Cinema Illustrazione (Jan 1937)

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provocate da conducenti distratti, ne Slamo giunti? «» chiese Isabella con un filo di voce, Avrabbe voluto che quelli cora verso l'ignoto continuasse interminabile, ger prolungare all'infinito Il sogno che l'accompagnava, «e Non ancora: fra qualche minuto. Ella rilottè ad alla voce, con, un tono di confusione che sovrastava le patolo è l'importanza dell'avvenimenta: Non mi sono nemmeno inciprinta, ce Inutile, disse Clive, sorridendo, «Atena silenzio, L'istomobile riprese la corsi a fu per Isabella como se tutto il'impudo, insieme con ini, si fosse lan ciato in avanti. Poi, an (ratto, l'aa tinta frenò dinimzi ugli stabilimenti delda GIL Quando * ugeno «lalla. -macchina,; ella feto mentalmente ll segno della croce esi mis nelle mani del Signore: « Si» gnort Klkltio, non oso chiedere nulla... o nemmeno Î Tuo aiuto; ma proteggimi, ma non mi abbamtonare se questo è il mio destino n. I capelli leggeri che prima pottnava all'indietro, ora le aloge ginvano sulle guance e si sentiva come icearerzziata, I portiere, la telefonisla, alcuni fatforlni, snlutacono; ma vin: via che procedevane negli uffici, attraverso lo can Hcamore, il silenzio delle ore di ripor, della stanze vuote: dopo una giornata di. grande nitività, sembrava. moltiplicami e amplinrai, ss Avveruto Marseh che sono qui con a ragnzza, = disso Clive, passando dinanzi alla segretaria. del dirottore: è mentre questa telofonavi: annunciando la visita, egli, senza attendere la rispo= i Ata, prosegui trascinando :Iiabella nella su» scia quasi correndo, .A_ lei pareva Sdi cammionre. sulle nubi, leggora & esta» pinta, in un'atmostéra: irreale... Aviva provato lic stessa sensazione quando era entrata, per la prima volta, nellne Ptrio d'un grande albuego internazionale durante una grande festa da hallo, Le a Iugi, } tappeti, le signore cloganti, gli” imomini in nbito da sera, l'avevano inslome agomantatavsaltata, La voca di Clive la destò dui sogni cho ly Inolavano dallo resttà, Sl trovas.; tin piedi, dipanzi ad una grande rivania iigombra di tastire; di appare ‘occhi telefonici, di incartamenti, di fo: logralie. Seduto in una poltrona. gire ole, dall'altro lato, un: uomo vestito di grigio, Ji stesso che le era. passato dreltolomamente d'accanto al -Roxy-Bir, la guardava fisso senza dir nulla, Ella tsò «ncora, don smarrimento, che non Mi oro incipriata è non si sentiva molto cura della sua pettinatura: ebbe voWlin di scusare comu #0 avesse commes i inv'indelicatezza. fue Biete Isabella Gluck? La rengnQuale scoperta di Clive? -— chiese mix ‘6 Marsch. ; lla deco dig col capo e L'altro perché testimoniasro. Le Ti Tanbella Gluck, la ragazza della net ho: parlato; E sl volte a Isabel. i Volete voltarvi, per favore? Vor ehe Marsh Vgicani Il vostro profilo, guardò drain El ubbidi sonza chiedere spiegazioni: le pareva di-cssere un'ammae lata nelle mani dei medici. ; : «Bisognerebbe: fare Luni «pro: vino:n adottando la. tinecatuni ‘della Faber. Il. trucentore dave ‘studiare bene ‘l'arco. dello: sopracciglia, @ il disegno della: bocca, Con queste mo dificazioni rassomiglierà alia Faber più di quanto. fotogralicamente i la Faber rassomigli a se stessa,’ L= Volete sorridere, signorina: 1sabolla? Isabella. sorrise; ma. non per finzione soltanto: aveva una voglia pazza 6 irresistibile di ridere di sc stessa, dell sur passività, dell'u» bidienza: canina ‘che ostentava di. manzi: a. quel'duo uomini che. pote vano disporre del suo destino. L'avvilimento: di non possedere. più né volontà né personalità spense un po' il'suo entusiasmo, — Così? chiese, fissando Marsch coniun volin tutto. sorridente: Volote che rida? Che rida forte? —— Grazie, Vorrol piuttosto pregar= vi di, camminare, e di Aprire. quella porta... .Voletè pol sedorvi su: quella poltrona? — chiese. Marsch.: venendo, in ..mezzo alla sfanza per. osserva; Senza ,bemmbeno: una: sfumatata di impazienza, Tanbella -caniminid; aper so la porta, Gsci, la chiuse e subito la riaperse, risorrise, entrà, e al diresse verso la’ poltrona inccatito alla serivatiia sulla quale sedette con l'atteggiamonto della . persona. che sta facendo. una visita: accavallò lo gi pMocchin per moktrare la gambo beno “modellate e il piedo piccolo e sottile. Poi alzò il volto cofì. una espressione piena di interrogativi, La fisionomia di Marsch, che ora cella; vedeva di profilo, non eaprimeva nulla. — Quanti anni avete, signorina Gluek? e Quasf venti, = Ventitrà, —. corresso Clive, Tanbella alzò la mano con un, gesto di protesta: ma non potè. compigilo perché Marseh glielo impedì. + Prolorisco ventitià, «disse, Rimase un. momento astorto, d Isa-® «bella respirò «imporcottibilmente, — Domani nlle:.; «alle cinque. del pomeriggio; qui, ++. aggiunse, cd sfaccando «IL: cappello . dall'attaccapani fece per afidar È — Domani alle cinque non possa. trovarmi “qui, -— disse Isabella, = ‘l'anto. peggio pet voi, Ampossi bile fare.un provino nella mattinata. Etin osttò: un-momento fra la pauta: di respingere, la fortuna e il-proprio dovere da ‘compiàre; alle cinque cominciava iI suo. turno di. lavoro al Roxy-Bar: @ non iatendeva. per dere. il posto. sieuto, | per quello au cora incerto che non le era stato promosso, Conosceva troppo hene quianto. fosse. spaventosa la. miseria toi ‘disoccupati a Hollywood. Si alzò. — “anto. poggio. per. me, Ma non posso; Non ho mai abbrudonato il mio lavoro senza giustificazioni, Pri ma di tutto il dovere. Mi. dispiice, . Marsch ritornò indictro e la guar dò con attenzione. Poi chiese, senza, dimostrare alcuna irritazione: Quando oredote di poter venire? — Di giorio, dalla una alle tre. —Dopo domani, allora. D'accor do, Disgponeta, Clive, E sc ne andò senza saluiare, — Lo avete indispettitol — esclamò Eddy Clive, con irrilazione o perdo le mie notti por realizzare , le vostre ambizioni e voi distraggete taitacki. min fatica por un capriccio, —— Non l'ho affatto indispottito.,. o non dito che vi rovino por un capriccio. Ho un impiego che mi dà da vivere: mo lo tengo e lo difendo. È lo difenderò finché non avrò in mano un contratto che sostituisca immediatamente quello al quale rinuncerò, —— ‘Trattenno a fatica, por un accesso di prudonza; la domanda che Te bruciava. lo Inbbtar «e Insomma, si potrebbe sapero che cos pre» Gisamento volete da me? », — Allora ci rivedremo qui; domani. l'altro alla una: disporrò pere ché il iruccatore sia a vostra disposizione: Verrà lo stesso truccatoro della labor: VI accompagno. Nell’automobile, Isabella si afflosciò noll'angolo, quasi distrutta da un'improvvisn stanchezza fisica è nervosa, — Dove sloto nata, *Tsnbelli? -— chiese Clive ad un tratto, |. î «— A /Batavia, nell'isola di Giava. —= Genitori olandesi? ; +— Pupà ern ufficiale coloniale, ed ora olandese; lamamma è francose, = Parlate la lingua materna? -— Ho: parlato. francese fino ai quindici anni. Conosco altrettanto bone l’alandese,. il tedesco, il malese e discretamento T'italiano perché a scuola nvevo ‘in'amica. italiani, Egli la guardò con aminirazione; > — Una poliglotta... Come. avete potuto Imparare’ taniò se. sicio an cora, giovanissinia? — 5 n Volevo artivare al cinematagia» fo con vin corredo di possibilità che mi aiutasso a trovare lu stenda: più accessibile, è-fino dai quindici nrini ho cominciato a. proporavini. Sono una-ragazza di molta volontà.” .Me ne accorgo, Isabella. Siote * giunta: Giovedì alla G.O.I1. MI trovereto ad aspettarvi sulla soglia, por! evitarvi la procedura. gerarchica cho © tiene lontani da-Matkeh gli: impor tini. Mursch vorrà asgistero corta» imente al « provino n, Arrivederti, Addio, mister Clive, Vilringra= iigiete molto gentile con:me, Clivé sorrise, richiuderido lo sportello, e disse, affncclandosi ‘nl: finestrinpi: «>< Vi sbagliate, Junbella, non soné’ gentile con° vol.:. Penso ai ‘miol iptoressi, 0 occupandomi di vol 6:del'vostrò avvenire, provvedo direttamente a' me-stesso. Affari... =" Businoss.,, -:Non siate crudele, mister Clive, Ecco ‘che distriggete dentte di me la riconoscenza. che tà