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. mento:
(NMAMLATRAZIOE 3
Una
uanti metri, avete detto? metri di seta, e tren
— Dodici ta di pizzi. Eh, sì, non meno, signorina, ne occorrono per un ve
stito fatto tutti n volantini e a sbullî...
— E ci metteto la crinolina, anche? Ù
— Oh, un poco... un poco sola» mente, appena accennali; ma ci vuo
le: usa mollo ora questo stile per .
gli abiti da sera, o la signorina ci starà benissimo,
— Credeto? + Sorrise, ammirata di se stessa «dentro lo specchio, — Si ritorni proprio qualche secolo indietro con la moda... al tempo in cui le dame potevano nascondere i cicisbei sotto le gonnel...
La sarta non capl; e seguitò con molta serietà nd i suoi
arrotolare i figurini è i modelli di garza, Elena, finita la prova, infilava il suo abito di casa,
o VI raccomando di essore pun tuale, ‘Teresina: snpete, la festa è sabato... non passo mancarvi, <
— Non dubitato,
E al sabato Teresina, sarta all'ul
fimo grido della moda, consegnò ig
magnifico vestito: una specio di in menso ombrello, 0 di paralume qhé durò quasi fatica n passare. dalfii* scio, o fu portato iu trionfo $ un trofco, o come uno grar di fragole, disse In cuoca poteva avere che immagini &flinaria anche dinnanzi a un bel VEbpitol
La mamma osò un dblffe com
—— Senza sprecare tan bastava fragore nei no, a potevi trovare 1 fotlamente nilo mod tutto ritornn nel ten pricclol.,. [i
Elena entrò scher tro i cerchi e nell'a gonna, como ge gine muovo a dn sua curiosi vide In sun snella p tare su dalla scolli n statutina. pogginia & cuscino, e consintò ilfisalto che la festa piceglina prene Ah nella proporzione enorme del ito, il giuoco sì tramutò in vera Mmpincenza, ed ella cominciò a giri 0 a rigirarsi, rotenndo dentro salivano dall'orlo alla « una lunga scnla a chioccig
«Certo, bisogna avve vestito di tal genere, sapo: con eleganza, con disinvolt lotizia. i
egtito pere lena Come e nel ca
mente den lo giro della e a un gioco . Ma quando nicina spuncome una un soffice
Innti che tra, come
vito il sno fidanzato, — Credi, mamma, che Enzo troverà. elegante? — Certamente! Ma penso che egl
possa {talvolta un po” preoccuparsi *
della tua ‘eccessiva vanità...
— Ynnitosn mi trovi, mamma?
— Sk e il posto che la moda, i fronzoli, il parrucchiere, occupano nella tua vita è sproporzionato alle nostre possibilità, alla serietà del tuo fidanzato, è ni tempi severi in cui, viviamo,
— Mamma, non guastarmi il ricovimento in casa di Marianna! Marinnna questa sera st fidanza uffi» cialmente, io indosso per lei, per la circostanza il mio: primo vestito da sera... mn vestito nltimo grido... una novità che non può essere scit» pata dalle prediche!
Sci impertinente!
No, sono felice, e mi sento per sino più coraggiosa e più difesa dentro questo cerchio cintato di seta @ di merletti Anche mi pare di essere dentro un'afuola... sì, sl... un'aluola, teco anzi due non-ti-scordar che sbicano da uno shuffo... fohl... non mo n'ero accorta, sembrano fioriti adesso. Ogni tanto in questo vestito si scoprono così nuovel.., E il vestito sorpresal Se a Enzo: non piacesse, dubiteroi del suo liuon-gusto... Non gil' Infatti che a Enzo non piacesse! Lo trovò anzi deliziaso,
gno di un quadro del Watteay! Soltanto, soltanto, quando fece l'atto di accostarsi alla fidanzata per darle un bicio, ella gottò un piccolo grido di spavento.
— Ohit Ahi! Per carità! Non ti accostaro così... tu schiacci l'aiuola.., calpesti un giovine prato... Cercavo la rosa che è nel centro...
— No, no, proibitol... Non così ceco, un piccolo bacio sulla punta delle dita... ‘è nello stile della toletta... bisogna rimanere nell'epoca,
Lo scherzo era grazioso; ma Enzo non' era riuscito davvero a superare ln siepe di seta è di pizzi, e a bar ciare In sua fidanzata,
NOVELLA DI
così dolcemente accarezzato l'idea di trovarsi solo con Elena, chiuso nell'auto, per la prima volta, così... un poco più vicini, quasi come due sposil Niente! La gonna ingombrante aveva occupito tutto lo spazio, aveva lasciato a terra lui, col suo desiderio mortificato, ferito, Elena non aveva capito nulla! Ora Enzo-ne riudiva la risatella ‘un poco infantile, un poco stupida e felice: la felicità del non capire) Stato quasi stupefacente)
di
presero lentamente insieme il cammino.
— Ti accompagno a casa, vuoi?
Non disse nulla; ma gli camminò a lato, più vicina. Egli ne sentiva il respiro e il tremito, :
— Hai freddo?..,
‘— Un poco...
L'accostò alla spalla, perché il suo cappotto un poco la difendesse,
— Hai un vestito troppo leggero...
— Forse.
La cinse alla vita con un braccio; l'arco del braccio robusto la soreva, la chiudeva, la riscaldava.
Elena giocava, rideva, faceva_plg piroette! È intanto non ved hra di melanconia ch sul volto di Enzo,
Più fonda fu L'gfil
“
Ratrellita Castro la vivace. prota
gontata:dol fil “I figli della not-:
to: della Imperator, con l'attore Jullo: Pena: (foto: Vaselli).
na montò in automobile, e, ridendo come una pazzerclia, gli dissa:
— Abbi pazienza, Enzo, questa gonna è così ampia che non c'è posto che per lcil Ahi Ah! Guarda... invade il sedile, divora tutto la spazio... Impossibile che tu ti metta vicino a mel Gualciresti ogni cosa. Sali in macchina con la mammal Oppure, raggiungici «a Marianna...
— Tcco, sì,.ti raggiungerò.
Richiuse eglì stesso lo sportello, mentre Elena raggiante, non’ pareva accorgersi di lui, occupata com'era, a disporre accuratamente sul sedile, e nel vano dell'auto i suoi dodici metri di seto e i irenta metri di merletto,
L'auto partì. Enzo vide-la piccola mano agitarsi un istante dietro i cri. stalli; rimase: nn momento immo» Dilo, incapace di prendere una risoluzione.
La voce della madre di Elona chiamava: ;
— Enzo, dottor Enzo... Salite con me... c'è ancora posto, Nei che non abbiamo prezioso gonne da salvare, possinmo: anche .pigiarci. un pocol Venite!
— Grazie! Vi raggiungo: a più tardi,
Salutò ‘col cappello, e s'avviò giù por il corso. Ma camminava lento, un po' dinoccolato, senza pensieri precisi. A un tratto si accorse che’ andava in direziono opposta a quella che nvrobbo dovuto prendere. Prodava uno strano disagio, quasi un esere fisico: il colletto; le scarserravano Îl piede, e scricchioroppo, lacerando i suoi nerarsina che indossava sotto non gli pareva sua: un restito da chi sa chil
rodleste sensazioni
*imponderabile sua ani
il cappo
guscio pres È diro che altro non erano tristozza’ cha avvo/BeyAn, ma. “Aveva negli occht&k della sua fidanzata, bella già legata ‘n lui da una promessi pur tanto Jontanal La rivedeva spuntare su dal paniere di . stoffa preziosa, preoccnpaia del suo
scrigno di seta, tullata deri» {ro il molle vestito dovo il suo corpicino scompariva con invitante civetteria. Sola .in macchina! Sola, col suo vestito, personaggio che merìtavn tutti | riguardi, o che aveva potuto scalzare Iui, senza che Elena ne avesso sentito il mini» mo rimpianto. Già a enusa di quella gonna, Elenn gli aveva rifiutato un bacio: e adesso aveva rinunciato ad a
lena al ricevimento, « Fi
suo vestito da sfoggiare! Non. si accorgerà neppure dello mia assenza». E s'inoltrò per la via male ib tuminata e stretta, A un tratto si accorse che una figurina di donna, rasentando il muro, strisciandolo quasi, veniva verso di lui, Il: picchiettìo dei tacchi sul selciato, somigliava al battito di una macchina da scrivere, Quando la donna gli fu vicino, e per scansarlo fu costretta a rallentare il passo, si fermò invece di botto, mor-. morancdo il suo nome:
— Enzo!
— Silvanal
Non c'era nessuno nella. viuzza. Pure i duo furono assatiti dallo sgo+ mento che avrebbe potuto dar loro una folla che si fosse assiopata @ stretta contro di loro por fargli prigionicri, Prigionieri infatti si sentirono se entrambi, incapaci di muo-' vere un passo, appoggiarono le schicne al muro, soffocati da una eguale’ emozione profondà. Fu Enzo il primo a ritrovare il finto e le parole.
— Silvana... tu... a quest'ora?...
+ Sono uscita tardi dall'ufficio: — faccio delle ore straordinnrie..
— Ah... sempre all'Impresa Dori?
—'SL Brava gente, e mi vogliono bene, Lavoro volentieri... è la mia vital... >.
— Lo so, sci una brava ragazzi... una lavoratrico infaticabile,..
— Già... Ma pare non conti, non abbia contato. ini
Nessuno del due riusciva a distac. carsì dal muto; il muro non sosteneva soltanto due corpi che tromavano, ma due anime che s'orano ritrovate col peso di unn grande. pena: a di tanti ricordi. Ella mormorò:
— E tu?
Enzo: non ri spose, Trovò invece la forza di prenderle una mano. Ella lasciò fare, E, cosi allacciati, co me due buoni vecchi amici, ri
% do ti sposi, Enzo? —_ a, detto? — Potevi*fi a io non sa
pessi? Lo donne mano sanno sempre tutto quello" male,.
Silenzio. Poi ella ripetò, delmente verso sò stessa;
— Quando ti sposi?
— Non lo so, non lo so più di un'oral :
E non sentiva: perché infatti da quando aveva lascinto Elena in auto, ella gli era apparsa tanto lontana, in un mondo tanto diverso dov'egli non avrebbe saputo e potuto. raggiun» gerla. E il inatrimonio con quella creatura, vm povero sogno già suporato ‘0 svanito. Adesso Silvana o In20, camminando parlavano, parla» vano, sì nairavano di quei due anni nel quali non si erano più riveduti:
ed egli le domandava ancora: scusa,
ca ella ripeteva lo parole del perdono con le quali gli aveva restituito tutto: tutto... tranne l'anello ‘del fidanzamento: e gliclò mostrò.
— ...perché io non: mi sono mai sentita ‘sciolta dalla’ min promessa, . libera! E avevo concluso che si può essere la fidanzata di un sogno per tutta la vita...
Quando giunsero sotto a un fanale, Enzo ebbe il coraggio di fermarsi e di guardarla bene in volto: cra un volto stanca, ; ma bello, dolcissimo, -pieno «i nobil tà. La figuretta sot. filo era dentro un
gonna troppo ampia
LUCIELA ANTONELLI
povero. vestita: «così poco ci voleva per avvolgere Silvana! Pensò all’ampia gonna di Elena che occupava tutta l'automobile: tanto che nor era rimasto posto per luif Pensò anche che la sua fidanzata lo attendeva in casa di Marianna! E sorrise, Strinse di più l'arco del braccio intorno alla vita della giovane. A_un tratto ella si accorse cho egli indossava la marsina,
— All
Non disse altro. Riprese a camminare accanto a lui.
Era notte alta quando egli la salutò sul portone della cnsn’' che gli era nota. E lì, nell'arco dello. sportello, egli osservò meglio la figurina gentile chiusa nel severo abito quasi monacale: l'abito della fatica quotidiana: duo palmi ili -sftoffa che gerravano una grande anima e una tenace volontà: due limiti che erano invece tutta un'espressione di illimitate rinunce...
Senza sollecìtarno il permesso, senattenderno l'invito, Enzo si chierso di lei, e la baciò,
ortone si richiuse in fretta. ègli fu solo nella via. Allora si Piazza Belgioioso. La piaz gombra di macchine; gli ciavano ora n lasciare ‘il tratto vide Elenn usciseguita da un giovavoci gaie; colse alb re sì avviavano al
zettà di
Palazzo.
cune frasi, mi l’automobile, — Posso te
compagnia, ac
anche: schiacce» vestito non imMi cercherà... a mia sorella,
rete un poco il ml porta... E mia mr
— Ah, l'ho affidi snpote... c’è tanta. notte... Il vostro sto... — disse la voti
— Non si è veduti
nzato piuttomaschile, è un origi
Sparirono l'auto,
Partirano.
amente cu come colui cova la meta o domani, e ine