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iu soi onesto, e lei è falsa... ». E baava il giornale come una scolaretta.
era spense la luce e si addotmentò di un
ti
cot
Ivana nell'equipaggio dello
d dt niltriosamente. AL ritorno in
‘sonno agitato. Si destò di soprassalto: Qualcuno la
Lchiamava per nome, Ma non era possi
bile: era sola in casa. Non riuscì a riad. dormentarsi c accese,
In quel momento squillò il telefono, L'orologio, ‘accanto, segnava le undici. Qualcuno che ha sbagliato numero, pensò, e tornò a spegnere; Ma la soneria insistova, Ella si deciso a staccare il ricevitore.
La voce di Hunt: Claretta l'avrebbe riconosciuta fra millo.
— Pronto, Siete voi, Dorina?
—— Avete sbagliato numero,
— Che numero è il vostro, per favore?
Nella voce di lui le parve di sentire sn tremito, O s'ingannava?
# +— Questo è sci, due, uno, uno.
— Ma in persona al telefono chi c'è?
Lentamente Clara allontanò il cornetto dall'orecchio, Sempre più lontano la voce insisteva:
— Ditemi, per favore, chi sicto? ELI
Per tre giorni ella visse come in un
i sogno. Quella voce le ridestava tutta
l'antica passione, Lutto il rimpianto del tempo in cui ella era una creatura di ellezza e di lusso. La sera le veniva fatto senza volerlo di aprire un armadio nel guardaroba, Ines le nveva detto che adoperasso pure i suoi abiti: tanto al suo ritorno dall'Europa sarebbero già fuori moda, Claretta questa carità non l'aveva accettata: la casa, per respirar. vi un'atmosfera che non fosse quella
bi della meschina camera d'affitto sl; ma
gli abiti no, E del resto, a che scopo? Perché farsi bella, lei che sgobbava da ranno a sera nel suo liugigattolo?
Ma la domenica, il giorno che dla
dio tra i dus uomini di.
niibpresso Qal, e processato
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mibllulvard parte ancora per i-W'accoglierà con tenorezza.
privagoniata femminile del film,
n vecchio cacciatore testi 0 nella sua capanna dd è Sospetto pesa. su di lui, 6
passava iritero nel rifugio di pace, nell'oasi di bellezza che le ‘offriva l'amica; le venne il capriccio di trasformarsi per. un momento nella brillante miss Porter di una volta, quella che aveva conquistato Hunt Howard,
Era già da solu una delizia toc. care la.ricca stoffa di velluto color vino, Nou resistè più, come una bimba che gioca a fare la signora. Sui riccioli color di rame passò e ripassò le spazzole fin che tornarono lu
centi, Li tirò su come allora. Segui
un vigoroso massaggio del volto con la crema, Poi quel tanto, di rosso che bastava per dare agli occhi una luce più calda, più viva, Quindi le labbra, e in fine un tocco di lapis nero alle palpebre e il rimmel alle ciglia. S'infilò il bell'abito, calzò le. scarpe di’ velluto ché. lo completavano 6 andò timidamente a guardarsi nel grande specchio, Ri. mase stupefatta. Non sapeva più di essere ancora tanto bella. Ma c'era una differenza adesso: il dolore le. aveva reso i lineamenti’ più morbidi, più dolci. Non éra' più la bella bimba, era una donna, una di quello figure che
chiamano fatali. E siccome la vanità è umana ma s50
“prattutto femminile, fu donna c.con
tenta di essere bella.
Proprio in quel momento suonò il campanello della porta. Lentamente, quasi camminasse nel sogno, ella’ scese ad aprire, Nel vano apparve Hunt!
— Si può?
Pareva nervoso, imbarazzato nel deporre il cappello e. il pastrano. Sedette davanti al caminetto, da una ‘parte; lei ‘dall'altra, in adora. zione muta ma bene dissimulata,
— Perché non farmi sapere che eravate a Lewisville? l
— Non ve l'ha scritto Dorina?
— Quando non mi rispondeste più io le scrissi chiedendole di voi. Seppi che non c’eravate più, che eravate sposata con uno di. fuori. È vero che sicte sposata?
— No, — ella rispose. guardando altrove, — Non sono sposata,
— Ma quel nome Peterson sulla targa? — domandò Hunt.
— Abito con. una mia buona amica.
— Volete sapere qual è stata la mia occupazione di tutte Ie ore li bere in. questi -giorni? Mettermi al tavolino col. telefono e l'indicatore, e uno dopo l'altro chiamare tutti, o quasi tutti i numeri, Appena ho riconosciuto la vostra voce ho cercato l’indirizza del numero che ave. vo chiamato, Ed eccomi qua, Chiedevo sempre di Dorina sperando (mi capite?) in una’reazione vostra che vi tradisse,
Anch'io ho Ticonosciuto la vostra voce, — disse Claretta pensosa,
— E perché mi evitate allora?
— Se sapeste quanta ho da fare,
— Scuse delle donne. Quando vogliono non c'è faccenda che le tenga.
Egli prese dal caminetto una porcellana moderna e si. mise a studiarla con. profonda attenzione; ma lo sguardo in realtà andava più spes so al volto di lei,
—Non . avrei dovuto venire, Quando vi ho scritto pregandovi di
fissare una data per sposarci e voi non mi avete risposto avrei dovuto capire,
Quella: lettera non l'ho mai letta. Che .crudeltà, avrete pen: sato.
— Anco: ra. non
ci oredevo. Dice. vo che, se non. mi amavate più, avre» ste avuto il (co
raggio di ‘dirmelo, voi, È. ben triste, un
amore: che è morto, non ‘no parliamo più, ‘ormai. Credo che non. abbiamo altro. da dirci, Mi -perdonerete questa. insistenza: sono primitivo io, ‘ancora. Mi pareva impossibile che l’amore
iin voi fosse morto, mentre il mio è
vivo come allora,
Ella non gli cadde fra le braccia, no: se quell'amore cra: pietà ella non lo volevi La. sua. pietà, mai! Lo tiaccompagnò, gli tese Ja. mano. sulla. porta; ‘ma egli subito la Tasciò cadere, È i
si A che serve? — mormorò, E disparvo,
«.Pér: un minuto. ella rimase lì. Non capiva, Non sì rendeva conto. Quando -fu per gridaro il suo nome erà troppo tardi; cogli non l'avrebbe udita,
LI
Por altri due giorni Claretta aftese alle suc occupazioni come un automa. Ii giornale porlava sem. pre insieme ii nome di Hunt e quel. lo: di Dorina, Clara si ‘accaniva. al lavoro per dimenticare, ’Tremava all'idea che. la nuova concorrenza le avrebbe fatto chiuder bottega, le avrebbe tolto il solo rifugio contro i suoi pensieri, Di questo le doleva, D'altro, : del suo ‘avvenire, non si curava. 1
«Il martedì sera: le: venne, senza ragione, l'idea di tornare ‘in nego zio. Molte botteghe erano già. chiuse, ma iu altre c'era ancora un certo. movimento, Sui ‘marciapiedi la
Ma.
gente lu urtava, Distratta, -assorta se ne accorgeva appena, Al erocicchio, qlando il semaforo segnalò via libera si petoni, si lasciò portare dalla corrente. Ma questa d'un tratto si. arrestò. retrocedetto sul marciapiede. Sempre più vicino si udi l'urlo rauco della sirena: i pompieri. Le pesanti macchine arrivarono con una velocità pazza infilando con audace virata la stradetta della farmacia. Clara accelerò il passo.
Era. praprio la farmacia che bruciava, Ella si mise a correre, urtata dai curiosi che correvano anth'essi. Le pompe erano già al lavoro Claretta non ebbe che un pensiero, salvare quel che poteva. dei medicinali di valore. Da oltre un mese non era più assicurata: per i vecchi stabili a travi di legno le compagnie chiedevano troppo,
Un. pompiere volle fermarla, Lei diste chi era e passò. Andò ad aprire ln porticina del retroboitega, dov'era il deposito. Per ora il fuoco non era ‘che nel locale’ anteriore. Clara. disperatamente si cacciò, nel fumo. acre. Si udiva già il rombv della fiamma, lo scòppiettare dei mobili che ardevano, Si arrestò un momento, poi ‘febbricitante si caricò con le braccia di bottiglie e di pacchi e uscì per deporli,
Quanti viaggi fece così) Non li contava; agiva come un automa, Scapigliata, coi cenci del paltò sventolanti da ogni parte, con un bruciore sempre più forte negli occhi ella proseguì. Udì la voce stridula di Dorina, e volse il capo. Dorina era Ià; con' una magnifica pelliccia. C'era anche Hunt, e colei cercava di portarlo via,
— Venite via, Hunt, da questo
“brutto buco. A buon conto è una * concorrenza
che non avrete più. Sempre fortunato.
— Di questo fortune io ne farei senza volentieri.
Clarctta andava e veniva sempre. Dorina attaccata ni braccio di Hunt lo tirava com un. bimbo ostinato. Egli non lc badava,
— Claral — gridò.
Clara tornò dentro ancom una volta, Ora i‘aveva vista, pensava, brutta, ‘lacora, irriconoscibile, Inciampò, battò il capo contro qual. cosa di duro, cadde, si sentl-stringere e tirar su da duc braccia robuste, «volle divincolarsi, svenne.
si
Riaperse. gli occhi in mezzo a un gran biancore confuso. Aveva la to: sta’ pesante © la gola arsa. À poco.a poco distinse due iridi grigie che la fissavano ansiose,
— Dove sona?
— In’ letto, : all'ospedale, — rispose la voce di Hunt:
—. Questo signore, — disse. l'infermiera, — vi ha portata qui che parevate morta di asfissia ‘e di esaurimento, più di là che di qua. Ma siamo riusciti a richiamarvi di qua. Presto voi starete bene. E si allontanò discreta,
— Mi avete portata qui vai?
— Dorina voleva trattenermi, nia fo vi ho voluto seguire là, dentro; femevo poteste ancora sfuggirmi da qualche altra uscita, Ma non ce ne ‘erano. “Allora vi ho cercata, fin che vi ho trovata per terra. Dorina era sparita, fuori, ‘Vi ho messi qui ‘e son corsa a cercarla, Le ho fatro raccontare tutto,
Claretta si coperse il volto can le mani.
+— Ascoltami bene, cara: prima era il mio orgoglio, adesso il tuo, Potevamo esser folici da due anni, Non. vorrai mica ricominciare, ora?
— Ditemi: «il fuoco ha distrutto ogni cosa? -, ,
‘. —Che t'importa? Tutta la cate» na del negozi Howard è tua, Non hai che da dire una parola,
+ In altri termini, dovrei sposar. vi perché siete ricco?
— No. Perché ti amo. E perché mi ami, ù
‘ Rispuntò la Claretta cli unn volta:
— Ne sei proprio sicuro?
— Santi: sono più di dodici ore
che nel delirio lo vai raccontando nile infermiere, ai medici, a tutti. * Non sarebbe ora di dirlo finalmente
anche a me? S. Norton