Cinema Illustrazione (Feb 1935)

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ABBIAM Quando Franco (diventato di punto in bianco, e in naturalissimo modo, Mario Cardini) entrò nel « set » per la prima volta, nessuna paura sul suo vivissimo volto da sveglio undicenne, nessun segno di. ti midezza, Invece, chiaramente, una grande” curiosità: così francamente genuina e nativa, da cattivargli le simpatie generali fin dalla sua prima mossa. Egli è un meravi«Elioso piccolo attore, ma non è un bambino prodigio, . Neppure l'ombra c'è in-Ini dei caratteri leziosi e pososi di quei tali ragaz. zi-stelle; Essi non posseggono la travolgente, vivacissima, impetuosa naturalezza di questo romanino dagli occhi. vispi Ma non basta. avergli voluto bene attraverso il bellissimo film di Blasetti; bisogna conoscerlo, diventargli amico. Oh,. è facile, Io dopo due giorni eredo di essere nel numero” di quelli che gli vogliono bene, e che ne sono ripagati ‘affettuosamente da lui, se TI merito è mio fino ad un certo punto. Molto bisogna attribuirne alla gentilissima contessa Brambilla, la squisita mamma di Franco, così signora e così piena anch'ella di fuoco artistico: già, non è giusto. qui lasciare da parte ‘un. fatto essenziale: la : mamma di Franco è ‘una pianista. perfetta di stile e ricca di sensibilità: un'autentica, una fervida artista. Il piccolo sbarazzino di « Vecchia guardia » certo deriva dalle qua: lità. materne la, sua particolarissima dote di ‘tradurre con grande scioltezza ‘il suo senti‘ mento. traboccante in. espressione, ,E_ quel suo modo' entusiastico e fiducioso di farsi incontro, particolarissimo, non. è. difficile ritrovarlo nel piglio. animioso. con. cui la ‘mamma ama muoversi. E così c'è nel bambino una cordialissima ‘aria. di sorridente chiarezza, e una fresca quanto inconscia. sicurezza di sé, dei suoi movimenti. : E } Ma se lacontessa non.mi fosse venuta in contro, a. spianarmi. la strada; non. sarei mai diventato: amico di Franco, Il quale sta tutto il giorno in un'arioso collegio al Gianicolo, dove nessuno, facendo tentativi “isolati, saprebbe raggiungerlo.. Varcata la soglia, appena il bambino mi viene incontro, balzando su come nei momenti più gioiosi di « Vecchia guardia », comincia il mio ‘compito, Bene, sembra ridicolo; ma il più imbarazzato sono. io, che non so che domande fargli ‘e come trattarlo, Comunque, lo prendo da parte, Vivaddio, che caro ragazzo; non. c'è bisogno che io mi metta in posizione di intervistatore, ci pensa lui a rompere il ghiaccio, È così mi racconta che la macchina da presa non gli metteva soggezione, tutt'altro; tanto che inve ‘ce’ di riposarsi quando sarebbe toccato 4 lui, egli si rannicchiava da una parte e_0s ‘servava la ripresa delle scene dove « Ma. rio »' non doveva apparire. Appena poi tor nava a casa, magari alle dieci di sera, nessuo poteva dormire: Iranco. metteva, su qualcosa di simile a ‘dei fondali, supplendo con la fantasia ai ‘vuoti, e « rifaceva » da: .. vanti a tutti. .il'suo lavoro. interpretativo della giornata. Del resto anche prima di essere Mario Cardini la famiglia era deliziata dalle: sue. « rappresentazioni ».. Che. ridere — questo me l'ha raccontato la mamma — quando il ‘bambino improvvisò di sorprésa là danza di Greta Garbo in «Mata Hari»! S'erà. messo in mutandine, con. una gran sciarpa aul petto, aveva requisito tutti. i gioielli materni, infiné aveva piazzato în un angolo la sorella, che doveva fare da idolo, con vero acume scenico (anche doti di regista!), ed'eccolo li contorcersi con enorme serietà. Ora. Franco: continua le sue confi ‘ denze dicendomi che tutte le volte.:che an davà “al ‘cinema’ amava, ‘tornato a. casa, mettersi. davanti allo specchio e, ripetere coi gesti e colle parole i punti salienti del film appena. veduto, —Che ‘effetto ti ha fatto vederti sullo schermo? — Molto, -Il film era il mio specchio, -e mi commuovevo, — Non è ‘carina ‘questa risposta? Ma state a senti: re quest'altra; — Ti piacciono.i bambini attori? — Franco mi guarda e tace, poi prende coriggio: — Beh, bisogna che te lo dica, A me, nun me sembreno padreterni, Ma mi piace ..molto Jackie Cooper quando ‘fa il «labbretto n: — Qui c'è tutto lui, Uno © che ‘non lo conosce può pensare, stizzito, ‘che allora è lui il « padreterno »: mha basta guardarlo, così sorridente e naturale in ogni. O ANCHE NOI UN PICCOLO DRARI minimo movimento, per scacciar via Jonta» nissima la sgradevole supposizione, Poi non bisogna dimenticare che Franco è romano: ‘cioè non ha peli sulla lingua, è spicciò. e deciso, e possiede ‘quel caratteristico umore pieno di evidenza proprio ai romani più «intelligenti e simpatici, Se: gli piace lo sport? Immensamente. È giuoca con passione al tennis, al calcio (che sorriso: contento quando gli dico che. anch'io ci ho' giocato e sono: tifoso! Così tra noi-dueson rotte le ultime barriere), nuota benissimo e sa perfino guidare l'automobile. Poi, graziosamente volubile, torna a parla re di cinematografo. Vuole un gran bene a Ugo Cèseri, il bravissimo e caro Marcone: « sai, è perfino più simpatico fuori dello studio: se vedessi che scherzi che ci facciamo! ». Dopo di lui gli sono molto cari Mino Doro e Sacripante, lo straordinario pazzo di « Vecchia guardia ». Tuttavia, per quanto gli piaccia enormemente fare lat tore, preferità essere direttore di Banca, da grande, — Perché mai? — gli domando. ‘+— Oh bella: per comandare e per avere molti soldi. — Ma il cinema lo fa solo per passione: una grande, trascinante, sincera passione. E che gioia, quando i dirigenti della « Fauno Film » per premiarlo della sua meravigliosa interpretazione, gli regalarono una fiammante bicicletta. — Avevo la febbre a 38, ma mi sono alzato lo stesso e mi son fatto condurre subito da Genesi, dove mi aspettavano tutti per farmi vedere la macchina. Potevo mancare? Infine egli è convinto di dover studiare, e poi vuole molto bene al direttore del collegio, più che a tutti i compagni, ' Davvero «è ben posto il suo affetto, perché ne.è pienamente ‘ricompensato, Eccone un grazioso esempio. «A. Franco. non piace. il baccalà, Naturalmente, appena gli fu presentato alla mensa in comune si fece un dovere di ri fiutarlo. Ma. il direttore.gli ordinò di. man-: giarlo, ‘ed. egli fini coll'abbedire. Qualche giorno dopo, ecco arrivare. a Brambilla, mandata espressamente. dalla tavola diret= toriale;. una cotoletta alla milanese, Figurarsi la gioia sua. Ma gli basta scoprire il primo strato, e.non gli ci vuol niente ad .': ‘accorgersi che tutto’ il resto è... baccalà, ‘Tuttavia, per consolarlo, fu mandato subito dopo a Franco un piattino. zeppo fino all'orlo. di cannoli alla siciliana. (Questo .è anche. un piccolo esempio dell'educazione spontanea,. ‘naturalistica; adattissima ‘ alla sensibilissima indole del ragazzo, ‘e del mo ‘do con sui egli è seguito in collegio). | * # * L'intervista, se vogliamo chiamarla così, è finita, Per riportarne un tangibile premio, lo prego di ripetermi, come addio, il famoso saluto: «« Forza; papà! », a braccio! teso e con il-viso illuminato da un sorriso aper tissimo. Il piccolo non chiede di meglio: e questa conclusione quasi musicale mi accompagna viva fino a casa, | Gianni Puccini