We use Optical Character Recognition (OCR) during our scanning and processing workflow to make the content of each page searchable. You can view the automatically generated text below as well as copy and paste individual pieces of text to quote in your own work.
Text recognition is never 100% accurate. Many parts of the scanned page may not be reflected in the OCR text output, including: images, page layout, certain fonts or handwriting.
ll
La sera dopo la rappresentazione,. andammo insieme a cena e parlam» mo del magnifico pubblico che avevamo avuto. Calatoil sipario, non eravamo più rivali. pra
Inoltre, eravamo chi amici, Ci comprendevamo perfettamente e amavamo entrambi di uno stesso amore il teatro, È, poiché bisogna dirlo, conoscevamo il rovescio della medaglia, il lavoro penoso e il terrore dell'insuccesso. Eravamo due giovani pieni d'entusiasmo, felici del nostro successo.
Una bella sera Jack mi disse che m'amava ‘e mi chiese in sposa,
Per la prima volta nella mia vita pensai di essere forse io puro innamorata.
Tutto mi appariva così bello, divertente, romantico! E tutto si presentava in modo così semplice e così fresco... i
CIÒ GHE DOVEVA ACCADERE...
Dovevo partire per New York. Jack mi disse che egli pure vi si sarebbe recato per un mese. Non potevamo partire insieme dopo esserci sposati?
In quel momento, l'idea mi parve meravigliosa. Così ci. sposammo in un albergo di Nuova Orleans. 31 contratto matrimoniale precisava che ci eravamo apo. î sati sotto il re. gime della so. paraziane dei heni. Ma l'amo» re se ne Tide dele contratti co did cose hen altri. menti impor«tamtil °
A Filadelfia la fortuna. ci arrise: «cl fu offerta una scrittura nella Hiessa rivista, Tn conseguenza. o. presi tutte le mio, . disposizioni,
Mamma ci 1 ‘veva lasciati 1a gora stossa del nostre matrimonio. Non aveva. neppur. tentato di opporsi ai mici progetti. Pur ron. dicendo nulla, ella aveva capito che NOn. AVevamo. nes... suna, probabilità. di riuscire, intraprendendo fin .Ia-, voro in. comuno. :
Tn quanto amici, Jack e io snremmo rimasti buoni. amici per. sempre. Ma, sposati, era impossibile costituire una buo na coppia in teatro. Lui ave-. va fl suo nome; io îl mio, i
Avevamo inoltre conimesso | un altro grosso ‘errore. ave. vamo greduto di amarci..,
TI nostro matrimonio dove va perciò fatalmente. rivelarsi
un fallimento. Così ci‘ sépà‘rammò. in attesa. della sen» tenza di divorzio. di iù
ll giorno di Natale del 1930, ch'era ‘anche il compleanno di mià “madre, debuttni per la prima volla a Broadway.
lasciava. il. tempo pe lywood ern’ per mie. a biondo: € nondimeno le. sima... — bici
$ aicattogione ‘non. vien
due buoni vec|
volta un nuovo passo. Tutti eravamo stanchi e nervosi, nulla camminava più.
-— Riposatevi un poco — annunciò il coreografo.
Tutti, sfiniti dal lavoro, si lascia rono cadere a terra sul posto stesso in cui si trovavano. "A
Fu allora che Alex Aaron, l'autore della nuova. rivista, fece la sua comparsa, Era accompagnato da un uomo‘ esile, dal lungo viso sempre pronto alla’ smorfia, e da ‘una ra» gazza graziosissima, Si. avanzarono verso di me. i i
— Ginger — esclamò Alex — vi presento Adele e. Fred Astaire.
Ero molto commossa, A_New York avevo visto tutte le riviste di Frel Astaire, e anzi ero una delle sue ammiratrici, ma mon gli avevo ancora mai parlato.
Allora ero un'attrice ancora qua. si del tutto sconosciuta, che veniva presentata a un grande divo; mi chiedo chi di voi due sarebbe rimasto più stupito se qualcuno ci avesse annunciito in quel momento che saremmo diventati compagni e che avremmo formato coppia al cinematografo.
Avevo ‘già ‘girato qualche parti
cina insignificante in film. prodotti” a New York, ma non avevo mai pene.
sato. seriamente al cinematografo: ancor meno a diventare la partiter di un uomo come Fred. Astaire.
Da un angolo oscuro della sala egli. aveva osservati Ì nostri sforzi. disperati per riuscir a eseguire il nuova passo. Non pot resistere al desiderio di
portare il suo contributo personale, -&: sempre. più forte di ini, appena sì trova in presenza del suo. elemento preferito, la: danza. Quel giorno non avemmo che da felici. tarcene, l -—-. Vorrei fare un'osservazione,
;' Naturalmente fummo Felicissimi”.
nn "Vero aestro!:
é-nostre prove, ;
jere parola, ciò che signi
edo:ché.ci riuscirete.
n
e Direi
Milano, Via. Tomo. Salvini N, 10,
. mentai. £
‘sco nessun signor Ro-,
confesso che ero piut-' tosto stanca. L'ultima’ rappresentazione ebbe luogo un sabato, nel maggio 1931.
Mia madre aveva preparato i. bagagli e li aveva fatti trasportare nella nostra: macchina che si. trovava alla porta. Appena .toltomi il trucco * dal viso avevo preso posto nell'auto e mia madre diede ordine all'autista di partire immediatamente per la costa delVAtlantico a quaranta chilometri circa; aveva affittato un appare tamento nel quale avremmo dovuto trascorrere le meritate vacanze. Appena sedutami in vettura, mi addor
Erano le duè del mattino ’ quando atrivammo ed: ero ancora tutta insonnolita.,
= “a I .ginger-rogers-fred‘* astalre: del negri. Si chiamano Bill Robinson e Jeni Legon, e I cinema li ha ruba ti a Broadway, dove esei furoreggiavano.
a Hollywood: e' con''un. sospiro di sollievo ci ricoricammo. © e:
Il giorno dopo pioveva; e piovve pure i giorni successivi. < Che va
‘canzél...
Un telegramma: di M. ‘Rogers ci comunicò offerte ‘precise di contratto. Voleva farmi girare tre film,
Dopo esser ‘state a guardare con
occhio malinconico; a lungo, la piog-..
‘ gia che continuava a cadere, a un
tratto ‘ci siamo guardate in faccia. E in quel mémento, nel modo più naturale, “abbiamio espresso il .nostro comune pensiero: — Andiamo a Hollywood! — La decisione éra presa. 0.
Quel giorno, non fu né il richiamo della: gloria, né quello della. ‘fortuna che ci mise ‘sul cammino di Hollywood: fu. la »fredda pioggia dell'Atlantico fe il fascino che esercitava ’ sulla nostra immaginazione (il sole del Pacifico. i
— Signora -—
‘annunciò il por=
tiefe a mia madre — si dom
da di voi al teIefono; una comuni» cazione interurbana. | ‘Un certo signor. Rbgers vi:vuol parlare, Bisogna . chiamare . a Los Angeles,
—: Si tratta senza | dubbio di uno sba» . glio. — rispose mia madre, — Non cono
| geles; 6 in ogni mo alal
vell’epoca, ella era ta “da John. Rogers.
IN ALTRO,
‘della.
gers a Los Are do-mon'ho rulla già divor-. Senza più ndammo' &
IGNOR ROGERS, Non si trattava di suo marito, ma
arles, Rogers, di Los. Angeles, Pathé. Pictures:
oggi direttore gerierale della Uni
sal Pictures,
‘né «di venire: mia. madre...
media:
È Corporation, e.
di “vostra figlia ; ‘egli, ;
AD HOLLYWOOD..: ° Nel treno che ci portava da New York a Hollywood si trovavano Lynne Fontain e Alfred Lunt. In tutte le grandi città .che attraversavamo, giornali sti 6 fotografi assediavano Ì loro scompartimenti.
me, occupavamo i nostri posti in un altro scompare timento e nessuno venne & farci visita. ; i T1.4 Giugno 1931, arriva‘vamo a Los Angeles, Certamente, il sole c'era, e ‘avillante anche, ma se.ci fossimo aspettate un'accoglienza calorosa s4remmo rimaste assai disilluse, Per fortuna, ‘non era. il'caso, © Mi resi conto che: s6* fossi rima».
ve tempo avrei raggiunta una certa notorietà. * È
Qui a Hollywood, invece, pon ero. nessuno,
Una. sconòsciuta. qualsiasi che entrava ‘in un ‘mondo assoluta» . mente: nuovo," 0; 9 Dalla prima visita che feci ‘agli « stadi » trassì ‘un'impressione di
ovunque, Come nelle. prove tèa
vosismo; ma, non trovavo le gioie compensatrici del
palcoscenie orthestra,:.
“pio sembra. spaventosamente Dcmio ‘primo: film s'intito! “© biion consiglia, è con fe ; Eddie Quillan, (Bill Boyd.
Ra i tire, Mamm
enon ‘potevo par=..i | 1 ‘a su volta, rispose: che’ non volevamo saper “di'andare:
Quanto a mamma e a
sta.a New York; dove avevo già il si mio posto, e un certo nome, in bre.”
| allegria. La confusione regnava.
si viveva in un'atmosfe-" di sovreccitazione é ner: '.'
vOravano