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» Cinema, Mustrazione
È veniamo, ormai, a tdms «qui. dove il sur reale è al centa per certo, dove sì riprendon le fila da Edgar Poé, da Wells, dove nou si fatica nemmeno più a convincere, bensi si impone un fatto o un fenomeno irreale, dato per supposto e concesso, e si na
sitamente di funtasia,
viga poi a grandi vele nel mistero.
Piaccia o non piaccia, è certo che «mozioni ivedite, inquictadini vibranti, allarmi fantomatici, diversioni extra. quotidiane. In fendo, noi crediamo selenza, Prodigio
« L'uomo invisibile 0 ti crea
ai prodigi della più, prodigio meno, perché non an
mettere la possibilità di farsi invi. sibili? Da tale premessa, nasce Pan pio svolgimento «l'an giuoco tanto più alfascinante quanti più souo i problemi che l'incognita mette sul
tappeto. I normali valori, amore, du
lore, odio, vendetta, riechezza, ©orgoglio, assumono tutti un superva
lore di cui bisognerà acquisire La potenza, rispet to alla formu
la del surreaÈ le. Ameremo quell’invisibilità, a cui si di la caccia con ogni mez
20 moderno, Solfriremo vedendo il 1allone d'Achille di quel potente sovrumano, la pesta lasciata sulla neve, Ci inchiodan sulla poltrona sentimenti freschi, nativi, aborigeni. E in questa alchimia di scienza e fantasia, di umano e di ultraumano, crederemo alla possibilità di far l'oro e di allargarne il mondo, non senza riferimenti satirici con la odierna congelazione dei metal. li ricchi, dei crediti e debiti. Seguiremo affascinati il raggio alfa, che rievoca i prodigi di Medusa, o la scultura eseguita con maschere di cera su persone vive, determinando metamorfosi capaci di ammettere qualunque delittnosa azione o appassionato ervismo...
Orlzzonti infiniti della fantasit...
Dove approfondirà i suoi scandagli, questo speciale cinematografo surrealista? Orizzonti infiniti gli si aprono, Basterà ancorarsi nell'oceano dell’impossibile, truccandolo da possibile. E accorrerà, naturalmente, far di questa materia oscura una materia incandescente, immettervi il soffio paetico della suggestione, filtrarla nell'arte, prestarle sempre una finalità. che tenda al superamento umano. Il pericolo consiste nel « far del surreale » senza elaborare la ma
“ teria in un crogiolo d'anima. Tanto ‘varrebbe mettere in ridicolo la no; stra spasimante necessità di evasione,
E c'è un altro pericolo da segna. lare. Quando la Paramount filmò la frana. di « La Morte in vacanza » cominciò bene e finì malissimo. Non ci fo un usciere che avesse l'accortezza di suggerire: « Badate, figlio
. li, questo è un tema surreale, voi Io
state traducendo in commedia bor‘ ghese n. Niente, E così sciuparono ‘quello che a detta di molti critici fu chiamato « il più bel tema. cinematografico offerto alle possibilità surrealistiche. del cinema », Già, la commedia era nata per attori che sapessero creare il clima surreale, anche in palcoscenico. Il film ha fat. to e fa il giro del mondo, ma lo fa come un transatlantico che abbia i motori di uno yacht,
Fantasia, fantasia! Staremo a ve-
dere se sapranno « cinematizzare » (non dimentichiamo che « cinema » è movimento), in Italia, alcuni soggetti di fantasia già annunziati. O se, per esempio, ci daranno un « Antenato » da palcoscenico, senza al cun apporto nel campo del surreale, Grideremo all'errore. E ricordiamoci che, fra poco, sorgerà il grande antagonista, al quale bisogna pur prepararsi: la radiotelevisione. Una
rivoluzione. Alberto Casella
Gu
e sell
A capitare tra mezzogiorno e le due al ristorante della Cines, in quelle due salette gremite del pubblico più inverosinule e divertente, Que una marchesina stile 700 con abito Pompadour e parrucca bianca divide una bistecca alla Bismarck con un ufficiale sahariano, e il modo come deve esser condita un'insalata di pomodori è oggetto delle più eccanite discussiòni ira un truculento corsaro e un corridore automobilistico che sem» bra reduce almeno da Monza 0 dalla Mille miglia, appena superato lo sbalordimento dell'umbiente, non si può fare a meno di notare una cosa: Tullio.
Chi sarà mai questo Tullio oggetto dell'attenzione di donne bellissime e d'attori celebri? Un regista, un. produttore, un niilionario, un dongiovanni? Molto. più semplice: un cameriere. Ma c'è modo e modo di servire a tavola e senza stare a ricordare quane todi bene e di male è stato scritto sui domestici da penne ben più autorevoli della nostra, diremo che Tullio Pascucci, anzi il cav. Tullio Pascucci, romano di Roma, ex pensio nato delle Ferrovie della Stato e. da sette anni primo cameriere della Cines, È — cinematograficamente parlando -—_ un personaggio quasi storico,
Non c'è attore italiano che Tullio non abbia servito, di cui non conosca i gusti e le debolezze, alimena ber quanto: concerne la cucina.
E son è detto sia cosa di poco conta: i rapporti più strani possona intercorrere. tra la psicologia e la sala da pranzo.
Ad esempio, il primo film girato alla Cines, Tullio intperante, ‘è stato la u Vally », ‘interpreti la Paolieri “è
oe Ina beava ragazza, chiusa, ordinava sempre una pave.
Soc ERO Fiivsririoizta
— N ‘intervista di corsa con Tullio, îl cameriere del ristorante della Gines, l'uomo che sa tante cose su gli attori e le attrici, ma che non ve le può dire tutte perché è molto accupato...
"— Ceserì beve di pre
più si concede un po’
sen. Dimmi cosa mangi e ti ditò chi sei. Quella pavese ha un indubbio valore indicativo e si inquadra perfettamente nel ricordo che tulti noi conserviamo di Germana Paolieri, la meno vistose, la più riservata delle attrici italiane della prima Cines.
Ma procedere così fra i ricordi, per stretto ordine cronologico, non è possibile; anzitutto ci vorrebbe uni volume, poi Tullio non ha tempo, lo chiamano da tutti i tavoli, deve prendere tutte le ordinazioni. Bisogna andare avanti a Spizzico; una riflessione d'indole generale mentre sistema i piatti dell'antipasto, grandezze e miserie di determinati attori tra un'addizione e l'altra, con il ‘pericolo per lui di sbagliare una somma, per noi d’attribuire a Gandusio i gusti di Fal. coni o altri guai del genere,
Caratteristica comune degli attori — per quello che consta a Tullio alnieno — è un certo senso di disordinata precipitazione, Mai che una venga a colazione a un'ora cristiana, che abbia un’oretta di tempo e se la voglia passare in santa pace a tavola. Per mezza giornata non si vede nessuno; alla fine arrivano tutti insieme e vagliono mangiare tutti subito; cinque nuinuti e non più. Poi succede che magari dopo il « prima » s'accende una discussione, s° infervorano, si riscaldano; dimenticano d'ordinare il «secondo» e dopo mezr' ora se la prendono con Tullio perché ancora il pranzo non è finifo. « Come se fosse colpa mia » dice indignatissimo il nostro cavalierz.
Imperatore del disordine, campio» ne dei chiassoni, cliente principe del ristorante della Cines è Ceseri, Scommetto l’aureste indovinato da voi. Una cosa però non avresie indovinato a giudicare dalla mole, ed è che. Ceseri si ciba quasi esclusivamente di bollito e di frutta. Quanto a bere è un'altra cosa. Un bicchie© re speciale s'è dovulo acquistare per lui; una specie di boccale “di Pantagruel. In fondo però è più impressionante l'apparenza che la . sostanza ‘perché — d'estate almeno
ferenza birra e iutt'al
d’acqua e vino:
Chi bevgva duro invece era. Philips Holmes, il Bel» lini inglese di «Casta Diva ». Whisky ‘puro, senza nemmeno uno
goccia di soda. Poi, naturalmente, mangiava pochissimo, mischiando tutto insieme. In compenso — dice Tullio — era splendido nelle mance. Questa delle mance è una questione importante e delicata e bisogna <!rappare le parole dî bocca a Tuli con le tenaglie. L'altra interprete di «Casta Diva», Marta Eggerth, voleva solo burro e antipasti. «E come mance?», — chiedo io. Tullio ha un sorriso che equivale a un trattato d'arte diplomatica e risponde che a mance la Eggerth era « un po' leggera», È un aggettivo che ricorrerà qualche volta nel corso di queste note e quasi sempre a proposito delle attrici più popolari.
Isa Miranda, ad esempio, era una cliente che da un certo punto di vista dava soddisfazione: era una risottaia, mangiava parecchio, le piacevano delle belle bistecche al sangue, era gentilissima, ma nelle mance era «leggera» anche lei,
La Cegani prende quasi esclusivamente verdura, frutta, spremute di limone ed anche lei è un po’ avaruccia.
Persino Elsa Merlini è un po' «leggeran. Tullio scuote la testa. Gli uomini e le attrici giovani, per quanto più strani nei gusti, sono più generosi.
Nino Besozzi, ad’ esempio, vuole tutto freddo ed il suo menu è quasi invariabileì risotto e cotolette alla milanese. Nelle mance, splendido.
Maria Denis e la
Un’ attrice vicino ed un industriale è sempre sorriden= te. (Leda Gloria e un “pezzo grissa” della Continantal Film).
Sotto: Musco alle presa con il auo storico piatto di maccheroni alla sicillana,
Tullio, il cameriere miracoloso del 4 ristorante della Cines, non è menomamente impressionato per ll fatto di servire lo stato maggiore di‘ Scipione | Africano". Da destra a sinistra: Gallone Curloni Nazzari (interprete di Cavalleria”) Tulllo « Cafiero, In primo pigno, di spalle, Paggioli.
Jachino mangiano pochissimo, cosette leggere è appetitose, « Stuzzicano » dice Tullio.
Tatiana Pavoni — qui la voce di Tullio trema leggermente — pretende sempre del cervello bollito che poi si condisce da sé con olio, sale e pepe.
Tullio non se ne sa dar ragione: una signorina così carina, che pro» mette tanto bene, che è simpatica a tutti, mangiare certa roba! È proprio vero che non c'è più religione! La religione della cucina in ogni modo è piuttosto in disuso. Sarà il lavoro, sarà la fretta, gli attori hanno gusti semplici, s'acconteniano quasi sempre di quello che c’è nella lista. Eccezioni naturalmente ce ne sono. Angelo Musco, ad esempio. In fatto di cucina Musco è esclusivo e strapaesano. Vuole roba alla moda siciliana, E non si fida di nessuno; va a cuocersela direttamente da’ sé it cucina, Tullio inì cita uno storico piutto di spaghetti alle melanzane. Musco n'era così fiero che tirannescamente impose questo suo capolavoro gastronontico a tutta la compagnia. Si girava « L'eredità dello zio buon’anima », e tra gli attori c'era anche Elsa De ‘Giorgi clie non può soffrire la pasta asciutta.
La. si. tuazione poteva divenire imbarazzante, ma — e Tullio ha un impagabile gesto degno a dir poco di Naî poleone — ci fu chi pensò @ salvare capra e cavoli. In risultanza d'un rapido complotto, il cuoco umilmente richiese consiglio. al popolarissimo attore a proposito d'una’ ricetta particolarmente complicata ‘e
gare dosi e tempi di cottura, settza eccitare i sospelti-.di nessuno, in men che non si dica uno, due:e
tre;. gli spaghetti alle melanzane del-.
la De Giorgi scomparvero.,
. Dario Sabatello
mentre Musco era-intento. a spie