno che veniva da Ducherow. Era vestita in modo abbastanza chiassoso, e dall'uso. abbondante d'acqua ossigenata e di ‘cosmetici, si vedeva come sapeva difenersi bravamente dalle in-: giurie del tempo. Teneva. «in braccio un cane bassotto, cui prodigava mille * tenerezze, ed’ al’ quale parlava come con. una + persona, lagnandosi del ritardo, ed addossan: done la colpaal figlia, Sei stanco, eh,. overo' Giachi?. E anch'io. L’avrei scommesso. prima che il'treno sarebbe. stato in_.ritardol Bastava, per. questo, che ci. viaggiasse su “mio figlio. Hans è proprio un buono a .nulla. Qualunque cosa faccia, la. fa. andar ‘male! .— Per fortuna, gl treno: éntrava . in quel mometto nella: ‘stazione, ‘altrimenti: chissà quante. queri grazia di sua moglie e all'espres: