Cinema Illustrazione (Jun 1939)

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traverso su una sedia, immobile, — Ma no, — riprende la ragaze za, col cappellino ‘già ii mano, già vestita. per. andarsene, -— Ma no, tu non devi callatmasti in nessun modo; sono io che l'a voluto, 0 non posso farti nessuna. colpa, N ciglio, so ci sarà, sarà soltanto mio; se: ti prometto che nessanzo saptà mai che tu .sci stato l'amunte della. tua impiegata, per più. di un anno. — Ma tu non ti rali conto, benedetta ragazza! — esclama. l'uomo alzando i pugni stret ; i rendi. conto ‘che ione ho ‘già un . «altro, che potrebbe domani chieder «mi ragione di. questo errare? — Mi rendo conto, nuo; e ti ca» pisco, Non ti avrel amialò se non ti: avessi conosciuto bene, e. non fossi stata certa cho eri un. galantomo. So benissimo «che. se nom ci ‘fosso questo tuo. Franco di mezzo; tu .oggi non ti Accascieresti così e avresti il ‘coraggio. di passare ‘sopra a tutte.lo convenienze, + magari ‘mi affriresti il tuo: nome: vedovo e libero: come. sei, nessuna potrebbe impedirtelo. È così? La vedi se ti conosco, Ed è appunto pier questo; per questa generosità cho io ti leggo dentro, che adesso sent il dovere, non ti dico quanto penoso, di ‘al. lontanarmi da te per nua lasciarti neppure l'ombia di. un: peso, per non strapparti: neppitre per un sob fio al no figlio vero, i quel povero Franco... Come stn?:” — Eli,;— fa-l'iomo, con un gesto. vago‘ della mano. + Sempre quelle: un gioriio. meglio, e l'altro. Gli si accosta silenziosa, gli posa le mani sulle: spalle: = Addio, ‘Renato, 2 — Dave, vai? ‘CA casa. -Lavorerò colle nie so: relle, No; abbi pazienza, so. i0 ‘quel clio debbo fire. Dal inomenta Celio ‘tutto questo l'ho volto. io, è Biusto«cho-sia’ ion pagare: “Ol, tu non sai quanta. falica mi cesti sé inve grigio tace, Dhultato per “v'essero tin’ biavo raga: ROMANZO! BREVE DI ROMOLO MOIZO pararmi da te, e forse non so nep-' pure se riuscirò a tenere. la promessa di non vederti più; ma, comunque sia, se il figlio ci sarà, questo sì te loposso promettere: che farò qualungue sacrificio, qualunque, perché nessuno sappia mai che è tuol L'uomo grigio, preso nel contra sto penoso dei suoi pensieri, non avverto Ja domanda, non risponde, 1 allora, senza dir altro, .seriza. noppute più un bacio, Lola si assesta d'un colpo il cappellino, raccoglie la horsetta, cd esce in punta-di piedi, Do. ve va? Non lo sa: cammina, un po ‘stordita colla sua graivle speranza, calpestando il fiore purpureo di quell'amore: che, appena in strada, ha laciato cadere n terra, Dove va? Va in cerca di un. padre per'suo figlio; è disposta a Lutto,,pur di non, turbare la pace, e la vita dell'tomo che è stato il'‘:primo amore della sua vita, = Signorina: Lola, che grande miraeolo! # —:0l, signor Raffnotol Perché mi» racolo?: Sono. disoccupata, e passeggio. 5 Anche. voi? Benissimo; Se non vi disturba, posso accompagnarvi. — Volentieri, ga A Lo guarda, pensa che Raffaele dei forse anche un po' innamorato; e gli sì metto al fiantò, Lui parla e parle: sombra us miltino a vento, Lei conti. nur a pensare, 4 pensare a una cate tiva azione, alla necessità di date, costi: quel che costi, nn. padre aquel figlio del. quale -trasente dentro più una lontanissima voce: un padre fal. 50, Salso come'i fiori che fabbricaho in casa le sorelle, Fiori [alsi, sl. n ù Li avretervisti nelle vetrine di certi. negozi, insieme con’ tant’ altra chintaglioria ; con : fante “altre cose false: ma “son ‘gpiatevolif.e vi; sarete magari fermati a chiedervi se quello rose, quei garofani, quelle ‘fucsie era i fiori 5) Come al fiori, no di giardino è di fabbrica, fanto sem. bravano, nella luce falsa di quella vetri na, naturali e vivi. Sì, bisogna con veniro ‘che c'è del l'ingegno, della pa zienza ll dentro; € anche un tantino. ci arte, Ci vogliono mani. speciali: a copiare con tanta esatfezza quella formidabile artista cho è la Natura, e farlo il verso così bene, cosl bene che qualeuno; ingannato, grosso d'ecchi, ingenuo, ci casca-dentro ‘e se lì pprta sotto il na» so: per fiutarli, Ci vito poco a capire ché quello. piccole meraviglie false ce ingegnoso. non. possono. essere. uscite che da mani di donna, è neanche di donna troppo vecchia: infatti la prima ha -trentadno anni, la. seconda trenta 60 la terza ventidue; e tutte.insiemo formano la ditta Sorelle Pani, fabbrica; di fiori artificiali, Pagano le tasso, regola con,tutte le leggi. Il laboratorio è su.a un quarto piano d'una via un po’ fuori, un po dimenticata, intitolata n solito illuatro scombsciuto.-È sorto; lì, due anni addietro, «subito dopo In morte del padre; impiegato all'Archivio notarile, La mamma se n'era andata da tanto tempo; 0 le Lre anrelle, ri. maste sole davanti alla granite incognita della vita con quell'unico capitaluccio tra le mani, da quelle bra e sono in chia olo un. cuore di donne che @ capace di. il'rom zo che LUCIANA .PEVERELLI hé scritto. per. vo figliòle che erano, pensarono: subito al modo di guadagnarsi il pane. La più giovano, Lola, carina, chia clierona, un.po' spiritata, trovò im» mediatamente da impiegarsi in’ un grande studio d'ingegneria; lo nltre due, Nora è Tikle, furono amm per piotà a copiate atti all'Archiv dove il papà aveva livorato talta la vita, Mn. era un'elemosina © por, di più provvisoria, perché Ie donne in quell'afficio non potevano stare; o sarebbero cerlamente piovuti i ro a Lai da i a ee n sj N 2 Fa STE, = esaltare l'amore.coniugale. clami. Con quella. pr speltiva davanti, le dual poveretto non polevand vivero tranquille, e.son-[. za perdere tempo pen sarono a qualche altra risorsa. Nota Bi ram méntò doi fiori che wi tempo sapeva ritagliari e mettere ‘assieme: coni; tanta maestria; o ‘like; ritrovò dimenticati un armadio, È suoi co; lori ad acquerello e suoi pennelli, Chi che di lì, da quel verlimento della non si potesse qualcasa, quel poco al meno che, a furia di pie, rimettendaci gli ac chi, arrivavano a spredà mere da quell'impicgoiz faticoso e incorto! iv Lola a & comm trovò facilmente tro clienti. Ma intomliae maci, in deposito; s4 andavano, andavano; sul prezzo lo sorelle Paz ni avrebbero lasciato a negozio una -perce 3 lo del trenta per cento, duronòo, è ne chiesero altro; © pol vollerò i garofani, le margherite, | tulipani é le camelie, Lola, nelle ore che lo studio d per la ciltà cume una frottola, mi stenva il modesto campionario, pr deva ordinazioni, cdliocava de e dozzine di rose, muz garofani, Ornni le coso erano avvini te, ele due sorelle più vecchie nor trovavano più il tempo per tener «di ; Lppen ‘Vacahfa, SÉ ; per conservare a lungo il loro splendore, abbisogna quella | _22 umidità. che la natura largisce loro con la nigiada; Si cosi di ice pelle” umana, è necessario il leggero stralo di grasso chela natura stessa le for7 hnisce per mantenerle la freschezza, e che: perciò non bisogna toglierle. Invece, i saponi in:genere, ere, quelli che usate nei vostri lavacri quotidiani, # per la «SODA» che sviluppano, sciolgono e asporlano questi grassi; la” i pelle privata dalla sua naturale difesa, al pari dei fiori avvizzizce e si secca, I IL SAPONE PIACCASEI /// \ AL PURO OLIO D'OLIVE PLIVINO PER LE PELLI DELICATE ; per.il suo speciale e brevettato « PROCESSO DI FABBRICAZIONE Phé»' “non consente alla «SODA di svilupparsi; è supergrassato con materiale ricco: di.Iutine colesteriniche ed il suo uso quolidiano ridona’alla pelle la dif: he lo:natura le ha dato e che l'aria, il venta; il sole; le hanno tollo, i STD ana IL APONE PIACCASEI" È PERLA VOSTRA PRLLR CIÒ CHE PRR I FIORI È LA RUGIADA” I dic Lp pro d in Cine illus Settimanale Iluatralo di cinéma, novelle, romanzi e varietà; * Ù Pubblica sn ogni. fascicolo un: completo ramanzo ‘cinemalagrafico, Aiccbe' illusteazioni edile. Cent. “Go tn tulle le eDtvoli. WItalta,