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t signor Alfredo, come tutti,
att
NOVELLA DI VITTORIO CALVINO.
i mariti in simili circostan.
ze, dopo aver tentata la
maniera fotte, visto. che
* pn approdava a nulla pen
sò. di ndottaro il sistema della persuasione; *
— Senti, Emilietta, — cominciò con voce che tentò di rendore man sueta, Ma-la signora Emilietta non gli ‘Insciò il tempo, di proseguire.
— Nol No! — proruppe. — È inutile continuare la discussione. Io vo
glio andaro a. passare lo vacanze al
maro e tu, da quel perfetto egoista che sei, senza ‘tener conto dei mici desideri, decidi di andare in montagna...’ Se tu mi volessi un po' di beno ti sacrificlioresti per farmi piacre...
— Io — N signor Aliredo si protese verso la moglie. — I perché dovréi sncrificarmi proprio io? Tu, piuttosto, se: mi volessi bene, Vertos sti sui monti con mel
La signora Emiliettw si morse le labbra per non rispondere male, Si fece forza e, von dignitosa calma; esclamò:
— Va bone, Visto cho non riusciamo n metterci d'accordo sul liogo’ della villeggiatura, non ci resta che ‘sottoporre la ueatione: all'arbitraggio di Lucia,
stò vivacemente il signor Alfredo, — Tu sci capace di metterti d'accordo prima con Lucia,
— To? Ma se-Lucia viole più be
* ne a te che a mo? Del resto, vuoi ‘essore. tranquillo? IFacciamo così: chiamiamo Lucia e, senza: spiegarle nulla, lo chiediamo: « Mari o monti? n. Quello cho Lucia risponderà sàrà leggo. per nol,
Ti: signor Alfredo brontolò qualcosa
. in segno .di assenso e, in cuor suo, non potè fare a meno di ammirare le infinito ‘risorso della strategia femminile, : ò
Lucia, chiamata dai gonitori, en“trò nello: studio, : Aveva..un fresco abito estivo e sorrideva,
+ Avete bisogno di me? — Con un salto agile sedette sul tavolo e ‘cominciò a far dondolare le gambo.
+ Senti Lucia, —disse. la signora Émiliettà dopo una breve esitazione. + Voglianio farti ‘una domanda e tu devi rispondere come credi,
— È un giuoco? Una sciarada? — domandò Lucia,
— Niento affatto, — precisò il signor Alfredo. — È una cosa seria. — Benissimo: sono pronta. ©
—Attenzione, allora '— fede la signora Eiilietta. — Mare o monti?
Lucia guardò prima suo padre e poi sua: madre e il suo, viso riffettà una certa sorpresa. Si concentrò un momento,. poi, con voce Frequltta, rispose:
— Laghi,
Per poco la signora Emilictta non feco. un salto aulla' sedia.
— Cosn?. Come hai detto? — crelo» mò vivamento,
«= Ho detto: laghi — precisò Lat
cia. con ‘molta calma. TI} signor AL
fredo. è ln signora Emilietta'si guar-..
. darono sorpresi e perplessi; * +— Ma cosa diavolo ti è saltato” in
«mento di rispondore in questo mo». do? — brontolò il signor Alfredo, ‘fi.
sontito, = Non. potevi rispondere a, tono?
A: mo è vonuto fatto. di” rispon-' è dere così! —' protestò Lutia con. vi
diversamente, i» Soi una stioccal' — La signora : “Emilietta cercò di contenere la pro: ‘pria. indignazione: ma non vi riuscì. — Sel.una sciocca 0 mi domando comé sia possibile che tu faccia: la; cassiera in-un grande négozio se -non hai un minimo di. serietà! Ta tagazza, senza ‘dare ‘spiegazio» ini; usgel, sbattendo;-In porta, 7 Hai visto? — feco il sighor Al fredo, — Bel. rispetto la gioventù di oggi. Ai. miél tempi...
vacità, —.Non ho potuto rispondero.
— samus stare il cod passato! disse finalmente la signora Emilietta.
— interruppe la signora Emilietta con malgarbo, — Piuttosto mi -domando perché quella’ figliola ha risposto « laghi » quando noi le ‘abbiamo, parlato di mari e di monti.
Stette un momento in silenzio ‘a lambiccarsi il’ cervello. Una ragione doveva pur esserci, O cra un caprioclo? Finalmente il: suo viso si illuminò,
— Te lo dicevo io, che una ragione c'era. — esclamò.
— Una ragione? — Il signor Alfredo non ‘arrivava a capire.
— Certo! Una ragione semplicissima. Ricordi che l’anno scorso in settembre Lucia è stata venti giorni dalla’ zia Matilde a Bellagio, sul lago di «Como?
— Ebbene? — Decisamente Îl cervello del signor Alfredo lavorava con una certa. lentezza, -.
— Ebbene, — fece la signora ] Emi: dietta — a quanto pare Lucin ha conosciuto a Bellagio un giovanotto che abita da quelle parti, Adesso mi viene in mente che, varie volto, durante l'inverno, l’ho sorpresa a guar: dare delle cartolino illustrate. del Jago di Como,
— Non valel Non valel — prote: e) Capisco! la lingua baltò dove
il dente duolel — sentenziò H signor Alfredo.
La signora Emilietla sospirò, ,
+—— Povera Lucial — disse con .te
nero accento» mutorno, — Siamo stati ‘iugiusti verso
di lei, Le abbiamo detto che’ era' una. sciocca. mentre lei. poverctta, pensava probabilmente a qualcosa cho lx interessa molto. — Cosa si può fare per questa fi
gliola? — domandò il signor Alfredo, ,
> Mi sombra che non èi resti che una sola cosi da fare: andnro a trascorrero il mese d'agosto sul lago, fe A che scopo?
«+ Corne ‘sci ingenuo! osservò la signora: Emilietta, — Le ‘buone’ ocensioni bisogna coltivarlo, Noi andiamo sul lago. con; Lucia, Così. lei
potrà, rivedere il’ suo giovanotto, e.
noi, sorvegliandola . con discrezione, potremo intanto farci un'opinione sul conto di lui. Faremo, insomma, quello che tutti i genitori fanno: chiuderamo un occhio su certe cose o li apriremo bone su corte altro...
Il signor Alfredo sospirò.
— Ya beno, — disse, senza convinzione, —, Vada per il lago. Di
cianiolo subito a Lucia: forse le fa:
rà. piacere.
—.Un momento! —. La signora Emiliotta strizzò l'occhio. — A°'Lucia -lo' diremo subito, ma ‘cori molto tatto; Faremo finta di non aver capito: nulla, di non sospettare di nubi la. E vedrai come sarà contenta,
povera figliola, Non' Ie parrà vero di ‘ i
andare n passare lo vacanze da quale le partil <*".
Si alzò 0, con sollecitudine ‘materna, andò. a chiamare In figliola. ‘
Tuicia entrò nella stanza con aria sostenttàa come una principessa, ole traggiata.
2! Cosn c'è? disse, —> Ancora indovinelli?!
maniera conciliante.
Non essero : offesa, Lucia, : Riconosco che ‘siamo stati ingiusti col” to, card.
precisò ‘11 signor Alfredo,
— «..n Bellagio — fece eco il si
‘gnor: Alfredo strizzando uri ‘occhio,
La signora ‘Emiliotta lo è sorriso in
— La: mamma -lo riconòsce,,, >
Lucia scosso la testa; >
— Per me, — disse — fato quello che volete. Io ho deciso di restare in città,
— In città?! — Il signor Alfredo fece un piccolo salto. sulla poltrona. — In cittàf E cosa vorresti fare in città durante il mese di agosto?
— Niente... —.. Lucia spalancò .i suoi . occhi | azziirri in uno ‘sguardo pieno .di candore, —: Io preferisco
«così,
(-2 Ah, ma questo poi nol —scat
ati
tò la signora Emilietta, -— Se noi
decidiamo di andare al lago è pro
prio per fare piacerò 2° tel
— Ame? E perché proprio a me?
— domandò Lucia,
— Perché... perché l'aria del lago ti fa bone: ‘spiegò la signora Emilietta, non senza. un certo imbarazzo. Poi, come. so il so prestigio matorno volesse riprendere il sopravvento,
dichiarò: — Parliamoci chiaro, Lu
cia. lo credo di sapere molte cose su una:tua simpatia che è nata sulle rive del lago di Como nel settembre SCOLSO,..
2 Ma in che modo, scusa? — fece Lucia, sorpresa, © — Le madri sanno. sempre’ tutto
— sontenziò il signor. Mifredo, E ag-°
Maria Denik un delizioso miccnel: Nn AOCNUSttO 3 todi: Camerini. (Foto Cincetiti
+ Dopotutto può darsi che tu'nofi;
abbia torto parlindo. di înghi La signora Emilietla cercò di app
rire disinvolta agli occhi della figlio» Li
la..— Il clima del.lago è molto! dol-,
co. 6 mito e può dare che-giovi alla.
$ua saluto più che il limi: dei monti
Là del mare. ‘%
Lucia guardò sua madre, poll db.:suo padre.. Il suo volta mò cennava a. rischiartarsi, |...
+ Cosg ne diresti uique: se ani dagsimo in vacanza a... Bellagio? —
‘Emilietta,
‘mò Lucia rapidamente: » qualcosa ‘per mo... Con permosso?
giunse; — 1 padri no, ma le ma dri sì.
— Precisamente — approvò là signora Emilietta, —. Ragion. per’ cui, so abbiamo. rinunziato ad andare al , ‘Mare...
— Pregol — interruppe Il signor
Alfredo, — povevamo validare in: montagna, La ‘signora. Einiliottà gli lanciò
un'occhiataccia ‘e riprese:
— Comunque sla, se abbiamo ri nunziato a trascorrere le nostre vacanzo in qualche posto non ancora stabilito, per andare sui laghi, lo ab» biamo fatto pensando di darti l’op. portunità di'rivedere una certa ‘per sona. Come vedi, io so molte cosa.
Lucia. guardò sua madre, poi le, cinso il collo :con. le braccia in «un gesto affettuoso e scoppiò a ridere,
— Oh, mamma! — esclamò, Ma la certa persona di cui parli vie ne a trascorrore ‘il mese d agosto in città, Capisci?
— Che idea! — fece il signor AL fredoa ‘quasi scandalizzato,
— Non è un'idea, papà — spiegli la ragazza. — È. un programma natoda un ragionamento logico. La certa. persona, che sì chiama Cesare, è ufficiale su uno di quei battelli che fanno servizio sullago di Como. Ore
‘ capirai cho -un uomo, chepassa ‘un
dici .mesi dell'anno sopra'un piroscafo che naviga: in un lago in mezzo allo montagne, quando hu le ‘suo va. canze Je va.&: trascorrere in ‘una cit:
tà di pianura, Se nor altro come: de dai
versivo,
ll signor: Alfredo guardò sun moglio con. aria interrogativa. In: quel momento ‘il campanello: dell'ingresso lariciò uno . squillo potulante,
— Dev'essoro fl postino! — escla. ., — orse c'è
Uscì, lancianidp un saluto schetzoso con la mano, Per un. momento marito 0 moglie si guardarono in gi lonzio,
— Allora; — disso finalmente ii sl gnor Alfredo con un sospiro, — nien. to.lago. Visto cho l'interessato viene, in città, Lucian non si muoverà.
La signora Emiliotta si. alzò con un ‘gesto: energico,
i Ma-d una: cosa impossibile! _ protestò," — Lucia non può restare
itutto il'meso di: agosto in.città, Le
fath ‘malo, Nemmeno un-filo d'aria Ifencol L z c I signor Alfredo sorrise. 3
— Va Jal — disse, — Credi che gl’ Innamorati. for “siano capaci. di respirare .ririafrosca anche in, una
: foftnaco? Per. gl'Innamorati caldo ‘0
freddo. non significano. proprio nulla. La.spla'temporatura che conti è quel. la del'-Guorel-Piuttosto nol.:. Dovre: mo’ restare in: città a. vogliare sulla nostra; figliola, Niente mare, Lal. . ‘+ E dire.che io ho comperato. un bellissimo: costume ‘da spiaggia — -08B01vÒ malinconicamente la signora.
= Potrdi “indossario andando * uré il bagno -in piscina — disze.il sigtior Alfredo ‘con. ’imolta saggezza. |
Piuttosto il réale -sugrificio lo. farò ©
‘ niostrà; bambina...
E clesso stabilito cun
lo che. non. potrò ardare ‘sui monti, — Oh; se è per questol — ‘esclamò. la signora. Emilietta. — Potrai sem: pro arramplearti sul: Duomo, 1 una: bella, salita ‘0. ti’ farà: sudarescomio #6
“tu fossi. veramente in montagna, a
Sì guardarono con un sorriso, ‘— Se si, tratta della, felicità: della osservo: il’ sigrior-Alffedo; :E' subito conie se voprinciio, aggiunPerò, quando Lucla sarà spo... cose-andremo In montagna. — Piefol Prego! — interruippo #i
‘bito la sigiiora Emilietta, + Vorrài “dire: che .andremo al -marel dé
Si ‘guardarono per: un Îstante, pronti a’ ricominciare, Tu il signor Alfredo. che cedette; filosoficamente. — Va. bene — disse. — Andremo al mare, Sempre che Licia, divenuta mamma, nòn-ci affidi il'suo rampollo “da custodire, Allora andremo riel luo» go: più indicato. per il ‘benessere del piccolino,‘
— In.collina, siolto probabilmento i concluse Ja signorà Emilietta.
| Vittorio Colitno!