Cinema Illustrazione (May 1939)

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a B fatto! » esclamò Anna ad al ta voce quando ebbe chiuso « fatica l'ultima. valigia, quindi sedette suuotata di ogni forza sul baule già legato guardando snrarrita. la stanza irriconoscibile. Così nuda le pareva estranea; scomparsi, i libri, le fotografia, i pochi sopraminobili che la appartenevano; delle serenelle languivano come delle sapravissute in un vaso di cristallo, abbandonate e stanche. Nel disordine che precedu una partenza soltanto l'abilo «giacca, uppeso ad un atlaccapanni, aveva un'aria sicura e bandanzosa e quel la grande ‘busta, che parava dimenticala sul piano polveroso del tavolo, riempiva sirananiente tutta la stanza vuota. "? Anna si alzò decisa, preso fra lo mani la busta, arrivata poche ore prima, come se si trattasse di cosa pesantissima, poi; lentamente, la strac ciù a minutissimi pessi cho non si curò di raccogliere. Nou rilesse la lettera che conteneva, tanto la ricorda. va parola per parola: « Ritornerò Îra Poco, Anna, per non lasciarti più... Sei la mia unica donna... », Quante volte Paolo aveva detlo e scritto Jrisi simili? Da quanto tempo dra partito e non s'era più fatto vivo? Anna non sapeva. più ‘nulla; senti. va soltanto una terribile stanchezza. Passò nel bagno a rinfrescarsi il viso ‘che’ bruciava, ‘poi si buttò sotto le coperte rabbrividendo, L'ultima cosa che vide, prima di spegnere la luce, .fu l'abito a giace: svelto, mascoli. no, sintraprendento. L'abito che avrebba indossato l'indomani mattina per sposarsi. Si fi subito piombando în un dormiveglia che pareva un precipizio. Poi fu riscossa dal trillo del telefono insistente è petulante che cchoggiava in un seguito di stanze vuole. e Pronto... pronto, Sei tu, Paolo? —_ Pronto...:. intercomunale, che < UNA. “©. PARTITA . VINTA NELLA GARA DEI : SAPONI DA . TOELETTA BERTELL BERTOLDO] (RIGIONIERA della speranza numoro avete? Uli fonogranima per voi. Volete prender notud... Avete intesa? : — SI, grazie bonissimao, Ere uno dei soliti fonogrammi di ‘Paolo che avvertiva che non poteva rientrare, . Un: silenzio cupo gravana ora sul cuore di Anna. Poi, rieccola, di nuovo, seduta presso il telefono: un'ossessione quell'apparecchio niuto e qui steriosamente vivo, Qra indossava un ubito nuovo, bellissimo, Se'solluvava lo sguardo a si vedeva nell'acqua verdina della specchiera antica non. poteva fare a meno di ammirarsi: quel. la nuova acconciatura Ta randova ancor più bella è delicata, Vinmagine nella. cornice dorata sontigliava a un vecchio dagherrotipo. Ma parché poi sb'era vestita? Perché eva andata dal DEANNA DURBIN SI SPOSA Corre voce n Hollywood «el prosa la giovanissima attrice, con il K gnor Paolo Waughn il quale è so. cinematografica, zione la notizia, ma iitanto saco scritto molte Paolo Ma volle non tornava neppure quando dicuva « certamonte n. Poi acco, che parrucchiere? n forse tornerà », auova Palo improvvisamente, il piccolo appavecchio misterioso si animava, e Pronto, Anna? i — Prontol — alla rispondeva vi. brante, ima subilamente la voce si cifffosciava. -— Ah, sieta voi, Sto. fano. —_ Venite con noi? Siamo în molti, mo matrimonio di Deanna Durbin, tanto aiuto reginta in una Vasa x La mamma di . Dehnna ha smentito con indigna» qui i due giovani, fotografati In una sala da bullo di Hollywood, ? ‘ {= L MU passeremo nua bella sorata. — Grazie, siete molto pene tilo, ta ho un impegno > è riagganciava il cornetto come sa sì trattasse di uncog» getto funebre, ' Accendeva poi una sigaretta, sfogliava una rivista, tenendo’ d'occhiv l'orologio, a Leggerò tutto un 'avticò» lo senza punrdar l'ora n, Si ripromet» tova seriamente, E mantoneva la pa» rala. Finito Particolo non aveva più il coraggio «di alrar gli occhi fissi su un' illustrazione pubblicitaria: una bella signora che fumava sigaretto di “una certa marca, in abito da sera, Poi sé alzava sapendo che era molto tardi o lentamente si levava quel delPabilo inutilà, Sorgeva foi, come da una nebbia la voce di Stefano-e diceva: uAndia» mo con tutto Îl pruppo al mare? Pause. soremo um'estalo folico », E lvi rispone deva: « Impossibile, ho pià fatto al tri progetti n. E por tutta l'estate si annolava in un albergo sullo rive di un laghetto solitario, oscurato dai pint che lo circondavano. « Un posta duserto: a incantato, per nui due so li n, avava detto 4 Paolo, ma -Paota ara fuggito. dopo qualche giorno pro» mettendole di ritornare. Un'astata di lacrimo. 3 A quell'ustato era shgullo unit verno non inena triste, illuminato n sprazzi da vividi periodi di gioia. Ma era una felicità troppo bruciante per poter durire a lungo: erano i periu» di in cui Paolo tornava accanto a lei o la chiamava presso di sé, Paolo, sompre generoso ed egoista, inpeluo= so nei suoi slanci appassionati a irafJerrabile, Proprio quando ella credeva di averlo riconquistato,» di averlo logato a sé agli lo sfuggiva eludendo la sua tenerezza, sordo e insansibilo alle sue proghiore, Così si rinnovavano i lunghi, osasporanti piorni diattesa e di speranza, monotoni 0. tristi, pani di struggimento, E in. quella nebbia che Pisolava e la straniava dal mondo si levava continuamente, como in sordina, pazirite a carszzovole la voce di Stafano che: insisteva e Jaceva tunti progetti, I. lei risponduva; «iVon fosso, Slafana». Sempre uNo» enon a 40». Finché una volta, Jra le lacrime, aveva detto « SU n, Si svegliò che stava proprio piane pundo. Il vestitino grigio appeso al l'altaccapanni la salutò allegramente, Una lama di sole e l'aria del primo mattino fillravano dalla finestra soce chiusa, " È Annia si alxòd e si vestì fapidamente con gesti bruschi, senza indugiare come se volesso soltolinvare con ogni. colpo di spazzola, con la frustala dell'acqua gelida, della doccia una deci. sione irrimediabile, Non era ancor del tutto pronta quando bussarono alta parta, fon Avanti, «= alla dissa sontando» si vacillare il cuora. — Ituan piorno, cara, «< la salutò Stefano baciandola tineramenta, «Non ancor prenin? E stato un errare quello di fissura un'ora tanto insali. tamento mattiniera? Ma ora ti sbri. ghi, non è vero? Per il bagaglio ho provvedylo fo e ho già dala indica» zioni. alla. pedrana della pensione. La valigia più piccole staranno sulla macchina, Franzi 0 ‘Lavinî lì trova» remo in chiesa, Va hane, o forse ho dimanticato qualcha cosa? AO INEHA:MMATRAZINE Ella lo guardava senza dira una pa. rola, assente a sbiancala nél viso stirato dalla pena, — duna, che c'33 e agli le chiese al lora turbato, nu Santi Stafatto, —Clin balbettà con voca rotta facendosi ancor più bianca «= fn davo dirti... {tot enerò presto, Arnà, per non lasciarti più, Tu sei la mia unica donna). Esitò un at timo: in quell’ atti. mo rivisso tutta la angoscia delle ‘lun gha attesa, delle spo ranze doluse, di quella prigione dol. ‘ca è terribila ch'ora l'amore di Paolo, volto protaso di Ste fano, dal quale cra na eli contanuta fe licità cho avava avufo entrando, alte dava ansioso le sue parola. Allora disso: a Sei stato molto buono con ma, io, io sparo di farti fa. tica, Quando nscirotto dalla panombra odu» ross di fiori a di co ri dolla chiosa furo» no fnvnstii dal fulgore del solo di quel nitido mattino di vento. lira ancor malta presto è lu strada arano deserte, frana n Liavini, gli unici amici che avevano assistito coma tastimo. ni al matrimonio, ll accompagnara» no fino alla macchina. Anna sall sentandosi stranamente leggera; poi Stefano innestà la mar cia a il matora cantò allagramonte; egli du puartlò ancora nn ultimo sor ridenda poi pramelto. l'acceleratore. Allora alla si senti invasa da una gran pace, tuma sa sì Lrovasse inte provvivonenta libera: sciolta da ine visibili catene. Antonietta Monti ALLORA < ABBIATE CURA CHE LA VO. STRA EFIDERMIDE NONO SIA SKGcA ED AVVIZZITA, NU: TRITELA GOLTRAT: TAMENTO DI BEL: LEZZA PALMOLIVEI Solo il.Saporie Palmolive dà la possibilità del più rinomato e naturale trattamento di bellezza. 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