Cinema Illustrazione (Mar 1935)

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(SE o credo che se ogni uomo de dicasse almeno i tre quarti della propria atti vità (non dite che è troppo!) alla donna, il suo animo e il suo cervello, infine, malgrado certe avverse teorie, il suo comportamento generale, ne ritrar rebbero non solo enormi vantaggi ma, sviluppandosi allora un maggiore spi rito di comprensione tra i due sessi, in tutto il mondo si diffonderebbe senza dubbio un senso più vivo € più profondo di serenità e di umanità. Dal mio canto, io ho cercato di essere vicino alla donna il più possibile, e forse troppo po co: ma ho ancora del tem pe dinanzi a me per ripa rare a questo mancato do vere, secondo io penso. In ogni modo, sino ad oggi, la mia attività è stata sempre subordi nata alla donna nei momenti più tipici della mia vita. Ricordo ancora, alcuni anni 9r sono, il giorno {facevo parte di una com pagnia di comici ai cui com ponenti * O era più faci \ le vincere un ter no al lotto che man giare) mi risolsi a fuggi. re con la prima attrice giova ne della compagnia, accettando le proposte che mi aveva fatto un diretto re di circo equestre. Fu come cadere dalla classica padella nella non meno classica brage. Fu pure per una donna che, lasciata la carriera drammatica, mi decisi a fare l’assicuratore. Vi lascio immaginare la mia bravura, dal fatto che la compagnia sotto la quale militavo fu costretta a riassicurarsi con un’altra più potente per i numerosi infortuni che le erano capitati: in massima parte, in verità, dovuti al mio non spiccatissimo temperamento di agente d'assicurazioni. Né miglior sorte toccò al direttore dell'ex Teatro Imperiale di Helsingfors in Finlandia, che io conoscevo, quando mi assunse come regista il giorno che mi presentai a lui chiedendogli del lavoro per poter vivere in quella nordica terra con la donna che vi avevo seguito, Poco mancò che egli stesso, il brav'uomo, non fosse cacciato via quando dopo due mesi il teatro si chiuse. Ma i miei insuccessi non mi davano pensiero e passavo dall'uno all'altro con la gaiezza e la felice spensieratezza dell'uomo che può contare su due cuori: il suo € quello della donna amata. *K* x Tra i tanti tipi di donna che il Signore ha voluto creare per la felicità dell’uomo, credo ancora di non avere preferenze. Molte volte una capigliatura bruna a cornice di un caro viso illuminato da due occhi simili a stelle in una notte d’estate, mi hanno fatto irresistibilmente pensare che, sì, era proprio il tipo bruno quello che il mio amore desiderava. E per molte ragioni assai chiare e decisive (il calore del sentimento, il fuoco dei baci, l’arditezza soave dello sguardo) io ho desiderato e amato fortemente questo classico modello della nostra razza. Ma nella vita, soprattutto con le donne, è assai difficile pronunziare giudizi ‘assoluti. Infatti, come non ammirare il tipo biondo con la profusione di luce, ad aureola, dei suoi ‘capelli dorati? Come resistere ad uno sguardo azzurro invitante e tenero? L'uomo, si sa, non è di ferro; e, dopo una perenne estate passata con una bruna amante, niente di meglio che una continua primavera accanto. ad una bionda fanciulla. SÌ, è successo anche a me, confes vostre dive nel 1936: Janet Gaynor.e Warner Baxter insieme la so, ma senza malizia: ho ceduto, e non si poteva non cedere. Ma talvolta neppure questa doppia prova non basta, se di seguito vien fatto d'incappare con l'irresistibile tipo clie in sé ne raccoglie ben «due, il biondo e il bruno, le delizie e le perfidie dell'uno e dell'altro: voglio parlare di quello, delizioso e terribile, che ha i capelli color rame antico. Mi par di sapere che alcuni dotti, esperti dell'animo femminile (ma chi può definirsi chiaramente tale?), non siano ancora ben certi delle loro risultanze fino ad un certo punto scientifiche su questo tipo muliebre: fatto sta che ancora non hanno trovato, in pieno accordo, la giusta ed esatta definizione, C'è chi consiglia di stare alla larga, chi invita ad amarlo senza paura, lo, così bisognoso di guida, non ho ancora potuto prendere una decisione e, secondo le circostanze, ora fuggo lontano dalle donne dai capelli di rame, ed ora le amo. * * * Ho spesso pensato di farlo’ io, uno studio accurato sulla donna; ma non solo attraverso la mia esperienza personale, e s0 prattutto, invece, vagliando ed equilibrando le numerose lettere che continuamente mi giungono da ogni parte, € che talvolta mettono a duro repentaglio la mia già scossa. virtù. Infatti due ragazze erano pronte -a fuggire di casa per... sposarmi! Più giudiziosa è una collegiale bolognese che mi scrive spessissimo e non mi risparmia consigli e critiche, A Napoli, invece di pensare a sposarmi, una camerata di collegiali mi ha eletto... « Principe AZZUTro » a pieni voti, a quel che sembra; come. una gentile, ‘buona signora che mi propose di convolare a giuste nozze non avetido trovato, nei suoi sessant'anni, che me come tipo ideale. Gentile davvero, €: soprattutto buona: ma la sua proposta mi arrivò contemporaneamente a quella di nna fatale. principessa egiziana la quale, dopo aver visto il film, « Fanny » e trovandosi nelle “stesse condizio: ni della protago © Wanda Barrie ex .-'papò Gambalunga:, ritenano fortuna . nel: film Una: volta di più primavera!"./Fox; nista, mi invitava ad essere suo ospite per rivivere nell'avito castello il ricordo della sua vita, qualche anno prima. Però, tra il fare « l'ideale » alla vecchia signora e il souvenir alla principessa egiziana, quel giorno fui costretto a preferire una corsa fino alla stazione per ac-. compagnàrvi una ragazza € rispedirla col } primo treno a Genova, perché, invasa dal doppio fuoco sacro dell’arte e dell'amore e perciò scottatissima e bruciante (Dio scampi), mi era piombata in. casa con un « né cessaire » per tutto bagaglio e dieci lire nella borsetta’ per tutta scorta. PROSSIMAMENTE un grande romanzo di ambiente cinematografico di ANGELO FRATTINI Io ho un cuore solo, e non mi basta, a volte, per contenere tanti assalti. Poi ho la mia arte a cui credo con grande passio» ne, e per la quale studio con volontà deci. sa. Tuitavia, se fosse possibile, vorrei ave re tanti cuori pulsanti per altrettante donne; le quali, con il loro sorriso ed il loro amore, li facessero battere all’unisono con la stessa immutabile prontezza di certi orolagi che vidi in una fabbrica svizzera, tutti: concordi e in fila, immutabili ed instancabili. Mino Doro