Cinema Illustrazione (Aug 1935)

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ritenuto opportuno di recarsi a Coultown per fronteggiare la situazione. Ma gli operai, abilmiente sobillati da Croner, non volevano saperne di piegarsi, e così lo sciopero fu procla. mato, Né l’attività di Croner si arrestò lì; in quei. giorni che precedettero lo sciopero, avevia saputo. organizzare l'Unione dei Minatori alla” èni testa, approfittando dello stato di abbrutimento in cui. Joe si trovava per il troppo here, aveva fatto mettere il giovanotto miolto benvoluto dai suoi compagni di lavoro. E Joe, lusingato da quella prova di stima, aveva accettato, ben lungi dal supporre in che ginepraio stava per andarsi a cacciare. Pochi operai erano rimasti fedeli alla società, e siccome non bastavano per assicurare la produzione, nuovi elementi vennero reclutati, appunto a cura di quella stessa ditta che aveva organizzato lo sciopero. E così un mattino, mentre Joe ed i compagni stavano oziando davanti alle entrate dei pozzi, circondate da una fitta rete di filo di ferro, videro scendere da: un convoglio di autocarri, varie squadre di uomini che dovevano prendere i loro posti. . Le cose, dunque, prendevano una brutta piega: i due partiti operai non avrebbero tar. dato a venire alle mani, e la società comprese come fosse necessario ricorrere alla forza per impedire agli operai scioperanti di commettere atti di violenza contro la miniera, A tale scopo la società dei detectives organizzò una squadra di poliziotti improvvisati, alla cui testa fu messo un noto minatore, uomo crudele e cattivo, un certo Mc Gee. Intanto le cose si facevano difficili per gli scioperanti: cacciati dalle case in cui avevano abitato sino a quel giorno, e di proprietà delJa miniera, avevano dovuto accaniparsi presso al villaggio in baracche improvvisate, soffrendo fame e miseria, ora che gli uomini non guadagnavano più. Per di più, era. giunto l'inverno. Abbandonato dagli amici, fra i quali lo stesso Mike, che aveva continuato ‘a lavoraTe, Joe beveva sempre di più, senza accorgersi che i suoi compagni, quelli che soffrivano la fame, cominciavano a dubitare di lui. Dove prendeva tanto denaro? — si chiedevano, senza sapere che quello era il frutto di quelle economie grazie alle quali intendeva di acquistare il famoso podere. E pensavano che egli fosse un agente provocatore, o che li avesse traditi. ; Le cose stavano a questo punto quando, una notte, accadde un fatto tragico. Mc Gee era stato a bere insieme ai suoi compagni, ed ora, ubriaco fradicio, tornava a casa, Quando si imbattè in una fanciulla, figlia di uno degli scioperanti, alla quale si mise a dar fastidio, mentre, per caso, Mike Sheminski passava di là per tornare a casa. Visto il contegno di Mc Gee, egli intervenme, ma l'agente, invece di ascoltare la voce della ragione, si lanciò su di lui, tosto imitato dai suoi compagni. Mike resistette coraggiosa» mente a quel sopruso, ma gli avversari erano troppi per un uomo solo. Joe, frattanto, aveva sentito il rumore della battaglia dal bar dove si trovava e, semi. tbriaco, non ebbe che un solo pensiero: Mike, colui che era stato il suo migliore: amico si trovava. in pericolo! Bisognava correre in suo aiutol : Così, alterato. dai liquori, prese a. correre barcollando verso il punto in cui si. battevano; urlando: i DA ; — Mikel Tieni duro, altrimenti t’uccidono! Ora. vengo -iol Ro Ma non giunse. a tempo altro che per essere sbattuto, con un colpo di mazza sulla. testa, sul corpo ormai inanimato del suo amico! Capitolo MI... Il ritorno di Anna. Il. giorno: seguente si svegliò ‘all'ospedale. “Tutte le ossa gli-dolevano-per.le botte ricevute ; la notte; .il capo, fasciato, pareva gli:si dovesse spezzare. E, con gran» de meraviglia. nella. nebbia: che gli velava gli occhi, scorse, seduta al suo capezzale, il volto chiuso in un disperato dolore, Sofia, la moglie della vittima. . — Sofia! — balbettò, — Sofia! Mike è morto senza perdonarmi il male che ho fat. to ai compagni! Anche lui credeva che fossi stato pagato per tradirli? Perché mai ha potuto credermi così cattivo? Ora piangeva, singhiozzando pianamente come un bimbo, con le lacrime che gli hagnavano il. cuscino. — Mike mi voleva bene, — continuava, — tanto bene! Ha sempre cercato di darmi dei buoni consigli, ma io non l'ho voluto ascoltare! Ed ora, la colpa è mia! È colpa mia, se è morto, e v'ha lasciata sola... Mi perdonate? ° Ma quella di trovarsi davanti la vera vittima della tragedia non doveva essere la sola prova che egli doveva sopportare quel giorno, Sofia lo aveva appena lasciato, dicendogli quelle parole diperdono che egli aveva tanto invocato, che giunse un'altra visita: quella di Anna, tornata improvvisamente a Coaltown, = Joe, — lo chiamò dolcemente ella, giungendo presso’ il suo letto. Egli la guardò senza poter credere ai propri occhi. Poi, quando fu sicuro di non sbagliare, volse il capo cercando di evitare di guardarla. — Lo so che mi odii, — diss'ella, parlando con disinvoltura ancora maggiore, — e non posso darti torto, La colpa è mia, Dovevo essere pazza,. per fire quello che ho fatto... Me ne sono accorta subito, appena partita. Ma. poi... poi... non. avevo più il coraggio di tornare indietro. — Non importa! Quello che è stato è stato. A me non importa più nulla! — rispose Joe a denti stretti, sempre evitando di guardarla, , — Ma importa a me! — ribattè ella. — Sono tornata per te, Joe. Sono tornata per stare al tuo fianco, per aiutarti! — E meglio che torni dove. sei stata fino ad ora, — rispose amaramente Joe, trovando finalmente il coraggio di guardarla. — Torna ad. aiutare Slim! E Anna, comprendendo come non fosse quello il momento d'’insistere, se ne andò a capo chino. Mentre ella s'allontanava, l'orecchio di Joe fu colpito da quanto dicevano ad un letto vicino al suo. Era la moglie d'un minatore ammalato, quella che parlava. — Questa sera vi sarà un grande comizio, —— diceva la donna, — Sono tutti stanchi, e se va avanti così, i nuovi venuti rimarranno definitivamente al posto degli scioperanti! . — Mio Diol — esclamò Joe. — Mio Dio In che brutto guaio li. ho messi! Bisognerà che impedisca .a quegli agenti provocatori di lavorare! Bisognerà. vendicare il povero Mikel s Finse di riposare, ed attese che la notte fosse. scesa, Poi, levandosi ‘adagio adagio dal letto, scavalcò ‘il davanzale della finestra, e si lasciò scivolare a. terra, per la scala di soccorso in caso d'incendio, Un disperato: pensiero lo guidava ed egli, come ipnotizzato, agiva quasi automaticamente. Camminava veloce, per le oscure strade del. villaggio, senza. accorgersi che ‘Anna lo seguiva, Passò ‘in ‘un viottolo, dietro al negozio principale, di cui forzò una finestra; entrò raccolse alcune scatole di viveri, una. pistola, e qualche ‘arnese da: minatore. Così carico . com'era, raggiunse .il recinto . dei pozzi, lo scavalcò, -ed entrò in:una capanna: dove si custodivano le cassette. degli esplosivi. Anna lo raggiunse: — Che cosa fai, ‘Joe? .—: gli chiese, . ‘Egli non le rispose fecero... nemmeno: .si avviò ver so un'entrata di soccorso della gal ;| Jeria, e cominciò a scendere, — Joel —lochia. mò disperatamente ella. — Joe, per amor di Dio, che cosa intendi fare? — Che cosa faccio? — le chiese lui, sentendosi dominare, come da una forza. sovrannaturale, da una ira cieca e disperata. — Che cosa voglio fare? Impedire a quegli assassini di scendere nella miniera! Nessuno di essi vi” potrà entrare, dovessi fare saltare tutte le gallerie! ‘Capitolo IV. L’ attacco. Anna, senza più dire una parola, gli si era messa al fianco. E, mentre nella Moravia Hall i minatori scioperanti erano ancora radunati a comizio, essi presero a -lavorare febbrilmente. . Disposero, nei punti principali, alcune cassette di dinamite, e le unirono ad un accumulatore, dal quale doveva partire la scintilla che le avrebbe fatte esplodere. Poi, quando tutto fu. pronto, egli si volse alla fanciulla. — Tu torna su, — le disse, — e di’ a loro quello che intendo fare. Nessuno dei provocatori potrà scendere qui, dovessi seppellirmi sotto le rovine della miniera! Intanto, per premunirsi contro ogni possibile attacco, sedette presso ad alcune cassette di dinamite, con la pistola in mano, pronto ad ogni evenienza, Qualcuno, però, s'era ‘accorto, nel frattempo, della sua fuga, ed aveva date l’allarme. Così Anna, tornando ad uscire dalla miniera, trovò molta gente raccolta attorno ai pozzi. Il sovrintendente si preparava a scendere nell’ascensore. — Non scendete, per carità! — gli gridò ella accorrendo tutta affannata. — Joc Bradek è sotto ed ha minato tutte le gal. lerie. Non vuole che si lavori finché i suoi compagni non siano tutti riammessi, -—— Ah sì? — fece il sovrintendente. — Ora. la. vedremo! . ; Si avvicinò al telefono che comunicava con la galleria principale, e lo fece squillare, Poi, quando udì il « pronti! » di Joe, minacciò: — Vi avverto che vi concedo . cinque minuti di tempo per usci» re di lì. Trascorsi questi vi daremo una caccia spietata. Ma Joe, che sentiva di dominare la situazione rispose con voce decisa: Suo ì — 10 non uscirò, e nessuno scenderà. Altrimenti faccio saltare. tutto! Il sovrintendente riappese il ricevi‘tore al gancio con ‘un gesto’ d'ira. —: Vedremo se saprà resistere ‘ai gas lacrimogeni! — esclamò, i ‘ Fece chiamare Mc Gee, e gli diede le istruzioni ‘ necessarie, “Pochi minuti do| po le:gallerie eranò piene di gas e Joe cominciava Pong «mentre Joe e i compagni stavano oziando... a lacrimare ed a soffocare. Con l’ultimo fiato che gli rimaneva, urlò nel telefono: — Vi avverto, che se non cessate di af fumicarmi, faccio saltare tutto in aria! Spaventato da quella minaccia, il sovrintendente dette. l'ordine di sospendere l’immissione del gas, Così, apparentemente, Joe riusciva ‘a dominarli tutti. Ma i dirigenti e Me Gee non volevano cedere, Si radunarono in gruppo, e cominciarono a discutere un piano d'attacco che avrebbe dovuto. cominciare dall'uscita di soccorso. Anna li udì, e, approfittando di ‘un momento di disattenzione generale, afferrò il ricevitore: del telefono, avvertendo Joe di quanto si stava tramanda, — Non temere, «Anna, —. gli rispose. — Se Mc Gee tenta di entrare di là, mi troverà pronto a riceverlo. E, riattaccato il ricevitore, si pose în agguato. ; Frattanto, i minatori radunati. all’esterno cominciarono lentamente a comprendore come Joe tentasse quella disperata impresa a loro vantaggio, ed il suo nome circolava già su tutte le bocche come quello di un eroe, (continua a pag. 15). “Tu hai vinto ed hai vinio per metti