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ì i I :
tita da Santelli... — Quel giova. notto che studiava composizione, giallo come se fosse perpetuamente in preda all'itterizia? Brava: proprio ui: Santelli, che molti proclamavano — un
paradosso pieno elifonia + si su» ho veduta ho provato una sensaziogenio perché stava por diplomarsi
tebbe stremmamente difeso. col mio denaro, accampando chi sa quale imona fede e magari sostenendo di aver avuto il mio più 0 meno espli
“cito consenso, Tu immagini la situazione: una ragazza di ventitrà anni, sola al mondo, che si batle
con nn individuo di quella specie: un uomo che essa conniceva superficialmente, e che aveva atteso un'occagione tanto triste per rivelarsi nella sua vera luce. Io subito, ti ripeto. Montre Giulio è Corinna, of fesissimi per le mio proteste, Co. rinna anzi n'indignava, lamando, rivolta a ni: «È tu, povero scineco, allfaticati 1 render servi. pio a corta gentol Ben ti stal ‘Ti sor virà di lezione? n —partivano resti» tuendomi anehe lg catenella d'ore o da spilla che avevo loro regalato a ricordo delli povera mamma, io radunavo quanto mi rimaneva, svin
colando i mobili dal magazzino, 6 alittavo queste cinque camere. per poter raccoglierveli, A disfarmene per quattro soldi, sono sempre in tempo; così, vedrai accatastati di Ta, in due ambienti, il salotto -barocco, da sala stile Impero, quell'ee norme dibreria nella quale abbiamo frugato tutto un pomeriggio -ricordi? cercando quella «Storia della che ti interessava; le poltrone: dorate, qualche arazzo e qualche puiedro superstiti, tonde, panneggi... Pare unit a vendita alPasta » permanente, : — Ma intanto, hi serbato malte coso prezione e care,
—Sl: ma Taffitto è gravoso, è per far fronte alle spese 465 un in verosimile numero di tezioni «di pianoforte. Abbliuno o nun aliblamo nts tenuto questo diploma aL Conservio torio? Dunque...
Tu, hai ottenuto il diploma di pianoforte: ma to ann he ottenute Il diploma di canto, perch ndo nt ho avuto il tempia. Mio padre mi tichinmava a casa proprio cuando la parto più difficile det & corso » incominciava, L'oro dopo, quella grande scfagnra: da stessa che tor cova a de un anno più tardi.” com do ne lessi, 1° nimuncia giornale,
o Conservo il tn telegramiana. è no rammento le parole.
2 Poi, non si seppe pit nulla luna dell'altra,
e Finehé altre quattro righe sitampitte nell'ultima pagina si un ginzialo nem fanno ritrovare, nda più
afnsospettata © maniera, le duo compagne del Cone servatorit °
È stranpi in nerì Avrei mal riconosciu» Lg to, al telefonia, lag ina voce, , > Nel _micra-, fono, le vicig femminili an sumona lo Stesso tin bro apiico a impersomde,
UE io,
sul
quan do tu mi ini
detto: « Chiedete . della signorina Sil. Vi», non lo pansato
Beppure per un attimo che potesse trattarsi di Lo,
=> Porché? Nell’inserzio» ne era scritto « distintisst Ma ni erelo ele tu ni con sideri ancora tale,
= Non è questo Mariella: è cho...
—Cho non potevi: imMaginare.., Lo so, la vita,
. Mariella Silva posa su Daria un lungo sguardo:
7 Sempro bellissima, tu, Sì, lasciami dire: som» bre bellisima.... Ricordo
che la prima volta che.ti
ne strana: non so se d'invidia o di dispetto, È ingiusto, ed'è così: una donna molto, troppo bella, sembra inortificare è umiliare Quelle meno bello di lei: 6 io avrei dovuto invi. diarti più d'ogni altra,
= Non dire questo... i
—Perch&? Il rapace cugino Giulin ni ha lasciato în possesso di un grando specchio. La mia invidia e il mio dispetto finivano il giorno in cui ci conoscevamo: stringerti la mano” ha significato per mo volerti bene, E naturalmente, ammirarti; cero fiera di essere la tua amica, orgogliosa di camminare al tuo fianco; îl solo dA sempre un po’ di luce anche alle cose più insignificanti, più grigio.
Vuoi calunniarti ad ogni costo,
Tutti si chiedevano, ad ogni momento: gliosa ragazza’ che si vede sempre con lei? n. Lei » ero fo: 0 questo bastava a darmi un senso di superiorità sulle compagne; quanto alla risposta, era invariabile; « Quella meravigliosa ragazza, d... », Lo sai, como tl chiamavano? i
«Col mio nome, suppongo.
«e No... Non tutti Jo conoscevano, è i tuoi ammiratori vltrepnssavano — e di quanto — la cerchia dei compagni «del Conservatorio: nol percorrevamo ogni giorno, alla stossa ora, la stesse strade, &.,.
-Come mi chiamavano?
La blonda in viola,
Daria ride: È
«o Non lho mai saputo,
2» Pare cho la definizione via. par
a 16 Ù
« Chi & quella moravi
con un anno di vantaggio sigli altri, e aveva già scritto nientemeno che un coro per uno spettacolo di beneficenza dato dagli studenti; quello fu il primo: «La Luti.., ma si la bionda in. viola... ». E gli altri, a ripeterlo: i compagni, i professori, il custode, il fioraio all'angolo, le commesse della confetteria di via Monforte: «La bionda in viola... La bionda in viola... Bionda in viola... ». Tutti quanti erano tanto avvezzi a vederti in viola, dal cappel lo alle scarpe, e in qualsiasi stagione, che quando una donna bionda, vestita di quel colore e alta pressa. pouco come te, passava a una certa distanza, subito veniva scambiata con Daria Luti. E ancora oggi...
‘fammi vedero, apri la pelliccia...
— Ma no, Mariella... — si schermisco' Daria,
— Non vuoi? Non occorre: si vedo benissimo, sotto la giacca di talpa, la camicetta color ametista; 0 la gonna color violaciocca... 0 i guanti, e il cappello, e la guarnizio. no di merletti, intorno al collo: un grappolo di glicini... Tutto," tutto come allora... Per to, l'iride ha un coloro solo.
Di nuovo Mariella la contempla, con tenerez.
-Ma dimmi di te, Daria, Mi devi perdonare sé non appona ti ho veduta ti ho raccontato tutte le mic iristi faccendo: ma tu sei la sola persona con la quale, finalmento, io possa confidarmi a cuore aperto. Fidanzata?
+ No. E tu?
2 TI sembra che qualcuno possa avvedersi di me?
Si finisce sempre per avvedersi
creatura meritevoli,
E allora, n jo non sono me
zitevole © gli uomini sono ciechi. se Un giorno, eno di essi aprirà
gli occhi, Mariella;
— Chissà. Io non ho alcuna speranza. Come t'ho detto, mi alfatico a dar lezioni su lezioni per poter conservarmi quella roba, © aapotto...
«Aspettavi mo: ih signorina che offrisse la garanzia della « mas. sima serietà n 0 ventsso a tenerli compagnia, anzi, buona compagnia,
delle
mai
immaginato, sperato, che questa .ospite potessi essere tu.
— Bada però che io non voglio
— Non avrei
condizioni di favore: è inteso?
— Inteso — sorride Mariella.
— È bella, la mia camera?
È la nia, di tre anni addietro. + Allora .è superba.
Io dormirò su un divano-letto, in sala... in salotto... insomma: nel mio bazar... Dunque, vieni a stabi lirti a Milano: come mai? E tuo padre? Riprendi lo studio, forse?
— Poi ti racconterò: ne avremo Ul tempo ti pare? Ora torno al mio albergo e faccio le. valigie; e a mezzogiorno, colazione insieme.
— .Mi sembra di sognare: tu sei qui, accanto a me, cd io mi sento un'altra: ricomincio a vivere, a sperare, ad aver fiducia. s
— Fammi vedero la mia stanza,
— Vieni.
Il corridoio era ingombro di tendaggi arrotolati, di sedie ammontic chiate, di pile d'enormi pacchi di ogni dimensione;
— Attenta, Daria; a forza di riporvi roba, questo corridoio è di: ventato angusto como quello dei treni, e bisogna passarvi uno alla volta.
— Ci si passa a meraviglia.
La camera, linda, chiara, ordinata, è invasa dalla caliginosa luce dorata del torpido sole della fine d'autunno; Daria guarda dall’ampia finestra: :
— E quale veduta!
— Settimo piano...
‘Appoggiando là fronte al vetro, che si appanna al tepore ile suo respiro, Darla osserva, scruta, fissa
.lo ‘sguardo sulla linee biancheggian
ti delle terrazze, — disposte su di versi piani — di un altissimo nuovissimo palazzo sulla cui sommità appaiono tre antenne-radi
— Masiella: — esclama a uu tratto — ti senti forto in mnteria di topografia cittadina? <
— Abbastanza: perché?
1 — Aspetta. Per salire da te, io ho attraversato un corlilo ampio quanto un piazzale, vero? Verissimo» Ù È Questa cas è situata d'ane
golo, — Vero anche questo: ebbeno? > — Ebbene, abbi fa pazionza di seguiro attentamente ciò cho ti dico, © di rispondermi dopo acuta riflessione. — Quanti preamboli,.. Dimmi. — Quella sterminata casa... quel
palizzo... — e glielo indica. — LA,”
guarda...
— Lo vedo.
Una serie di -circostanziate, meli. colose domande intorno ‘alle. strado, ai corsì, ai viali e ni loro incraci
simana
303 «entra
da ogni lato; altrettante rapide risposte (Mariella deve aver detto la verità, affermandosi forte in materià di topografin cittadina), e Datia conclude:
— Allora, quella è senza dubbio Ja casa di Renato, ° i
— Chi è Renato?
— O moglio, il suo lato interno. poiché la facciata dA sul corso.
— Scusa; ma chi è Renato?
— Per modo che da una di quelle terrazze egli potrebbe vedermi, farmi cenno con la mano... 4
— Evidentemente, sono indiscreta chiedendoti chi è Renato,
— Ma no, cara: — prorompe Daria, disincantata — Renato... Renato è l'uomo che amo, ecco. E ti dica « amo» per usare un verbo comune, di facile comprensione, che posso darti una Jontanissima idea di quanto provo per lui... Mi conprendi? v .
— Tento, sebbene io non, sappia ancora, personalmente, di che Si tratti, Non che io mi senta incapace di amare qualcuno; non è questo: è che temo ‘di... Ho paura che « lui », quando sapesse... Guardami in viso, Daria, guardami in viso come se tu non mi avessi mai veduta: e vedi di comprendermi tu, ora...
—' Lo amo ‘e soffre, Mariella; lo amo e mi torturo... Lo amo e lo sfuggo...
— Non capisco,
— Lo sfuggo appunto perché lo amo, Troppo. Pazzamente. Da quale che giorrio, non rimango can, lui che pochi fuggevoli minuti, sebbene il nostro stesso Invoro...
— Quale?
— Ti dirò poi, anche questo. E ha paura anch'io; una paura: cone tinua, struggente, senza requie.., Fe-. lice te che non la conosci, Mariella. Ma basta: è già tardi... — 0 Dariu guarda un'ultima volta la cass di fronte. — Ora vado... Vado e torno, come t'ho detto. Incomincia la w.10sten n vita. Vuoi del denaro? Quan. to ti serve?
— C'è. tempo,
— Che cosa prepari, per la nostra prima colazione?
— Il piatto che ti piaceva lanto, quando veniva da noi a.cena tre anni or sono: rammenti?
—Straordinario; evviva.
+ A fra poco, Mariella,
— A fra poco, Daria.
CI
Ma .a-colazione, Daria nof viene. Allora ‘del pranzo, neppure. B'è fatta sora, s'è fatto buio,
non è venuta.
e
(continue)
Angelo Frattini
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‘Addobbati nelle: pittoresche uniformi napodi |coniche: nel Alm: tLo/ edu: icamdodi Same Cyri diretto da Risnolii perla: Moditer: ji oranea Fini [(Foto, Vasolil,: