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-ANMIEVIDIATRAZIAE . 7
rima di tutto non lo Bapevo, co. P me stavano le cose poi, ero in borgheso da sei meri soltanto, Ma, soprattutto, la ragazza mi pineeva molto. Ern una bionda. Dietro il banco di cristallo 6 metallo cromtto, nell'atrio del u Wiuslow Hotel », sembrava un quadretto, I secondo giorno «d segnato alla terza x soluto nell'albergo c cer enro discotio con la ragazza, MI nvni al banco è comprai un paechetto di sigarette. Punto è basta, Ripetei la manovra per quattro gior ni, ma non oltenui nemmeno uno sguardo. HI quinto giorno, mentre intascavo il resto: e Iiellezza, non norridi mat? += le chi
inmmiferi, signore? E un sorriso.
aos Ricco i Rammiferi, signoro,
Non mi arrabbiai, Ridedo mi ave vial verto Mn parta; Hlavo per usci: ro nella Congress Street quando ve tai contro Abe Horner, il retectivo dell'albergo.
e Tia preso P'atrlo del a Wink low » per unn strada maestra, Chan ley? + mi disio seherzato,
n Come vanni lo cose? Tutto è
+ Benissimo, pacifico, come piace a mo,
Magnifico, Ale,
Mi post una minno sulle spalla : Non fare il sornione, Charloy. > Spiogati,
Abo mi fissò von i suol scutl cechi grigi. > Mi uplogo: so c'è qualcosa che non va, io que. at‘ntbergo, duvrel meierne Înformato, non ti paro? Non vorrai farmi credere -che ci vieni a trovare ogni giorno, spesso più di una vale, perché ti piacciono gli af freschi,
Ero distratto! fissavo li bionda all'altro capo dell'atrin. »Comp ni chiama? chiesi,
con Chiè A nigarala,
Chi, Helen Così grave? Grazie,
Non riuscivo a le varmela dalla mente o non capivo perclià. Itro cerlo che un glor no ml avrebbe. parla» to, sorriso, che una sera sarebbo uncila con ino. L'avrsi portata ballare, 0 al cinomato» grafo, 0 n pranzo, Mi sorelibe — piaciuto fare per lei una quantità di cose. Era ini sentimento Nirato, per mo, nuovo, Avevo conoscinlo vna quali» Ut di ragazze, fino allora, qua 6 Ia, ma le avevo cercale solo per: ammazzare ‘con oro unn serata politaria, Quella vol. ta era diverso, Perciò quel che necnddo un palo di giorni dopo, verrò le cinquo del pomeriggio, fu per me In com più paturale del inondo.
Ti tipo slava appoggiato al banen del tabacebi è certo nessuna gli bidava, Ma per ine quel banco era il punto più importanto dell'atrio del a Winklnw. 6 I giovanotto’ ora ubriaco, pi vedeva, Si reggeva malo fa piedi, piegava la testa di qua è di IA, c importunava maledettamene te la mia bionda, La ragazza nveva un'aria infastidita, Je Inbibra le tre mavano, Capi che stava per scope pisro in Inerime.
Arvlal a piantarmi alle spalte del tipo, “gli atferrai un braccio è lo loc] girare sui tacchi, Con calma,
e Levati di iui, »gli dissì. dol. cemento,
Era ino ragazzone biondo; aui vent'noni, cono un'aria spavatda. = Levatemi le mani da -dossol +» gridò. :
—Quando sarai uscito, corto,
RACCONTO DI FEDERI
—Lasciatemi stare]
La ragazza gridò con voce saffoca{fn > Eddyl :
Tu stai zitta, — le ingiunso Ini,
« Jasciatelo stare, — mi disse la bionda; —se ne andrà. Non sono Satti che vi riguardano, comunque. Lasclatelo stare! ”
‘Folsi In mano dal braccio del ragazza: — Va bene, — dissi, — la lascio stare. Ma deve filare. Sbrigati tu, filal
La bionda batteva le mani sul banco gridano; — Lasciatelo in pace, per favore, lascintelo in pacel
I ragazzo dissse: + Ora lo concio io, questo tipol
Gli mostra il mio distintivo, al lungandoglielo sulla palmo: -— Non concerti nessuno, Eddy, — risposi.
Alora il ragazzo apri i pugni c abtbassò gli occhi, Ma capil dall'espressione del tuo viso che mi odiava, Si fece rosso per la rabbia,
— Che accade? " chiese, avvicinan
dosi, Abe Morner,
me Niente, e riupont.
e Acoltami, Charlie. Non. vogliamo chiasso: nell'albergo, lo sani. Non lo tollero. per nessun motivo.
«« Non lo tolleri, chi
— Non fare l'insolente, Charley,
Vidi dietro di lui un Lipo che ci sorvegliava. Mi sembrò di ricono» scerlo vagamento. Appena sì accorse che l'avevo notato si volse ‘e/si allontanò.
so Chi 6 quell'individuo, Abe?
nom Chi? i i Gioloaecennai col nento. i “Horner sl Valse quando mi.guati
iepero . 6)
dò di nuove il suo viso era impenetrabile, — Che vuni che ne sappia?
Eddie si era avviato verso l'uscita,
A un tratto Horner diventò affabile, — Dovresti capirlo, Charley: queste scenelte sono una pessima pubblicità per l'albergo, Non vaglio. mica insegnarti il tuo mestiere, per carità, ma... Insomma, il ragazzo è suo fratello. — E naccennò alla bionda,
Rimasi molto male. Dopo un po' mi avvicinai al banco. — Quello che è accaduto, — dissi, — mi dispiace molto. Non sapevo che il ragazzo fosse vostro fratello.
Lel mi gunrdò senza rispondermi: era. molto ollesa.
— Vi sorò sembrato forse un impiccione, —continuni, — ma non lo sono. Sono un agente di polizia, di
“Fino noche. punto: .
CO. NEBEL
Ma rimasi fuori, sotto la tettoia di vetro, Pioveva, tirava un vento del diavola, l'acqua precipitava rumore. sa clalla tettoia formandomi intorno una fitta cortina liquida, La bionda uscì qualche minuto dopo le sci. Con le gonne sollevate dal vento, le gambe sferzato dalla pioggia, si affati» cava invano ad aprire l'ombrello. — Lasciate fare n me, dissi. Glielo tolsi di.mano e l'aprii.
La bionda sembrò confusa: — Oh grazie... — sussurrò.
— Da che parto andate? — chie si reggondole l'ombrello,
— Ma... — Vi bagnerete. Prondinmo un tassì,
— Oh no, non posso.
Jerry, il portiere, rideva: — FI datevi pure di lui, signorina Cosgrave, — disse. — È un agente, si chia
ma Uharley Miller, % — Chiamami un tassì, Jerry, — gli dissi. Dentro il tassi faceva caldo, come sot
ti:nol'conipromonso:% qon:-la banda; dini: milla: vorità:
questa sezione. Ecco perché sono qui.
“Por un istante loî trattonne il fiato; nei suoi occhi c'era vn’espressio. no spaventata, Infelice.
«= Non avovo mi visto vostro fra» tello, (> ‘seguitai cn scusarmi, — L'ho piesò per uno di quei giova notti. che danno fastidlo alle ragaz 20, 8, > Era inutile. parlare; nori trovavo: ‘le parole’ giuste, — De', ‘mf’ scuserete, -— conclusi stupidamente, a me ne andal.
Va
to gli ae“quazzoni d'aprile. Ranniechinto in un angolo guardavo la ragazza ri» prender finto. Era moraviglioso guardarla: ero assolutamente certo che lo cose sarebbero andate come desideravo.
Dopo un paio di. minuti Jel ai vol (dò bruscamiente, — Eddio, — mi dis50, «non è cattivo, sapelo. Ma è giovane... e qualche volta bove ut bicehlere di troppo.
— Corto, Probabilmente è un bra
« Vissimo ragazzo, — risposi ridendo.
— Avrebbe potuto stendermi in terra. Mi hanno ‘accetiato per miracolo, sapete: un mezzo centimetro di
meno e nén sarei nella polizia.
Loi guardava fisso davanti a 56, — Non vi avrei creduto un poliziotto... Un detective, — si corresse,
— Che cosa credevato che fossi?
— Veramente non me lo ero chiesto. ;
— Siato sincera, su. Mi nvevale preso per uno di quegli sfaccendaiti che girano per gli alborghi. Credevato che volessi un appuntamento, vero?
— Ne girano tanti, di sInecendati, negli alberghi... Unn ragazza devo stare attenta, Potrebbe rimetterci anche l'impiego,
Era norvosa; teneva le mani strettamento intrecciate in grembo e io tentavo invano di strapparle un sor riso. Ansava un poco, la sua schiena ora rigida, il mento vollalo, Assai prima che il tassi arrivasse a desti. nazione, si preparò a scendere, aprì lo. sportello appona fummo fermi. Ma io fui più svelto.
Sul marciapiede mi disse: — Grazie mille, signor Miller, Movrei dir vi il mio nome, vero? Mi chiama...
— Helen, lo so, Helen Cusgravo. Mo l’ha detto Horners — Le. presi la mano. — Sentite, Holen, non vi faccio mica paura? Sono un bravo ragazza, ve lo giuro.
Helon non aveva forse più paura, ma non era calma, La lasciai andaro, Sal di corsa gli «scalini esterni di ana caso gialla di tre pini. La guardai. finché non fu sparita; èra
deluso, mi sembrava di vedor l'avvenire, Holen era la mio ragaze
zi: forso non oggi o domani, ma lo sarebbe stata certo un
giorno, presto 90 poi per
‘sempre. n
Quando arrivai al posto il mio camerata Hank Leon mi disse: — Che sei an
dato a corcaro al « Win
glow n?
e VI ha avvisati Hor
ner?
— Non lui, LL vicendì
rettore, Philips. « C'è un vostro agene te qui» ha detto al capitano, « che metto ordine nell'atrio ». — Ho fatto male, — ammisi, +— Ho detta al capi» tano che i avrei par Into.io. Ascoltami, rie gazzo, io sono nell’arma da vent'anni, Da dicci anni in borghese,
Tieniti alla larga -dogli
alberghi, ragazzo, E da
gli. ubrinchì, Prenditoln con tutti. gli altri, ma sil misericordioso con gli.
ubriachi,. ragazzo: non Bi
ga mol. 2 Ti ho già detto cho mi sono sbagliato, a — Bo, calmati, ragazzo, “Tu
faral, più strada di me, l'ho già capito. Ma intanto, ricordalo; lancla staro il pesco minuto; ubriachi e Binccondati,
Allungò il braccio e mi diedo una affettuosi manata sulla schiena. + Non ci pensare più — disse col suo bel riso bonario, Guardò l'orologio. — C'è un ordine della centrale di acrestaro (corto Larry Mackannan, uno di quei manigoldi che attirano nello bische gl'ingenui provinciali, per spogliarli.. Non ha domicilio fisSo: oggi qui, domani li. Lo voglio. no.n Clevelanil.
Mi teso una circolare’ posata. sulla serivania. Ti viso riprodolto in pri ma pagina mi sembrò familiare,
—. Non sarà un lavoro facile, — osservava Hank, — Questo Lennan una uni quantità di nomi, pare, © si sposta fulrmincnmento,
+ Sinmo fortunati, -lo interruppi. — L'hé visto; in carno ed essa méxz'ora fn nell'atrio del a Win low». Anzi, la sua faccin mi è sem brata familiare: devo nverla vista