Cinema Illustrazione (Nov 1938)

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‘prima donna di cui io abbia mendicatato tanto ini poco. d'amore. Maria sentiva sul viso l'alito caldo “di lui, Una invincibile ripugnanza la. prese tuttà, centuplicò le sue forze. Si svincolò dalla. stretta che la tratteneva, e si slanciò verso l'uscio, :— Fermatevi! — le gridò dietro Napoleone. — Venite qui. Lu Come atfascinata, ella tornò len‘tamente: sui suoi passi; e l’Impera‘tore la prese fra le braccia, con tanta ‘tenerezza, con tanta ansia, che si sentl ‘vinta, bia al bacio dell'innamotato. CRT Tuttavia, tanto non era bastato: per indurre. Napoleone ad intervenire in difesa della Polotiia, Ora, ‘egli pareva perdutamente preso di lei; Sem ssuscitavanelle’ vene. non ‘si. sarebbe “mai essutito;*che il fuoco acceso ad ;ardergli l'anima-ed'i sensi non sì sa«tebbe mai spento, Le scriveva, le inviava dei. fiori, dei Bioielli che. ella. “riceveva ancora ‘senza gioia, sola co. ‘vuoto castello di Waltwice, ora che guio: marito sl. trovava a. Varsavia, Fu l6 stesso Napoleone che, un giorno; si decise a recarsi da lei lassù, Ro stato più forte di me, — le disse... Avevo. tanto bisogno di ‘ve. “dervil Tanto. bisogno di sentirvi vi. "ocio a me..; Vi amo, Maria! © ‘Ella lo fissò a lungo, 0 scopérse «nei suoi. occhi la: verità. Allora. si concesse al suo abbraccio, em Ho fatto di tutto ‘per .scordarti, ; “Maria, — continuò il dominatore — “‘ecmon vi.sorio riuscito... Non posso, lo sento; non posso. restare. più a in. Prussia? g vicina, siré — mormorò ella appoggliandoil capo sulla spalla dell’amasto; ‘vinta ormai, ‘ed offrendogli le labbra. —. Sempre... e .dabportotta dove Vegliata condurmi, fn ni inverno lo ‘tisltooteno assieme, felici come. due ragazzi, nel castello di: Finckenstein,..in: Prussià, dove Napoleorie: aveva. stabilito . il suo ‘quartiere ‘generale per svernare.. :T° giorni: passavano, . pieni. di luce e-di gioia;:stringendo ogni giorno «di, ‘più. i nodi che avvincevano,. ormai Fr sempre, i duo, innamorati; Tutto elazione, e-/Napoleone, “dal. canto Suo, pareva. provasse, perlà... prima pace a: di ‘felicità, ecco tornare la: ‘primaverd, eo uerra. A Finélcenstein era joleone erano prese. dalle ravi (è \irgenti, ‘dello Stato, Così Maria: era. costretta ‘a trascorrere lunghe ore, ‘troppo lunghe ‘ore, sola” 1ol. =. mento. » che. istante solo con. tel — esclamò nm; giorno: Napoleone, mentre stan Vano. facendo insieme. la prima. còlazione. .—— Rello e confortante... 4 Solo: con:;me?; + chiese Maria con un: triste sorriso, accennando alla: finestra dalla. quale si scorge». ano rel cortile gruppi ‘di. soldati "é di ‘ufliciali, carrozze di diplomatici, cavalli di. corrieri.‘ Solo: con. ner = ‘Quando sono cori te, sono sempre sola, — rispose egli, baciandola teneramente, È = Ed anche-in questo ifariten In questo istante. non vedo al tnondò altro che .il tuo: dolce” visa, «Maria; e nessun'altra luce che «quella dei tuoi ‘occhi... E non. sento altro “suono che quello della ‘tia voce.,. i.) = Allora senti: tutto quello che ti dio? «chiese: ella con un Ala “zione: sorriso sulle: labbra, i‘ pom Ogni: parola. —» Quand'è così, senti ar He que“stes t'amo. Mi hat udita): ii 'imi Perfettamente: cm E; Un ‘giorno 0.4 attroli i tu ces ; per: sempre, gir. Questa volta non { ho sentita. i: Perché sori, troppo. u e concesse le: sne lab brava. che. il desiderio che ella gli me si poteva sentire nel grande. e. lungo ' senza dite... nua seguitmi — Sarò felice di: esservi. sempre il. ewore di Maria; era preso. da quel. amore. che ‘era’ stato, per dei; lari. ta in. tutta -la sug: vita, un paco | ‘di nuovo imipellenti i’ biso-. solito. via. vai di fi | d ‘perborialità:' politiche; o le: BUO” inyiolal ile. CAPPA, i — Come è bello poter gtafe qual23 Gechi sfavillanti.di felicità — ho. an — Dimmi una cosa: come ti chiama tua madre? Come ti. chiamava, quando eri bambino? — Napoleone, Mi ha sempre e solamente chiamato Napoleone. — Napoleone... — ripetè ella, come accarezzando quel nome con le labbra. — Ti chiamerò anch'io. così. L'Imperatore la. trasse a sé, c appoggiò la guancia contro il suo. viso. Ma in quella comparve Rustam, il suo fido attendente, per avvertirlo dell'arrivo del signor di Talleyrand, Con un gesto di impazienza, Napoleone si staccò da lei, e diede ordine d'introdurre il duca di’ Benevento. ‘Il ministro entrò, con sulle labbra il suo solito sottile. sorriso; presentò i suoi omaggi, e poi, con aria grave, annunciò a Maria Walewska che, grazie all'Imperatore, la Polonia era ormai libera. Pao — Quello che: ho promesso. 1’ ho mantenuto, —— disse Napoleone —_ ma avrei voluto avere io la gioia di comunicartelo: Tuttavia, ciò. che è deciso: non ha ancora avuto la sua realizzazione pratica. L'avrà presto, però, brino ancora maturi... ' Ù —i Ed.io, — rispose ella allonta: nandolo dal: ministro perché «non udisse ciò.‘élie. stava per. dire; e fis sando :il “suo imperiale amante con ch'io. cina grande ‘notizia. da' darti, IT nostro amore mon è stato sterile... Eklila. fissò un-istante, ed. ella ‘gli Jesse negli.occhi la gioia, la gioia ‘splendente che ‘quella notizia gli aveva dato. padre! Che” peccato : nori. poter far | ©sedere-“quell'eredo. che. il cielo gli mandava, attot Padre] Sarebbe. stato Al Hallo: da Jui -EGOANE, ‘Talleyrasic Hi era” deetimente ri tirato. Si guardarono così. per qual» che istante ancora, poi Napoleone si di. staced ‘da lei. MEStra,; i 0 + ‘e VOI, Marin, — disse — fe ron. 1 dini. sono tornate,. SA, la fine: > gi: Leda: alla: “fi seral; di amarmi : (a scortorai Maria H benché i tempi non mi sem» sto sempre n; ‘di8s ad-un tratto grava, si Oggi QADIO, lando ad alta voce, tando di ‘dominate: alle Buai oscura ansia. a NOA: 90,11, cia: diverso ‘ch ste sorriso sulle labbra, mormorò: — Come è stato breve, quest'invero! È trascorso così in fretta... «— Ma, in compenso, ti ripeto che la primavera sarà gloriosa! — ripetà lui, fissandola teneramente ma mm una ferma risoluzione negli occhi. — Poche settimane mi basteranno per schiacciare l’Austria, Allora tornerò da te... — Anche la primaven a passerà, silssuriò ella, sempre. più triste. — E verrà l'estate, e tornerà un altro inverno da trascorrere con te... — Che Dio lo voglia! — implorò ella fervidamente. — La vorrà! — disse con cer tezza Napolcone. —— Se vorrai, potrai raggiungermi a Vienna non appena. ti manderò a chiamare, L'Imperatore mantenne la sua pro» fnessa: di ll a qualche tempo, ella poteva raggiungere il suo imperiale amante al castello di. Schoenbrunn, dove Napoleone: aveva stabilito il suo quartier generale. — Che felicità, — égli le disse stringendola al petto — quella di poterti nuovamente tenere fra le. brac‘cia. Con te sono immensamente felice] ” I ‘Aglio di Napoleone e di Marlo Waleweha suerte battezzato. nella cappella del castao, ‘—n Tienimi ti per. sempre, Luni pira ‘ella, perduta ‘nella medesima estasi, i. — Non sarà per lungo tempo. que-: lut, fattosi : quarant'anni; : 1 Ma ‘ella sentiva,. siell’aoma: jdola: trato; una predécipazione. nuova; debbo ‘creare una dinastia; ma divo «presentiva. qualcosa. di imminente; e. di daleroso, qualcosa che doveva mi. nacciare Ja-suà felicità, ‘amare: e di seritireì Amata SOB: la felici tà, di Li Napoleone, gli: i sembra che.tu vini te sia qualcosa ha mai NOIAO7 solutamente necessario. Non soltanto ‘Alleato, Sì, io dare la felicità, — rispose Napoleo» ne con un sospiro. — Ma il tuo trono te lo sei cercato tu, te lo ha dato il tuo genio! L'amore del tuo popolo! Non sei dunque felice? L'Imperatore tacque per alcuni istanti, poi, gravemente, tristemene te, quasi, ‘mormorò: * e tu? . a me, A me — To sono felice, = No, non pensare basta la tua felicità,., —+ Maria, — sospirò Napolsone —come ti comprendo e come ti sono grato, Se tu sapessi quanto ho hisogno di te, del tuo amore, del tuo conforto! Tu non sai, tu non immngini a quali doveri, a quali impla» cabili, ferrei, crudelissimi daveri mi costringe «questo trono che ho conquistato col mio genio, come dici tul Vedi: ecco, io debbo, debbo, capisci e nono. vorrei, creare una, dinastia! Giuseppina non mi ha dato, né po. trà mani darmi figli. Ed il mio trono deve durare. Cosk, sarò costretto A sposarmi, con qualehe principessa di casa regnante... Fu come se un fulmine fosse caduto ni piedi di Maria: i suoi oc ‘Ancora, 10 -(NIMIUNTRIZINE uno alle altre, come un giorno si erano susseguite le vittorie. Così per tre anni, fino alla tragica campagna di Russia, fino alla cone lizione di tutta l'Eunopa, più che contro la Francia, contro l'uomo che l'aveva condotta tanto lontano sulla vii della glovia, dk Le giornate tristi dell'esilio scorrevano iaterminabili nella monotonia dell'isola d'Elba, Ab, se avesse potuto fuggire] Se avesse potuto tor narecn Parigi! Il sno popolo certa» mente lo avrebbe aiutato a ricon cuistare, almeno in parte, il perduto impero per donarlo al figlio, al Re di Roma... Si lo avesse almeno potuto va» dere, quel bimbo che partava il suo nomel L'Imperatrice aveva pramesso di condurgliclo, ma i giorni tra. Seorrevimo senza che essa desse se gno di vita... Ma ecco, finalmente, una piccola nave a vela entrare nel porticcinolo, recando a bordo una doano ed un bimba. » È mio figliol polcone quando gli fu riferito il loro arrivo, = È mio figlio che mi viene n vederel E, senza por tempe in mezzo, si Mfirettò ad andare loro incontro sul molo. ‘Givnse che | due viaggiatori Btavano sbarcando, e la lono vista fece, in un attimo, scomparire il sorriso di giota dell'attesa, Non era l'Imperatrice, cole che giungeva, non era il Re di Roma, quegli che 1 accompagnava, Erano Marin Walewska e on ragazzo che egli non aveva mai visto. Ella gli sl avvicinò timidamente: «es MI sembrate dialiluzo, mucatà, vee Canti, — No... no, Marin, «stento no diro iui, «=. Ma il fatto si è che aspettavo mio figlio,,, o El di appunto vostro. figlio, quello che vi “conduzo, stre, Il vo Stro figlivolo... ed H mio. Napoleone fissi. meravigliato 1 ra» Bazzo, pol al chinb verso di lui 0 #6 lo strinse al petto, = Miglio. figlio mio! ... mormo= rò. Poi fissò Marla negli occhi pieni! cli lacrime, —Avevi raglone, —disse. quindi, — Quel matrimonio non mi ha portato fortuna. E anche tu ne devi avere terribilmente sof ferto... Beco tutto quello che ho sa» puto darti... Ella gli posò delcamente la punta delle dita sullo Inhbra, come: por far lo, tacere, »-= Non è nulla, e non importa. + disse, «To tl ho amato. lo ti amo Napoleone | Bonaparta, E quest'amore è la vita che mi hal da» to... Vuol che rimanga qui con te, per sempre? Una. piccla. cas può bastare, 4 ma edo al ragazzo... mesi No, 110,,, e i affretto a sus Surtara Napoleone; — No, Torna in Francia. Val ad attendormi laggiù. Non. tarderò a tornarvi anch'io... Gli mjet stanno proparandomene. il mezzo; Non. sono ancora vitto! No, “non. lo sona, e presto riavrò Autto chi, ‘pieni di doloroso stupore, si Apa» lancarono e si piantarono in volto “all'Imperatore, Questi, ora ‘passeggiava‘ nervosa» Mente: su e giù. per Ja stanza, par som DÈ NOCGIRAPIO, = diteva + as anche. crearmi ‘on alleato sul quale “possa contare, 1 questo. Absburgo, “questo stesso Ababurgo che fino nd. “Ora mi. ha considerato solamente quale “fin avventuriero, “sarà il mio sposerò la principessa Maria Luisa, Che na diet ; Ella aveva la gola. così. contratta che: potè PR sorta parole: “Con un gesto di dinpora si coperse dl velto co fuggi, Fuggi dal pilaz il-potare ché mi è stato tolto! la torné n° fisnrto 89m occhi gravi ed. Assorti, «AT darò un ‘messaggio da’ por= tare si mel amici laggià, — conti nuava. intanto ‘a: dice febbrilmente Nipaleone, + Ed è& la Provvidenta, proprio, che ti ha mandata, perché “. altrimenti non avrel saputo di chi fidarti. per un cos difficile incarica... vinci TIZI POREFÙ, — clinn'ella solen= DOMENTE Aogotal niche rimotterei la vital — Fra due ore ‘sarà pronto, Fa che la nave” posa: miliare Non ap Luer iaia in tno possesso, * * # ; i “la Traglle: navicella salpò verso Pra oil orig al scntenava UnA da PpPA:: sferzava loro da: > la compe AI figlio dell'eroe doni Ni