Cinema Illustrazione (Apr 1936)

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IL NOSTRO FILM STEREOSCOPICO ULTIMISSIME ‘NOZZE VAGABONDE' Anche questa volta VItalia è arrivata la prima. in Francia, Lumière non ha ancora terminato il suo primo film stercoscopico, già da tempo are nunciato, ed in America, a quanto paro, sì stan» no ancora compiendo esperimenti da; materia, men» tre da nei il primo film del genere è è già terminato, e, anzi, se ne annuncia prossima la proiezione, Fin dalla fine di marzo, il maestro Nino Kavasini, l'autore «della niusica di « Nozze vaga bonde » — come sapete, si tratta di un’operetta. — è tornato a Rama per incidere la colonna sonora, Certamente, è interessante, oltre ai particolari tecnici, conoscere qualche dettaglio della lavorazione, svoltasi tutta in un clima di entusiasmo viva e sincero, e col deliberato proposito di far bene. Il soggetto, come si sa, è stato tratto da un'operetta di Falconi e Biancoli, i due fortunati autori che formano, forse, il binomio più popolare del teatro italiano. Il costo totale di produzione ha raggiunto una cifra molto alta, a quanto pare. Si parla di circa un milione e mezzo di lire! Ma era logico atten-. .. derselo, date le esigenze speciali di questo prima tentativo, Questo film, come è noto, è stato girato col processo stereoscopico ed anche con quello semplice. Oltre ciò, alcune scene sono state riprese & colori, a scopo di prova. “. Era ovvio anche che, trattandosi di un primo film ripreso col nuovo sistema, si fornissero al pubblico una buona commedia, con buoni attori, bella musica, ottima prchestra e ricca. messinscena. Altréè cose, tutte, ‘che costano. Pensate che il racconto richiedeva l'impianto di tre. pal. coscepici diversi: il. primo doveva ricordare .il teatrino della piccola borgata provinciale, dove la protagonista, una subretta la cui parte è rappresentata magnificamente, e con la. massima evidenza, da Leda Gloria, comincia la sua carriera; il secondo, il palcoscenico della città di provincia, dove ella passa man’ mano comincia a farsi un nome, Ed il terzo, finalmente, doveva riprodurre il palcoscenico di un grande Music-hall, o Varieté, in una grande città. Quindi, ci volevano scenari, e quinte, e velario, Tutto adatto. ‘Trattandosi, poi, di un'operctta, nella quale soltanto due 0 tre scene si svolgono senza. accompagnamento. musicale, c'è un'orchestra. di. trentaquattro professori, diretti dal mastro Ugo Giacomozzi, orchestra che non ha potuto, per tutto il tempo che. è durata la lavorazione, allontanarsi A un momento dal teatro, : Del personale di comparsa, ricorderemo sb mente che, per certe scene, occorrevanosei bal<.; lerine, che presentassero il tipo che si vedeva al i principio del secolo. Nessuna di esse sapeva ballare come a quel tempo, e fu necessario ricorrere ad un womo ‘del tempo, un comico di grande fama, Alfredo’ Petroni, uno ‘dei più popolari arti> 0 sti dell'operetta italiana, per istruirle, Mi. Fra queste sei ragazze si contavauo cinque na. zionalità diverse. Due di esse, infatti, erano italiane, una. era greca, una russa, una cecoslovacca ed una spagnuala, : In più, il grande can-can finale, . {fu danzato da sedici ballerine ‘del ‘Teatro Reale dell'Opera. ; L'aperetta contiene. sei. canzoni; di. quattro di esse, le più importanti, quelle attese da un sicuro successo, diamo qui i titoli. Sonori. Tu mi pia-© cio, « Quando vien la primavera», « Che sac; rà?», una canzone comica ballata da, oh meravi= glia! Gigetto Almirante, con Leda: Gloria e Maurizio D'Ancora, e infine if grande can-ctan «Amore senza» verità » che ha richiesto ben.trentaquattro inquadrature cinematografiche, le' «quali. hanno fatto non poco Ammattire il buon Guido Brignore, che del nuovo film. fu regista, come sempre, coscienzioso e geniale. 3 Oltre a Leda Gloria, ‘ed ai giò riominati Almi--; crante.e D’ Ancora, hanno partecipato a « Nozze. vagabonde » la giovane Ernes Zacconi, Càseri è. Ermelli. Gli ultimi due hanno creato, assieme ‘a Rodveri, delle gustose macchiette, In una certa scena, Ermelli deve ‘addentare in panino. Ebbene, lo credereste?, prova e riprova e ritorna a provare, prima che la scena fosse ter‘minata di girare, lo sventurato aveva dovuto inghiottire nove panini imbottiti! C'era da star male! Edoora... fatevi qui vicino che ve là dico a bassa.‘ voce. Sarà. vero, o non serà vero, ma il fatto sta; che corre: voce che. tra Maurizio d'Ancora e a gio» vane Ernes Zacconi.... ehm!... già! C'è qualcuno che dice persino di sapere per che giorno son fissate le nozze, ; Nel qual caso: evviva gli sposi! ; L Sei Ù LI * *