Cinema Illustrazione (Jan 1937)

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cL'angoLo della strada, prima di centrare, nel portone: altro 1 quale il RoxyBar apriva il «Suo ingresso di servizio, Isabella si volse e fece per tornare. in dietro, con Iv slancio . di chi vuole affrontare quileuno. Poi si penti di quel suo gesto di tivolti e scomparve nell’ andito, L'uomo col berretto a visiera che la seguiva ormai da quasi una, setfimana, 6 che aveva notato la sua ribellione 6 il suo pentimento, si appostò nei pressi del har e accese una sigaretta, Egli possedeva la prerogativa di saper aspettare, -rinunciando a «dormire 0 a mangiare, pur di non perdere di vista la per fona che lo interessava o alla quale sì interessava. Isabella lo incontra. va sempre, in qualunque ora del giorno ella uscisse dal Roxy-Bar: appoggiato alla porta d'ingresso dellu casa di fronte, o immobile all'angelo della strada, egli attendeva Benza alcun segno di stane n. c Bisoguerà che avverta la poli zio, aveva ponsitlo un giorno, ma poi aveva rinunciato al suo prog to. d'uomo non si mostrava peri. coloso. Forse non nveva nulla du fure è Hi ern creato un'occupazio. ne innocente, La seguiva, l'aspetta» va, la’ riseguiva, scompativa. Ma non poteva metter fuori il naso dal portone che luomo era fà, miraco» losnmente presente; see ST permetti: iL 1usso ci avere una «guar dia del corpo»? — le ne veva chiesto ne na nera Cip, la meno bella, ma Ja più fortunata delle sue come pagno di lavoro, sn Varo, e gratuita, Deve essere nn volontagio, Forse mi se mao per vocazione: Uscivano, nelle prime ora del mate tino, molto stanche dopo un pome» riggio e quasi ann notte di danze, td avevano un solo desiderio c una nola necessità; dormivo, Iratio dilto ‘ragazze scritturato dal Roxy-Bar per ventire con eleganza è saper date. site con leggerezza, senza sbagliare { passi, anche coic ballerini inesporti. Erano danzatrici di uao, tari. girls senz vepntrino 6 senza nnilor. mo, ma da quelle nell'essenza poso diverso. Appurtenevano eunal: tatto i famiglie borghesi, conoscevano. € parlavano alieno chie Hague sfraiero oltre l'inglese, (& non ignore vano iL segreto di intrattenere con apirito e con intelligenza Lutta una eltenteln conntopolita e quasi ‘some pre amoinia, Mn specialmente, era» rio ragazzo: cla. sporàvano ‘di ventre tin giorno noteto » scoperte da uiro del grandi produttori cinematogra» fici, ragazar che nonostanto ‘le des Iualorii “avevario fiducia nella. oro stella 0nella. fortuna. ragazze che rioni volevano confondersi con, le SCO uiLeRt tt, per ‘non affogare nel muro dell'anonimatd, “0 che riunoì* vand n: vivero in una dorata misoria, rinunelando & qualchi pasto per avere uompre, Freschi, eleganti: a al l'ultima modi,” duo abiti: who da pomeriggio e uno da sera. Fra il .tò dunzanto dello ciàquo 6° IL tratteni» mento somilé, piaci vano I loro. appotito: nello spogliatolo con gli. stra». vanai “del vassol di tartine Alati, e con da zippa Brtata. sù dalle cucine non gempre ben riuscita calda. . PUNTATA 1 Sulla soglia del portone di Gip, “le due ragazze si separarono. — Davvero non hai paura? — Della’ mia guardia? Oh, Buon sonno, È proseguì sola, senza . voltarsi. Ma si senti subito meno tranquilla del solito, H passo dell'uomo cal berretto a visiera si era affrettato cd ora le risuonava alle spalle, un po' affannato, e sempre più vicino, ‘sem pre più vicino... Respirò di solli vo quando vide all'angolo della strady la solita guardia notturna che faceva la ronda, Ormai vra giunta, «Le luci di Hollywood nel primo schiarire dell'alba si spegnevano a una a uni con le stelle, — Signorina Gluck, La voce implorava, ma il tono era imperioso. Elia si volse di scatto. Era un po' pallida, ma poiché aveva imparato a sorridere anche nei momenti peggiori della sua vita, sorrideva, Non disse nulla, e guardò lo sconosciuto con occhi che inter. rogavano. ° — Perdonatemi, signorina ‘Gluck, e mi permetto di rivolgervi la phsenza conascervi,., lo ‘appar tengo all'agenzia Job, mi chiamo Clive, Mister Eddy Clive, e se vi osdervo da qualche giorno ho le mie giustificazioni, : —Non capisco perché dobbiate glustificarvi a quest'ora, — disse Isabelia, diffidando per istinto nonostante il nome magico di « Job ». — D'accordo. Ma DO. domani, uel. pomeriggio, qualcuno verrà. al Ro xyBar, Por vedervi, Lo sn povile, siguorinà Gluck? Isabella: si strinse” nelle. spalle, Non:sapeva mille. Ma. pensava ché l'ometto “modesto fosso un maniaco col quale cr opportuno fingere di intendersi o. di approvare, a «i Votià domani, alle aci con Elennor:e con Clark. Ubbiditemi:' finKeto di: non ‘conoscerlo; lingete di non. accorgorvi . della sua presenza. E #0 lo dortivia/vi assisterà, ricor-. datevi che sono stato io a. porsuadere March della; necessità ‘per fui d'una visita al Roxy-Bar., E Tho fatto por vol, ) + Mo no ricorderò, — disse Tan bella taglimido In chiave dalla -borsetta. i È 2 1. carnbiato pettinatuta,. da: mattina... x Teabella; che atàva ormai per ene trare, si volse di scatto, — Cambiare pettinalitra; perché? Come dovrei pettinnemi, secondo voi? sei Con | enpelli divisi sulla teme pia destra, lisci sul cranio & ondulivti all'altezza delle orecchie. Provate. Ella guardò con attenzione ora il volto illuminato dell'uomo. che pat: lava sottovoce 6. che: dimostrava ‘di non avere nea. intenzione: di ari-' H “La sua giovinezza possedeva risorse darsond; -:Dimontrava indi -éliqua tino, d'anni, ‘mai né poteva avero-di jù%. era magro, bruno, con gli 0cchi febbiili* dell'uomo insorine, Si senti attraversare da un brivido che poteva. nnche esiero di paura, Va bene, — dissi, — seguirò {l:vostro ‘consiglio. Buona notte. L'altro ;non insistette; toccò l'ala del'cappello con la punta delle. dita, niormorò qualche parola che Isabella non comprese e fimase immobile di nafzi alla “porta che g'era richilsa lentamente. Poi infilò le mant nelle tasche; e si allontanò senza voltarai indietro. Il cielo pallido, disadoran: e tra sparente, pareva una cupola Fortuny distesa sul più grande teatro del monde. i * * — Così tardi, stanotte, signori. na Glack? — Potete, dire « così presto, stamane», signora Polli Sono stanchissima, Non ha telefonato nessuno, per me? = Nessuno, signorina Gluck, Buon riposo. È Isabella chiuse la porta della ‘camera che abitava da quasi un anno o sedette sulla. prima sedia contro la quale urtò ‘con le ginocchia: distese lentamente le gambe indolenzite 0 sfilò i piedi dalle scanpe, facendo schioccare lo giunture alle caviglio, Un chiocciollo sommesso la salu ‘tè dal fondo della stanza nell'incer to chiarore: dell'alba, e.la fece sorridere. In una specie di gabbia, Flo e Flu; dae galline bianche con la cresta rossa gonfia di tutto l'orgoglio d'una: dinastia europea, salutavano il ritorno della padroncina, Isabolla si avvicinò alla larga gabbia accarezzò le due bestiole, pacifica e indifferente, rinnovò la provvista di becchime, cambiò l'acqua nella vaschetta, chiuse in finestra e si spogliò. Soltanto quando fu in pigiama ebbe la sensazione. di. riprendere possesso di se stessa, Allora spalancò una specie di armadio a muro dal quale discese come un ponte levatoio una ottomana-letto,. SI coricò pesantemente con l'abbandono di: tutta la sua stan» chezza: fisica 0 spirituale, Nel: dormiveglin che di solito rappresentava por lei il’ fusso della vità, il ‘momento delle illizioni, delle fantasticherio, delle aspirazioni ai futuri successi, alla fortuna. e alla ‘gloria, non ebbe il tempo di sognare? il sonno. la ghermi di ‘colpo e la tullò in. un mondo senza luce 0 senza suo» ni; in un nulla inmnobile , 0 pro» fondo. Fuori, la città comincinva a ‘svegliarsi. la: sìgnora ‘Poll luce dava lo scarpe: e là miiserla scuioteva :i suol stracci prima che si levasse il sole, L'odore del tà a quello della. cioccolata filtrava “dalle porte ancora chiuse insieme col prolumò dell'acqua di co» lonia ‘dé del sapone n buon mercato. ‘La signora Poll sall i dieci piani della pensione, distribuì ad ogni porta la. bottiglia del latte e qualche giornale. Quando giunse all'ultima por» ta dell'ultimo. piano, il sole si levò Jirtadiando ‘na. sventagliata di lu ce d'oro, A j Veréo mezzogiorno Tsabella si svegliò, già sazia di sonno e di riposo; vigoroso di energia o di ripresa’ come in biton. motore ben lubrificato. Spalancé ‘la, finestra sul balcone e uscì nel sole è guardare la distesa di terrazze 6 di tetti e di verde li: mitata dal recinto. sempre più vasto dell''assurda città-miraggio, . nella quale ella seppelliva ogni giorno qual cunn delle’ sue aspirazioni, qualcuno dei suoi progetti, restringendo il cam po delle sue: ambizioni, ‘ soffocando la sia giovinezza. A — Isa, — disse a se stessa, pron» dendosi un'orecchia fra duo dila, — Isa, su, al lavoro... La signorina Bella ha appetito. Aveva diviso il sto nome per creare un'ipotetica cameriera e mentre Isa brontolava sbrigando le faccende, Bella spaziava con la fantasia verso conquiste impossibili. La signora Poll con la falsa cu tela delle sue mani smagrite e sciupate bussò ed entrò senza attendere l'invito. Ù — Non ha bisogno di me, signorina Gluck? C'è la posta: una lettera, un giornale, una fattura... Del cal. zolaio, credo... i sopratacchi, — disse, guardantio Isabella come se fosse colpevole di chissà quale delitto, — Lei consuma un pnio di sopratacchi la settimana. Isabella sbrigò le faccende di tutti i giorni, rialzò il divano-letto-pontelevatoio, richiuse l'armadio a muro, rimise le gallino nella ‘gabbia sopra uno' strato di paglia nuova e-pulità, e si‘occupò scrupolosamente e a lungo della sua persona. s Ogni giorno dedicava due ore alla sua toletta, alla ginnastica, allo studio di miovi passi di danza, è per mantenere snodate e flessibili le caviglie, ballava per. mezz'ora ‘al suono del grammofono, Ungeva i piedi con olio profumato e li massagginva Ù 8 lungo, lucidava le piccole unghie | con una polvere indiana che le rendeva splandenti, ed era la sola fra le 0 sue ‘compagne di lavoro, che non usasse lo sntal. . to colorato, smalto’ che qual clio volta, ballando, si staccava come una piccolà foglia di rosa, ‘Tante cure per il suo corpo, cure da cortigiana o da gran signora, stonivano «con la frugalità della sua tavola e ‘con la modestia della sua csistenza. Il'ricordo del brevo colloquio avuta con FPuomo sconosciuto occupa» va tutti i suol pensieri, mentre, dinanzi allo specchio, studiava la nuova pettinatura, I capelli elettrici 0 ribelli sfuggivano dal pottino scintilando: «dovette bagnarli con ncqua di colonia per distendere le vec‘chie ondulazioni e per. farli aderire al cranio; poi arrotolò. pazientemente i bigodini di gomma fino all' altezza. delle ‘orecchie, «Così pettinata rassomigliava & qualcuno che conoscava bene; una rassomiglianza Imperfet= ta, ma esistente, @ più’ profonda di quanto apparisse. Ma ancora : non sapeva n chi. Uscì sul balcone: por asciugare al sole la « niosta ‘in piega» dei capelli, ‘e cominciò a lavorare. con ll: inn e pinzette attorno alla. bianca lunetta delle unghie, Dal balcone accanto, la signora Poll, che aveva terminato la pulizia di una dello tante camere affi data alle suo cure, la salutò con una esclamazione di sorpresa: =— Oh, signorina Gluck, se non vi conoscessi come io vi. condsco,. direi. che siete la sorella di Fobia Faber, la diva della G.C.H.1 È Inn to ‘tempo:che cerco in vol una rassomiglianza ‘con qualcuno. che s'è visto molte. volte... Ora, :finalmente, ho trovato. Fahia Faber... Forse dla nuova’ pettinatura. che ha mutato l'espressione ‘della vostra fi. sonamia... : — Ecco, forse... — fece Isabella con uno slancio di riconostenza, — ceco È vero, signora ‘Poll, rassomiglio proprio’ alla Faber... E anch'io non.me ne ero accorta... Credete che questa: rassomiglianza mi giovi? — Se vi riuscirà di amministrara bene, può rappresentare via: forti» na per voi è per chi si prenderà l'in carico di sfrattaria, 3 — Anche per l'arte? Una fortuna Unema Illustrazione anche nell'arte? — Isabella esitò un momento, considerò le unghio lucenti, raccolse la limetta che le era caduta; poi chiese, abbassando il tono della voce: — Avete sentito parlare di Clive? Eddy Clive? — Dell'agenzia Job? ; Isabella alzò il capo sorpresa. Con una mano siparò gli occhi dal, raggio diretto del sole.c guardò bene in volto la signora Poll. Le pareva straordinario che quella donnetta insignificante conoscesse l’uomo misterioso,. emanazione segreta della più potente agenzia di Hollywoad, — Dell’agenzia Job, sì. ‘Sapete chi è? ° — Non sono molti quelli che egli chiama. suoi amici, ma lo conosco bene. È un vomo che viene spesso a trovarmi. SA — A trovare voi? 3 — Sì, signorina Gluck, proprio a trovare la vecchia Poll. Non. cercate il perché, Se non lo indovinate subito, lo indovinerete in seguito. — Sapete se frequenta il Roxy-Bar? — Non è mai entrato nel RoxyBar, ma si trattiene spesso nelle sue vicinanze... Non per curiosità 0. per” ) pordero “tempo: per ra. gioni di lavoro. Vi ha parlato ‘stanotte per la prima. volta, se non sliaglio, ‘— Non sbagliate, signora Poll. — Potete dirvi fortunata, allora, ragazzo:.. Mister Clive avvicina raramente qualcuno che non sia stato presentato o raccomandato, Ît un uomo costretto a. difendersi dalle donne o dagli uomini... — Tacque un momento, riaccomodò con un ge sto lento e studiato una piega del grembiule, poi aggiunse piano: — T lui che ha scoperto Fabia Faber per la G.C,H.l ° A ) — È un segreto? — chiése Isnbella, sorridendo. — Non è un segreto per chi lo sa, Ma se tutti fossero informati, le innumorevoli Fabio Faber del mondo gli sarebbero d’attorno,., Ed è inveco un'uomo che vuole scogliere da solo,. guidato dal suo istinto 0 dalla sua abilità, le future ‘stelle dello schermo. Cominelate a capire, signorina Gluck? g — Mi pare di sì, Polchè siete così al corrente di. questa misteriose fac: conde, mi sapreste dire perché Clive n si ocenpa tanto di me, ora? — Non lo so con precisione, signo» rina, maso che sarebbe. opportuno ascoltare -un altro consiglio: ubbidi.. telo, senza rivolgere domando n nes suno, nemmeno a voi stessa; Verrà il momento in cui sarà lul'a darvi. tutte le spiegazioni che desidererete.' Ubbiditelo passivamente ‘e fingeto di... non accorgervi di° molte. cose: che accadranno attorno a. voi... SE Isabella: rimase dirigizi.al mistero del suo domani'chiudendo nel cuore una specie di: estiltazione; comincia» va a scoprire, attraverso uno spira glio sottilissimo, a strada. dell'av: venire lastricata di promesse, " Rientrò: nella sua camera, disfere i bigodini, pettinò; i capelli legger< mente por. riempirli. d’arla, 0 fissò nello specchio una Isabella che fas somigliava alla. grande attrice ché. ella ammirava con esaltazione. Ora si.accorgeva che differiva da lei spa-: cialmento.. nell'arco :sopriccigliare: & nella bocca se non sorrideva. 3 Quando uscì per. recarsi al Roxy Bar-il cuore le tromava come se. fos se diretta ‘al primo appuntamento. d'amore. ; Camminò . speditamente, n itesta 'ulta, alla conquista della’ sun forta> na e le parve che ad ogni: passo in “avanti, i suoi sogni. si fncossero. più grandi e più. esigenti, quasi-cho non fosse possibile (a lèi e agli ‘altri realizzarli tutti, (Gli occhi: inquieti le splendevano di curiosità nuove e di nuovo impazienzo.. Aveva tanto at fi DA