Cinema Illustrazione (Jul 1939)

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A ASTRAZIONE --7 hil .ahil — pensò Giovanni spalancando .meglio la bocca è tirando fuori la lingua. Lo spec. chio ‘ gliela.‘ rifletteva spessa 6 hiaccosa, Poi mentalmente si ripetà il pranzo della sera ‘precedente, Comunque da qual. che tempo le cose non vanno più come una volta... Una volta il .suo servo .gli preparava per .il prinzo: certe cose... ma certe cosc che a mangiarne oggi ci sarebbe da morire... Già, ma una volta ogni sera i coperti -erano due, venivano dame con. larghi cappelli ‘piumati e abiti luccicanti di lustrini, una, volta le bevande da (pasto erano vini rossi e bianchi, esi terminava con qual che buona bottiglia di spumante e si bevevano per giuuta bicchierini e forti caffè... mentre ora! sì e no un quartino.. di latte, una: camomilla bollente, o in infuso di tiglio. Abit ‘aliila pensò ancora Gio. vanni. Lo specchio gli rifletteva una . faccia stanca, assonnata; alle undici e mezzo del mattino, Dave sorio an dati quei tempi in cul il serva aveva ordine di svegliarla .alle setto? Un brivido corre ‘nello vene di Giùvanni . quando . ripensa © alle. docce fredde che prendeva, alia ginnastica ni; pesi, alle. cavalcate mattutine... ai duelli. « Che vuol, dire? — pen: sa, — Ieri sera ho mangiato un po" troppo. Del restò sono sempre in ‘gamba tanto che ancora oggi potrei battermi: con chiunque e la: min lama... ahifa, Ha tentato il suo colpo segreto ullunganda il braccio e buttandosi in un a fondo, nia una fastidiosa lombaggine lo ha richiamato alla realtà, Anche nel braccia, mentre tentava l'allungo, ha sentito sun formicolio” alle giunture. Non .è niente, però, ion è niente. E. quell'uccellaccio del malaugurio del servo dice che si ‘tratta di dolori reumaticil Giovanni sospira. Pensa a una parola..; ma non osa pronunciarla, non osa dirla ‘nemniend n. bisso . torio, guardandosi allo specchio non osà ‘ sitlabarla “senza voce. Vecchio, Gio . vanni vecchio? Maj 6 poi indi... Un uomo come Giovanni non può arrendersi. Egli si guarda: attorno: la sua misteriosa, solenne, sltera-camera da ‘letto. II baldacchino. con f tendaggi di-vellutà violetto, col gran cordone. per: il campanello. Mobili curiosi appesantiscono l'ambiente: sono armudi carichi d'abiti, vaste poltrone di damasco rossastro, un: divanetto di stile Impero, molte. pellia terra, molté armi sulle paroti * ‘0 soprattutto via infinità di stampe antiche, i Le finestre sono ‘ridotte, sa. plentemente' truccate, a bifore f medievali, ma ‘i ‘vasti lumi al; centro del. soffitto -0i grossi "candelieri: ni lati. della pianza hanno gli stucchi un po’ sero: stati, Dall'alto pendono giù tendaggi di stoffa stitita: ma nell'insieme, destinati‘. alla | perenne penombra; pos sono passare anche per .damaschi finigsimi, ‘1898 pesante, 50M" ‘tuoso, un' pa' voluttuoso. Giovanni lia infilato -una ve: staglia, si è diretto lentantento alla finestra, ha socchiuso l’ im» posta, La sua scrivania -è ingombra di'carste ce. su micchi di esse, a guisa 3 di poggiacarte, alcune” bellissima lame spa; gnole.., Grana. ‘da, Sevilla... lo città di. un altro Giovanni, del suo “maestro rio..i: Non: può fare a mono , di ammirare -Je belle. lame. ogni. .mattiÈ edi provarne da punta sall''unghia;. sul polpastrello; Questi ‘ge i sti. gli: richiamano, ato: passate; misteriose, Giovanni sie agghiaccianti. una bellissima é giovanis sì guarda attorno sospettoso, control. la che l'uscio sia chiuso, poi. torna’ alla scrivania, si. siede e cerca. nel cassetto: un pato di occhiali, Quanti sacrifici per non far sapere a nessuno che Giovanni ha bisogno di un «paio «di occhiali! Che cosa legge con tanto interes-' se? Le sue memorie, Fin da ragizzo egli è andato scrivendo. giorno , per giorno la. storia delle sue avventure. Non era raro il caso, un tempo, che dato l’ultimo bacio'alla bella è-giurato. ancora una volta amore : eternò, corresse ridendo alla sua scrivania c' buttasse: giù le impressioni ricevute. Egli ha. amato. la beffa, l'ha vissuta minutamente:. tutte le sue avventure sono elencate nel memoriale, con :ricchezza. di particolari, c Giovanni in questo: non-ha nessun senso di (cavalleria, poiché ha osato nominare -in piene lettere le sue vittime, I stato ‘um divertimento. vivo, acutissimo. Ma ora? Glovanni rilegge gli ‘ol: timi periodi scritti ancora ieri... Ghe c'è più da dire, ora? Da. molti anni it volume avrebbe dovuto inaridirsi su un bacio mal ricambiato, o su un ‘abbraccio annoiato, Lui stesso, Giovanni, (non ha più, da anni, il gusto dell'avventura, Passa’ per ‘le vie, più che mai solenne, fa qual. che sforzo: per apparire ancora ela volta. Ma quando è ‘a casa si accorge che, le scale gli danno il fiatono è la' schiena è indolenzita per il troppo ‘tenerla dritta. Che dovrebLe raccontarle queste cose, Giovan ni, nel suò memoriale? E allora dovrebbe anche raccontare, della ' sui dispepsia, della sua sonnolenza continua, dei suoi datori reumaiic No, no... Mai. Meglio, molto nieglio lasciar libero campo Lalla fantasia. Inventa le avventure. La fantasia. ieri.... per esempio... ha portato a: casa di Giovanni sima signora:bionda.Carmen -si chiama, gg Carmen Palletti. Esattamente, ‘ la moglie del con sigliere Mmuni edi s NOVELLA DI cipale. La fantasia ‘— almeno così ha scritto Giovanni — gli ‘hà suggerito che l'ora propizia, come sempre, sono le sei di sera. Solo dopo un'ora e mezza il consigliere torna a casa per la cena e in quell'ora e mezza... rapidamente, irornendamente, e sem: pre nella fantasia, Giovanni ha saputo. pronunciare le. parole più dolci e più. proibite, in un crescendo quasi soffocante... Rileggendo queste pagine Scritte ieri, Giovanni sorride; ma una. specie. di inquietudine si è impossessata di lui, Che grande rievocatore di' immagini, El? Come ha detto? Sì... rievocatore, poiché la sua funtasia non: ha limite. E l'atmosfera suscitata è talmente. greve. e, ecci tante ché c’è proprio ‘bisogno. di «una boccata d'aria, prima di ini ziare il racconto delle avventure che la fantasia gli suggerisce oggi. “Giovanni si avvicina alla finestra, l’apre, si affaccia un poco e respira, Dietro ‘di lui s'apre ora. la porta: è il servo che porta ‘una tazza di latte caldo. I vento turbina ‘nella stanza, fa corrente, volteggia ‘leggermente sulla scrivania, si impossessa di un foglio, lo libra ui poco nel vuoto. è o scaraventa giù, nélla strada. Nella strada ‘passa gente, molta . gente: ‘sono ormai le dodici e mezstico nel passo e’ veloce’ come una E Di za. E fra la gente, impettito e grave,-passa nuche. il consigliere municipale: Adolfo’ Palletti. . i Un foglio sul muso? Come mai? Guarda destino! Giovanni ha intanto chiuso precipitosamente la finestra. ‘To nego, io negherò ‘ad ogni. costo... Chi ha scritto quella rola?... Tutte calunnie, tutto calunnie... Deploro... Piano: un momento, Che cosa deplora? Nella strada: Adolfo Palletti si è .B. L RANDONE fermato # leggere il faglio, Interessante: è chi sarà mai questo ‘bello spirito che: getta. descrizioni di av venture: amorose dalla finestra? La descrizione. È. viva, vivace, :non c'è che dire. Vorrei conoscere quest'uomo! Ma: a un tratto un nome. gli colpisce le pupille come un pugno: Carmen Palletti, Carmen ‘Palletti? Gli pare di. averla sentita nominare. Il sangue gli affluisce alla testa é gli occhi non leggono più tanto bene, Carmon ‘Pallettit Ma è sun moglie! La strada viene attraversata d'un baleno: gli occhi ‘ora ‘serutano la facciata della casa? una ‘piccola casa. del Settecento, a. un solo piano, con tre finestre. Una di ‘quelle tre, senza dulibio, poco fa era apertà, Il' portone è ‘chiuso; Bisogna. battere, battere : furiosamente, Bisogna farsi sentire, Ma. chi ‘abita in quesia. maledetta casa?: ; Giovanni sente i, colpi alla porta’ direttamente. sul cuote, Faticosamento si trascina, su. una poltrona è si lascia andare, * finita, Il servo lo.-guarda con’ aria ‘interrogativa. Perché il padrone nan parla? Chi batte all'usciò con tanta violenza? È ‘fiiita, Ma non può finire così! La fama. di Giovanni deve. restare intatta come.cristallo di rocca, Giovanni deve’ essere ancora quello. di tria; volta, l'uomo dinanzi al quele nessuna donna resisteva e nessun prossimo parente, nessun: padre, nessun marito, aveva: il coraggio di alzare la: fronte, Una volta bastava che Giovanni ‘ Lraversasse © altero 6 sprezzante la ‘piazza, che guardasse diritto negli »occhi ogni cittadino, perché tutti i pericoli fossero scongiurati, Intanto quello bussa ancora alla porta, il servo ha l'aria piùscì. munita che mai: utia decisione bisognà pur ‘prenderla, E il vecclilo . genio diabolico di. Giovanni « torna all'opera; Brevi so. ‘ “io gli ordini al’sorvo Gil servo li hu perfettamente iti. A pas: i concitati traversa l'ingresso, scende. precipitosamente lc scale. Dall'alto della ram. pa Giovanni, addossato alla parete, segue la scena, — Siete voi, dottore? — dice nervosamente il’ servo, — Venito. Ve. nile presto...‘ — Che diavolo andate dicendo? Chi abita qui?.,, —. Venite, .venitè su prestol — supplica ora il servo. — Il mio padrone è stato colpito da un attacco di pestel »’ Giovanni ride; La pesto, labella pesto, la romantica pestel Ecco una invenzione degna di un genio! Ma: in fondo. alla. scala la scena sibitamente è mutata.. Il consigliere ‘Palletti ‘ora ‘trema, sbiancato in visb:-il foglio del memoriale gli bru-, cia «fra le manî, Il vento turbina, fa corrente, Il consigliere municipale Palletti ha lasciato andare il foglio è, come triiscinato .dal vento, è sparito, Corre per lo vie della città, come. ‘un. pazzo. Giovanni “è soddi catia: sflvo, ancora una volta sal Ma sternuta rumorosamenté; 1) n; ora’ chiude l'usaio,' sale le scale: e ridacchia con gli. occhi, men tre il padrone gli batte una < mano. sulla spalla, con amicizia, con*rico-' noscenza, È — Dammi il name di quella d' 0g: gi, — dice. Giovanni, — Glacinta Affini. ev Giacinto Affini? E chi è mai? i+ 1a ‘bella figlia del droghiere ‘di Mia Barzetti, Ventidue anni, un. metro e sessantanove, capelli corvini, occhi celesti, —— Mi.bastà. per oggi. Prepara la colazione. è&,. per festeggiare la ‘vitto. sia, fa uno strappo alla regola: ser Vimi anche. unbicchiere. di vino riero. : Un. nuovo. sternutò, un brivido più. ‘lnngo. Poi Giovanni rientra. nol cla .sua stanza e si siede al tavolo da lavoro, Immerge la’ penna nel talamaio, e' perisa im poco prima di scrivere... Giacinta Alfini: che ‘bel nume e che bella bruna |: Ma oggi la fantasia è in. po” stan. ca, la. luce dà fastidio agli occhi, la mano è pesante, L'episodio: di’ Giacinta ‘Alini viene ‘rimandato n domani. Ma che brividi! Giovanni sì passa una niario sulla: fronto e sente ‘che scotta, s Quella stessa .sera' Giovanni chiede dl servo che vada per un me dice! la febbre. lo, inchioda. a’ letto, ila voce è rauca, una’ tosse male' detta gli spezza È polmoni. È mea consultare qualcuno. E il'sero vi, Scende lo scale, apre .il portoncino e -fa. per uscire, Ma: qualenno glielo. impedisce: una guardia. di sanità. o Nessuno, per nessun ‘moti. ‘vo, può uscire da. questa casa; — Ma il mio: padrorie sta malo. — Appunto pei. questo, Sao Occore ‘un. medico,: subito, = Sta put tranquillo the' sa rà: provveduto, E quando,. a sera tardi, un. ‘medico venne, (seguito da due monaiti; Giovanni con la sua ‘palmontito era in'condizioni “tali da non: potersi ‘“ hemmeno trasportare, 'De lirava: e. nel ‘delitio nomi nava le’ stelle” della sua fantasia, gli ultimi anni di belle donnè. che avevario dato vita ai suoi: sogni d'a more, Carmen; Giacinta... Specialmente: Giacinta, in torno. alla: quale non aveva ‘fatto in tempo a tessere un ‘romanzo: .Giacinta, li dro“«ghiera,-IL nero corvino dei ca“ pelli, ‘gli occhi. azzurri “e un lodorinio in tutta Ja persona. di ‘saponetta. e*di fichi secchi, Due: giorni ‘dopa Giovanni inoriva : “e nulla ‘poteva rimuovere il medi; ‘co dalla convinzione che la ‘causa ‘fosse stàta appunto quella romantica. peste: da Giovanni steso inventata, Con: mille precauzioni ‘quel vecchio lirueiato, Nella. casa penetrarono uomini con sifoni di disinfettante: 1 «letto ..venno carbo. e nel. falò -veri-* nero: gettate ‘tutte le carte ‘di Gio vanni; Fu! questa la causa che fece andato distrutta sul finire del secolo ‘scof#o;. uiia delle’ più. ‘interessanti «raccolte di memorie d'amore. 8. L. Randone corpo. venne portato via: 6" subito \